IL TONNUTO©     

 PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VIII - N°74 – GIUGNO 2007

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IN QUESTO NUMERO TROVATE:

ANDREA PARODI  - “SOLDATI”

STEFANO BAROTTI  - "GLI OSPITI"

FRANCESCO BACCINI - "DALLA PARTE DI CAINO"

"SO MUCH ON MY MIND"
 THE ERIC ANDERSEN ANTHOLOGY 1969-1980

GIOIELLI NASCOSTI

TONY REIDY - "THE COLDEST DAY IN WINTER"

 Riproposizione del numero speciale dedicato a
MASSIMILIANO LAROCCA

 


SPECIALE  SOLDATI!!

 

IL DISCO DEL MESE

ANDREA PARODI

“SOLDATI”

By Mauro

Finalmente!!

Dopo 5 lunghissimi anni di attesa ecco arrivare nei nostri lettori  compact-disc il “mitologico” SOLDATI opera seconda del nostro amico ANDREA PARODI.

Se vendesse una copia dell’album per ogni volta che gli è stato chiesto: “Allora quando esce il disco?”, beh, probabilmente sarebbe disco di platino nel giro di un paio di ore. Perché, io per primo, ogni volta che periodicamente ho incontrato Andrea nel giro degli ultimi tre anni, gli ho sottoposto la domanda di cui sopra come prima cosa.

Con certezza è il disco che si è fatto più attendere nel corso della mia “carriera” di ascoltatore… non essendo fan di Brian Wilson & del suo SMILE… c’è da potermi credere, sulla parola.
L’avevo promesso all’amico Andrea, quando il disco sarebbe uscito sarei andato direttamente da lui a prenderlo… detto e fatto se è vero che poco meno di 48 ore dopo l’annuncio dell’uscita dell’album già stringevo tra le mani la mia copia “autenticata”… si ricorderà, l’amico Parodi il piccolo disguido del ristorante “cinese”, e meno male che Cantù non è Milano!!
Comunque sia, la definizione “mitologico” non è affatto azzardata: attorno a quest’opera si era ormai creata una sorta di “mistificazione” e il fatto di averlo avuto nel cassetto per 5 lunghi anni non deve essere stato facile da “gestire”, nemmeno per il suo autore.
L’attesa è quindi conclusa e, grazie al supporto dell’emittente radiofonica LIFEGATE & alla Venus Distribuzione, SOLDATI è ora una splendida realtà.
La presentazione del disco è avvenuta domenica sera 17 giugno scorso durante un concerto live nel locale canturino ALL’UNAETRENTACINQUECIRCA,  come una seconda casa per il nostro amico Andrea.   Alla serata non potevamo mancare, ovviamente, noi amici del TONNUTO.
Siamo partiti così io & FaZ… un po’ come Starsky & Hutch, ma anziché con la Ford Torino rossa con la striscia bianca siamo giunti nella capitale del mobile con la più “tranquilla” Twingo “violetta” & senza pretese. Giusto il tempo di arrivare, parcheggiare a circa 500m dal locale ed aprire le portiere che Giove Pluvio & Incazzato come una Bestia Rara lasciava venir giù acqua a catinelle e via di corsa tra Santi & Madonne siamo arrivati, tranquilli & masarati.
Abbiamo avuto il tempo di salutare gli amici Max & Claudia, Marco Python e poi ci siamo fatti autografare dal nostro Parodi due copie del cd (x Clara & Paolino, e il FaZ per lui medesimo) più la locandina stampata bellapposta  per l’uscita del disco.
La PARODI BAND si è presentata con la seguente formazione: Parodi chitarra & voce, Python chitarra & cori, Livio al basso e Malavasi alla batteria.
Ottima la resa delle canzoni partendo dall’iniziale IL KILLER DEL TENNESSEE, rimembranza del primo disco e via di seguito con canzoni che, ha detto Andrea Parodi, già andranno ad essere registrate nel corso dell’estate per comporre  il prossimo album che vedrà la luce quanto prima. C’è da credergli, visto l’efficacia del suono della band così composta… la scelta non può che essere condivisa.
Spazio, ovviamente, anche alle canzoni di SOLDATI con un’esplosiva versione di PANE ARANCE E FORTUNA.
Al nostro tavolino si sono poi uniti intorno il nostro Grande Max , Luca Dai & Paolo Pieretto giusto il tempo di qualche scambio di opinione e giusto il tempo di rimembrare l’house-concert del 10 giugno.
Poi, tra una canzone & l’altra, un sambuchino & una birretta ci siamo ricordati che l’indomani si era di nuovo in servizio. A malincuore abbiamo salutato la compagnia e ci siamo dileguati nell’umida notte canturina felici & contenti di aver condiviso l’ennesima bella esperienza con questi amici, grandi musicisti, artisti, cantautori… & bravi ragaz!!

 SOLDATI si compone di 16 canzoni per un totale di 63:18 di pura musica cantautorale; tutte le canzoni sono composte da Andrea Parodi ad eccezione di TANIA LA GUERRIGLIERA canzone di  Suni Paz mentre in  RAGAZZO PADRE collabora alla stesura Jackie Leven, in e in SCAVANDO LA MIA FOSSA collabora alla stesura dei testi colui che ha prodotto il disco, ossia il canadese Bocephus King.
Semplicemente stupendo il packaging che Parodi ha scelto per presentare il suo lavoro.  Una confezione a cofanetto con l’interno apribile a tre ali di cui una contenente i testi, e un’altra il disco.
La dedica ai nonni è veramente suggestiva ed emozionante, degna di un uomo vero, che non dimentica la strada da cui è venuto.
Queste, nel dettaglio, le canzoni:

1) PANE ARANCE E FORTUNA - Apre il disco ed ha l’indubbio merito di aprirlo alla stra-grande, Andrea l’ha eseguita dal vivo l’altra sera a Cantù e mi ha ancor maggiormente convinto. Questa, signori, è una canzone degna del song-book di un grande. Una ballata limpida, con un ritornello “Santa Lucia / Prega per noi …” che è davvero irresistibile e resta subito lì sulla punta della lingua. Una delle migliori canzoni del disco. Collabora alla voce Jono Manson, amico di vecchia data di Andrea.

2) FIUME SOLITARIO - Si parte come se ci si trovasse in uno spaghetti-western, e poi il ritmo non cala di un soffio. Anche in questo secondo episodio del disco il refrain “Ahi-aia-aia-ahi… forse un giorno capirai (…)” è di quelli che restano incollati alle orecchie e, quindi, un passaggio che ti resta in mente subito e che poi ti ripeti mentre sali in macchina, ti fai la barba o… altro.

3) PER NON SENTIRSI SOLI – Inizia come una tenue luce soffusa, è il maestro Claudio Lolli a dettarne i “brumosi” umori. E, ovviamente, questo è il valore aggiunto ad una composizione che già di suo si può definire stupenda. Una delle perle assolute del disco che, dopo tre canzoni è già in “atmosfera”.

4) SUSSURRI E GRIDA – Una canzone di “soldati” & di guerra. Partecipa (alla grande) Laura Fedele che nel contro-canto rende al massimo l’effetto  del ritornello “Lo straniero era Dio, ed io non c’ero”; appare per la prima volta una fisa e il quadro è fatto.  Nel coro “Dei Soldati”, oltre a Parodi anche l’amico Max Larocca. Questa canzone chiude il poker iniziale e, come le precedenti è ottima & oltre.

5) QUANDO MARIA NON C’ERA – Dell’intero “lotto” questa canzone è quella che ho trovato meno in sintonia con le altre. Ma è, ovvio, un parere del tutto personale. Pare un po’ sfilacciata dal resto del disco. Poi nella pratica  è di sicuro la più ballabile, certamente la più rock-pop & anche la più orecchiabile, se volete. Ma le prime quattro sono, sempre a parere mio, ben altra cosa.

6) ROSA – E’ un vero “gioiellino” questa canzone a ben sei voci. Partecipano, oltre ad Andrea, Larocca, Bocephus King, Samantha Parton, Marino Severini & Claudia Pastorino. E’ una delle migliori composizioni del disco ed ha un’esecuzione veramente perfetta dove le diverse voci dei protagonisti si intersecano a meraviglia.

7) RAGAZZO PADRE – E’ una bella ballata arricchita di suoni particolari e che vede la partecipazione di Luca Mirti (Del Sangre) ai cori.

8) TANIA LA GUERRIGLIERA – Canzone scritta da Suni Paz per ricordare Tania, la guerrigliera, unica testimone femminile della spedizione del Che in Bolivia. La canzone è una delle più belle composizioni dell’intero disco. La stessa Suni Paz è presente in voce & chitarra classica, mentre l’immagine della donna in copertina è proprio quella di Tania.

9) LOLITA DI NEW ORLEANS – E’ una canzone dall’animo decisamente meno “impegnato” rispetto a molte altre presenti nella raccolta. Lo si intuisce sin dalle prime battute; resta una canzone gradevole e ben cantata da Andrea.

10) ANNA – Momento riflessivo del disco, questa ballata dai toni in chiaroscuro è semplicemente un capolavoro. Giocata tutta sulla storia di Anna ambientata in una Milano anche questa crepuscolare tra stazioni dei treni, buio, vertigini. Superba!

11) FORMIA HA GAETA MA GAETA  FORMIA NON HA – Si apre con la voce possente e vigorosa di un altro ospite di “lusso”,  Luigi Grechi. La canzone si snoda attraverso un percorso del tutto particolare, tra racconti del passato e la tiritera “La luna cade… il sole sale  che la rende assolutamente piacevole.

12) HOTEL EST -  Nelle sue primissime strofe  questa canzone sta a SOLDATI come SUMMER ON A SOLITARY BEACH sta a BANDIERA BIANCA. Una canzone che evoca ricordi di un’estate al mare, tra cuori che si rincorrono & passatempi tipici del luogo e della stagione. Poi la vicenda amorosa che si cela dietro si chiude tra i “… vicoli dietro la Stazione…”

13) SCAVANDO LA MIA FOSSA – Questa canzone vede come ospiti Luca Ghielmetti cantautore di Valmorea e Laura Fedele già precedentemente incontrata nel corso del disco. Così con questo trio di voci (assolutamente efficace, nella sua parte, quella di Ghielmetti)  ci si può permettere anche di parlare di un tema così “jettante”. Bella & singolare.

14) PRESSAPPOCO TRENT’ANNI – La mia prediletta. In assoluto. Una canzone che ha l’ausilio di suoni sintetizzati ed effetti vari & diversi che vanno ad arricchire il tappeto sonoro (già vasto) che Parodi ha presentato nel suo disco. E’ una sorta di preghiera sussurrata, quasi una nenia, assolutamente affascinante e che lascia spazio alle più diverse riflessioni ma, anche, interpretazioni. Capolavoro!!

15)TRESENDA ’43 – E’ un’altra storia dei tempi della guerra. Arriva dritta dritta dai ricordi della nonna di Andrea, che ha vissuto in quegli anni tra Teglio e Tresenda, lì in Valtellina, punto nevralgico ai tempi del fascismo. Storia bella ed evocativa musicata e cantata in maniera impeccabile. Al più volte ripetuto ascolto mi ricorda un incrocio di vie dove un Massimo Bubola potrebbe benissimo  incontrare un Ivan Graziani mentre passa lì nei pressi il buon Faber.

16) NONNO – Canzone con una dedica tutta speciale di Andrea per il nonno. E’ una canzone dolcissima & evocativa. Bella ed emozionante vede il violino  sottolineare i passaggi maggiormente significativi:  è proprio una bella canzone tanto da poter credere veramente che, se esiste qualcosa, di là dove non si torna, e il nonno potesse un giorno ascoltarla… non potrebbe che essere orgoglioso di come suo nipote ne ha tracciato il ricordo.

Abbiamo atteso tanto questo disco ed è scontato dire ora che ne valeva la pena. La realtà è che questo disco è vero & sincero, come il nostro amico di cui attendiamo, a breve, una nuova “avventura” con la sua nuova banda… che magari non sarà così “esotica & variopinta”  come in questo SOLDATI ma che semplicemente macina una grande musica… grande musica!!

Bravo Andrea ! 

 



ASCOLTATO DA… FABIO’67!!

Stefano Barotti: la costruzione è conclusa
di Fabio Antonelli

Ci sono dischi che hanno bisogno di più ascolti per essere apprezzati ed altri che già al primo approccio ti entrano in testa, senza per questo essere segno di superficialità o banalità e proprio a questa seconda categoria fa parte secondo me il nuovo disco di Stefano Barotti, uno di quei dischi che ti si legano subito all’anima.

Il primo disco di Stefano, uscito nel 2003, si intitolava “Uomini in costruzione” quasi a voler  rappresentare un qualcosa che stava per nascere, un discorso musicale che era solo agli inizi e che doveva ancora crescer, farsi le ossa, questo nuovo disco “Gli ospiti”, appena uscito da pochi giorni, è la conferma che questo musicista è diventato ormai maturo e che può affrontare il mondo a viso aperto sicuro dei propri mezzi.

Il disco, ancora una volta prodotto da Jono Manson (ormai una garanzia della qualità del buon lavoro svolto), è stato suonato, registrato e mixato oltre oceano ed è caratterizzato da sonorità tipicamente nord-americane con prevalenza ovviamente di chitarre suonate per lo più da Kevin Trainor, ma anche dal nostrano Paolo Bonfanti, altrettanto splendide sono però le sottolineature da parte dell’Hammond di Chris Ishee e dei fiati degli italiani Vittorio Alinari e Marco Bartalini. D’altronde Stefano non nasconde le proprie passioni, come ben testimonia una foto del libretto che accompagna il disco, in cui compare una raccolta di LP di Bob Dylan e di Neil Young.

I testi, sebbene non legati ad un ricorso alle rime, che a volte potrebbe anche rivelarsi forzato, si presentano all’ascolto straordinariamente fluidi e sono caratterizzati da una poeticità legata spesso ad elementi della natura dei quali ormai abbiamo perso ogni percezione, basta scorrere i titoli per rendersene conto da “tempo di albicocche” che non è quello scandito dai supermercati e che copre l’intero anno o a “natale sui monti” che non è quello della frenetica spasmodica rincorsa cittadina al regalo griffato.

Tra le canzoni, tutte davvero di ottima fattura, evidenzierei la canzone di apertura “tempo di albicocche” (“quasi tempo di albicocche ed il vicino me li invidia sei caduta a piedi nudi nella mia vita e mi sta crescendo la coda quasi tempo di albicocche con la mia tazza verde in mano mia madre nel mese di maggio ci pagava i quadrifogli mille lire l’uno”) canzone di vecchi amori e di ricordi, così come ancora i ricordi di un amore sono al centro di “per un chicco di sale”  (“se un giorno verranno a chiedermi di te dirò che non è mai successo niente che non c’erano finestre nel tuo cuore e che ti ho venduto i miei occhi per un chicco di sale”).

Poi ancora “Natale sui monti”, con un Natale lontano dalle luci e dal ritmo frenetico della città, in un mondo ancora rurale (“dai piccoli terrazzi grandi panorami son chiuse già da tempo le scuole elementari e i figli che tornano per le feste ci invitano alla vita di città”) e “neve sugli alberi”, canzone su un amore ormai spento (“in casa di Anna qualcuno ha dimenticato le luci accese sono le due di notte e il cervo dorme già da tre ore le stelle si affacciano pigre sul tappeto nero del cielo e a me nevica nel cuore”). I sogni con il loro profumo sono invece al centro de “il profumo dei sogni” (“qualche volta è amore altre volte prigione sono rami  di ulivo sui tetti che guardano il mondo qualche volta è amore altre volte rumore è il profumo dei sogni che cade negli occhi”).

Infine due canzoni, la title-track “gli ospiti” e “l’uomo più curioso del mondo”, apparentemente meno immediate delle altre, rappresentano quello che può considerarsi un certo cambio di stile, forse una nuova via espressiva, legata allo stile di personaggi come Nick Drake a Josh Rouse, Iron e Wine, Joe Pisapia e Demian Rice, come ci riferisce lo stesso Barotti.

 

Stefano Barotti
Uomini in costruzione

Club de Musique Records 2007.

Nei negozi di dischi e sul sito www.stefanobarotti.net


Tracklist



tempo di albicocche
per un chicco di sale
l’angelo e il diavolo
vive dentro una canzone
natale sui monti
la neve sugli alberi
il costruttore di ali
il profumo dei sogni
l’uomo più curioso del mondo
gli ospiti
piccola canzone



 


 

IL DISCO DEL MESE/2

FRANCESCO BACCINI

“DALLA PARTE DI CAINO”

By Mauro

Dodicesimo disco nella carriera di Francesco Baccini, DALLA PARTE DI CAINO è un lavoro nel suo stile più classico: a momenti di sfrenata allegria & baldoria si accompagnano momenti di tranquilla riflessione e ballate dall’intensa atmosfera.

Il nuovo lavoro di Baccini è stato anticipato dal singolo IL TOPO MANGIA IL GATTO che è stato parecchio battuto su Radio Italia e che rappresenta la parte indubbiamente più “scanzonata” del disco. La canzone è stata composta insieme con Gianluca Grignani ed ha senza dubbio il merito di essere una canzone molto orecchiabile.

DALLA PARTE DI CAINO porta con sé dieci nuove canzoni per un totale di poco più di 37 minuti.

Ottima la cover di MONNALISA del grande ed indimenticato Ivan Graziani, canzone che vede ospite del Bacc Filippo Graziani, figlio di Ivan.

Il disco si apre proprio con IL TOPO MANGIA IL GATTO ed è chiaro che l’apertura è col botto: canzone godibilissima, fresca, nello style delle “canzoni dell’estate”.

GIULIA GIA’ SE NE VA  potrebbe essere il sequel della storia già narrata di ELVIRA LA VAMPIRA (da BACCINI A COLORI).

DALLA PARTE DI CAINO è una delle cinque perle assolute del disco. Gran bella canzone, per testo & musica. L’intro di piano è subito il buon viatico di questa ballata riflessiva.

Già detto di MONNALISA raccomandiamo senza dubbio IL CIELO DI MILANO altro pezzo che nasce dal profondo del cuore di cantautore di Baccini.

AL CETRO COMMERCIALE è forse la canzone meno convincente del lotto, ha un buon ritmo, ma a parere mio è al di sotto dello standard del resto del disco. Può essere solo questione di gusti, è chiaro.

NAVIGANTE DI TE è un’altra perla del disco; un’altra ballata decisamente avvolgente e delicata con un tema di fondo dominante, costituito dal mare, dalla navigazione & da tutto quanto concernente.

Altra perla del disco è LA DONNA DEI SOGNI, canzone d’amore in puro stile Baccini, semplice nel testo ma con la voce del nostro a renderla  particolare.

PRIMI IN TUTTO apre con ritmi latino-americani ed è una canzone dal testo molto significativo. Cito: “Bisogna essere primi in tutto / per poter restare a galla / Basta solo essere vuoti / o soltanto pieni d’aria.”

MAGNETICO. L’ho scritto anche allo stesso Bacc sul suo SPACE, questa è la canzone in assoluto più bella dell’intero disco. Un vero & proprio capolavoro. Una di quelle canzoni che valgono il prezzo dell’intero disco; l’accosto ai grandi capolavori del nostro, tipo TI AMO E NON LO SAI, LE DONNE DI MODENA, MANI DI FORBICE e via dicendo.

Questa canzone, perla finale,  porta a compimento un disco che noi amanti del Bacc ascolteremo molto & a lungo in questa estate 2007.

L’ultima annotazione la lascio alla splendida foto di copertina del cd. E’ (come potete vedere in alto) uno scatto che ritrae Francesco in posizione “statuaria”, mani nelle tasche del giubbone scuro. Tutto intorno è un insieme di nubi a variabili toni di grigio. Bella ed evocativa.

Il nostro SUPER-BACC è ritornato… come sempre… W IL BACC!!!

 


  IL DISCO DEL MESE/2

“SO MUCH ON MY MIND. THE E.A. ANTHOLOGY”

By Mauro

Per tutti i fans della musica d’autore americana questa raccolta rappresenta un “must” assoluto, una perla di pura bellezza.

Di Eric Andersen qui sul TONNUTO abbiamo già parlato più volte e, quindi, vi rimando al nostro elenco autori visibile al sito www.iltonnuto.tk per recuperare le “puntate precedenti”.

Proprio pochi giorni fa Andersen è stato qui a Milano a suonare in metropolitana nell’ambito del progetto musicale di LIFEGATE MUSIC. Ogni tanto ritorna qui, nel belpaese lui, americano trapiantato ormai (da anni) nel nord del continente europeo; e sempre distilla la sua immensa arte, la sua capacità di raccontare storie attraverso canzoni che sono nate magari trenta e più anni fa e che, pure, suonano fresche come gemme appena sbocciate.

La raccolta in questione contiene il meglio delle registrazioni (multilabel) del periodo 1969-1980, probabilmente il periodo di miglior vena creativa di Eric, anche se i dischi successivi non sono assolutamente di poco conto. Messe tutte insieme  sono diciassette canzoni, per un totale di poco più di 77 minuti di pura musica d’autore.

Edito dalla Raven, casa discografica australiana famosa per la cura con cui confeziona i suoi prodotti,  il cd contiene un libretto ricco di dettagli sulla carriera di Eric: superlativa, poi, la scelta di inserire, per ogni canzone, il commento dell’autore, così che si scoprono le origini, le motivazioni e quanto sta alla base delle singole composizioni.

Scorrendo rapidamente la track-list meritano senza dubbio una citazione la splendida BLUE RIVER, tratta dall’omonimo album (il più famoso & riuscito dell’intera discografia di Erci) insieme con WIND  AND SAND, altra perla di valore assoluto.

Notevoli anche le composizioni recuperate da STAGES: THE LOST ALBUM come la splendida MOONCHILD RIVER SONGS, TIME RUN LIKE A FREIGHT TRAIN.

Superlativa anche SECRETS che apre il disco e che arriva dall’album ERIC ANDERSEN. Evocativa e dolcissima BE TRUE TO YOU canzone recuperata dall’omonimo album del 1975.

Grande canzone è anche LOVE IS JUST A GAME sempre recuperata da BE TRUE TO YOU.

VIOLETS OF DAWN in versione live così come THIRSTY BOOTS altro non fanno che impreziosire una raccolta assolutamente affascinante.

Di Eric Andersen Bob Dylan disse “Eric Andersen is a great ballad singer.”: alle lodi del menestrello di Duluth potete credere sulla parola, altrimenti non dovete fare altro che acquistare questa raccolta.

IL TONNUTO ve la consiglia caldamente.

 


I MIGLIORI DEL… 2007

By Mauro

 

Alla fine di ripetuti ascolti IL TONNUTO non ha potuto che inserire SOLDATI lì, dove merita, ossia in vetta, seppure in coabitazione con gli OSPITI dell’amico Stefano Barotti.

Se, da una parte, la scelta può essere bollata come “pilatesca”, dall’altra vorrei vedere chi avrebbe il coraggio per poter affermare che uno dei due lavori possa essere più meritevole dell’altro.

La realtà, amici de IL TONNUTO è che due lavori come questi sono la dimostrazione che questi ragazzi meritano tutta la stima e l’affetto di tutti noi, amanti della buona musica d’autore… meritano il nostro sostegno e meritano di essere pubblicizzati, perché è questa la vera musica… da cantautori. Felici & onorati di esserne amici.


STEFANO BAROTTI  - GLI OSPITI   ANDREA PARODI - SOLDATI

DAVID MASSENGILL – WE WILL BE TOGETHER

FRANCESCO BACCINI – DALLA PARTE DI CAINO

RY COODER – MY NAME IS BUDDY

PAUL ELLIS - ESSENTIALS

SANNIDEI – FRAMMENTI DI REALTA’

JOHN MELLENCAMP – FREEDOM’S ROAD

 


GIOIELLI  NASCOSTI

 TONY REIDY   

“THE COLDEST DAY IN WINTER”


TONY…  foto tratta dal suo myspace

 

Irlandese, residente a Mayo Tony Reidy è il segreto meglio custodito del folk irlandese.

Il suo ultimo album  A ROUGH SHOT OF LIPSTICK è stato “album folk” del mese di aprile 2007 per la rivista MOJO,  e tanto basta per vedere consacrata l’arte di questo singer-songwriter.

THE COLDEST DAY IN WINTER è la sua prima prova discografica e, se amate il folk nella versione più pura, non potete farne a meno.

Non affannatevi a cercarlo dalle nostre parti, per ora ancora non è distribuito da “major” visto che Tony si auto-produce.

Fate come me, spedite la somma richiesta (o pagate con carta di credito) e vi vedrete recapitare questo splendido disco.

Canzoni come COUNTRY MAN o SOMETIMES o ancora THE COLDEST DAY IN WINTER sono grandi canzoni, composte da un grande uomo.

Ne scrivo ora, certo che poi, di qui a qualche tempo, TONY REIDY sarà la “grande scoperta” di qualcuna tra le riviste di musica italiana più acclamate!!!

Basta saper cercare…

www.myspace.com/tonyreidy

www.tonyreidy.net

 



L’ANGOLO D’IVANO

PASSEGGIARE

Passeggiare è evadere dalla corsa feroce, da quell'assedio che chiude le porte da cui potrebbe entrare la vita, da quelle giornate murate che fanno del telefono cellulare un cellulare di polizia. Passeggiare è mettere la punteggiatura ai giorni, andare a capo, voltare pagina, creare intervalli, parentesi o punti interrogativi. Passeggiare vuol dire infiltrare un po' di vacanza in ogni giornata, lasciare aperta una fessura nel quotidiano, sapendo che la sorpresa può entrare anche dalle porte strette. Passeggiare non vuol dire sparire, ma mettere le virgolette a ciò che pretende di essere asso­luto. Passeggiare vuol dire rispetto per la saggezza, per quel senti­mento che ci ricorda che siamo a lunga conservazione, ma abbiamo una data di scadenza e domani potrebbe essere tardi. Passeggiare è un'arte povera, un far niente pieno di cose, il piacere di scrivere una pagina bianca, una risacca dolce della nostra vita minima.

Passeggiare vuol dire partire per arrivare, ma senza impegno, perchè ci si può fermare prima, cambiare percorso, inseguire un'altra idea, prendere una strada secondaria, fare una digressione. Passeggiare è abbandonare la linea retta, improvvisare il percorso, decidere di volta in volta la rotta, girare a vuoto nella penombra, non avere paura di ascoltarsi. Passeggiare è accarezzare un palazzo o una strada che ti sono cari, dove non passi per caso, ma perché vorresti incontrare qualcuno. Passeggiare talvolta è un perdersi breve, in un piccolo spazio, una microfisica dell'avventura, da cui si torna con una storia da raccontare. Passeggiare è ritornare a se stessi e a quella parte di noi che è la premessa di tutto, staccare la spina a chi ogni giorno vende il presente in offerta speciale. Passeggiare è il desiderio del ragazzo e dell'anziano, un'arte che l'adulto ha rimosso o sostituito con l'agonismo del jogging o del fit­ness. Passeggiare non serve per tenersi in forma, ma a dare forma alla vita, a farle capire le proporzioni, è la modesta preghiera degli arti inferiori.

Passeggiare è non staccarsi dagli altri, coltivare l'amicizia, sapere che una società che non passeggia più e va solo di corsa, una società che ha abolito le domeniche e le notti, in cui i marciapiedi scompaiono e tutto diventa negozio, è una società senza pori, dove anche il tempo libero è quotato in borsa. Passeggiare, si sa, fa bene, e i medici lo consigliano vivamente.

 (da "Modernizzare stanca " di Franco Cassano)

 



DIARIO DI BORDO

     

 10/06/2007

MASSIMILIANO LAROCCA DAY

Lettera al mio amico Max

Caro Max, hai detto bene tu, nei tuoi ringraziamenti finali… sono un tipo “sedentario”,
     ormai mi conosci “da quando sono nato”.

E’ forse per questo (o anche per questo) che, più di tutti, ho apprezzato questo tuo viaggio domenicale un po’ fuori
    porta per raggiungerci in questa giornata che hai dedicato a noi, amici de IL TONNUTO.

Ti sono realmente debitore di forti “emozioni”, a partire da tutte quelle degli anni passati quando, ad ogni ascolto del disco,
   ci trovavo una nota nuova, un passaggio illuminante, un concetto stupendo.

Ti ringrazio ancora & di cuore per essere venuto ad esibirti qui, tra le persone che più amo & tra i miei amici più cari.

Non mi vergogno a dire che, ogni volta che rivedo il filmato della tua esibizione, mi assale la pelle d’oca delle
    emozioni forti… quelle che ti fanno sentire veramente bene & in pace col mondo intero.

      Devo sempre un grazie sentito & di cuore anche al nostro comune amico Andrea, che mi ha introdotto alla tua musica e
  con il quale prima o poi vorrei ripetere questo “magico esperimento” dell’House Concert.

     Porterò il ricordo di questo concerto & della giornata che ci hai dedicato, per sempre, custodito nella scatola dei
   “momenti magici” di questa vita.

    Con stima & affetto ti mando un grande abbraccio

                                                                                        Mauro

L’antefatto

Tutto è iniziato una sera di fine settembre del 2006.

Ricevo una mail dall’amico Massimiliano Larocca. Con quel messaggio il nostro amico cantautore ci informa della disponibilità da parte sua ad effettuare concerti privati, cosiddetti HOUSE CONCERT, sullo stile molto in voga in America. Io ho memoria di uno splendido DVD con Townes Van Zandt ripreso in una occasione simile. Nella mail Max dettaglia tutto quanto è necessario per la buona riuscita dell’operazione. Ricordo di essere sobbalzato sulla sedia e subito di averne parlato ad Elisabetta, da sempre, prima sostenitrice “tonnuta” del Grande Max. Da quella sera il progetto è stato perennemente in fase embrionale, in “stand-by” continuo. Subito dopo è partito il confronto anche con l’amico FaZ, lui pure entusiasta dell’iniziativa. E’ vero che abbiamo avuto mille dubbi, come è vero che ci sono voluti quasi 9 mesi ma, alla fine…

Il passo decisivo è venuto subito dopo i primi giorni di primavera quando, complice l’entusiasmante avventura di MUSICAL… MENTE, ci siamo decisi, pur tra mille dubbi & paure di non farcela, ad organizzare. Pochi giorni prima che Max venisse a Mariano Comense, in occasione della serata finale della rassegna musicale curata da Parodi e voluta dalla bibliotecaria di Mariano la signora Caterina,  con uno scambio di mail abbiamo manifestato la volontà di farlo questo HOUSE CONCERT.

Con l’amico Max ci siamo quindi dati appuntamento alla sera del 4 maggio, prima del concerto, per parlarne con calma e decidere. E così è stato. L’ho incontrato mentre era in buona compagnia, con Python & Stefano Barotti e, dopo una breve (ma fruttuosa) conversazione avevamo già stabilito data & modalità del nostro MASSIMILIANO LAROCCA HOUSE CONCERT !!!l

Già la serata marianese si preannunciava musicalmente “ottima”… poi, con una “schedina vincente in tasca”… capirete quanto ero felice & soddisfatto.

Era, come detto, il 4 maggio… si prospettava un mese & più per poter preparare al meglio l’evento.  Già il giorno dopo (o quasi) partiva un giro di telefonate agli amici de IL TONNUTO perché si tenessero liberi il pomeriggio del 10 giugno.

Con Elisabetta & FaZ abbiamo iniziato a studiare soluzioni & alternative perché si potesse rendere veramente “memorabile” la giornata del concerto.

Siamo arrivati a ridosso della “fatidica” data con le idee chiare & pensieri molto positivi… poi il sabato mattina prima dell’evento un confronto con l’amico Alberto & lo stesso Max ci ha permesso di poter usufruire di “amplificazione” per il concerto.

 

 

Il giorno del concerto 

La domenica mattina abbiamo realizzato “appieno” che il “Gran giorno” era arrivato… ci siamo attivati sin da subito in casa TONNUTO per accogliere al meglio il nostro amico Max. Grazie all’aiuto della Grande Suocera & dei parenti, tutti, la “macchina organizzatrice” si è messa in moto più veloce che mai.

Ho aspettato Max subito fuori la Milano-Meda e, finalmente, intravedendo la sua macchina sopraggiungere, ho pensato che il LAROCCA DAY aveva ufficialmente inizio.

Quando dalla macchina ha scaricato la chitarra e ho visto che aveva con sé il “mitico” UKULELE ho avuto la conferma che 9 mesi d’attesa erano valsi la pena… è lo stesso tempo di una maternità, quindi, è stata un’attesa perfetta.

Il povero Max, appena giunto a casa TONNUTO è stato preso d’assalto  dalle cuoche di casa  ed alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca… come avrebbe fatto, altrimenti, a suonare???

Giusto il tempo di digerire al volo ed ecco all’appuntamento del caffè i parenti più stretti e il mitico FaZ giungere a festeggiare l’arrivo di Max.

il tempo dell’ammazzacaffè e già è scoccata l’ora di recarsi all’Oratorio, dove si sarebbe tenuto il concerto.

Ad aspettarci di fuori c’erano Alberto & Marco che prospettavano una “sana” variazione di programma con lo spostamento del concerto dall’accaldata sala Papa Giovanni XXIII alla più fresca sala seminterrata (ex-sala spettacoli). Devo ringraziare gli amici del Gruppo Prisma giacché lo spostamento, oltre a recare beneficio alla salute generale, comportava un vero & proprio palco per l’amico Max con tanto di sfondo tex-mex (ricordo di qualche festa carnevalesca?) a rendere il tutto più accattivante.

Dopo aver segnalato lo spostamento di sala e aver visto affluire i primi amici & invitati all’evento è giunto anche il tempo del check-sound. E qui ancora grazie agli amici Alberto & Marco che hanno coadiuvato Max, alla grande.

Quindi, con pochi minuti di ritardo sul programma è iniziato il concerto. Dopo una breve presentazione mia e di Faz, Max ha esordito con LA BREVE ESTATE. Quindi ci ha gentilmente ringraziati e mi ha reso un onore immenso dedicandomi nientepopodimenoche IL RITORNO DELLE PASSIONI dicendomi che ne sono pieno… e come farei a non esserlo,  avendo avuto la fortuna di incontrare amici del genere sulla mia strada?

In pochi minuti & una manciata di canzoni Max ha conquistato tutti i presenti. Con le sue storie che viaggiano di pari passo con le canzoni ci ha portato nel suo mondo cantautorale e noi non chiedevamo altro. L’ETICA DEL VIANDANTE, NEL NOME DELLA BELLA (che ha dedicato a Cristina, moglie di FaZ che proprio quel giorno compiva gli anni), GLI AMORI DEI MARINAI, la stupenda filastrocca DIMMI TU FIORE, la stupenda IL NINI MUART, la splendida ballata dedicata alla nonna dal titolo MARIA DELLE MONTAGNE… insomma… per un’ora e mezza il nostro amico ci ha fatto veramente sentire una musica stupenda, intervallando le canzoni con interventi sempre belli, molto divertenti, intrattenendo il pubblico come solo un vero artista sa fare.

Ho raccolto, subito dopo la fine dell’esibizione, la soddisfazione degli amici invitati, e tutta la loro ammirazione per un ragazzo che veramente propone una musica dalla bellezza adamantina.

Siamo ritornati quindi a casa TONNUTO giusto il tempo per un caffè, qualche foto da mettere negli annali (ma non in cornice… Max) e per il nostro amico è giunta l’ora di fare ritorno nella sua Firenze.

Il LAROCCA DAY è stato un giorno speciale e ognuno degli amici & parenti che l’ha vissuto con noi se lo porterà dentro, nel ricordo, per sempre.

 

Visto… da FaZ

6 giorni dopo: sto rivedendo qualche spezzone che ho filmato domenica scorsa. Vi sono anche i miei genitori. Pur invitati non erano passati al concerto. Mio padre osserva in silenziosa attenzione.

Subito dopo l’ultimo spezzone musicale, sbotta ad alta voce: “Teresa… la prossima volta andiamo anche noi a sentirlo !” poi un respiro e con più calma “…è bravo, mi piace.”.

Vi assicuro che una cosa del genere è mooolto rara sentirla da mio padre soprattutto riferita a concerti e musica. Teresa è mia madre che il giorno dell’evento era “già pronta” e vestita …poi il marito con “no,io non vengo, è rumore da giovani…”.   Chissà  perché si tende a considerare negativo ciò che non si conosce.

 Ho aperto l’articolo con questo piccolo ma significativo episodio. La stessa cosa, stupore, piacere, emozione, passione, le hanno vissute anche gli amici presenti domenica 10 giugno.

Lo dimostra a fine concerto la velocità con cui in tanti sono corsi a far colonna per avere il CD “Il ritorno delle passioni”. Saprete già che questo CD è stato giudicato il migliore 2005 per noi de Il Tonnuto. Sapete anche o perlomeno potete immaginarlo che un conto è fare un CD in studio ed un altro conto è esibirsi in pubblico.  Ebbene Mauro era sicurissimo che anche l’esibizione “live” venisse un capolavoro. Io ero più dubbioso. Nel CD si trovano più voci, pianoforte, tastiere,violino, percussioni, contrabbasso, mandolino, fisarmonica e tanto tempo a disposizione per perfezionarsi.

Un’esibizione dal vivo, da solo, in un ambiente nuovo presuppone tante altre qualità .

Ebbene ragazzi, queste qualità Massimiliano le ha davvero tutte.

Ha stupito innanzitutto me per la bravura così superiore (S maiuscola!) e direi la perfezione dell’esibizione. Ogni cosa eseguita al meglio e simpatico anche negli intermezzi.

In questo mondo che spinge ad apparire urlando, Massimiliano da Firenze ci ha raggiunto, calmo e posato, in un piccolo paese della Brianza,  mostrando ciò che è ! Senza fumi, luci e sfronzoli vari, ha abbracciato la chitarra, suonato l’armonica ed incantato con l’ukulele.

Alla fine ha davvero convinto tutti. Nonostante gli amici presenti provenissero da “diverse impostazioni musicali”, chi ascolta Ligabue, chi i Pink Floyd, chi è nella banda del paese, chi sente la dance, tutti quanti sono stati più che soddisfatti del pomeriggio.

Quindi io non posso che ringraziarli per aver partecipato all’incontro in amicizia, e mi permetto a nome di tutti quanti di ringraziare ancora una volta Massimiliano Larocca  per aver dato retta alla sua “passione” raggiungendo un lontano gruppetto di amici che non hanno potuto dargli la Luna ma sicuramente tanto rispetto e si porteranno per sempre uno splendido ricordo di lui.

   GRAZIE,   MASSIMILIANO !

 

 CURIOSITA’:

 Nelle 28 tappe 2007 del tour di Massimiliano, Cabiate con Arcola e Cigoli sono i tre paesini mini.

Le altre tappe invece lo han portato a: Firenze, Austin, Gruene, Manor e San Antonio in TEXAS,  Roma, Milano, Modena, Sassari, Siena,  Bruxelles, Mariano C.se e Cantù.

 Massimiliano ci ha espressamente invitato il 30 agosto a Firenze dove a San Salvi terrà un grande concerto (evento annuale ricorrente) di fronte a qualche migliaio di persone.

Organizzeremo. Chi vorrà  partecipare,  si faccia avanti ! 

 

I dischi di Massimiliano sono:

  Massimiliano Larocca canta Dino Campana” (2001) – NON DISPONIBILE -

  “Il ritorno delle passioni”  (2005)

  “Nel nome della bella”  (2005)   (contiene 2 tracce)

 

Richiedeteli da:

                                                               www.massimilianolarocca.com

                                                               www.myspace.com/malarocca

 

 


 

NEL PROSSIMO NUMERO:

I CONCERTI DELL’ESTATE SECONDO  “IL TONNUTO” 

IL NUOVO DISCO DI TONY REIDI & IL RITORNO DELLA BUSSOLA DI FaZ

LA CHITARRA…  DI DAVIDE FACCHINI

 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 21.50 DEL 22/06/2007   

 

 

 

HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

IL GRANDE RESOCONTO DI FABIO

L’INTERVENTO DI IVANO

CIAO RAGAZ!!

 

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…

SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…

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IL NOSTRO NUOVO INDIRIZZO E’  [email protected]

 

 

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