IL TONNUTO©     

 PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VIII - N°72 – APRILE 2007

 

www.myspace.com/iltonnuto

 www.iltonnuto.tk

www.myspace.com/faz70

 

 

 

 

IN QUESTO NUMERO TROVATE:

Brevi sullo SPACE… ora siamo in due con
 www.myspace.com/iltonnuto  + www.myspace.com/faz70
 
FaZ vi spiegherà come aprirvi uno SPACE tutto vostro
Parodi & Python in concerto, e noi c’eravamo!!
Giuni Russo  e  Gipsy King    by FaZ
Bryan Adams   visto da Steve66
“My name is Buddy” nuovo lavoro di Ry Cooder
+   Essential  Paul Ellis   by Mauro
La bussola di Faz…
Altre piccole e buone nuove!!!

I viaggi di Mr. Rho Nando

 


 

 

 

 

DUE TONNI… IN THE SPACE!!

 

 

Carissimi,

dopo www.myspace.com/iltonnuto

ecco www.myspace.com/faz70

Abbiamo raddoppiato!!! L’amico Faz ha definitivamente messo a punto anche il suo SPACE, così ora ci sono ben due TONNI nello spazio ed il bello è che, nel frattempo, già abbiamo fatto le prime scoperte, abbiamo consolidato vecchie aspettative e rinsaldato antiche convinzioni. La musica è veramente un campo ampio e aperto e, nello SPACE si riesce veramente a trovare un po’ di tutto.

Dopo meno di un mesetto abbiamo già potuto tranquillamente constatare la globalizzazione che c’è nel campo musicale, in particolar modo. Abbiamo dovuto rimettere mano alle vecchie grammatiche di inglese scolastico, così, giusto per farsi capire ed abbiamo chiesto l’aiuto di qualche amica per la stesura del nostro breve profilo in lingua inglese. Ne valeva la pena perché abbiamo notato che davvero in questo spazio non esistono barriere di sorta.

Abbiamo stretto una buona amicizia-web con l’amico Larry Lyons da quel dell’Ohio. Lui ha inciso un cd-demo e ce l’ha inviato via posta. Una di queste canzoni, la bellisma HURT già cavallo di battaglia dell’ultimo Johnny Cash è eseguita da Larry in maniera suntuosa e. pertanto, è stata la nostra canzone-profilo per moltissimi giorni. Speriamo in tal modo di aver dato sincera visibilità al lavoro del nostro amico Larry.

Noi non siamo artisti e, siamo entrati nello SPACE, diciamo, dalla porta di servizio. Ma ci hanno accolto tutti i nostri amici cantanti e cantautori, in un modo che non immaginavamo. Abbiamo preso coraggio e abbiamo capito che si può condividere passioni solo se si hanno passioni.

L’amico Faz, qui sotto, vi spiegherà (da par suo) come fare per aprire in pochi passi un vostro SPACE. Qualunque passione voi abbiate, se l’avete, provate a condividerla con gli altri in questo modo. E’ vero che stiamo tutti pedalando su di una bicicletta che non è nostra… ma, in fondo, ci lasciano usare il cambio che vogliamo, nei limiti, ovviamente, di un ragionevole senso della misura.

Alla prossima.

                                                                                                           Mauro

 

 


 

 

Sbarco su MySpace
COME FARVI IL VOSTRO MYSPACE

(e come abbiamo fatto il nostro)

By  FaZ

 

Un mese fa circa, Mauro lancia l’idea. Mi chiama e dice “FaZ abbiamo un sacco di amici (musicisti) in MySpace! Ma perché non apriamo anche noi uno spazio per poterli seguire ancor più da vicino ?”  detto, fatto !  Tempo una settimana ed il myspazio de Il Tonnuto viene aperto da Mauro. Nel frattempo anche io cerco di affiancarmi con un mio spazio “FaZ70” con l’idea di fare da avanguardia ma problemi tecnici (capiti 10 giorni dopo, causa MySpace Italia) mi trovo a fare da retroguardia.   Ma già lo spazio de Il Tonnuto con unica e competentissima gestione Mauro raduna in pochi giorni decine di amici musicisti e qualche fan.   Lo sbarco è avvenuto. 

Ci trovate a queste pagine:

www.myspace.com/iltonnuto

 

www.myspace.com/faz70

 

Sui tantissimi amici che stiamo trovando fra gli spazi di MySpace vi parlerà Mauro.

Io in questo articolo cerco di riportarvi utili informazioni e vi incoraggio ad aprirvi un vostro personale sito su MySpace.  Vi assicuro che è una vera soddisfazione avere una propria pagina con all’interno la foto di vostri amici/artisti e la segnalazione istantanea di quando si connettono e possono comunicare con voi.

 

Con la vostra pagina MySpace cosa ci potete fare?

1    mettere le vostre foto (private solo per amici) o pubbliche

2    mettere i vostri video privati o inserirli linkati da altri siti

3    gestire un blog personale, calendario appuntamenti, rubrica personale.

4    indicare i vostri gusti in fatto di musica, film, attività,etc

5        inserire musiche peferite  facendole suonare in automatico da un lettore incluso o facendole suonare su richiesta del visitatore.

6        Avere contatori vari di visite fatte e subite.

7        Ai vostri amici potete: inviare mail private, comunicare in linea cin un programmino da installare a parte o soprattutto lasciare un commento sulla loro pagina con vostra foto eventiuali inviti o grafica.

8        Ricercare in base a nome, nick, mail o tanti altri parametri   i vostri beniamini.

9        Bacheca eventi  e serate.

10    Aggiungere link di vostre pagine preferite a siti esterni.

 

Il tutto personalizzando la vostra pagina con colori, grafica, video e varie come vi pare (o quasi).

Dal vostro MySpace siete in grado di avere max 24 Top Amici (con foto e stato on-line)  da visualizzare sulla pagina. Tutti gli altri verranno messi in altre pagine che il visitatore dovrà invece selezionare.


 

 

Quindi se volete aprire il vostro MySpace considerate 15 minuti e la prima vostra pagina sarà in linea per il mondo. 
Andate su:

http://www.myspace.com

 

Trovate SignUp. Selezionandolo verrete dirottati automaticamente su MySpace Italia.

Inserite i dati richiesti  e proseguite.   Dovete comunicare un indirizzo mail che sarà essenziale per tutto il funzionamento di myspace. E’ il posto dove riceverete messaggi, avvisi di richieste, mail, appuntamenti, etc.   Tenetevi subito a disposizione una piccola foto che vi rappresenti, sarà quella con cui tutti vi individueranno (potete comunque cambiarla in futuro).

Dovrete confermare la mail dalla vostra casella di posta. Se tutto funziona bene con MySpaceItalia, entro 5 minuti vi verrà recapitata nella vostra casella. Nel mio caso con “FaZ70” dopo una settimana non l’avevo ancora.  Se anche voi avete questo problema di ritardo (dovuto alla beta test del myspace italiano) andate sulla home di myspace ed in altro a destra trovate Myspace Internazionale. Io sono entrato nel Myspace francese (con la mia login ovviamente)  ed ho confermato in lingua francese. Dopodichè potete rientrare in italiano e tutto prosegue bene.

Una volta riconosciuta ed accettata la vostra mail, avete strada libera.

Passate a personalizzare il vostro sito.

 

Per ogni personalizzazioneandate nella vostra “home”.

Ricordatevi che una volta “loggati” la vostra “home” è sempre richiamabile dalla riga menù che trovate sotto il banner di MySpace.

In “home” potete gestire varie cose. Fate “modifica profilo”;   scrivete il vostro testo nelle caselle indicate oppure inserire codice HTML per disegnare tabelle, grafica, o gestire caratteri differenti di testo.  Ad ogni modifica  potete vederne un anteprima (se non funziona avete scritto qualche comando errato) o salvare il tutto.

Se inseriti video,  potete ad esempio prelevarne i link da YouTube, ma spesso l’audio non si sente.  Quindi se sono vostri vi consiglio di caricarveli direttamente in MySpace nella sezione Miei Video.

 

Se qualcuno di voi si imbarca su questa avventura ed ha qualche problema sarò felice di poter dare il mio aiuto se possibile. Scrivetemi pure su  [email protected]

L’impresa non è difficile. Va semplicemente fatta passo passo e ritengo chiunque può crearsi la sua paginetta di amici.  

 

Vi segnalo siti molto utili per i particolari ed i consigli:

http://www.myspaceeditor.it/     -  consigli su come personalizzare il vostro spazio

 

http://www.imageshack.us/   -  appoggiate qui le vostre immagini da pubblicare

       (prima volta “sign up” in alto a dx. Fate la registrazione dando una mail e pwd)

I video caricateli direttamente in MySpace oppure vedete questi consigli:

http://www.masternewmedia.org/it/2006/11/26/online_video_publishing_dove_condividere.htm

 

Invece questi due siti ad esempio vi creano già il codice per la grafica e personalizzazione del vostro MySpace. Il codice che vi passeranno lo devete inserire nella vostra home di myspace.

Creano per voi delle pagine grafiche:

http://www.strikefile.com/myspace/  oppure  http://www.myprofilepimp.com/

 

Bene !! Attendiamo la richiesta di Vostra Amicizia !

Ciao .

 


 


 

DIARIO DI… BORDO

By Mauro

 

 

GANG + PARODI & PYTHON IN CONCERTO – ALL’UNAETRENTACINQUECIRCA  30/03/2007

 

L’occasione era una di quelle più ghiotte: riuscire ad ascoltare i nostri amici Andrea e Python di ritorno dalla loro esperienza in terra americana e anche & finalmente, riuscire a vedere i fratelli Severini dal vivo. Con l’amico Faz ci siamo quindi fiondati all’UNAETRENTACINQUECIRCA in quel di Cantù. Il locale di Via Fossano è uno storico ritrovo per gli amanti della musica dal vivo di qualità: sulle pareti lì accanto e dietro il palco sono accalcate a centinaia le locandine dei prestigiosi ospiti che, negli anni, hanno fatto visita al locale canturino. Siamo arrivati con il nostro solito & proverbiale  anticipo. Questo ci ha permesso di riuscire a scambiare quattro chiacchere con i nostri amici e ci ha dato la gioia di poter stringere la mano a Marino Severini, storico fondatore del gruppo marchigiano dei GANG.

La gentile cameriera del locale ci ha trovato un posticino lì vicino al palco anche se non avevamo alcuna prenotazione. Così, fra quattro chiacchere, una grappetta e una birretta abbiamo ingannato l’attesa. Hanno aperto la serata Andrea & Python ed è subito stato chiaro che i nostri due amici erano in serata di grazia. Affiatati come pochi, hanno eseguito una manciata di canzoni di tutto effetto. Pezzi che profumano proprio di texas e di borderline, murder-ballad, e insomma, canzoni da cantautorato allo stato puro. ROSA sarà sul prossimo album di Andrea, peccato solo che mancherà la chitarra di Python. Ma Andrea ha promesso dal palco che, dopo SOLDATI, un nuovo disco registrato con l’ausilio dell’amico Marco sarà pronto forse già a settembre.

I ragazzi si divertono proprio a suonare assieme e lo si capisce. Il segreto per divertire è, ovviamente, suonare divertendosi ed i nostri non fanno certo eccezione. Le due chitarre hanno macinato suoni, regalato emozioni e, come giusto che sia, raccolto applausi. Giocavano in casa, d’accordo, ma la classe non è acqua e i nostri ne hanno da vendere ed hanno straconvinto tutti i presenti.

A seguire i GANG che si sono presentati come meglio non potevano con un monologo dal valore assoluto a firma di Marino Severini. Marino ha tenuto una piccola lezione di storia sui tempi della “classe operai”, ci ha tenuto ad orecchie aperte con le sue considerazioni sull’argomento. Ha dimostrato come le canzoni non siano semplicemente un passatempo ma, semmai, uno spunto da cui partire a riflettere. Ha eseguito, insieme con il fratello alla chitarra elettrica, la splendida SESTO SAN GIOVANNI, dall’album STORIE D’ITALIA datato 1993 (scritto con Massimo Bubola). Una canzone stupenda e che rafforza il legame con il discorso introduttivo sulla “classe operaia”.

Quindi, dopo un altro breve monologo sulle attuali vicende di governo ecco il BANDITO SOLITARIO, altra degnissima canzone e poi LA PIANURA DEI SETTE FRATELLI, dedicata alla vicenda dei fratelli Cervi, una volta in più a testimoniare che, le canzoni dei GANG, non sono solo e semplici canzoni.

Con somma tristezza giunti ormai  alla mezzanotte e passa con FaZ abbiamo dovuto far rientro alla baita… Abbiamo perso il gran finale vero, ma pienamente soddisfatti per quanto sin lì visto.

 


 

 

 


 

Una delle più belle voci della musica italiana

 

GIUNI RUSSO

By  FaZ

 

 

Famosa per la sua sbalorditiva estensione vocale che le permetteva di coprire quasi cinque ottave,
era in grado di unire tecnica indiscutibile, originalita' compositiva e sensibilita' interpretativa
assolutamente fuori dal comune.

 

Sito Ufficiale:            http://www.giunirusso.it/

 

Tributo:  Il 25 e 26 aprile a Torino (leggete sul suo sito le news) verrà ricordata Giuni con un Festival Tributo ai 40 anni di inizio della sua carriera musicale.

 

Giuni Russo, vero nome Giuseppa Romeo (Palermo, 10 settembre 1951 - Milano, 14 settembre 2004), è stata una nota cantante italiana di musica leggera.  Purtroppo la sua vera notorietà si ferma solo a pochissime canzoni. Un vero peccato per questa grande voce italiana che purtroppo appartiene al passato.

Tantissime le canzoni di valore di Giuseppa o Giuni come tutti la ricordano.

Tutti la conoscono per la sua canzone del 1982  Un'estate al mare  che ancora oggi la si sente d’estate sulle radio e nelle case.  Altri successi che si sentono e ricordo con piacere Mediterranea, Good good bye, Alghero, Sere d'agosto, Limonata cha cha, Adrenalina. Ma tantissime altre canzoni sono un vero spettacolo vocale oltre che strumentale.

Morta nel 2004 a 53 anni per tumore, era cresciuta in una famiglia in cui la musica lirica era l'incontrastata regina (la madre, come lei, era un soprano naturale), Giuni inizia giovanissima a studiare canto e composizione, raffinando precocemente il suo eccezionale talento naturale.

Artista mai banale, portata alla ricerca, forte di un talento naturale e di una vocalità importante e dal timbro originale, lodatissima dai critici, con una estensione che le consentiva di coprire quasi cinque ottave, iniziò la sua carriera già nel 1967, quando vinse insieme a Elio Gandolfi il Festival di Castrocaro interpretando il motivo A chi(Hurt di Timi Yuro), lanciato da Fausto Leali.

Il successo le spalancò le porte per il Festival di Sanremo, del 1968, cui partecipò come debuttante con il nome di Giusy Romeo. Ma più decisiva si rivelò la lunga collaborazione con il cantautore conterraneo Franco Battiato, che aveva già fatto vincere ad Alice il Festival di Sanremo del 1981 con Per Elisa. Giuni Russo compone insieme allo stesso Battiato i brani dell'album Energie del 1981, che rimane a tutt'oggi il prodotto forse più rappresentativo della sua arte.

L'anno seguente alla cantante palermitana venne affidato un testo stralunato ma non privo di poetica e originalità, Un'estate al mare, che raggiunse i primi posti delle classifiche italiane e rimane ancora oggi il brano di punta e meglio ricordato dell'estate del 1982.

 

Fino al 1988 canta per il pop con canzoni anche ballabili  ma da quest’anno arriva un brusco e repentino cambio di rotta, con l'album A casa di Ida Rubinstein. Ora la musica è più raffinata e incentrata sulle opere da teatro ed opere liriche. In seguito negli anni 90 si spinge su interpretaziani dialettali, oltre che della sua terra anche canzoni napoletane e pugliesi. Inserisce nel suo repertorio anche world music con suoni arabeggianti , passando pure dal canto-cabaret in  Se fossi più simpatica sarei meno antipatica. Questa apertura la porta ad allargare ancora di più la collaborazione con scrittori e poeti, anche attraverso lo studio di testi sacri antichi.  In seguito sarà sempre più coinvolta a livello spirituale presso il Monastero delle Carmelitane Scalze di Milano dove sarà poi sepolta.

Sua ultima apparizione televisiva importante era al Festival di Sanremo 2003, quando cantò Morirò D'Amore. Le immagini mostravano un'artista già provata da un male incurabile.

 

La sua discografia è lunghissima.  La trovate nei siti dedicati a lei.

Io mi sento di consigliare il doppio CD  GIUNI RUSSO –Voce che grida che raccoglie una dozzina di hit più una quindicina di live davvero eseguiti a meraviglia.

Riporto qui sotto una cronologia di alcuni singoli di successo:

1978:Soli noi - La chiave (45 giri)

1982:Un'estate al mare - Bing bang being (45 giri)

1982:Good goodbye - Post moderno (45 giri)

1984:Mediterranea - Limonata cha cha cha (45 giri)

1986:Alghero - Occhiali colorati (45 giri)

1987:Ragazzi al luna park - Mango, papaia (45 giri)

1987:Adrenalina remix - versione strumentale (45 giri mix)

1987:Mango papaia remix - versione strumentale (45 giri mix)

1990:Un'estate al mare - Una vipera sarò (45 giri)

1994: Fortunello (Se fossi più simpatica sarei meno antipatica)

1997:Gabbiano - Fonti mobili (CD Singolo)

2000:Un'estate al mare remix 2000 (CD Singolo)

2003:Morirò d'amore (le tue parole) - Il re del mondo (CD Singolo)

 

Particolare è il cambio di nome artistico. Infatti i primi singoli erano a nome Giusy Romeo.

Passa poi a  Junie Russo   per diventare coi successi e l’amicizia di Battiato,  Giuni Russo.

Curiosità:  Nel 1979, la Philips lancia una campagna pubblicitaria rimasta famosa per il jingle in cui una voce femminile urla lo slogan "Colore sempre vivo. Philips". In pochi sanno che l'interprete di quell'urlo è proprio Giuni Russo.

 

 

 

 



 

Rumba Catalana  e  Flamenco

 

GIPSY KINGS

By  FaZ

 

La Rumba Flamenca è uno stile di Rumba proveniente dalla Spagna.

In Spagna è stata importata dagli Afro-Cubani all’inizio del 1900.

La differenza con la rumba Cubana è che il ritmo viene scandito con le chitarre e le mani,

mentre i Cubani usano tamburi e clave.

 

Sito Ufficiale:              http://www.gipsykings.com/

 

Famosi in Europa ed in Italia negli anni ’90, girano in questi anni soprattutto negli USA. Anche quest’anno hanno un tour molto fitto di tappe negli Stati Uniti.

Ripropongono i loro numerosi successi che spopolavano 10 anni fa da noi.

Chi non si ricorda “Djobi Djoba” o "Bamboleo" o “Bem bem Maria” o il rifacimento ritmato di "Volare" (nel blu dipinto di blu). Hanno anche alcune perle di chitarra come “Moorea” ad esempio che in pochi conoscono. 

Se volete riascoltare un po’ tutti i loro successi vi consiglio il CD Gipsy Kings – Greatest Hits dove vi trovate18 tracce inclusa una medley di tutto ciò di più piacevole han realizzato.

Decisamente allegra e positiva la loro musica. Adatta direi ad iniziare una giornata con gioia.

 

Forse in pochi sanno che i Gipsy King sono francesi  (pur sempre di origine spagnola).

Ascoltando la loro musica e ritmo si pensa subito al sud-america invece provengono da dietro le Alpi.  Esattamente risiedono ad Arles e Montpellier in Francia.

I membri del gruppo sono tanti. Sono formati da due famiglie: i Reyes ed i Baliardo.

 Nicolás Reyes (figlio di un noto musicista) è la voce principale. Poi vengono le 7 chitarre!  La principale è di  Tonino Baliardo poi Pablo Reyes, Canut Reyes, Patchai Reyes, Andre Reyes, Diego Baliardo, Paco Baliardo.

 

Si considerano musicisti Calé (Gypsy), meglio conosciuti per la Rumba Catalana, una versione pop del flamenco tradizionale. Hanno avuto influenze dance locali comprese Samba, Salsa e Rumba.

Il loro stile di musica è una fusione di rumba, flamenco e musica pop.

 

Famosissimi in Francia e UK nel 1989 sbarcano negli USA cantando in Spagnolo. Una delle cover più importanti per loro fu "Hotel California" un eccellente esempio di veloce chitarra classica.

 

Hanno una lunga discografia, 18 album rilasciati,  iniziando da Allegria (1982), passando da Gipsy Kings (1988), un Live (1992) ed il consigliato Greatest Hits (1994).

Ma trovate anche Volare: The Very Best of the Gipsy Kings (1999) ristampato anche l’anno successivo. L’ultimo rilasciato è Pasajero (2006).

 

Iniziando a suonare in Catalogna e poi sulle coste della Francia del sud, sono arrivati e diventati famosi in tutto il mondo.  Dal Brasile al Medio-Oriente, dal Texas alla Cina.

Tutta questa fama senza nessun video MTV o fidanzate famose o TV o strane storie.

Solo grazie alla loro musica.

 

 



 

IL DISCO DEL MESE/1

RY COODER

“MY NAME IS BUDDY”

By Mauro

 

Ry Cooder (1947) è un grande della musica americana. Gli Esperti, quelli con la E maiuscola lo ricordano per dischi di ottima fattura e per il miracolo artistico del BUONA VISTA SOCIAL CLUB e di Ibrahim Ferrer. Cooder era stato, inoltre, agli inizi della sua carriera, in procinto di entrare nei mitici Rolling Stones, per i quali rimase alla fine, e per sua scelta personale, “solo”  un ottimo session-man.

Il mio personale approccio con il chitarrista e cantante americano lo devo, invece, a BRING THE FAMILY di John Hiatt. In quel disco, “IL DISCO”, la chitarra di Cooder segnava il tempo e lo spazio rendendo maestoso il lavoro di Hiatt, nella sua prova migliore di tutta la carriera. Di lì in poi il suo nome è rimasto indelebile nella mente ma sempre con il mirino puntato sulle sue doti di chitarrista.

Di dischi Cooder ne ha fatti diversi: una quindicina,  quelli a nome suo (colonne sonore escluse), dall’omonimo lavoro del 1970 sino al penultimo CHAVEZ RAVINE dell’anno 2005.

Il grande talento come chitarrista slide gli ha aperto, quindi, subito le porte della grande musica ma Cooder ha scelto viceversa una propria strada artistica. Un percorso non sempre facile che parte dall’amore per la musica delle “radici”, e non solo americane. Non è un caso che i progetti del BUONA VISTA e quello di CHAVEZ RAVINE, passando per i lavori con il chitarrista del Mali ALI FARKA TOURE, siano sempre legati a personaggi che, spesso sconosciuti al grande pubblico, incarnano l’idea stessa della musica del loro paese natale: vale per Ferrer nel caso dei BUONA VISTA, Lalo Guerriero nel caso di CHAVEZ  e dello stesso Tourè nel disco  TALKING TIMBUCTU’.

Negli anni ’80 Cooder si dedica al cinema, con una serie di colonne sonore, tutte di discreto valore. Successivamente la scoperta di una via “traversa” da percorrere, per scoprire “nuova musica” e nuovi eroi, lì dove difficilmente qualche altro si sarebbe spinto.

Ma le “radici”, a volte, ti richiamano a loro… e così, dopo aver vagato per il mondo intero alla ricerca delle radici dell’altrui musica Ry Cooder si è ritrovato ad inseguire le orme di un gatto di nome Buddy.

E così, parte l’epopea di Buddy,gatto dal pelo rosso (non a caso tale colore), e dei suoi amici, alle prese con tutto quanto è stato de “La storia Americana” con un occhio decisamente critico sui tempi della Grande Depressione, delle grandi lotte sindacali, della classe operaia.

Un disco che parla di radici, quindi, ma profonde, vere e sincere. Musica “old time”, puri tradizionali che legano Woody Guthrie a Ry Cooder in maniera chiara. Diciassette canzoni nelle quali traspira tutta l’ammirazione per la tradizione più pura. Per non lasciare le cose al caso, un grande professionista come Cooder ha scelto ben bene i compagni di viaggio. Si notano le presenze di due istituzioni della musica di protesta americana, ossia Pete e Mike Seeger…

Sull’onda del successo del  Boss con il suo SEEGER SESSIONS il buon Pete sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza.

In J. EDGAR Pete suona il banjo come un ragazzino e il risultato della canzone è assicurato.

Segnalo, per i patiti della batteria, la presenza in una manciata di canzoni del grande Jim Keltner, pure lui con Hiatt & Cooder in quel di BRING THE FAMILY e, quindi e ovviamente, amico di vecchia data di Ry.

La fisarmonica del grande Flaco Jimenez fa la sua degnissima figura in canzoni come FOOTPRINTS IN THE SNOW e CHRISTMAS IN SOUTHGATE, mentre il grande Paddy Moloney dei mitici CHIEFTAINS porta un po’ di sano irish style alla canzone di apertura SUITCASE IN MY HAND.

Qua e là altre degne comparsate per un disco che è veramente godibile, dalla prima all’ultima nota: tra mandolini, banjo, fisa, un po’ di moderno, molto di old-style in un disco che poteva costituire “commercialmente” un rischio e che indipendentemente da quanto venderà, di sicuro piacerà. A chi ama la vera musica.

Il packaging del disco è eccelso: oltre ad essere ben cartonato e, quindi, resistente agli urti più temibili, contiene tutta quanta la storia del gatto Buddy e dei suoi amici con tanto di stupende illustrazioni a firma di Vincent Valdez: sicchè in pratica, in 54 pagine fitte fitte, c’è una storiella buona anche per i bambini più tutti quanti i testi delle canzoni. Coi tempi che corrono, nei quali il prodotto musicale viene (spesso) ormai venduto anche senza confezione… questo modo di lavorare dovrebbe essere preso ad esempio di come si confeziona un prodotto di valore da cima a fondo. Storie d’altri tempi… come quella del gatto Buddy!!!

 

 

 

 

 

 

 


 


 

IL DISCO DEL MESE/2

PAUL ELLIS

“ESSENTIALS”

By Mauro

     

 

 

Valoroso esponente della scuola di song-writer di Boston, Paul Ellis è ben poco noto alle nostre latitudini e, forse, la maggior visibilità del suo lavoro dalle nostre parti la deve alla canzone THE WORLD AIN’T SLOWING DOWN parte della colonna sonora del film IO, ME ED IRENE con Jim Carrey e Renè Zellweger.

Ma, al di là di questo particolare,  la carriera di Paul Ellis è degna di ben altre considerazioni. Attivo dal 1989 con un primo album autoprodotto titolato URBAN FOLKS SONGS il vero debutto discografico avviene nel 1993 con l’album SAY SOMETHING. Seguiranno altri dieci lavori sino a giungere alla summa di tutto quanto il lavoro di questi diciassette anni con la raccolta di cui vi parliamo in queste pagine.

La musica di Ellis ha subito senza dubbio notevoli influenze. Senza dubbio la partenza è comune a tanti, molti (tutti) i folk-singer, ed ha un nome solo: Woody Guthrie. E’ sempre da lì che tutto parte, che tutto ha inizio. Quindi vagando tra le strade musicali già tracciate da gente come Bob Dylan e Joan Baez, passando da Joni Mitchell sino ad arrivare a James Taylor, lì in mezzo c’è Paul Ellis e tutta la sua musica.

ESSENTIALS edito in doppio cd (a prezzo speciale) raccoglie ben trentaquattro canzoni ed è davvero una panoramica a 360° sul mondo musicale  di Ellis. Le canzoni sono equamente suddivise tra i due dischetti e, mentre  il primo raccoglie materiale più che altro in chiave acustica. il secondo cd è molto più movimentato. Ad accompagnare il tutto viene allegato un libretto dove, anziché la trascrizione dei testi, l’autore spiega come è nata ogni singola canzone, con aneddoti e modalità veramente singolari e degne di assoluta nota. Un bellissimo modo, a mio parere, per spiegare la genesi esatta di ogni singola emozione che è poi diventata canzone.

Nelle righe di presentazione del  cd Ellis spiega che nella sua carriera ha scritto ogni genere di canzone, dal puro folk al rock, al pop, canzoni d’amore e, insomma,  di tutto un po’ (ma con classe & style) e chiude la prima parte delle sue considerazioni con queste parole “Thanks for bringing my music home”. Questa sua ultima frase è illuminante. Perché è vera, sincera e degna di essere considerata. Dopo di che, quello che vi consiglio di fare è semplice: andate a comprare questo doppio cd, per tanti motivi quante sono le belle canzoni che potrete sentire.

Giusto per citare qualche piccola gemma…

CONVERSATION WITH A GHOST è una ballatta a due voci (eseguita con Patty Griffin) stupenda e suggestiva ed arriva, dritta dritta dal primo lavoro di Paul (SAY SOMETHING). E’ anche una delle prime canzoni che ha dato fama al nostro e, indubbiamente, dopo averla ascoltata è una di quelle che maggiormente restano in mente: ha una strumentazione ricca alle spalle, ma a sostenerla basterebbero chitarra & voce. E’ la canzone in assoluto migliore del lotto e senza dubbio una delle migliori canzoni che abbia mai ascoltato.

EIGHTEEN è un’altra splendida ballad-song. Una canzone che riporta alla memoria ricordi del passato di Paul, alla sua infanzia nel Maine e a tutto quanto girava intorno. Poetica e decisamente gradevole.

HOME è una piano-song di grandissimo effetto. Lo stesso Ellis, nelle note al brano, la ricorda come la prima canzone che scrisse per piano & voce only. E’ una canzone splendida, ha dentro il significato di casa, quella che Ellis aveva nel Maine.

ANGEL IN MANHATTAN, scritta nel 1998, fu programmata da moltissime radio in America dopo la tragedia dell’11 settembre. E’ una canzone introspettiva e ricca di pathos.

SNOW IN AUSTIN è un’altra delicata ballata a carattere natalizio e racconta di una bufera di neve sul texas nel dicembre 2004. Ottima canzone  ricca di atmosfera e musicata alla grande.

SEVENTEEN SEPTEMBERS è degna di menzione tra le canzoni incluse nel secondo dischetto, così come SHE LOVES A GIRL e SHE WAS.

Merita senza dubbio un approfondimento la canzone che chiude la raccolta: GOD’S PROMISE. Invitato da Nora Guthrie (figlia del leggendario Woody) a scegliere, tra gli appunti del padre, un testo da interpretare, Paul Ellis sceglie, tra i tanti pezzi dimenticati, una canzone frutto di una trascrizione di un vecchio inno gospel. Il risultato è una canzone splendida e che, nelle note a margine, lo stesso Paul definisce uno degli highlight  della sua carriera.

Questa musica è la musica che da sempre, su queste pagine, noi vogliamo raccontare. Musica vera & sincera, di quella difficile, a volte, da raggiungere ma facile, molto facile da amare.

Paul Ellis è uno dei nostri amici su  myspace.com/iltonnuto  e noi ne andiamo fieri.

 

 

 

 


 

 

VISTI DA… STEVE ‘66

BRYAN ADAMS

MILANO 23/03/07

 

Un saluto a tutti gli amici del Tonnuto, ben ritrovati!

 

Intanto congratulazioni per l’iniziativa Internet di MySpace; “ritagliarsi” uno spazio per la condivisione di idee, pensieri ed emozioni è lodevole e meritevole di applauso!

 

Per quanto concerne la musica, i concerti, nella febbrile attesa di sapere quando e dove The Police suoneranno in Italia (perché è certo che lo faranno), vi porto la mia “testimonianza” del recente concerto di Bryan Adams a Milano, il 23 marzo scorso.

 

Ho sempre apprezzato di BA il suo rock essenziale, al tempo stesso tagliente e melodico, capace di darti una botta di energia e di farti piacevolmente emozionare; il palazzetto (il fatiscente PalaSharp!) è gremito di fans e questo nonostante il Tour 2007 non promuova alcun album di inediti.

 

Poco importa, siamo qui per ascoltare e goderci tutti i suoi successi, tanto basta e avanza; il palco è essenziale come la sua musica, poche luci, grandi ampli e gli strumenti, nulla più; notiamo che proprio sotto la tribuna dove siamo, in faccia al palco main, c’è una piccola piattaforma sulla quale alcuni teli coprono qualcosa.

 

Sarà senz’altro la postazione del mixer, si pensa; ed invece no. Gli addetti scoprono ora alcune chitarre allineate, ora la batteria, lì, in un angolo del piccolo palco (4x5 metri, non di più), ora i microfoni…ma cavolo, allora il Bryan suona anche sotto di noi, in pieno contatto con il pubblico.

 

Non sembra vero ma sarà così.

 

Intanto ci “scaldiamo” per poco più di mezz’ora con le canzoni del gruppo supporter, il cantautore Gregory Darling e la sua band, che iniziano nell’indifferenza quasi generale ma che tirano fuori due o tre canzoni, tra cui una cantata solo da Darling alla tastiera, che meritano un applauso già da concerto successivo (mi permetto di suggerire agli amici del Tonnuto di considerare una recensione per l’album di Gregory Darling “Shell”, magari lo dico al mio amico/collega Faz).

 

Dopo oltre 40 minuti di ritardo finalmente lo show comincia, si abbassano le luci e ci siamo….ecco del movimento sotto di noi ed ecco la band e Bryan che sbucano tra i ragazzi del parterre e si infilano (dopo svariati high five) sul piccolo palco.. questo è il rock, come se fossero in uno scantinato della prima ora, Michael Curry alla batteria (proprio nell’angolo, sembra cadere da un momento all’altro), Gary Breit (alle tastiere) a ridosso di Curry e poi – leggermente più liberi di muoversi - Norman Fisher al basso, Keith Scott mitico lead guitar! e….... ah, si, anche lui, Bryan Adams signori!, in sintesi jeans, maglietta, voce strepitosa, chitarra (ora la Strato, ora Gibson, ora acustiche di cui strapazza le corde e le fa saltare nel bel mezzo di “Back to You”).

 

Come detto si inizia sul piccolo palco con  pezzi tratti dall’album Walking up the Neighbours; mentre canta, raggiunge il palco main attraversando il parterre in un mare di fans; scompare ai nostri occhi e solo la voce continua imperterrita a farsi sentire. Disperiamo di non vederlo mai più!, ma, alla fine, riemerge dall’altra parte e si continua alla grande.

 

“Can’t stop this thing we started” sferza di energia; è un sapiente susseguirsi di pezzi ora lenti, acustici, ora travolgenti, elettrici: su tutte “Cut Like a knife”, “Summer of ’69”, “It’s only love”, “The only thing that looks good on me is you”, “18 Till I die”, “Run to you”.

 

Intermezzo divertente con la richiesta ad una ragazza del pubblico di cantare insieme “When you’re gone” (duetto originale con l’ex Spice Mel C); sale sul palco, incoraggiatissima, una ragazzina, tale Rossella da Modena che si dimostra una discreta singer (stecca solo una volta e lei stessa se la ride). Grandi applausi, duetto fatto bene, giocoso, Bryan ringrazia e promette maglietta con dedica a lei, fratello e boyfriend in prima fila!.

 

Grande sensibilità nell’eseguire acusticamente “Please forgive me”, “Heaven”, “(Everything I do) I do it for you” (un’ovazione, un tripudio), “Have you ever really loved a woman” (bellissimi gli arpeggi di Keith Scott); “Let’s make a night to remember”.

 

L’unica canzone che non mi è piaciuta (come arrangiamento) e che peraltro rimane una delle mie preferite, è stata “Cloud number nine”, buttata lì dopo una breve pausa, eseguita quasi di “corsa”, diversamente dalle registrazioni, canzone che necessità di maggior atmosfera (a mio parere).

 

Veramente azzeccato l’intermezzo prima del finale,  nuovamente sul piccolo palco, dove Bryan ha omaggiato nientemeno che Ray Charles eseguendo “I got a woman”  e altri due pezzi di puro rock’n’roll, rispolverando il duckstep di Chuck Berry; non solo, ha inviato a salire sulla ridotta piattaforma chiunque (quasi tutte ragazze ovviamente!) volesse ballare. Di conseguenza, almeno una ventina di fans a strusciarsi a Bryan che per avere lo spazio di suonare si è issato sulla gran cassa della batteria!.  

 

Si chiude con pezzi solo chitarra e voce (bellissima interpretazione di “Straight from the heart”) e poi con “All for Love” (supportata dai ripetuti cori del pubblico).

 

Stupenda esperienza, musica senza fronzoli, voce senza alcun cedimento per tutto il concerto, passione, mestiere di veri musicisti; ho letto precedenti critiche che trovano Bryan Adams sempre e troppo uguale a se stesso: beh, se rimanere uguali significa essere a questi livelli ben venga! Speriamo che Bryan continui a suonare ed esibirsi ancora for a long time!.

 

By Steve 66, alla prossima amici (magari al concerto di Sting Andy e Stewart, magari!!!!!!)

 


 

 

 


 

NAVIGARE e MUSICARE

RUBRICA DI FaZ
per non navigare alla deriva nel grande mare di internet

 

 

 

Come nei numeri precedenti vi riporto 8 indirizzi di siti internet che ritengo possano essere di interesse comune, per conoscenza musicale o piacere di scoprire.

L’elemento comune è il mare della musica, mentre le 8 direzioni sono così suddivise:

    i 4 punti cardinali vi porteranno in siti di gente che crea musica; 

    le 4 “mezze” direzioni vi porteranno in siti di gente che tratta la musica.

 

 

SCEGLIETE LA DIREZIONE.  I PORTI DEL MESE SONO:

( posizionati sopra il nome,   premi CTRL e fai click col mouse… andrai in internet alla pagina collegata)

 

 


 

 

BREVE DESCRIZIONE DEI PORTI:

 

NORD

Machiladora – www.machiladora.com

Gruppo emergente del comasco .  Tastiere, chitarre e suoni d’atmosfera. Li trovate anche su MySpace. Girano nelle radio di tutto il mondo. Sul loro sito trovate quali. Suonano spesso nei pub del comasco e Brianza.

 

SUD   

Marco Castelli - http://www.marcocastelli.it

Uno dei re dello swing italiano. Comasco con all’attivo 4 CD. L’ultimo da poco uscito lo potete  acquistare direttamente dal sito. Alcune tracce ascoltabili.

 

OVEST

7grani.it www.7grani.it

Simpatico sito di questo gruppo fondato da tre fratelli Settegrani da Asso e dintorni. Incredibili con il loro folk-reggae con ventate di rock e ska. Molto ruspanti e simpatici. Consigliatissimi per una bella serata estiva. Visitateli per sapere le loro date. Ascoltate i loro brani anche su http://www.myspace.com/7grani

 

EST   

I Luf – http://www.myspace.com/iluf

Glorioso gruppo del lecchese che canta spesso in dialetto “alpino”… bergamasco, bresciano, lecchese e tutto ciò che serve per rimanere vicini alla propria terra. Nuovo sito in myspace con una traccia ascoltabile del CD in uscita “Paradis del diaol”.  Sempre un grande piacere sentirli.

 

NORD-OVEST         

Guit Musica in Italia -  http://music.guit.it/

Una specie di blog formato testo ma con un sacco di informazioni e novità su tutta la musica in Italia di tutti i generi. Scritto dai fans ed i fan club.  Una trentina di categorie, dall’autoradio agli strumenti musicali.

 

NORD-EST

Metal Blade - http://shop.metalblade.de/catalog/

Tutto sul METAL nord europeo. Gli amanti delle chitarre elettriche e non solo posson trovare qui una quantità incredibile di generi in CD, vinile, etc.  Death, power, gothic, black, hardcore, heavy, metal, doom, prog...

 

SUD-OVEST

Canzoni Lycos -  http://canzoni.lycos.it/

Cantanti, gruppi musicali,  classifiche musicali, video musicali, foto cantanti, spartiti ed accordi.
Tutto per chi vuole in prevalenza pop e rock di massa.

 

SUD-EST

CD Baby - http://cdbaby.com/viewcart

Ascoltate e comprate !  Uno dei siti più famosi nati da un ascoltatore. Oggi diventato un giro di migliaia e migliaia di vendite di CD di musicisti indipendenti.

Nel 1997 Derek Shivers inizia a vendere su internet alcuni CD di gente senza etichetta. Ad oggi ha superato i 25 milioni di dollari di vendite !  La cosa bella è che per genere ascoltate tutte le tracce e poi se volete acquistate con carta di credito.


 

 

 

 


 

 

I MIGLIORI DEL… 2007

By Mauro

 

  

  DAVID MASSENGILL – WE WILL BE TOGETHER

 RY COODER – MY NAME IS BUDDY

 PAUL ELLIS - ESSENTIALS

 SANNIDEI – FRAMMENTI DI REALTA’

 JOHN MELLENCAMP – FREEDOM’S ROAD

 

 

 


 

 

GIOIELLI  NASCOSTI

 

Pippo Pollina – CAMMINANDO

Pippo Pollina è stato ospite su queste nostre pagine più di una volta. Vi rimando, quindi, a quanto già scritto in passato. Per noi è uno dei maggiori cantautori italiani di ogni tempo e, su questo, non ci piove. Attivo già da una ventina d’anni, Pollina, siciliano d’origine,  ha la dimora in Svizzera e tra la terra elvetica, l’Austria e la Germania è il più popolare tra tutti i cantautori italiani (Ramazzotti compreso). Il fatto che in Italia sia poco noto resta un mistero. Questa sua CAMMINANDO è una raccolta dell’ormai ventennale attività e contiene (quasi) tutte le sue cose migliori. Se non avete mai sentito parlare di lui, cospargetevi il capo di cenere e, immediatamente, andate sulle sue tracce. Non ve ne pentirete.


 

 


 

 

 

I DIARI DI VIAGGIO  DI MR. RHO NANDO…

PARTE IV

 

 

AGOSTO 1973 – PARTE II

PAGO PAGO – WESTERN SAMOA – ISOLE FIJII

AUSTRALIA – BALI - SINGAPORE

Il viaggio è quindi proseguito con destinazione l’isola di PAGO PAGO. Una piccola isola vulcanica molto attrezzata. Abbiamo alloggiato all’Hotel Intercontinental ma non abbiamo potuto visitarla subito per via di un incidente occorso ad un membro del nostro gruppo. Il signor (:::) camminando per strada è stato colpito al capo dallo specchietto retrovisore di un piccolo “bus”. Vista l’entità non lieve del danno, siamo corsi tutti all’ospedale per restare bene al corrente della situazione. L’ospedale dell’isola, creato dagli americani ai tempi della guerra in Vietnam ci è parso veramente molto ben attrezzato. Ripartiamo quindi da PAGO PAGO (ma senza il ferito che, insieme alla moglie resta in ospedale per le necessità del caso) su di un piccola aereo da turismo. Sorvoliamo tante isolette piccole poste tra la barriera corallina. Le piccole isole sono ricompresse nella cosiddetta MICRONESIA.  Raggiungiamo così le WESTERN SAMOA la cui capitale è APIA. L’hotel dove alloggiamo è posto tra la lussureggiante vegetazione ed ha un patio, non manca la piscina. Ci sono bellissime spiaggette, mentre sono caratteristiche le case locali: sono tutte aperte, solo con stuoie appese al tetto e quindi abbassate nel momento della necessità. Molto singolare la sepoltura che viene loro data ai morti: vengono seppelliti nel prato davanti alla casa e i loro tumuli sono adornati con fiori di plastica. Per la prima volta abbiamo visto delle piante di ananas. Ho potuto fare il bagno “nature” dato che molte spiaggette sono appartate, oltrechè, stupende.

Alle isole Fiji siamo arrivati che era ormai sera. Siamo arrivati esattamente sull’Isola di Nandi la cui capitale è Viti Levy. Il trasferimento all’Hotel Fijian non è stati particolarmente felice. In quell’Isola si guida, infatti, con circolazione a sinistra (all’inglese) e, nel corso del tragitto, più di una volta abbiamo visto i fari delle altre macchine così minacciosi, come se ci venissero addosso contromano. Almeno siamo stati ricompensati dall’arrivo all’ Hotel, veramente molto bello, con delle proprie spiagge esclusive.

La cena viene servita all’aperto ai bordi della piscina. Peccato solo che il soggiorno sia stato troppo breve.

La destinazione successiva è l’Australia. Arriviamo a Sidney che lì è primavera. Ci sono tutti i peschi fioriti. Dopo il classico giro turistico  con visita ai parchi dove abbiamo avuto modo di poter vedere per la prima volta i canguri e i koala. Abbiamo visitato la Torre girevole e l’Opera Haus in costruzione.

Quindi con un aereo della compagnia Garuda abbiamo attraversato tutta l’Australia sino a giungere (passando sopra ad Alicesprint Roc) a Bali.

Bali è un’isola molto bella e singolare. Vi sono tutte le colline terrazzate e coltivate a riso. Si vedono alcune terrazze di riso che hanno piantine appena germogliate.  Vi sono enormi templi di legno dedicati a Sciva, Brama e Visnù, divinità locali.

La capitale Den Pasar ha pochi negozi. Tutti mangiano all’aperto. L’attività principale è l’allevamento di Galli da combattimento. Vi sono piccole arene dove si svolgono i combattimenti, con tanto di scommesse e danze con costumi antichi.

Il giro del mondo agosto 1973 si chiude a Singapore. Alloggiamo all’hotel Raffles. Il direttore è italiano e la cucina anche. L’hotel è enorme ma fatiscente. Abbiamo fatto qualche acquisto, ma, per esempio, l’avorio antico, quanto pregiato, non si riesce a comprare. Abbiamo visitato i quartieri antichi, ed essendo la seconda volta che andavamo lì, abbiamo notato diversi cambiamenti in corso. Il ritorno a casa ci ha visto fare scalo a Bombay.

 


 


 

 

 

NEL PROSSIMO NUMERO:
News from SPACE,

Mike Younger e il suo splendido disco…

Eric Andersen e la sua raccolta
& buone altre cose,   da par nostro!

 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE   

 ORE 21.30  DEL  13/04/2007   

 

 

 

 

 

HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

CIAO RAGAZ!!

 

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…

SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…

SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…

 

IL NOSTRO NUOVO INDIRIZZO E’  [email protected]

 

 

 

SCRIVETECI ! ! !