IL TONNUTO©
PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VIII - N°74 – GIUGNO 2007
IN QUESTO NUMERO TROVATE:
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SPECIALE SOLDATI!!
IL DISCO DEL MESE
“SOLDATI”
By Mauro
Dopo 5 lunghissimi anni di attesa ecco arrivare nei nostri
lettori compact-disc il “mitologico”
SOLDATI opera seconda del nostro amico ANDREA PARODI. Se vendesse una copia dell’album per ogni volta che gli è
stato chiesto: “Allora quando esce il disco?”, beh, probabilmente sarebbe disco
di platino nel giro di un paio di ore. Perché, io per primo, ogni volta che
periodicamente ho incontrato Andrea nel giro degli ultimi tre anni, gli ho
sottoposto la domanda di cui sopra come prima cosa. Con certezza è il disco che si è fatto più attendere nel
corso della mia “carriera” di ascoltatore… non essendo fan di Brian Wilson
& del suo SMILE… c’è da potermi credere, sulla parola.
1) PANE ARANCE E FORTUNA - Apre il disco ed ha l’indubbio
merito di aprirlo alla stra-grande, Andrea l’ha eseguita dal vivo l’altra sera
a Cantù e mi ha ancor maggiormente convinto. Questa, signori, è una canzone
degna del song-book di un grande. Una ballata limpida, con un ritornello “Santa Lucia / Prega per noi …” che è
davvero irresistibile e resta subito lì sulla punta della lingua. Una delle
migliori canzoni del disco. Collabora alla voce Jono Manson, amico di vecchia
data di Andrea. 2) FIUME SOLITARIO - Si parte come se ci si trovasse in uno
spaghetti-western, e poi il ritmo non cala di un soffio. Anche in questo
secondo episodio del disco il refrain “Ahi-aia-aia-ahi…
forse un giorno capirai (…)” è di
quelli che restano incollati alle orecchie e, quindi, un passaggio che ti resta
in mente subito e che poi ti ripeti mentre sali in macchina, ti fai la barba o…
altro. 3) PER NON SENTIRSI SOLI – Inizia come una tenue luce
soffusa, è il maestro Claudio Lolli a dettarne i “brumosi” umori. E,
ovviamente, questo è il valore aggiunto ad una composizione che già di suo si
può definire stupenda. Una delle perle assolute del disco che, dopo tre canzoni
è già in “atmosfera”. 4) SUSSURRI E GRIDA – Una canzone di “soldati” & di
guerra. Partecipa (alla grande) Laura Fedele che nel contro-canto rende al
massimo l’effetto del ritornello “Lo straniero era Dio, ed io non c’ero”; appare per la prima volta
una fisa e il quadro è fatto. Nel coro
“Dei Soldati”, oltre a Parodi anche l’amico Max Larocca. Questa canzone chiude
il poker iniziale e, come le precedenti è ottima & oltre. 5) QUANDO MARIA NON C’ERA – Dell’intero “lotto” questa
canzone è quella che ho trovato meno in sintonia con le altre. Ma è, ovvio, un
parere del tutto personale. Pare un po’ sfilacciata dal resto del disco. Poi
nella pratica è di sicuro la più
ballabile, certamente la più rock-pop & anche la più orecchiabile, se
volete. Ma le prime quattro sono, sempre a parere mio, ben altra cosa. 6) ROSA – E’ un vero “gioiellino” questa canzone a ben sei
voci. Partecipano, oltre ad Andrea, Larocca, Bocephus King, Samantha Parton,
Marino Severini & Claudia Pastorino. E’ una delle migliori composizioni del
disco ed ha un’esecuzione veramente perfetta dove le diverse voci dei
protagonisti si intersecano a meraviglia. 7) RAGAZZO PADRE – E’ una bella ballata arricchita di suoni
particolari e che vede la partecipazione di Luca Mirti (Del Sangre) ai cori. 8) TANIA LA GUERRIGLIERA – Canzone scritta da Suni Paz per
ricordare Tania, la guerrigliera, unica testimone femminile della spedizione
del Che in Bolivia. La canzone è una delle più belle composizioni dell’intero
disco. 9) LOLITA DI NEW ORLEANS – E’ una canzone dall’animo
decisamente meno “impegnato” rispetto a molte altre presenti nella raccolta. Lo
si intuisce sin dalle prime battute; resta una canzone gradevole e ben cantata
da Andrea. 10) ANNA – Momento riflessivo del disco, questa ballata dai
toni in chiaroscuro è semplicemente un capolavoro. Giocata tutta sulla storia
di Anna ambientata in una Milano anche questa crepuscolare tra stazioni dei
treni, buio, vertigini. Superba! 11) FORMIA HA GAETA MA GAETA
FORMIA NON HA – Si apre con la voce possente e vigorosa di un altro
ospite di “lusso”, Luigi Grechi. La
canzone si snoda attraverso un percorso del tutto particolare, tra racconti del
passato e la tiritera “La luna cade… il
sole sale” che la rende
assolutamente piacevole. 12) HOTEL EST - Nelle
sue primissime strofe questa canzone sta
a SOLDATI come SUMMER ON A SOLITARY BEACH sta a BANDIERA BIANCA. Una canzone
che evoca ricordi di un’estate al mare, tra cuori che si rincorrono &
passatempi tipici del luogo e della stagione. Poi la vicenda amorosa che si
cela dietro si chiude tra i “… vicoli
dietro la Stazione…” 13) SCAVANDO 14) PRESSAPPOCO TRENT’ANNI – La mia prediletta. In assoluto.
Una canzone che ha l’ausilio di suoni sintetizzati ed effetti vari &
diversi che vanno ad arricchire il tappeto sonoro (già vasto) che Parodi ha
presentato nel suo disco. E’ una sorta di preghiera sussurrata, quasi una nenia,
assolutamente affascinante e che lascia spazio alle più diverse riflessioni ma,
anche, interpretazioni. Capolavoro!! 15)TRESENDA ’43 – E’ un’altra storia dei tempi della guerra.
Arriva dritta dritta dai ricordi della nonna di Andrea, che ha vissuto in
quegli anni tra Teglio e Tresenda, lì in Valtellina, punto nevralgico ai tempi
del fascismo. Storia bella ed evocativa musicata e cantata in maniera
impeccabile. Al più volte ripetuto ascolto mi ricorda un incrocio di vie dove
un Massimo Bubola potrebbe benissimo incontrare un Ivan Graziani mentre passa lì
nei pressi il buon Faber. 16) NONNO – Canzone con una dedica tutta speciale di Andrea
per il nonno. E’ una canzone dolcissima & evocativa. Bella ed emozionante
vede il violino sottolineare i passaggi
maggiormente significativi: è proprio
una bella canzone tanto da poter credere veramente che, se esiste qualcosa, di
là dove non si torna, e il nonno potesse un giorno ascoltarla… non potrebbe che
essere orgoglioso di come suo nipote ne ha tracciato il ricordo. Abbiamo atteso tanto questo disco ed è scontato dire ora che
ne valeva Bravo Andrea ! |
ASCOLTATO DA… FABIO’67!!
Stefano Barotti: la costruzione è conclusa
di Fabio Antonelli
Ci sono dischi che
hanno bisogno di più ascolti per essere apprezzati ed altri che già al primo
approccio ti entrano in testa, senza per questo essere segno di superficialità
o banalità e proprio a questa seconda categoria fa parte secondo me il nuovo
disco di Stefano Barotti, uno di quei dischi che ti si legano subito all’anima.
Il primo disco di Stefano, uscito nel 2003, si intitolava
“Uomini in costruzione” quasi a voler
rappresentare un qualcosa che stava per nascere, un discorso musicale
che era solo agli inizi e che doveva ancora crescer, farsi le ossa, questo
nuovo disco “Gli ospiti”, appena uscito da pochi giorni, è la conferma che
questo musicista è diventato ormai maturo e che può affrontare il mondo a viso
aperto sicuro dei propri mezzi. Il disco, ancora una volta prodotto da Jono Manson (ormai
una garanzia della qualità del buon lavoro svolto), è stato suonato, registrato
e mixato oltre oceano ed è caratterizzato da sonorità tipicamente nord-americane
con prevalenza ovviamente di chitarre suonate per lo più da Kevin Trainor, ma
anche dal nostrano Paolo Bonfanti, altrettanto splendide sono però le
sottolineature da parte dell’Hammond di Chris Ishee e dei fiati degli italiani
Vittorio Alinari e Marco Bartalini. D’altronde Stefano non nasconde le proprie
passioni, come ben testimonia una foto del libretto che accompagna il disco, in
cui compare una raccolta di LP di Bob Dylan e di Neil Young. I testi, sebbene non legati ad un ricorso alle rime, che a
volte potrebbe anche rivelarsi forzato, si presentano all’ascolto
straordinariamente fluidi e sono caratterizzati da una poeticità legata spesso
ad elementi della natura dei quali ormai abbiamo perso ogni percezione, basta
scorrere i titoli per rendersene conto da “tempo di albicocche” che non è
quello scandito dai supermercati e che copre l’intero anno o a “natale
sui monti” che non è quello della frenetica spasmodica rincorsa
cittadina al regalo griffato. Tra le canzoni, tutte davvero di ottima fattura,
evidenzierei la canzone di apertura “tempo di albicocche” (“quasi tempo di albicocche ed il vicino me
li invidia sei caduta a piedi nudi nella mia vita e mi sta crescendo la coda
quasi tempo di albicocche con la mia tazza verde in mano mia madre nel mese di
maggio ci pagava i quadrifogli mille lire l’uno”) canzone di vecchi amori e
di ricordi, così come ancora i ricordi di un amore sono al centro di “per un chicco di sale” (“se un
giorno verranno a chiedermi di te dirò che non è mai successo niente che non
c’erano finestre nel tuo cuore e che ti ho venduto i miei occhi per un chicco
di sale”). Poi ancora “Natale sui monti”, con un Natale
lontano dalle luci e dal ritmo frenetico della città, in un mondo ancora rurale
(“dai piccoli terrazzi grandi panorami son
chiuse già da tempo le scuole elementari e i figli che tornano per le feste ci
invitano alla vita di città”) e “neve
sugli alberi”, canzone su un amore ormai spento (“in casa di Anna qualcuno ha dimenticato le luci accese sono le due di
notte e il cervo dorme già da tre ore le stelle si affacciano pigre sul tappeto
nero del cielo e a me nevica nel cuore”). I sogni con il loro profumo sono
invece al centro de “il profumo dei
sogni” (“qualche volta è amore altre
volte prigione sono rami di ulivo sui
tetti che guardano il mondo qualche volta è amore altre volte rumore è il
profumo dei sogni che cade negli occhi”). Infine due canzoni, la title-track “gli ospiti” e “l’uomo più
curioso del mondo”, apparentemente meno immediate delle altre,
rappresentano quello che può considerarsi un certo cambio di stile, forse una
nuova via espressiva, legata allo stile di personaggi come Nick Drake a Josh
Rouse, Iron e Wine, Joe Pisapia e Demian Rice, come ci riferisce lo stesso
Barotti. Stefano Barotti Nei negozi di dischi e sul sito www.stefanobarotti.net
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IL DISCO DEL MESE/2
FRANCESCO BACCINI
“DALLA PARTE DI CAINO”
By Mauro
Dodicesimo disco nella carriera di Francesco Baccini, DALLA
PARTE DI CAINO è un lavoro nel suo stile più classico: a momenti di sfrenata
allegria & baldoria si accompagnano momenti di tranquilla riflessione e
ballate dall’intensa atmosfera. Il nuovo lavoro di Baccini è stato anticipato dal singolo IL
TOPO MANGIA IL GATTO che è stato parecchio battuto su Radio Italia e che
rappresenta la parte indubbiamente più “scanzonata” del disco. La canzone è
stata composta insieme con Gian DALLA PARTE DI CAINO porta con sé dieci nuove canzoni per un
totale di poco più di 37 minuti. Ottima la cover di MONNALISA del grande ed indimenticato
Ivan Graziani, canzone che vede ospite del Bacc Filippo Graziani, figlio di
Ivan. Il disco si apre proprio con IL TOPO MANGIA IL GATTO ed è
chiaro che l’apertura è col botto: canzone godibilissima, fresca, nello style
delle “canzoni dell’estate”. GIULIA GIA’ SE NE VA
potrebbe essere il sequel della storia già narrata di ELVIRA LA VAMPIRA
(da BACCINI A COLORI). DALLA PARTE DI CAINO è una delle cinque perle assolute del
disco. Gran bella canzone, per testo & musica. L’intro di piano è subito il
buon viatico di questa ballata riflessiva. Già detto di MONNALISA raccomandiamo senza dubbio IL CIELO
DI MILANO altro pezzo che nasce dal profondo del cuore di cantautore di
Baccini. AL CETRO COMMERCIALE è forse la canzone meno convincente del
lotto, ha un buon ritmo, ma a parere mio è al di sotto dello standard del resto
del disco. Può essere solo questione di gusti, è chiaro. NAVIGANTE DI TE è un’altra perla del disco; un’altra ballata
decisamente avvolgente e delicata con un tema di fondo dominante, costituito
dal mare, dalla navigazione & da tutto quanto concernente. Altra perla del disco è PRIMI IN TUTTO apre con ritmi latino-americani ed è una
canzone dal testo molto significativo. Cito: “Bisogna essere primi in tutto /
per poter restare a galla / Basta solo essere vuoti / o soltanto pieni d’aria.” MAGNETICO. L’ho scritto anche allo stesso Bacc sul suo
SPACE, questa è la canzone in assoluto più bella dell’intero disco. Un vero
& proprio capolavoro. Una di quelle canzoni che valgono il prezzo
dell’intero disco; l’accosto ai grandi capolavori del nostro, tipo TI AMO E NON
LO SAI, LE DONNE DI MODENA, MANI DI FORBICE e via dicendo. Questa canzone, perla finale, porta a compimento un disco che noi amanti
del Bacc ascolteremo molto & a lungo in questa estate 2007. L’ultima annotazione la lascio alla splendida foto di
copertina del cd. E’ (come potete vedere in alto) uno scatto che ritrae
Francesco in posizione “statuaria”, mani nelle tasche del giubbone scuro. Tutto
intorno è un insieme di nubi a variabili toni di grigio. Bella ed evocativa. Il nostro SUPER-BACC è ritornato… come sempre… W IL BACC!!! |
“SO MUCH ON MY MIND. THE E.A. ANTHOLOGY”
By Mauro
Per tutti i fans della musica d’autore americana questa
raccolta rappresenta un “must” assoluto, una perla di pura bellezza. Di Eric Andersen qui sul TONNUTO abbiamo già parlato più
volte e, quindi, vi rimando al nostro elenco autori visibile al sito www.iltonnuto.tk per recuperare le “puntate
precedenti”. Proprio pochi giorni fa Andersen è stato qui a Milano a
suonare in metropolitana nell’ambito del progetto musicale di LIFEGATE MUSIC.
Ogni tanto ritorna qui, nel belpaese lui, americano trapiantato ormai (da anni)
nel nord del continente europeo; e sempre distilla la sua immensa arte, la sua
capacità di raccontare storie attraverso canzoni che sono nate magari trenta e
più anni fa e che, pure, suonano fresche come gemme appena sbocciate. La raccolta in questione contiene il meglio delle
registrazioni (multilabel) del periodo 1969-1980, probabilmente il periodo di
miglior vena creativa di Eric, anche se i dischi successivi non sono
assolutamente di poco conto. Messe tutte insieme sono diciassette canzoni, per un totale di
poco più di 77 minuti di pura musica d’autore. Edito dalla Raven, casa discografica australiana famosa per
la cura con cui confeziona i suoi prodotti,
il cd contiene un libretto ricco di dettagli sulla carriera di Eric:
superlativa, poi, la scelta di inserire, per ogni canzone, il commento
dell’autore, così che si scoprono le origini, le motivazioni e quanto sta alla
base delle singole composizioni. Scorrendo rapidamente la track-list meritano senza dubbio
una citazione Notevoli anche le composizioni recuperate da STAGES: THE
LOST ALBUM come Superlativa anche SECRETS che apre il disco e che arriva
dall’album ERIC ANDERSEN. Evocativa e dolcissima BE TRUE TO YOU canzone
recuperata dall’omonimo album del 1975. Grande canzone è anche LOVE IS JUST A GAME sempre recuperata
da BE TRUE TO YOU. VIOLETS OF DAWN in versione live così come THIRSTY BOOTS
altro non fanno che impreziosire una raccolta assolutamente affascinante. Di Eric Andersen Bob Dylan disse “Eric Andersen is a great ballad singer.”: alle lodi del menestrello
di Duluth potete credere sulla parola, altrimenti non dovete fare altro che
acquistare questa raccolta. IL TONNUTO ve la consiglia caldamente. |
I MIGLIORI DEL… 2007
By Mauro
Alla fine di ripetuti ascolti IL TONNUTO non ha potuto che
inserire SOLDATI lì, dove merita, ossia in vetta, seppure in coabitazione con
gli OSPITI dell’amico Stefano Barotti.
Se, da una parte, la scelta può essere bollata come
“pilatesca”, dall’altra vorrei vedere chi avrebbe il coraggio per poter
affermare che uno dei due lavori possa essere più meritevole dell’altro.
La realtà, amici de IL TONNUTO è che due lavori come questi sono la dimostrazione che questi ragazzi meritano tutta la stima e l’affetto di tutti noi, amanti della buona musica d’autore… meritano il nostro sostegno e meritano di essere pubblicizzati, perché è questa la vera musica… da cantautori. Felici & onorati di esserne amici.
DAVID
MASSENGILL – WE WILL BE TOGETHER
FRANCESCO BACCINI – DALLA PARTE DI CAINO
RY COODER – MY
NAME IS BUDDY
PAUL ELLIS - ESSENTIALS
SANNIDEI – FRAMMENTI DI REALTA’
JOHN MELLENCAMP – FREEDOM’S ROAD
GIOIELLI NASCOSTI
“THE COLDEST DAY IN WINTER”
Irlandese,
residente a Mayo Tony Reidy è il segreto meglio custodito del folk irlandese. Il suo
ultimo album A ROUGH SHOT OF LIPSTICK è
stato “album folk” del mese di aprile 2007 per THE COLDEST
DAY IN WINTER è la sua prima prova discografica e, se amate il folk nella
versione più pura, non potete farne a meno. Non
affannatevi a cercarlo dalle nostre parti, per ora ancora non è distribuito da
“major” visto che Tony si auto-produce. Fate come
me, spedite la somma richiesta (o pagate con carta di credito) e vi vedrete
recapitare questo splendido disco. Canzoni
come COUNTRY MAN o SOMETIMES o ancora THE COLDEST DAY IN WINTER sono grandi
canzoni, composte da un grande uomo. Ne scrivo
ora, certo che poi, di qui a qualche tempo, TONY REIDY sarà la “grande
scoperta” di qualcuna tra le riviste di musica italiana più acclamate!!! Basta saper
cercare… |
L’ANGOLO D’IVANO
“PASSEGGIARE”
Passeggiare è evadere dalla corsa
feroce, da quell'assedio che chiude le porte da cui potrebbe entrare la vita,
da quelle giornate murate che fanno del telefono cellulare un cellulare di
polizia. Passeggiare è mettere la punteggiatura ai giorni, andare a capo,
voltare pagina, creare intervalli, parentesi o punti interrogativi. Passeggiare
vuol dire infiltrare un po' di vacanza in ogni giornata, lasciare aperta una
fessura nel quotidiano, sapendo che la sorpresa può entrare anche dalle porte
strette. Passeggiare non vuol dire sparire, ma mettere le virgolette a ciò che
pretende di essere assoluto. Passeggiare vuol dire rispetto per la saggezza, per
quel sentimento che ci ricorda che siamo a lunga conservazione, ma abbiamo una
data di scadenza e domani potrebbe essere tardi. Passeggiare è un'arte povera,
un far niente pieno di cose, il piacere di scrivere una pagina bianca, una
risacca dolce della nostra vita minima. Passeggiare vuol dire partire per
arrivare, ma senza impegno, perchè ci si può fermare prima, cambiare percorso,
inseguire un'altra idea, prendere una strada secondaria, fare una digressione.
Passeggiare è abbandonare la linea retta, improvvisare il percorso, decidere di
volta in volta la rotta, girare a vuoto nella penombra, non avere paura di
ascoltarsi. Passeggiare è accarezzare un palazzo o una strada che ti sono cari, dove
non passi per caso, ma perché vorresti incontrare qualcuno. Passeggiare
talvolta è un perdersi breve, in un piccolo spazio, una microfisica
dell'avventura, da cui si torna con una storia da raccontare. Passeggiare è
ritornare a se stessi e a quella parte di noi che è la premessa di tutto,
staccare la spina a chi ogni giorno vende il presente in offerta speciale.
Passeggiare è il desiderio del ragazzo e dell'anziano, un'arte che l'adulto ha
rimosso o sostituito con l'agonismo del jogging o del fitness. Passeggiare non
serve per tenersi in forma, ma a dare forma alla vita, a farle capire le
proporzioni, è la modesta preghiera degli arti inferiori. Passeggiare è non staccarsi dagli
altri, coltivare l'amicizia, sapere che una società che non passeggia più e va
solo di corsa, una società
che ha abolito le domeniche e le notti, in cui i marciapiedi scompaiono e tutto
diventa negozio, è una società senza pori, dove anche il tempo libero è quotato
in borsa. Passeggiare, si sa, fa bene, e i medici lo consigliano vivamente. |
DIARIO DI BORDO
10/06/2007
Lettera al mio amico Max Caro Max, hai detto
bene tu, nei tuoi ringraziamenti finali… sono un tipo “sedentario”, E’ forse per questo (o anche per questo) che, più di tutti, ho
apprezzato questo tuo viaggio domenicale un po’ fuori Ti sono realmente debitore di forti “emozioni”, a partire da tutte
quelle degli anni passati quando, ad ogni ascolto del disco, Ti ringrazio ancora & di cuore per essere venuto ad esibirti qui,
tra le persone che più amo & tra i miei amici più cari. Non mi vergogno a dire che, ogni volta che rivedo il filmato della tua
esibizione, mi assale la pelle d’oca delle Devo sempre un grazie sentito & di
cuore anche al nostro comune amico Andrea, che mi ha introdotto alla tua musica
e Porterò il ricordo di questo concerto
& della giornata che ci hai dedicato, per sempre, custodito nella scatola
dei Con stima & affetto ti mando un grande
abbraccio |
L’antefatto
Tutto è iniziato una sera di fine
settembre del 2006.
Ricevo una mail dall’amico
Il passo decisivo è venuto subito dopo i primi giorni di
primavera quando, complice l’entusiasmante avventura di MUSICAL… MENTE, ci
siamo decisi, pur tra mille dubbi & paure di non farcela, ad organizzare.
Pochi giorni prima che Max venisse a Mariano Comense, in occasione della serata
finale della rassegna musicale curata da Parodi e voluta dalla bibliotecaria di
Mariano
Con l’amico Max ci siamo quindi dati appuntamento alla sera
del 4 maggio, prima del concerto, per parlarne con calma e decidere. E così è
stato. L’ho incontrato mentre era in buona compagnia, con Python & Stefano
Barotti e, dopo una breve (ma fruttuosa) conversazione avevamo già stabilito
data & modalità del nostro
Già la serata marianese si preannunciava musicalmente
“ottima”… poi, con una “schedina vincente in tasca”… capirete quanto ero felice
& soddisfatto.
Era, come detto, il 4 maggio… si prospettava un mese &
più per poter preparare al meglio l’evento.
Già il giorno dopo (o quasi) partiva un giro di telefonate agli amici de
IL TONNUTO perché si tenessero liberi il pomeriggio del 10 giugno.
Con Elisabetta & FaZ abbiamo iniziato a studiare
soluzioni & alternative perché si potesse rendere veramente “memorabile” la
giornata del concerto.
Siamo arrivati a ridosso della “fatidica” data con le idee
chiare & pensieri molto positivi… poi il sabato mattina prima dell’evento
un confronto con l’amico Alberto & lo stesso Max ci ha permesso di poter
usufruire di “amplificazione” per il concerto.
Il giorno del concerto
La domenica mattina abbiamo realizzato “appieno” che il
“Gran giorno” era arrivato… ci siamo attivati sin da subito in casa TONNUTO per
accogliere al meglio il nostro amico Max. Grazie all’aiuto della Grande Suocera
& dei parenti, tutti, la “macchina organizzatrice” si è messa in moto più
veloce che mai.
Ho aspettato Max subito fuori la Milano-Meda e, finalmente,
intravedendo la sua macchina sopraggiungere, ho pensato che il LAROCCA DAY
aveva ufficialmente inizio.
Quando dalla macchina ha scaricato la chitarra e ho visto
che aveva con sé il “mitico” UKULELE ho avuto la conferma che 9 mesi d’attesa
erano valsi la pena… è lo stesso tempo di una maternità, quindi, è stata
un’attesa perfetta.
Il povero Max, appena giunto a casa TONNUTO è stato preso
d’assalto dalle cuoche di casa ed alla fine ha dovuto alzare bandiera
bianca… come avrebbe fatto, altrimenti, a suonare???
Giusto il tempo di digerire al volo ed ecco all’appuntamento
del caffè i parenti più stretti e il mitico FaZ giungere a festeggiare l’arrivo
di Max.
il tempo dell’ammazzacaffè e già è scoccata l’ora di recarsi
all’Oratorio, dove si sarebbe tenuto il concerto.
Ad aspettarci di fuori c’erano Alberto & Marco che
prospettavano una “sana” variazione di programma con lo
spostamento del
concerto dall’accaldata sala Papa Giovanni XXIII alla più fresca sala
seminterrata (ex-sala spettacoli). Devo ringraziare gli amici del Gruppo Prisma
giacché lo spostamento, oltre a recare beneficio alla salute generale,
comportava un vero & proprio palco per l’amico Max con tanto di sfondo
tex-mex (ricordo di qualche festa carnevalesca?) a rendere il tutto più
accattivante.
Dopo aver segnalato lo spostamento di sala e aver visto
affluire i primi amici & invitati all’evento è giunto anche il tempo del
check-sound. E qui ancora grazie agli amici Alberto & Marco che hanno
coadiuvato Max, alla grande.
Quindi, con pochi minuti di ritardo sul programma è iniziato
il concerto. Dopo una breve presentazione mia e di Faz, Max ha esordito con
In pochi minuti & una manciata di canzoni Max ha
conquistato tutti i presenti. Con le sue storie che viaggiano di pari passo con
le canzoni ci ha portato nel suo mondo cantautorale e noi non chiedevamo altro.
L’ETICA DEL VIANDANTE, NEL NOME DELLA BELLA (che ha dedicato a Cristina, moglie
di FaZ che proprio quel giorno compiva gli anni), GLI AMORI DEI MARINAI, la
stupenda filastrocca DIMMI TU FIORE,
Ho raccolto, subito dopo la fine dell’esibizione, la
soddisfazione degli amici invitati, e tutta la loro ammirazione per un ragazzo
che veramente propone una musica dalla bellezza adamantina.
Siamo ritornati quindi a casa TONNUTO giusto il tempo per un
caffè, qualche foto da mettere negli annali (ma non in cornice… Max) e per il
nostro amico è giunta l’ora di fare ritorno nella sua Firenze.
Il LAROCCA DAY è stato un giorno speciale e ognuno degli amici & parenti che l’ha vissuto con noi se lo porterà dentro, nel ricordo, per sempre.
Visto… da FaZ
6 giorni dopo: sto rivedendo qualche spezzone che ho filmato
domenica scorsa. Vi sono anche i miei genitori. Pur invitati non erano passati
al concerto. Mio padre osserva in silenziosa attenzione.
Subito dopo l’ultimo spezzone musicale, sbotta ad alta voce:
“Teresa… la prossima volta andiamo anche noi a sentirlo !” poi un respiro e con
più calma “…è bravo, mi piace.”.
Vi assicuro che una cosa del genere è mooolto rara sentirla
da mio padre soprattutto riferita a concerti e musica. Teresa è mia madre che
il giorno dell’evento era “già pronta” e vestita …poi il marito con “no,io non
vengo, è rumore da giovani…”.
Chissà perché si tende a
considerare negativo ciò che non si conosce.
Lo dimostra a fine concerto la velocità con cui in tanti
sono corsi a far colonna per avere il CD “Il ritorno delle passioni”.
Saprete già che questo CD è stato giudicato il migliore 2005 per noi de Il
Tonnuto. Sapete anche o perlomeno potete immaginarlo che un conto è fare un CD
in studio ed un altro conto è esibirsi in pubblico. Ebbene Mauro era sicurissimo che anche
l’esibizione “live” venisse un capolavoro. Io ero più dubbioso. Nel CD si
trovano più voci, pianoforte, tastiere,violino, percussioni, contrabbasso,
mandolino, fisarmonica e tanto tempo a disposizione per perfezionarsi.
Un’esibizione dal vivo, da solo, in un ambiente nuovo
presuppone tante altre qualità .
Ebbene ragazzi, queste qualità Massimiliano le ha davvero
tutte.
Ha stupito innanzitutto me per la bravura così superiore (S
maiuscola!) e direi la perfezione dell’esibizione. Ogni cosa eseguita al meglio
e simpatico anche negli intermezzi.
In questo mondo che spinge ad apparire urlando, Massimiliano
da Firenze ci ha raggiunto, calmo e posato, in un piccolo paese della
Brianza, mostrando ciò che è ! Senza
fumi, luci e sfronzoli vari, ha abbracciato la chitarra, suonato l’armonica ed
incantato con l’ukulele.
Alla fine ha davvero convinto tutti. Nonostante gli amici
presenti provenissero da “diverse impostazioni musicali”, chi ascolta Ligabue,
chi i Pink Floyd, chi è nella banda del paese, chi sente la dance, tutti quanti
sono stati più che soddisfatti del pomeriggio.
Quindi io non posso che ringraziarli per aver partecipato
all’incontro in amicizia, e mi permetto a nome di tutti quanti di ringraziare
ancora una volta
GRAZIE, MASSIMILIANO !
Nelle 28 tappe 2007 del tour di Massimiliano, Cabiate con
Arcola e Cigoli sono i tre paesini mini.
Le altre tappe invece lo han portato a: Firenze, Austin,
Gruene, Manor e San Antonio in TEXAS,
Roma, Milano, Modena, Sassari, Siena,
Bruxelles, Mariano C.se e Cantù.
Organizzeremo. Chi vorrà
partecipare, si faccia avanti
!
I dischi di Massimiliano sono:
“
“Il ritorno delle passioni” (2005)
“Nel nome della
bella” (2005) (contiene 2 tracce)
Richiedeteli da:
NEL PROSSIMO NUMERO:
I CONCERTI DELL’ESTATE SECONDO
“IL TONNUTO”
IL NUOVO DISCO DI TONY REIDI & IL RITORNO DELLA BUSSOLA DI FaZ
LA CHITARRA… DI DAVIDE
FACCHINI
QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 21.50 DEL 22/06/2007
HANNO FATTIVAMENTE
COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :
L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO FAZ
IL GRANDE RESOCONTO DI FABIO
L’INTERVENTO DI IVANO
CIAO RAGAZ!!
SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…
IL NOSTRO NUOVO INDIRIZZO
E’
SCRIVETECI ! ! !