IL TONNUTO©     

PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VIII - N°70 – FEBBRAIO 2007  www.iltonnuto.tk

 

 

 

 

IN QUESTO NUMERO TROVATE:

 

REQUIEM PER RINGHIO…
MONDO RINGHIO!  -
GLI ORCHI IN ERBA E  LA MIA SALUTE

“SILVIA RIPOSA…

NAVIGARE e MUSICARE  - per non navigare alla deriva nel grande mare di internet

Speciale Saluto ai SULUTUMANa - “L’ultima storia”… del nome

IL DISCO DEL MESE/1 - JOHN MELLENCAMP ”FREEDOM’S ROAD’”

IL DISCO DEL MESE/2 - JOHNNY CASH  ”AT SAN QUENTIN’”

I MIGLIORI DEL… 2007

Gioielli Nascosti Terri Hendrix – Wilory Farm (1998)

I VIAGGI DI  MR. RHO NANDO…

STRUMENTI MUSICALI (da INTERNET) - L' ARPA

 

 

Per scaricare questa pagina in Word ( .doc ),  premi qui:   

 


 

 

 

REQUIEM PER RINGHIO…

 

Caro amico a quattro zampe.

Non ti ho mai coccolato abbastanza a suo tempo.

Ti ho tenuto in braccio troppo poco.

L’ultima volta che l’ho fatto è stato per depositarti tristemente nella fredda terra.

Ho provato dolore in quel momento, te lo confesso.

Qualcuno avrà di che sorridere, forse.

Se avete avuto un animaletto, o ancora l’avete, forse, mi capirete.

Non avrei mai pensato di potermi affezionare così a te.

Sei stato con noi in vacanza ovunque si andava.

Sei stato compagno di avventura per cinque anni esatti.

Sei stato parte della nostra famiglia.

Animali da affezione, così vi chiamano.

E l’affetto è un sentimento forte.

Difficile pensare a te solo come ad un “animale”.

Ci sono molti più animali qui, tra i nostri simili.

Chi ammazza, chi ruba, chi si approfitta degli altri.

Eri gentile e silenzioso amico mio.

L’angolo dove c’era la tua gabbietta ora è desolatamente vuoto.

Ma è un vuoto di quelli che non ha modo di riempirsi.

Sono certo che il ricordo del tuo muso buffo si affaccerà così, improvviso, nella mia giornata, magari in un giorno d’estate col caldo che tu soffrivi molto, oppure in una fredda sera di febbraio, come quella della sera in cui ti ho salutato un ultima volta prima di adagiarti nella piccola fossetta qui fuori.

Ci ritroveremo ancora da qualche parte in futuro??

Porto il tuo ricordo in questo scritto, perché nei ricordi ti ritroverò in ogni momento come ritrovo tutti quelli che già sono partiti.

Addio Ringhio, amico mio.

 

Ringraziamo…

…di cuore tutti gli amici che hanno speso una parola per il nostro amichetto peloso… tra tutte le cose che ci avete scritto, una ci ha colpito in modo assoluto… è l’amico ALE.SIRO a scrivere:

“Mi spiace amici per il vostro piccolo Ringhio! Come nel vostro caso, gli animali, anche se presenza silenziosa.....fanno scaturire in noi, come per magia, un affetto "particolare" che solo chi possiede o ha posseduto un animale può capire! La vera magia però, ed è quello che un pò ci fa soffrire, è che anche loro, sono insostituibili.....
di Ringhio, ce ne sarà soltanto uno.....”

 

 


 

 

 

L’ultimo Ringhio

MONDO RINGHIO!

EDITORIALE

A CURA DI

GLI ORCHI IN ERBA E  LA MIA SALUTE

 

Cari amici ben trovati.

In questo mese passato sono successe parecchie cose… da dove partire??

La carneficina di Erba ha ora dei colpevoli. E i colpevoli sono loro, gli orchi di Erba, quelli della porta accanto, i coniugi malefici. Sono i nuovi mostri, o come dir volete, quelli che hanno premeditato tutto e, che Dio li fulmini, fino all’ultimo gridavano la loro innocenza davanti a telecamere e giornalisti.

Mi domando, se non ci fossero questi RIS, quanti delitti resterebbero senza colpevoli?? Se non ci fosse la prova che incastra il colpevole?? Si dice “aver la faccia come il culo” si intende che neghi quel che è evidente. Il trucchetto a volte funziona a volte, per fortuna, no; e questa volta, nonostante i due negassero tutti gli addebiti a loro carico, non ha funzionato.

Del multiplo omicidio che ha insanguinato il tranquillo angolo lariano resterà per sempre, nella memoria collettiva, l’immagine del volto sorridente del piccolo bimbo trucidato.  Ora attendiamo il verdetto che, speriamo, schiaffi i due mostri dentro il buco più sperduto dell’inferno.

Venendo al Governo, il summit di Caserta doveva servire a chiarire le idee a tutte le varie fazioni della maggioranza in vista dei prossimi impegni programmatici. Non è che sia stato un grande successo. Due giorni dopo il summit nella maggioranza già litigavano per via della base USA a Vicenza prima e per la missione in Afganistan poi. E’ una maggioranza molto litigiosa ma, alla fine, pur di mollare la “cadrega”  qualcuno è sempre il più lesto nel fare il famoso “passo indietro”.

Resta il fatto che siamo governati in modo abbastanza approssimativo, e questo è un dato di fatto.

Nel frattempo il buon Bersani ha proseguito nel suo piano delle liberalizzazioni ed ora pare che si possa, per esempio, aprire una sala cinematografica con molti meno problemi burocratici.

Peccato che, pare, nella sola Milano alcune tra le più antiche sale stiano chiudendo i battenti in un trend negativo che si trascina ormai da un biennio almeno. Insomma, si legalizza l’apertura ma, forse, sarebbe magari il caso (piuttosto) di abbassare (e/o azzerare) l’iva sul biglietto d’ingresso in modo da diminuirne il prezzo e tornare a riempire le sale che già ci sono.

Altra trovata geniale; l’idea della benzina in vendita nei grandi negozi di distribuzione.  Te li vedi i carrelli della spesa con dentro un bel 20 litri di benzina o gasolio.

Poi hanno tolto il balzello fisso di ricarica dei cellulari… bravi, così tra pochi giorni tutte le grandi compagnie telefoniche (monopolio) aumenteranno le tariffe per non smenarci loro in primis… quindi, alla fine, per togliere un fisso ci metteranno un piccolo “aumentino-mobile” e, alla fine, sarà (di sicuro) anche peggio.

A questo punto sarebbe il momento dell’applauso al buon Bersani, un uomo perbene… ma tanti buoni intenti… sono rimasti tali.

Infine, note dolenti, sono le notizie sul mio personale precario stato di salute. Al compimento del mio quinto anno in quel di casa TONNUTO sono vicino a quella che, trasformata in età umana, sarebbe l’età dei novanta…

Iniziano gli acciacchi, iniziano le fatiche, ma io resto qui, indefesso, finché il tempo non sarà scoccato. Alla prossima fratelli.

 

 

 


 

 

“SILVIA RIPOSA…

By Mauro

 

 

…dentro la stanza con una mano sotto il cuscino mentre di fuori spunta il mattino… fra non molto la sveglierà(…)”…

Quasi quasi indico un concorso… ma so già che il buon 90% tra voi saprà il titolo della canzone che inizia con i versi di cui sopra.

Una volta sveglia la nostra Silvia partirà che sono già le otto ma, dopo dieci lunghi anni, non sarà più diretta al suo posto di lavoro lì, al n.ro civico 70 di Viale Santuario. Altra destinazione, altro luogo di lavoro.

Dopo dieci anni perdo la mia collega di lavoro “prediletta”, e lo scrivo così, chiaro & tondo.

Il due mesi fa è toccato agli amici di MUSICALLANGOLO… il mese scorso a Silvia… ora il piccolo Ringhio… un pezzo alla volta lo stravolgimento prosegue… Proprio a me, destino crudele, che sono conservatore per natura. Ma mi devo arrendere al fatto che si sta ribaltando tutto. Corno & Crudeli che tradiscono QSVS e vanno a 7GOLD, l’Inter che ha già vinto il campionato dopo il girone d’andata, noi diavoletti che arranchiamo a più non posso e siamo legati ai gol di  Oliveira… ma, adesso arriva Ronaldo… la Juventus che gioca in casa con il Cesena in serie B, la sera del 19 gennaio che alle 18.30 ci sono 20.7 gradi… Cazzo (x21 volte, come Malsani) !!! Se mi fossi svegliato oggi dopo un anno di sonno mi parrebbe, quasi, un incubo.

Ma tra tutte quante queste cose, al di là degli scherzi, e lasciando da parte il dolore per l’unica perdita “definitiva”, ossia quella di Ringhio, quella che più mi peserà nei prossimi tempi (ed anche qui, lo scrivo chiaro, e se no, tondo) sarà vedere la scrivania dell’amica Silvia vuota.

Ho tentato pure di convincerla a restare, andando anche contro dei principi di sana ragionevolezza, dato che la sua decisione era irrimediabilmente già presa. Ma sono fatto così; e se non l’avessi fatto, non sarei stato a posto con me stesso: tentativo invero finanche un po’ egoista, ma fatalmente sincero.

Ad un certo punto qualcuno mi ha pure detto (con malcelata e sottile ironia) che non mi rassegnavo all’idea. Beh, vero, perché negare. Ma siamo al punto di prima… se alle cose ci tieni… non stai certo zitto. Anzi.

Ad ogni modo Silvia, d’ora in poi, non sarà più collega, ma semplicemente amica. E’ buffo che io l’abbia sempre nominata con l’appellativo “collega”… quasi fosse anche più significativo di “amica”. Chissà perché?? Boh!? Questo è uno di quei quesiti “marzulliani” da psicanalisti o giù di lì.

“Il tempo è un gran dottore (…)” cantava la Bertè in una vecchia e famosissima canzone. Aspetteremo che questo tempo passi,  potendo solo dopo dire se la SAUDADE se ne sarà andata e questo tempo… sarà, invero,  passato invano.

Ti auguro fortuna amica mia. Sempre.

 

 


 


 

NAVIGARE e MUSICARE

RUBRICA DI FaZ
per non navigare alla deriva nel grande mare di internet

 

Come nei numeri precedenti vi riporto 8 indirizzi di siti internet che ritengo possano essere di interesse comune, per utilità o piacevolezza o semplicemente conoscenza.

L’elemento comune è il mare della musica, mentre le 8 direzioni sono così suddivise:

    i 4 punti cardinali vi porteranno in siti di gente che crea musica; 

    le 4 “mezze” direzioni vi porteranno in siti di gente che tratta la musica.

 

 

SCEGLIETE LA DIREZIONE.  I PORTI DEL MESE SONO:

  ( posizionati sopra il nome,   premi CTRL e fai click col mouse… andrai in internet alla pagina collegata)

 

 

BREVE DESCRIZIONE DEI PORTI:

 

NORD

Eileen Rose  -  http://www.myspace.com/eileenrosemusic  

Grazie all'amicizia con Andrea Parodi, scopriamo questo talento ! Collegatevi a questo sito e sentirete con le vostre orecchie se non è una ragazza da n°1 in classifica !   Il 24 aprile uscirà il suo prossimo CD. Visitate anche il suo sito ufficiale: http://www.eileenrose.com/    .

 

SUD   

RadioDervish  -  http://www.radiodervish.com/

Interessante gruppo nato a Bari che unisce la tradizione italiana a quella del mondo arabo. Atmosfere serali che ai più possono ricordare Battiato. Melodie con testi  in italiano, arabo, inglese e francese che affondano le radici sia nella tradizione araba che nella musica occidentale  che li rende originali.

 

OVEST

Sondre Lerche - http://www.sondrelerche.com/media.asp

23enne norvegese che ultimamente ha sfornato degli ottimi pezzi jazz. Ascoltate sul sito alcune tracce di tutti i suoi CD. Ne è uscito uno in queste settimane, ma se ne comprate uno vi consiglio il penultimo, “Duper Sessions”  .


 

EST   

Folco Orselli - http://www.folcoorselli.it/

Esce in questi giorni il terzo CD di questo “animale da night pub”. Con quei suoi ringhi notturni in caldi blues è tra i miei italiani preferiti. Dopo l’ottimo “La spina” siamo in attesa di riportarvi sull’ultimo lavoro “Milano Babilonia”.
I suoi CD sono prodotti da LifeGate (http://www.lifegate.it/music/ ). 

 

NORD-OVEST         

Roots High Way  -  http://www.rootshighway.it/index.htm

Rock’n roll ed altre storie…. Forum, mailing list, concerti, recensioni e tutto ciò che c’è di nuovo nel mondo poco sponsorizzato dei grandi rocker di qualità . 

 

NORD-EST

Mediateca Desio  -  http://www.csmdesio.it/mediateca/mediateca.htm

Grande disponibilità di titoli  CD, DVD musicali e film in questa sezione della Biblioteca di Desio. Strumento utilissimo per conoscere nuovi artisti e lavori. Potete prendere in prestito 5 titoli multimediali alla settimana. Aperta tutti i pomeriggi compreso il sabato. La pagina linkata comprende solo alcuni delle migliaia di titoli disponibili.

 

SUD-OVEST

LifeGate Music - http://www.lifegate.it/music/

Pagina di LifeGate, la nostra radio preferita, dedicata agli album da lei prodotti. Interessante perché potete ascoltare tutte le tracce e se poi vi piacciono acquistare i CD, di qualità superiore alla media.

 

SUD-EST

Street Beat  -  http://www.streetbeat.it/streaming.htm

Il battito della strada che proviene via streaming in internet da questa radio locale di un amico, ha origine in uno studio  a Seregno (MI). Musica hip-hop la fa da padrona oltre a tutti i nuovissimi generi che nascono sulle strade giovanili.

 

 

 

 

 



 

Speciale Saluto ai

SULUTUMANa

x   FaZ

“L’ultima storia”… del nome

 

Mi permetto di sostenere che i Sulutumana sono uno dei migliori gruppi italiani degli ultimi anni; purtroppo come spesso accade a chi non è “raccomandato” stanno ottenendo meno fama del loro valore. Anzi, scusate, Valore con la V maiusola ! 

Ma… una decina di giorni fa il comunicato:

Ciao a tutti. Vi comunichiamo con questo messaggio che il gruppo musicale SULUTUMANa, a partire da oggi 28 gennaio 2007, si scioglie e pertanto non esiste più. Il sito internet www.sulutumana.net verrà definitivamente chiuso nei prossimi giorni.
I motivi dello scioglimento sono dovuti all'impossibilità di portare avanti i progetti del gruppo con la formazione che da sempre lo rappresenta, questo è legato a ragioni private interne alla band e riguardanti i singoli elementi che la compongono.
Vi siamo infinitamente e sinceramente grati per l'affetto e il calore che ci avete dimostrato in questi anni e vi chiediamo di comprendere il riserbo da noi finora mantenuto sulla vicenda. Siamo profondamente commossi per le manifestazioni di affetto e preoccupazione apparse sul guest-book del nostro sito nelle ultime settimane.
Una nuova formazione (il cui nucleo è costituito da Francesco, Nadir, Giamba, Angelo-Pich e Andrea) proseguirà, con un nuovo nome, il percorso artistico e musicale che fino ad oggi riguardava i SULUTUMANa. Questo percorso artistico, fortunatamente e tenacemente, non è mai stato interrotto né tanto meno messo in discussione in alcun modo.
Tuttavia riteniamo giusto, sacrosanto, coerente e corretto trovare un nuovo nome alla formazione perché i SULU senza la presenza e la partecipazione di Michele nel gruppo non sono i SULU, dato che proprio Michele insieme con Giamba ne è stato il fondatore e inventore del nome. Auguriamo a tutti voi tanta felicità e tanta bella musica (SEMPRE!) Con affetto

SULUTUMANa

 

I  SULUTUMANa allora si dividono o meglio Michele uno dei due fondatori cambia strada.  Ci auguriamo che la sua non sia una fermata ma solo un affiancamento di corsia. Ma i “nostri” che rimangono sul bus tirano comunque dritto e forte !

Infatti se andate sul loro sito trovate una data dopo l’altra di appuntamenti in teatro ed altro.

Ad oggi, per le date già fissate, rimane il nome solito.

Quale sarà quello nuovo non si sa ancora (e non è nemmeno sicurissimo che lo cambieranno).

Voi che nome gli trovereste ?   Io … dopo SULUTUMANa ho pensato a “SULUSCIOn”… anche se decisamente anomalo (beh, come sulutumana direi…) è però anche lui tratto da una parola del passato l’uscio , ma anche lui dà quasi un idea del futuro (si legge suluscion = soluzione) di lingua inglese (vedi sulutuman, primo nome stampato sui manifesti, che sembra superman!).  Dopo esser stati  sull’ottomana, perché non andare sull’uscio a guardar fuori ?

 

Sulution a parte, i SULUTUMANa  cambieranno nome ma non lo stile ed il percorso che mi pare decisamente orientato alla creatività, all’arte , ai teatri più che le discoteche o i pub.  Li ho visti l’anno scorso in piazza come ottimi (davvero) accompagnatori di un tour quasi teatrale. Le loro musiche ed i loro interventi sono sempre brillanti. 

Noi li seguiremo sempre, sia col nuovo o vecchio nome ed anche per Michele che rimanga o no nel gruppo. Se proseguirà da solo ques’anno perché si sente così, bene, ma ci permettiamo di invitarlo a ritornare un giorno.

 

Con questo articolo vogliamo render loro omaggio per tutto ciò che han fatto nascere.

GRAZIE !

 

 

Vi riportiamo la STORIA del gruppo prelevandola dal loro sito:  http://www.sulutumana.net/ita/home.html

 

 

SULUTUMANa e' il nostro nome, ma per noi SULUTUMANa e' prima di tutto un suono attorno al quale liberare quel po' di talento e quel tanto di passione che abbiamo per la musica e per l'arte. Questo suono ha origini antiche e provenienza misteriosa e ci ha raggiunto un giorno sulle ali del vento grazie al quale esso arriva alle orecchie del mondo e questo e' quanto andiamo fantasticando.

Asso (CO), estate millenovecentoottantotto, piazzetta del comune, dieci di sera, c'è una chitarra sul tetto di una centoventisei  bianca. "Chi suona la chitarra?" "Giamba ti presento Michele, è lui che suona la chitarra" "Piacere..." "Ciao, piacere". La chitarra, la centoventisei, il comunismo, il consumismo, la lotta, la rivoluzione, la rabbia, l'illusione, le certezze in una canzone, l'amicizia, la condivisione, il vino manco a dirlo, il vomito, il ridere da star male, le notti intere trascorse a parlare...Quei due si erano innamorati e decisero in poco tempo di mettere su "cantina". Era stato Enzo a presentarli, lui e Michele sono amici d'infanzia, da quella sera stavano quasi sempre insieme, loro tre. Enzo era la presenza silenziosa, ascoltava ed osservava senza mai annoiarsi.

"Si fa sul serio allora, io suono e tu canti e si va nei locali a fare delle serate, compriamo un impiantino e lo paghiamo a rate."  Michele ha sempre fatto maledettamente sul serio. Giamba sentiva un misto di felicità e terrore. "Dobbiamo trovarci un nome." " ...Già, bisognerà cominciare a pensarci."

Questa, in sintesi, è la preistoria dei SULUTUMANa, roba di un millennio fa, quando, dopo averci pensato "su" una sera intera, Giamba e Michele decisero che il nome sarebbe stato ispirato dall'ottomana sopra la quale se ne stavano comodamente seduti. Il nome tradotto dal dialetto vallassinese significa appunto "sull'ottomana" e per ottomana si intendeva anche il normale divano. Frase  tipica del nonno o del papà quando erano stanchi e noi si era bambini: "Vo a fa un sugnèt su l'utumana." Questo nome, scritto tutto attaccato, ci è sembrato subito musicale e, perchè no, universale. Il perchè della "a" minuscola finale è da attribuirsi al fatto che la prima locandina ufficiale del gruppo, risalente al  millenovecentonovantuno, riportava il nome scritto in quel modo e a noi è sembrato divertente che il mantenesse la finale minuscola come segno grafico distintivo.

Per anni si suonano le canzoni dei cantautori, si rivisitano i brani della tradizione popolare tramandati da nonni e genitori, canti di festa e canti di protesta. Nel corso del tempo il duo originale si allarga fino a diventare un gruppo vero e proprio con amici e musicisti "vecchi" e "nuovi" a costituire le diverse formazioni fino a quella attuale.

Angelo è nel gruppo dal novantatre, Francesco dal novantasette, Antonello e Nadir dal novantotto, Andrea dal duemila. Nell'ottobre del novantanove sbarchiamo per la prima volta in una sala d'incisione e registriamo un demo contenente cinque brani, le nostre prime canzoni:

La vera storia Di Marisa Puchenia, La danza, Il funerale, Viola, Carlina Rinascente.  Il demo viene spedito a case discografiche, produttori e addetti ai lavori in genere; l'unica risposta cortesemente pervenutaci è stata quella di un produttore che ci ringraziava ma che non era interessato al progetto. Altre decine di plichi spediti non hanno neppure ricevuto risposta.  Il progetto prosegue, nascono nuove canzoni, nuove storie da vestire di musica. La sera si prova nel garage-cantina e anche gli appuntamenti dal vivo sono più numerosi, il pubblico è sempre calorosissimo nei teatri, nelle piazze e nei locali.    Alla fine di agosto del duemila ci sono buone notizie per noi: La danza e Carlina Rinascente vengono premiate al concorso  "Un'avventura" organizzato dal comune di residenza di Lucio Battisti (Molteno, LC) in sua memoria. I brani si classificano secondo e decimo per la giuria ufficiale, mentre vengono premiati parimerito al primo posto dalla controgiuria di Radio Popolare. I due brani fanno parte del CD Un'avventura, contenente le prime venti canzoni selezionate.   Ma non è finita, infatti solo pochi giorni dopo ci giunge la notizia dell'assegnazione del Premio Tenco targa IMAIE come miglior gruppo inedito.  Il nostro demo aveva fatto maturare lentamente i suoi buoni frutti, cominciamo a gustarne il sapore.  Grazie al riconoscimento del Premio Tenco realizziamo un mini CD contenente le due canzoni che erano state premiate anche in occasione del concorso "Un'avventura." Il singolo è prodotto dalla casa discografica Alabianca di Modena.

Finalmente, tra gennaio e febbraio del duemilauno ci chiudiamo per venti giorni in uno studio dove registriamo undici canzoni dando vita a "La danza", il nostro primo CD autoprodotto destinato alla vendita Il disco viene presentato al pubblico il quindici giugno duemilauno con un concerto a favore dell' AVIS in un teatro di Erba (CO).

E' l'inizio del tour estivo che ci vede scorazzare su e giù per la brianza e per il lago con qualche sconfinamento nel milanese, nel bergamasco, nel parmense e nei cantoni Ticino e Grigioni della Svizzera.

Termina l'estate, ma per fortuna continuano le nostre serate; si torna a Milano, ma si suona anche a Padova, Ivrea, Pavia, Torino, Bologna, Genova. Ed è proprio da Genova che arriva un nuovo riconoscimento per i SULUTUMANa: in occasione del concorso di musica d'autore "I MIGLIORI CHE ABBIAMO" (un nome che fa il paio con la nostra infinita modestia), veniamo premiati dalla rivista specializzata "L'isola che non c'era" come miglior gruppo del duemilauno. Grazie a questo premio, il trenta novembre siamo ospiti della serata in onore di Fabrizio De Andrè al teatro Carlo Felice di Genova. Dobbiamo esibirci con un solo brano e abbiamo scelto Ribes.

Il primo appuntamento importante del 2002 è datato 10 gennaio, si tratta del concerto ripreso dal vivo da Radio24 alla Salumeria della Musica di Milano all'interno di una rassegna dal titolo Uomini di parola condotta e ideata da Gianni De Berardinis. E' sempre tempo di concerti dal vivo, il raggio d'azione si espande oltre i confini consueti. Una preziosa conoscenza scaturita dai concerti elvetici è quella con Patrizia, un concentrato di entusiasmo energia e bellezza a nostra disposizione, che si fa in quattro per far conoscere al mondo la nostra musica e per procurarci concerti. Un sangre caliente nel cuore gelido d'Europa.

A Ottobre 2002 prende il Via il progetto per la realizzazione del CD singolo "I PESS". A volte ci capita di dover scrivere canzoni per bambini, primo perché ci diverte, secondo perché Giamba le canta assieme a loro durante i laboratori scolastici. Anche in questo disco abbiamo voluto cantare con i bambini e abbiamo selezionato tra parenti e amici e fan in erba, un coro a dir poco eterogeneo per età e soprattutto per intonazione. Tre sono le canzoni che fanno parte di questo disco, che è stato presentato alla fine di Novembre in un concerto dal vivo con il coro che ha partecipato alla registrazione.  I PESS E' una canzone popolare spagnola (titolo originale Los Peces) che ci siamo divertiti a tradurre e a reinventare in dialetto alto-brianzolo. E' NATO UN BAMBINO E' un brano natalizio per bambini, quello che ha dato lo spunto per la realizzazione del disco. LA CANZONE PREFERITA è il brano che anticipa ufficialmente il secondo disco dei Sulu, che sarà pronto nel 2003, in primavera.  

Gennaio 2003: si apre il cantiere "DI SEGNI e DI SOGNI", il disco che uscirà a maggio. Ci sono le musiche e i testi, bisogna provare, trovare la strada, tracciare il percorso che ci porterà in un teatro, a porte chiuse, per la registrazione in presa diretta

Il 25 maggio 2003 è il giorno della nostra festa. Al Parco Barni di Canzo (CO) organizziamo il concerto di presentazione del disco DI SEGNI e DI SOGNI, finalmente pronto. Un'adunata di tutti i nostri sostenitori da zero a cento anni. Erano tantissimi e l'emozione sfondava porte di burro quel giorno. E' stata una festa di quelle che se non c'eri… peccato, perché mancavi solo tu, e raccontarlo non è come esserci stato.

Grazie a tutti, quelli che c'erano e quelli che ci saranno, quelli che vogliono farsi sfiorare dalle stelle-canzoni, quelli che vogliono dondolarsi nella magia di un ritornello, quelli che si incontrano e dicono: -che si fa stasera? Perché non si va a sentire i SULUTUMANa?-

Parte il DI SEGNI E DI SOGNI TOUR, il CD "casereccio" incontra il favore del nostro pubblico che non manca di testimoniare il proprio entusiasmo durante i live o attraverso il nostro neonato strafigo sito internet studiato e realizzato A GRATIS da Grazia e Francesca.

Il nuovo disco si vende alla grande nei concerti...sarà per le belle ragazze che stanno dietro la nostra bancarella a vendere "sulumercanzìe"! Dopo i concerti si va a casa della gente, sotto forma di CD, ed è un'esperienza davvero affascinante e gratificante. Finora ci siamo sentiti l'eterno gruppo emergente, ora cominciamo a capire che emersi siamo emersi, ma abbiamo a che fare con un ambiente di struzzi abili a darsela a gambe o ad affondare la testa nella sabbia..radio e stampa specializzata se ne fregano del nostro bel dischetto, loro neanche lo sanno che lo abbiamo inciso, presi come sono a smerciare prodotti preconfezionati omologati liofilizzati, roba da "quattro salti in padella" spacciati per alta scuola culinaria. Non che noi si pensi di essere i migliori "soffriggitori" di musica in circolazione, per carità, però qui ci sembra di venire ignorati un po' troppo…Ma questa è un'altra storia.

C'è chi ci ignora e c'è chi ci ama, e sono tanti davvero questi ultimi. Il sette Dicembre siamo sul palco del TEATRO SOCIALE di Como, è la prima volta che succede per un concerto tutto nostro.

Chiamiamo in adunata a squarciagola i nostri sostenitori, gli amanti della nostra musica, le amanti nostre, le mogli, le famiglie, le famiglie delle amanti, i nipoti, i nonni, i cugini fino al quarto grado; fatto sta che eravamo in settecento più noi che fa settecentosette, il sette di Dicembre, a Como, al Teatro Sociale. E' stato l'abbraccio più grande e caloroso che abbiamo mai ricevuto, e ci è sembrato anche un po' di meritarcelo.

Nel gennaio 2004 ci aspetta un altro bagno di fans al BLOOM di Mezzago, un locale storico all'interno del quale abbiamo assistito a concerti memorabili in gioventù e che ora ci godiamo dal palco, beati noi, e ci sembra anche un po' di essere all'altezza, e sappiamo anche che "ghem inscì da cuur", "dobbiamo così correre" per essere un'orchestra con i contro…fagotti!  A fine mese siamo a FRIBURGO, in Germania, per la FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA, DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO. Abbiamo il nostro Stand bello addobbato e attrezzato di tutto punto dove facciamo anche dei mini-concerti per incantare i potenziali compratori. A finire di incantarli c'è la nostra Manager, Patrizia, che è una perfetta specialista in campo di - Mò te piazzo i SULUTUMANa - La fiera è andata bene, abbiamo centinaia di contatti e già da quest'anno avremo concerti in calendario in Germania.

Continua intanto senza interruzione anche il nostro tour di concerti che vede allargare sempre di più gli orizzonti della nostra musica, si suona un po' dappertutto su e giù per l'Italia, in Svizzera, in Germania. E' davvero un anno di buoni frutti per noi, altri progetti sono in fase di ultimazione ma non è ancora il momento di parlarne, che è così bello lasciar parlare i fatti e il lavoro quotidiano.

 

 

 

 


 

 

IL DISCO DEL MESE/1

JOHN MELLENCAMP

”FREEDOM’S ROAD’”

By Mauro

 

 

John Mellencamp, il rocker dell’Indiana, torna dopo quasi tre anni dal suo ultimo album di studio (TROUBLE NO MORE – 2004)  e torna nel migliore dei modi.

Il suo nuovo album FREEDOM’S ROAD è proprio un bel disco. Il rock di Mellencamp è stato nel tempo accostato ai più blasonati Bruce Springsteen & Steve Earle: paragoni che faranno sicuramente piacere ma che, al tempo stesso, non rendono pienamente giustizia al lavoro di Mellencamp. Il tratto distintivo c’è, e va cercato nel suono che Mellencamp costruisce nei suoi dischi, sempre in bilico tra ballate rock e ballate country.

Il disco è stato preceduto dal singolo OUR COUNTRY che si poteva ascoltare in rete, sul sito del cantante, già dalla fine di dicembre. La canzone “lancio” è in effetti una delle cose in assoluto tra le migliori del disco. Mellencamp è uno degli artisti che è sceso in piazza “polemicamente” contro la politica estera guerrigliera degli USA. Al pari di molti altri cantanti americani nelle sue canzoni non tralascia di citare errori e madornali incoerenze del “sistema americano”.

In questo suo impegno politico & sociale si inseriscono canzoni come THE AMERCIANS e la title –track FREEDOM’S ROAD.

Il disco ha una durata di circa 50 minuti e presenta dieci canzoni completamente nuove: tutte sono composte per testo & musica da Mellencamp.

L’apertura del disco è affidata alla canzone SOMEDAY; partenza appena accarezzata per qualche secondo e poi la piena voce di Mellencamp inizia la sua cavalcata. Bella ed orecchiabile, uno dei pezzi più incisivi del disco. Piena di vitalità e con le chitarre che impazzano.

GHOST TOWNS ALONG THE HIGHWAY è un pezzo “on the road”.

Bellissimo l’intro di chitarra e gran bella canzone anche THE AMERICANS… potrebbero essere solo stereotipi, ma la t-shirt & i blue jeans sono segni distintivi… la canzone ha una vena volutamente polemica e riafferma cosa significa essere americano.

Nella canzone JIM CROW c’è un ospitata di tutto rispetto. A duettare con Mellencamp nientepopodimenoche  Mrs. Joan Baez. La canzone è seconda per bellezza, nella mia personale play-list, alla sola OUR COUNTRY. Il duetto è pienamente azzeccato e la ballata è una di quelle ad effetto assicurato.

Per OUR CONUNTRY vale la pena spendere ancora qualche parola: se la si legge nel testo,  senza musica, questa canzone potrebbe benissimo essere una preghiera, a tratti un invocazione, a tratti una riaffermazione di quello che, credo, un tempo era il “sogno americano”. Mellencamp è uno di quelli che ci crede, ora più che mai.

Il disco si chiude con HEAVEN IS A LONELY PLACE. Mellencamp non nasconde il disincanto della natura umana e lo racconta bene con questo pezzo finale.

In chiusura non resta molto da dire. FREEDOM’S ROAD è un album che conta almeno tre canzoni bellissime; il resto si ascolta con grande piacere. L’unica nota negativa è, a parere mio, il fatto che il cd sia commercializzato in un digipack striminzito e senza testi. Di questi tempi non è che ci si possa aspettare la  luna... però…

 


 

IL DISCO DEL MESE/2

JOHNNY CASH

”AT SAN QUENTIN’”

By Mauro

 

 

The “Man in Black” e la sua chitarra. La copertina dell’album AT SAN QUENTIN è già di per sé stessa la summa del discorso.

Corro il rischio di annoiare la platea degli amici ma ripropongo ancora una volta (l’ennesima) un lavoro del grande Johnny. Dopo averci deliziato con l’ultimo disco della serie AMERICAN (disco dell’anno 2006, per chi scrive) viene ora riproposto nella serie LEGACY EDITION l’intero concerto tenuto da Cash nel carcere di San Quintino  il 24 febbraio 1969.

Un disco di 38 anni fa (Cash di anni ne compiva 37 il 26 febbraio di quell’anno) ma che suona fresco, vivace e pimpante ora più che mai… roba da non credere. La serie Legaci della Sony è famosa per la particolare attenzione con cui cura le varie uscite. In questo caso “i ragazzi” non si smentiscono e fanno le cose in grande. La confezione contiene infatti due cd con l’intero concerto di quel giorno, comprendente le esecuzioni di Carl Perkins, Statler Brothers e della Carter Family più un DVD inedito con le riprese della troupe televisiva inglese GRANADA.

Il documento video è, a tutti gli effetti, un documento storico di notevole valore ed i fans di Cash non potranno che stropicciarsi gli occhi di fronte a tale bellezza.

Il concerto al carcere di San Quintino seguiva l’altrettanto famoso concerto AT FOLSOM PRISON ed il fatto che Cash fosse così incline a suonare per i detenuti (anche contro il parere della sua casa discografica) la dice lunga sul Johnny-pensiero. Cash era molto vicino a queste persone nelle quali, in fondo, trovava un po’ di sé stesso: il nostro ebbe problemi con la giustizia a causa di droghe ed alcol e finì dietro le sbarre diverse volte.

Il concerto è anche famoso per quella foto “storica” in cui Cash mostra con la faccia da “incazzato nero&vero” il dito medio ad un fotografo durante le prove del pomeriggio; la foto la troverete, senza difficoltà, sul web… ed anche quella, in fondo, la dice lunga sulla grinta, la rabbia e la vita del “Man in black”.

Il 23 agosto del 1969 l’LP raggiunse la vetta della classifica settimanale di BILLBOARD e lì in cima  restò per quattro settimane di fila diventando così il disco più venduto della carriera discografica di Cash. Un successo senza precedenti soprattutto se pensate che quell’estate, quella del 1969, fu l’estate di Woodstock e di tutti gli altri eroi & antieroi della musica mondiale. Oltretutto Cash era classicamente un cantante “country” genere che ha sì avuto moltissimi proseliti ma che, proprio in quegli anni, stava via via segnando il passo.

Notevoli le esibizioni del cantante Carl Perkins e della moglie di Cash, June Carter, sola o accompagnata dalla “Carter Family”, un vero pezzo di storia della musica americana. Contributo di non poco conto anche quello del gruppo gospel degli STATLER BROTHERS.

Le canzoni di Cash contenute nel disco sono quelle classiche del suo repertorio dell’epoca, da  I WALK THE LINE a FOLSON PRISON BLUES, passando ovviamente per RING OF FIRE e non dimenticando la stupenda ed accorata SAN QUENTIN eseguita per ben due volte di fila.

Insomma, alla fine sono 31 canzoni, non una da buttare. Forse un po’ fuori luogo i fratelli STATLER, ma validi, come il resto delle registrazioni.

Se devo consigliare il disco a qualcuno dei miei amici, beh, non esiterei a farlo, a patto che siate amanti di questa musica, che ha anni sulle spalle, certo, ma che è vera e sincera più o meno come la passione che c’è dentro.

 

 


 

 

I MIGLIORI DEL… 2007

By Mauro

 SANNIDEI – FRAMMENTI DI REALTA’

 

 JOHN MELLENCAMP – FREEDOM’S ROAD

 

 

 


 

 

GIOIELLI  NASCOSTI

 

Terri Hendrix – Wilory Farm (1998)

 

 

Terri Hendrix, texana nativa di San Antonio, è una cantautrice country-folk  poco conosciuta alle nostre latitudini. Solo alcuni dei suoi dischi sono giunti qui da noi.

Questo WILORY FARM è il suo secondo lavoro ed è uscito originariamente nell’ormai lontano 1998. E’ un disco magnifico che si accosta, per concezione e genere, al mitico ARKANSAS TRAVELER di Michelle Shocked.

Molto simile alla Shocked anche nella voce Terri mette insieme un  lavoro che è però più marcatamente country. Tra chitarre acustiche, mandolino, banjo alla fine esce un disco veramente bello che il tempo ha, forse, nascosto troppo in fretta.

 

 

 


 


 

I DIARI DI VIAGGIO  DI MR. RHO NANDO…

PARTE II

Foto di Madeira di Joao Paulo tratta da
www.visitportugal.com

 

 

 DICEMBRE 71/72

LISBONA-FATIMA-MADEIRA-MADRID

 

Abbiamo visitato Lisbona, con i suoi vari quartieri, tra cui il più famigerato, quello dell’Alfama.

Il ponte sul fiume Tago non esisteva ancora.

Serata con lo spettacolo di Fado.

Abbiamo visitato il giardino di Villa Italia, celebre dimora di Re Umberto II° e quindi il celebre circuito dell’Estoril. Quindi in taxi abbiamo proseguito per Fatima per visitare il famoso Santuario.

Quindi ci siamo trasferiti sull’Isola di Madeira, ed abbiamo preso alloggio all’Hotel Savoia. Madeira è un’isola tutta fiorita, piena di bananeti, castagneti. La capitale è Funchal.

Lì, al cenone dell’ultimo dell’anno, abbiamo conosciuto i Signori (:::) di Faenza. Loro erano in viaggio per festeggiare il 25° di matrimonio.

Di ritorno dal Portogallo il 6 gennaio ci siamo fermati a Madrid. Abbiamo visitato la Plaza Major e, dopo la colazione in un ristorante tipico, abbiamo visitato il Palazzo Reale e il Museo del Prado.

 

DICEMBRE 72/73

 TANZANIA

Abbiamo sorvolato il Kilimangiaro con la sommità innevata.

Quindi abbiamo visitato la Dar Es Salaam un villaggio con dei bungalow di plastica.

Abbiamo conosciuto due coppie di Milano con le quali abbiamo intavolato delle partite a ramino.

Con l’aereo siamo andati in un parco per   il celebre  safari. La pista di atterraggio, nel mezzo del parco era in terra battuta e con degli elefanti che cercavano di attraversarla. Ero seduto davanti con il pilota, il quale mi tranquillizzava: diceva che ai bordi della pista c’è un filo di ferro nel quale passa della corrente elettrica, cosicché, non appena gli elefanti si avvicinano, subito ne si ritraggono.

C’erano  parecchi animali, oltre agli elefanti, le giraffe, impala, zebre, e quant’altro della famiglia dei leoni. Un leone molto bello, giovane, forse disturbato dalla nostra jeep ci rincorse per un bel po’. Anche l’autista era terrorizzato, per fortuna, dopo un po’, il leone desistette.

Al rientro ci attendeva il cenone di capodanno ai bordi della piscina dell’hotel, con buffet e, un bel caldo.

Proseguimmo il viaggio in aereo con destinazione Zanzibar. Appena giunti all’aeroporto ci diedero una pastiglia contro la malaria. Sistematici nell’unico hotel, ci prepararono la colazione. Un intenso profumo di spezie pervadeva tutta l’isola.

Visitammo poi il mercato del paese, davvero unico, c’erano banane di tutti i colori e i formati e molto altro ancora

 


 


 

 

STRUMENTI MUSICALI (da INTERNET)


L’ ARPA

By FaZ

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

L'arpa è uno strumento musicale cordofono a pizzico.

 

Esistono vari tipi di arpe. Per quello che riguarda la musica popolare e tradizionale, molte culture e geografie hanno tra i propri strumenti qualche variante di arpa: si ha così l'arpa celtica, le varie arpe africane, indiane, ed altre ancora.

 

In ambito occidentale, il termine arpa non altrimenti specificato si riferisce quasi sempre all' arpa da concerto a pedali, della quale esistono varienti acustiche ed elettriche.

 

L'arpa da concerto a pedali è dotata di 47 corde tese tra la cassa di risonanza e una mensola detta "modiglione", con un'estensione di 6 ottave e mezza e intonato in do bemolle maggiore. I suoni estranei a questa tonalità si possono ottenere agendo su 7 pedali a doppia tacca; ogni corda è in grado di produrre tre note diverse ed è possibile costruire una scala cromatica. L'arpa è costituita complessivamente da 1.415 pezzi differenti che sono necessari alla sua fabbricazione.

 

 

La storia

L'arpa ha un'origine antichissima: deriva dal cosiddetto arco musicale. I primi ad avere in uso l'arpa furono gli Egiziani circa nel 3000 a.C.. Se ne conserva un esemplare che è stato datato circa al 2700 a. C. ritrovato a Ur (nell'odierno Iraq) da sir Leonard Woolley. L'arpa di cui parliamo era curvilinea e viene ancora costruita in Africa. 

Presso gli Egiziani e gli Assiri venivano costruite arpe di varia foggia ed aventi un numero tra loro differente di corde (sembra che se ne avessero fino a 22).

L'uso dell'arpa probabilmente era anche conosciuto dal popolo ebraico mentre fu disdegnato dai Greci e dai Romani a tutto vantaggio della lira e della cetra.

L'arpa ricomparve in Europa, durante il IV secolo, presso le popolazioni nordiche (in particolare irlandesi ed anglosassoni) e da lì si diffuse nel resto del continente dove venne particolarmente usata nel genere musicale del Minnesang nel XII secolo.

L'arpa divenne molto comune nel XIV secolo come accompagnamento per i canti o le danze.

Questo strumento ha subito notevoli modifiche nell'arco dei secoli e, a partire dal 1607, dopo che Monteverdi la utilizzò nell'Orfeo, fu accolta nell'orchestra.

Con l'aggiunta di varie modifiche tecniche l'arpa conquistò secoli e paesi. In Francia la scuola d'arpa fu particolarmente brillante nella seconda metà del XVIII secolo ove furono fabbricate arpe decorate in modo sfarzoso, alcune delle quali sono ancora conservate presso il Museo del Conservatorio di Parigi, il Museo della Scienza e della Tecnica di Monaco, il Museo dell'arpa Victor Salvi (il più completo nel suogenere).

Nicolas Bochsa (1789-1856) fu uno dei più grandi arpisti del XIX secolo così come il suo allievo Elias Parish Alvars.

Nel 1811 nacque a Londra l'arpa a doppio movimento, tutt'ora in uso a brevetto del francese Sébastien Erard. L'arpa moderna fu poi perfezionata nel corso del medesimo secolo.

 

L'arpa in araldica

L'arpa è' simbolo di tranquillità, animo eletto e allegria. È anche simbolo di Santa Cecilia, patrona della musica.

È molto rara negli stemmi. Uno dei primi signori dell'Irlanda, David, scelse come propria arma l'arpa, strumento preferito dal re Davide di cui portava il nome: da allora l'arpa è diventato il simbolo dell'Irlanda.
Da questo simbolo ha origine anche il logo della società aerea RYANAIR.

 

 

 

L'arpa celtica, o gaelica (detta "clàrsach"), è uno strumento a corde del folklore dei paesi europei di area celtica (Irlanda in primis di cui è lo strumento "principe"),
 ma anche la Scozia e il Galles nelle Isole Britanniche, e la Bretagna in Francia. L'arpa celtica si differenzia dall'arpa classica
 (quella usata nelle orchestre sinfoniche) per vari motivi:

 

L'arpa celtica è più piccola rispetto all'arpa classica .

A differenza della grande arpa da concerto, l'arpa celtica non ha i pedali, ma ha le chiavi con cui si ottengono i semitoni.

Le corde delle arpe celtiche antiche erano metalliche oppure di budello di pecora, ma oggigiorno possono essere anche in nylon oppure in carbonio.

Gli antenati dell'arpa celtica devono essere ricercati nelle arpe dei Babilonesi, degli Assiri e degli Egizi. La più antica arpa celtica arrivata a noi è quella del Re Brian Borù, conservata al Trinity College di Dublino, databile intorno al XIV secolo. Intorno all'anno Mille i bardi dei Celti possiedono due tipi di arpa: una con tutte le corde in metallo, un'altra con le corde in budello e la cassa di risonanza intagliata da un tronco di salice. Gli arpisti formavano una corporazione di tipo ereditario, ed erano organizzati come un ordine religioso. L'arpista era tenuto in grande considerazione da tutte le corti dove esercitava la sua arte,accompagnando le sue innumerevoli storie che parlavano di amore, di guerra, di amicizia, di magia, ed era tale la sua influenza sul popolo che nel XV e nel XVI secolo molti sovrani emanarono leggi per limitare il potere dei bardi. Gli ultimi bardi irlandesi si chiamano O'Neill, Hempson, ma soprattutto Turlough O'Carolan, vera pietra miliare e riferimento ancora attuale per gli arpisti dei nostri tempi, ma dopo di essi, il buio per alcuni secoli. Nel 1950 in Bretagna si assiste ad un revival dell'arpa celtica per merito di Denise Mégevand, professoressa di arpa di Alan Stivell il quale diventerà il bardo degli anni '70 riportando in auge musiche e repertori che erano stati fino a quel momento ignorati dal pubblico giovanile del tempo e disprezzati dagli arpisti classici.

 

 


 

 

NEL PROSSIMO NUMERO:

SPECIALE… DAVID MASSENGILL

CONSIGLI E ASCOLTI  By FaZ

& ALTRE BUONE & NUOVE COSE

 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE   

 ORE 19.00 DEL 10/02/2007   

 

 

 

 

 

HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

L’AMICO IVANO

CIAO RAGAZ!!

 

 

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