IL TONNUTO©     

 PERIODICO D’ACQUA DOLCE   -   Anno VII   -    N°68    –  DICEMBRE  2006            www.iltonnuto.tk

 

 

 

IN QUESTO NUMERO TROVATE:

 

RACCONTO… DI NATALE
L’ANGOLO D’IVANO

STRENNA DI…NATALE / 1 !!!
“CATENACCIO” di GIANFRANCESCO TURANO
STRENNA DI…NATALE / 2 !!!
“TOWNES VAN ZANDT – TEXAS TROUBADOUR”

MONDO RINGHIO!
NATALE E…BUFFON
MAX LAZZARIN - “BARON SAMEDI’x FaZ

IL DISCO DEL MESE/1
JERRY GARCIA  -  ”THE VERY BEST OF”

IL DISCO DEL MESE/2
J.J. CALE, ERIC CLAPTON -  ”ROAD TO ESCONDIDO”

I MIGLIORI 10 DEL 2006 (SINORA)

NAVIGARE e MUSICARERUBRICA DI FaZ
per non navigare alla deriva nel grande mare di internet

STRUMENTI MUSICALI DA INTERNET
IL CLAVICEMBALO

 

 

Per scaricare questa pagina in Word ( .doc ),  premi qui:   

 


 

 

 

 

 

 

RACCONTO… DI NATALE

 

La notte di Natale del  1991, quindici anni fa, quasi ora.

Partiva l’avventura dei racconti di Natale. E partiva con un progetto assolutamente strampalato, senza capo né coda.

L’avevo ideato in pochi giorni. C’è voluto un po’ più tempo a scriverlo. All’epoca non avevamo in casa un computer… si ricorreva al metodo artigianale per eccellenza; una mitica macchina da scrivere OLIVETTI LETTERA 25. Tempi da pionieri… “di prima del motore…” tempi duri   per apprendisti ragionieri, con media o buona dimestichezza con la dattilografia

In una quindicina di cartelle ecco nascere, in un mesetto o poco più, l’opera che intitolai “THE SLONVELY TOGHETHER FLYGHT”.

“Il gruppo dei maltrà-insema” narrava le piccole vicissitudini quotidiane di tutti gli amici ai tempi della “bella compagnia”. Nella fantasia (illimitata) del sottoscritto tutti gli amici della compagnia del tempo diventarono altrettanti super-eroi, ognuno con un proprio particolare potere.

Ci si batteva tutti insieme contro un grande nemico che attentava all’incolumità del mondo intero: il grande Puffo… intendendo per tale noto personaggio pittoresco in quel di Cabiate City conosciuto ai più, all’epoca, per la sua particolare dote di porta-sfiga senza limiti.

Rileggerla ora, quella storiella, strappa più di qualche sorriso… ci si ritrova tutti e tutto… il Carletto e la Simona, il mitico Dan, Peo, Ornella, Villa, Laura, Giò, il Bondo.

Lo consegnai agli amici proprio dopo la messa della notte di quel Natale del 1991 e, il motivo di tale racconto mi era già chiaro all’ora. Bloccare un momento di vita mia, e degli amici, per sempre lì, in quei fogli battuti a macchina, in quegli avvenimenti descritti e ormai diventati mitici.

Gli amici in cambio mi regalarono una risma di fogli di carta, penne, ed il necessario, insomma, per proseguire l’attività di scribacchino: il biglietto che allegarono era emblematico: un sottobicchiere di cartone, di quelli della birra con tanto di anno e firme di tutti. Ancora lo conservo come un caro ricordo.

Sono passati anni ma, rileggendolo, veramente riesco a respirare di nuovo l’aria che tirava la notte di Natale del 1991. Miracoli… di un racconto di Natale.

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

L’ANGOLO D’IVANO

 

 

DUE PAROLE SULLA VITA

 

 

 

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti. 
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno. 
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo. 
Più conoscenza, ma meno giudizio, più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere. 
Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole,
 ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV, e preghiamo di rado. 
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori. 
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso. 
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. 
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. 
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa. 
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. 
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. 
Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. 
Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi. 
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno. 
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computer più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. 
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. 
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte. 
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole 
che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. 
È un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino. 
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera e in cui puoi scegliere di condividere  queste considerazioni con altri, o di cancellarle. 
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perché non saranno con te per sempre. 
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione, perché quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. 
Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perché è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore e non costa nulla. 
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. 
Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima. 
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, perché un giorno quella persona non sarà più lì. 
Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente. 
E RICORDA SEMPRE: 
la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

 

 

 

 


 


 

 

STRENNA DI…NATALE / 1 !!!

“CATENACCIO” di GIANFRANCESCO TURANO

By Mauro

La copertina che vedete qui sopra è quella di un libro il cui autore è (era) un emerito sconosciuto. Eppure, ve l’assicuro, è il libro più divertente che io abbia mai letto sul calcio: e credetemi, io ne ho letti a centinaia.

Lo scorso agosto, allorché nella pausa feriale me lo sono potuto leggere tutto per intero in un sol boccone, ci sono stati dei momenti in cui la mia dolce mogliettina pensava seriamente fossi pazzo. Pazzo perché dopo due-tre pagine per volta mi ritrovavo piegato sulle ginocchia a ridere come un pazzo. Perché a questo libro non si può resistere è una cosa fuori da ogni misura e, mi rendo conto, a poco servirebbero le mie parole e/o le mie ragioni.

Se amate il calcio un po’… un pochino… tanto o non ne potete fare a meno, beh,  questo libro, che narra le vicende di Mister Luigi Litaliano, dovete assolutamente comprarvelo o, visto che le feste son qui, farvelo regalare.

E’ una serie di delirii esilaranti di questo allenatore che racconta la “partita della sua vita”. Il reto della copertina porta già il suo motto:

 

LA FORMAZIONE CHE INCONTREREMO OGGI E’ UNA MINA VAGANTE, UN’OPPORTUNA MISTURA DI ESPERIENZA E GIOVENTU’. SULLA CARTA PARTIAMO BATTUTI MA MISTER LITALIANO LA CARTA LA USA SOLO IN BAGNO IN APPOSITI ROTOLI.”

 

Ringrazio, debitamente, gli amici Silvia & Teo che me l’hanno portato in dono per il mio ultimo compleanno.

E’ già diventato testo imprescindibile della buona biblioteca dal calcio, quello serio.

 

 

 

 

 


STRENNA DI…NATALE / 2 !!!

“TOWNES VAN ZANDT – TEXAS TROUBADOUR”

Quattro CD per raccogliere sette album completi, alcune ottakes di studio e una manciata di canzoni live,  un totale di 86 canzoni, quasi 5 ore di musica. Da “FOR THE SAKE OF THE SONG” album d’esordio datato 1968 fino a FLYING SHOES datato 1978, un decennio di musica altamente ispirata e contenente alcuni autentici capolavori. Tutto quanto sopra alla modica cifra di  circa 30 euro (ma anche meno se, su internet, trovate l’occasione migliore).

Questo in estrema sintesi è il contenuto del cofanetto retrospettivo intitolato TEXAS TROUBADOUR  che la label discografica CHARLY dedica ad uno dei più grandi cantautori e poeti della musica americana scomparso ormai da un decennio esatto: Townes Van Zandt.

Di lui ha detto un collega rinomato come Steve Earle: “Townes Van Zandt è il migliore autore di canzoni del mondo: lo direi davanti a Dylan con i miei stivali sul suo tavolino.”

 Questo basterebbe a deporre per Van Zandt, ma qui dentro ci sono le sue canzoni che parlano per lui. Chi alle nostre latitudini ha avuto l’occasione di vederlo dal vivo, dalle parti di Sesto Calende o giù di lì, ai tempi in cui Townes faceva parte della schiera di artisti americani arruolati da Carlini per concerti unici e impedibili, ora c’è l’occasione di ritrovare un vecchio amico.

Chi invece lo conosce poco o per nulla, beh, ecco che la natalizia occasione potrebbe essere quella buona. In apertura del sito a lui dedicato

 


 

MONDO RINGHIO!

EDITORIALE

A CURA DI


 

NATALE E…BUFFON

 

Cari amici ben trovati.

Mentre si approssimano le festività natalizie molte cose sono accadute in questi ultimi giorni.

Le prime pagine dei quotidiani hanno dato grande risalto alla visita del Papa in Turchia. Date le premesse era, indubbiamente, un evento particolarmente carico di significati: più politici che religiosi, per dire il vero. Tutto è andato bene ed è un buon viatico per raffreddare un po’ gli animi in questa che è ormai diventata una guerra di nervi fra due mondi tra loro lontanissimi.

Ha monopolizzato l’attenzione dei media anche il caso della ex-spia russa del KGB che è stata avvelenata in Inghilterra: è un vero e proprio intrigo internazionale. Sembra quasi la trama di un film ma è, purtroppo, una dolorosa storia che ogni giorno si arricchisce di particolari inquietanti.

Nel frattempo qui, a casa Italia, il Governo sta mettendo insieme gli ultimi pezzi della manovra finanziaria. Come sempre arriverà il via libero definitivo a ridosso del Natale, quindi, ne avremo ancora un po’ da vedere da qui in poi. Per contro il centrodestra ha schierato la manifestazione popolare del 2 dicembre scorso in quel di Roma proprio per protestare contro la misura finanziaria di Prodi.

Sinceramente non tutto il contenuto della manovra è da buttare; ci sono cose buone e cose che lo sono meno. Certo è che come al solito le tasse aumenteranno ancora ma questa, nonostante il cambio della guardia al potere, è l’ultima delle novità. Staremo a vedere cosa uscirà in più dalle nostre tasche perché, alla fine, la più grande bussola dell’andamento dell’economia nostrana rimane, manco a dirlo, la lunga lista della nostra spesa  che si concretizza nel prezzo finale dello scontrino.

Infine, come sempre, le cose meno serie. Da questo redazionale vorrei spazzare una lancia (e più) a favore del GIGI NAZIONALE, ossia Buffon. E’ lui il vincitore morale del Pallone D’Oro. E non se ne abbiano a male gli amici del FABIO NAZIONALE. Un portiere come il GIGI non nasce che una volta ogni cinquant’anni…

Se l’ultimo portiere a vincere il Pallone D’Oro è stato Mr. Lev Yaschin (ed è stato l’unico!) capirete bene la portata di tutti quanti i voti del GIGI Nazionale.

Al portiere nessuno mai pensa, manco fosse lì per caso, manco non ci fosse: nel suo destino solitario vi è compreso anche questo fardello: sarà un caso che di tutti i fuggiaschi dalla nave juventina che affondava, dei pezzi da 90, solo il GIGI sia rimasto al suo posto?? Eppure mercato ne aveva… Chiamatelo sacrificio, magari non economico. Ma chiamatelo sacrifico.

Bene fratelli, è giunto il momento degli auguri, quelli natalizi e anche quelli per un buon inizio di 2007. Che vi arrivino forte e chiaro, come la prossima bolletta del gas, o della luce o, se no, come il bollo (raddoppiato) della vostra macchina pre-euro1 (se ancora ne avete una)... animo amici è pur sempre lo spirito natalizio quello che deve aleggiare sopra tutto. Amen!!!

 

 

 


 

 

 

 

 

 

MAX LAZZARIN

“BARON SAMEDI’”

by  FaZ

 

 

 

Acquistato in internet a novembre su http://www.crotalo.com/  al prezzo di  13 €.

 

Così riporta il suo sito:

“In attività da una ventina d’anni, di cui dieci attraversando a 360° il mondo del Blues, Max “Alligator” Lazzarin ispira il suo sound, pianistico e vocale, alle atmosfere della New Orleans music, eseguendo sia brani propri che grandi classici reinterpretati.

New Orleans, da buon crocevia di razze e culture, ha prodotto, come in tutte le sue espressioni,

una musica “contaminata” in cui si riconoscono sonorità caraibiche, funky e gospel sempre mutuate dal

blues ovviamente. Max, volendo fare proprio il background culturale che ha prodotto tali risultati, prosegue a mescolare e “inquinare” la New Orleans music con tutto ciò che in qualche modo lo ha segnato artisticamente. “

 

Questo mese vi parlo del veneto Max Lazzarin, il Willy DeVille italiano, che ho conosciuto molto recentemente. Ho trovato in internet delle citazioni su di lui e mi ha incuriosito.
Entrato nel suo piacevole sito (
http://www.maxlazzarin.net/ )  mi hanno subito conquistato quelle 6 tracce ascoltabili.  Ve ne sono anche 3 scaricabili MP3.

Mi ha impressionato la sua impostazione musicale che non avevo mai sentito da un italiano se non vagamente da Paolo Conte. E’ musica bella, allegra, profonda, serale, carica, da piano bar e locali “anni ’40” moderni (?!). La cosa fantastica è che appena parte il CD si viene davvero proiettati in quegli ambienti di metà secolo passato dove sembra che le ballerine di un cortometraggio in bianco e nero o seppia ci passano attorno. 
Tra tutti i CD di sempre che ho ascoltato questo è ai primi posti nel riuscire a “trasportarti nel suo ambiente”.

Max è innanzitutto pianista ma ha anche una voce ideale per il blues. Lo si potrebbe scambiare facilmente per un nero del sud degli Stati Uniti.  Sicuramente questo è uno dei migliori bluesmen italiani e questo suo CD di esordio lo piazza ai primissimi posti della, perlomeno, mia classifica dei migliori CD di blues.   Un CD che se fosse uscito, su vinile, 50 anni fa avrebbe spopolato.

Oltre che blues, c’è charleston ed in parte gospel (la prima ed ultima traccia ideali per allegrare il Natale !), cajun e sound incrociato del Mississippi.

12 le tracce: si parte con la calda  "Didn’t he ramble" tutta da suonare, cantare e ballare. Sonorità adatte anche agli ambienti gospel di Natale.   Segue il tintinnio di pianoforte e voce profonda  di “Big time woman”  ritmo veloce e aggiunta di sax che scalda il tutto. Pare una base per filmetti seppia anni 50.  Poi “St.James Infirmary” una miscela di sonorità quasi sudamericane ma dal suono deciso.  La quarta traccia è "You can’t judge a book by its cover" di Willie Dixon.  Pezzo ideale per la Fabio Treves Band. Armonica in primo piano. 

La sorprendente quinta traccia “Baron Samedì” è l’unica scritta tutta da Max Lazzarin. A mio parere tra le migliori dell’album. E’ un allegro tip e tap ma da locali “cattivi” con alcool e carte da gioco.

Segue la splendida e famosa “Jambalaya” di Williams che sembra registrata su di un molo del bayou. Cori e tante voci per questa allegra cantata.

Arrivano ora 3 cantate scritte da Rebennack: "Somebody Changed the Lock on my Door" con pianoforte più il bel coro femminile, il sax e i cori di "I ate up the Apple Tree" la mia preferita dell’album con finale di pianoforte . Segue la dolcissima "Such a night" sempre con cori, ululate, sax e l’immancabile pianoforte. Ottima.

La traccia 10 è “Mess Around” che sembra scritta per Zucchero ! Anche la voce ed il modo di cantare ricordano in maniera impressionante lo Zucchero più scatenato.

Strepitosa anche “Come on let the good times roll” di King con ripetute note di pianoforte alla The Killer Jerry Lee Lewis.  Conclude alla grande “Bye and bye” una traditional gospel da cantare tutti assieme magari in occasione delle imminenti feste… 

 

Signori, questo CD è davvero di grande classe come il suo autore !

Ma non dimentichiamoci gli altri ottimi del “quintet” :

il Max Lazzarin Quintet che ha realizzato il CD si compone  da Tim Smethurst batteria, Alex Arcuri contrabbasso, chitarre Renato Banino e backing vocals Barbara Faggiotto.

Inoltre ha visto le aggiunte per l’armonica di Marco Pandolfi mentre il sax è di Zeno Odorizzi.

 

Da comprare assolutamente !!  Ottimo come regalo di Natale . 

 

Sito Ufficiale :  http://www.maxlazzarin.net/

Pagina Personale:  http://www.myspace.com/maxlazzarin

 

 

PS: 

Visto che arriva il Natale, e siamo in tempo di regali…  non importa che sia quest’anno ed in dicembre ma un gran bel regalo che vorrei   sarebbe poter assistere ad un’esibizione di Max Lazzarin col  mito  Fabio Treves & Band che sappiamo ci leggono saltuariamente . 

Caspita, che bello sarebbe !!   Dai Fabio facci un pensiero…

  

 

 

 

 


 

IL DISCO DEL MESE/1

JERRY GARCIA

”THE VERY BEST OF”

By Mauro

 

Jerry Garcia è già stato ospite su queste pagine (n. 46) mentre due mesi fa vi abbiamo dato istruzioni operative su come scaricare dal suo sito ufficiale il cd-sampler che la Rhino ha messo a disposizione dei fans per saggiare la qualità dei prodotti a marchio PURE JERRY.

Non mi dilungo quindi nel narrare la storia del nostro: sottolineo di nuovo il fatto che Garcia è stato (e tuttora, a undici anni dalla morte) continua ad essere un punto di riferimento cruciale per gli amanti della musica americana partorita in torride jam-session.

Come giusto tributo all’arte di Jerry la Rhino pubblica ora questo doppio cd con elegante confezione in digipak registrato con il sistema HDCD che rende il suono pulito all’estremo ma che, ahimé, richiede un piccolo sforzo monetario aggiuntivo. Diciamo che è il cd del mese nel senso che, per stanziare la sommetta per il suo acquisto, abbiamo già completamente attinto alle riserve mensili che il bilancio familiare ci consente di destinare al nostro svago preferito.

Ma sia chiaro, sono soldini spesi bene.

La Rhino ha svolto il lavoro di selezione, con la solita cura e nel seguente modo: nel primo cd 16 canzoni per 78 minuti e rotti di musica con tutto il meglio di Garcia preso dagli album di studio registrati nella carriera solista. Nel secondo cd 10 canzoni per altrettanti 78 minuti di musica attingendo però alla mole notevole di esibizioni live del nostro.

Ovviamente nel primo cd non mancano i super-classici come MISSION IN THE RAIN CATS UNDER THE STARS, DEAL, BIRD SONG e la stupenda versione reggae di KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR di dylaniana memoria.

Garcia nelle esibizioni dal vivo proponeva spesso canzoni di Dylan e, proprio una bellissima versione di una canzone del “menestrello di Duluth”, ossia POSITIVELY 4TH STREET vince la palma di miglior esibizione live contenuta nel secondo dischetto: la canzone registrata il 17/11/1975 è veramente spettacolare ed è una di quelle versioni che passano nella storia e vi restano impresse in modo indelebile.

Viene riproposta live una versione di DEAL davvero strepitosa eseguita nel 1980 mentre c’è un altro pezzo storico del nostro, ossia RIPPLE che mancava nel dischetto 1 ma che, ovviamente, non poteva mancare nella raccolta.

Alla fine 26 canzoni e poco più di due ore di musica suonata veramente come Dio comanda; una musica senza tempo che tra San Francisco, Los Angeles, San Rafael e Palo Alto ha dentro tutto il sapore delle strade della California e che, ascoltata così, nelle sere delle feste natalizie tra lucine, panettone e bollicine crea un’atmosfera speciale.

 

 

 

 



 

IL DISCO DEL MESE/2

J.J. CALE – ERIC CLAPTON

”ROAD TO ESCONDIDO”

By Mauro

 

 

J.J. Cale ed Eric Clapton…un duo d’eccezione. Clapton che si è sempre dichiarato grande ammiratore di J.J. Cale (al quale deve “musicalmente” parecchio) aveva un sogno nel cassetto: dopo aver collaborato e incrociato la sua chitarra con mezzo mondo gli mancava proprio una collaborazione con il suo “maestro”, il suo “mentore”. Nasce così questo ROAD TO ESCONDIDO.

Al cospetto di tale maestoso duetto, come spesso accade, la critica musicale si è letteralmente “spezzata” in due. Alcuni hanno gridato al capolavoro, alcuni l’hanno relegato fra gli album ad alto tasso di sbadiglio.

Io ho la mia modestissima opinione che qui sotto brevemente riassumo.

Date le premesse ci si sarebbe potuto aspettare ben di più: al primo ascolto non è che il disco mi abbia fatto impazzire: in parte ho colto la stessa impressione di chi l’ha classificato troppo lento e pacato. Perché è la verità, a volte pare veramente di rischiare l’abbiocco, ma, e qui sta il segreto del disco, bisogna solo dare un po’ di fiato alla casse. Io ho fatto così, ho semplicemente mandato a paletta il lettore. Ed è successo quello che non mi aspettavo: il secondo e il terzo ascolto mi hanno regalato delle vere emozioni perché i suoni, seppur pacati, hanno raggiunto in pieno il bersaglio: le orecchie.

Penso che i due abbiano suonato in scioltezza, forse troppa scioltezza, neanche si trattasse di una session  privata e, se no, informale. Quindi il suono che ne esce ha bisogno di essere amplificato di parecchio. A questo punto si odono distintamente i virtuosismi chitarristici di questi due eroi dello strumento. Non va dimenticato, infatti, che qui ci si trova al cospetto di due leggende vere e proprie dello strumento a sei corde.

Così ascoltato, alla fine, il disco prende nuova vita. Condensa in 57 minuti e rotti ben 14 pezzi e si passa con assoluta scioltezza da un rock-blues ad un blues venato di puro jazz per finire al soul senza nemmeno accorgersene.

Apre le danze la canzone che ha il refrain indubbiamente più coinvolgente, ossia DANGER. Decisamente gradevole anche la canzone che segue, HEADS IN GEORGIA. Quindi MISSING PERSON che si apre con un piano ed uno stile jazzato e con un ritornello facile facile.

IT’S EASY è un’altra canzone che vale la pena ricordare, ha un ritmo “datato”, nel senso che pare uscita da uno di quei film americani in bianco e nero del primo dopoguerra.

Bella  la traccia finale RIDE THE RIVER che vede arrivare scintillanti i nostri alla meta.

Si fanno ricordare anche HARD TO THRILL e THREE LITTLE GIRLS. Queste ultime sono le uniche canzoni composte da Clapton presenti nel disco. Le altre 12 sono tutte di JJ Cale ad eccezione di SPORTING LIFE BLUES che è di Brownie McGhee.

Cale & Clapton non sono soli nel disco, basterebbero i nomi di John Mayer e Derek Trucks alle chitarre per deporre a favore del disco…e che dire di Tay Mahal all’armonica???

Resta fuori appena di un soffio dalla mia top 10 annuale ma è lì, tra quel che di buono resta di questa annata musicale 2006 che volge al termine.

 

 


 

 

 

I MIGLIORI 10 DEL 2006 (SINORA)

By Mauro

 

1)    JOHNNY CASH – AMERICAN V

2)    LUCA CARBONI – … LE BAND SI SCIOLGONO

3)    KELLY JOE PHELPS – TUNESMITH RETROFIT

4)    SIMONE MENEGHELLO- LE CANZONI DI SETTEMBRE

5)    BRUCE SPRINGSTEEN – WE SHALL OVERCOME

6)    LINGALAD - LO SPIRITO DELLE FOGLIE

7)    ZUCCHERO - FLY

8)    CHRISTY MOORE – LIVE IN DUBLIN 2006

9)    WILLIE NILE – STREETS OF NEW YORK

10)                     NEIL DIAMOND – 12 SONGS

 

Siamo arrivati…

Ormai ci siamo… ancora qualche giorno, giusto il tempo delle feste di Natale e di qualche nuova eventuale sorpresa, ma ormai siamo arrivati anche alla fine di questo nostro 2006 musicale.

Difficile ormai che qualcuno soffi via al buon Johnny la nostra preferenza finale. Il suo è il disco che ci ha emozionato di più nel corso del 2006… e il mese prossimo sarà il vincitore definitivo (salvo clamorosi colpi di coda…)

 

 


 


 

 

NAVIGARE e MUSICARE

NUOVA RUBRICA DI FaZ
per non navigare alla deriva nel grande mare di internet

 

Dal numero scorso vi riporto in questo sezione otto siti internet che ritengo possano essere di interesse comune, per utilità o piacevolezza o semplicemente conoscenza.

L’elemento comune è il mare della musica, mentre le 8 direzioni sono così suddivise:

    i 4 punti cardinali vi porteranno in siti di gente che crea musica; 

    le 4 “mezze” direzioni vi porteranno in siti di gente che tratta la musica.

 

 

SCEGLIETE LA DIREZIONE. I PORTI DEL MESE SONO:

 

 

Flick R

 

Davide van de sfroos

 

 

Last

Eva Cassidy

Terramare

 

COmusic

 

 

Pixies

 

IBS

 

 

 

 

BREVE DESCRIZIONE DEI PORTI:

 

NORD

Davide van de sfroos  -  http://www.davidevandesfroos.com/

 In occasione dell’uscita del suo primo DVD ecco il sito del nostro beniamino principe.  Musica folk laghèe mischiata quest’anno col blues americano. Nel sito potete vedere anche spezzoni del DVD nuovo oltre che a trovare tante altre cose edite ed inedite.

 

SUD   

 Pixies -   http://www.pixiesmusic.com/

 Uno dei gruppi che ha fatto la storia della musica punk. Sicuramente il mio preferito per questo genere. Purtroppo in Italia sono sempre stati poco conosciuti. Where is my mind ? il loro miglior capolavoro. 

 

OVEST          

 Eva Cassidy -  http://www.evacassidy.com

 La miglior voce femminile che abbia mai sentito.  Credo sia in grado di cantare di tutto!  Una  ragazza semplice che cantava nei locali scoperta da un cantante di professione.

 

EST   

  Terramare  - www.terramare.info

Gruppo folk-rock emergente. Hanno appena pubblicato il primo CD prodotto dai Mercanti di Liquore. Nel sito ascoltate alcune tracce. Li si può ascoltare in febbraio dal vivo a Cantù. Ne riparleremo in futuro. Da seguire !

 

NORD-OVEST         

 FlickR  -  www.flickr.com

 Come il discutissimo YouTube (indicato nel mese scorso) sta ai video, così FlickR sta alle foto. Trovate una marea di foto di artisti,etc scattate dai privati o da loro stessi.

Ad esempio partite da Lucinda… www.flickr.com/search/?q=lucinda+williams&m=text

 

 NORD-EST

Last.fm  -   http://www.last.fm/music/ZZ+Top/Greatest+Hits

  Trovate tantissimi album di musicisti e la maggior parte con tutte le tracce ascoltabili (primi 30 secondi circa).  Fantastico punto di partenza per trovare, ascoltandoli, i CD da acquistare poi.  Sito di origine francese.

 

SUD-OVEST

 COmusic  -   http://www.comusic.it/default.asp

 Forse il sito del comasco più denso di appuntamenti musicali. Parecchi appuntamenti interessanti per chi abita in queste zone.

 

SUD-EST

 IBS   -  http://www.internetbookshop.it/cd/hme/hmepge.asp 

Per finire visto che ci avviciniamo al Natale, ecco un sito molto usato per ordinare CD musicali, film in DVD e soprattutto libri.  Sito italiano.  Purtroppo vi si trova merce molto commerciale mentre più difficile trovare cose particolari.

 

 



STRUMENTI MUSICALI (in INTERNET)


IL CLAVICEMBALO

By FaZ

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con il termine clavicembalo si indica una famiglia di strumenti musicali a corde di origine italiana, dotati di tastiera, tra questi il più noto e il grande strumento attualmente chiamato clavicembalo, ma anche i più piccoli virginali e la spinetta. Questi strumenti generano il suono pizzicando una corda e non colpendola, come avviene nel pianoforte o nel clavicordo. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto origine quando una tastiera è stata adattata su di un salterio, fornendo così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso deriva dal latino clavis, chiave intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del tasto per azionare il leverismo retrostante, e cymbalum, antico strumento musicale che veniva suonato arpeggiando o pizzicando le corde.

 

Storia

L'epoca d'oro del clavicembalo si estende attraverso il XVII e XVIII secolo, periodo in cui sono sorte diverse scuole in tutta Europa, sequenzialmente:

Italia principalmente a Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli.

Fiandre, ad Anversa soprattutto con la celebre famiglia di artigiani Ruckers

Francia, principalmente a Parigi con artigiani originali e con riadattamenti di strumenti fiamminghi.

Inghilterra, gli artigiani più famosi situati a Londra

Germania, nelle zone di Amburgo, Berlino e Dresda

Queste nazioni hanno fabbricato la maggior parte degli strumenti, solo alcuni esemplari erano fabbricati nella penisola iberica (Spagna e Portogallo) ma erano evidentemente di derivazione della scuola italiana.

 

Funzionamento del clavicembalo

Tutti i tipi di clavicembalo hanno un funzionamento simile:

 La linguetta è una semplice leva che ruota intorno ad un asse orizzontale costituito da una spina che passa attraverso un foro. Nella linguetta è incastrato un plettro, anticamente ricavato dal calamo di una penna (usualmente di corvo) e oggi generalmente realizzato in materiale plastico (Delrin); ogni plettro è sagomato con la punta di un coltello in modo da regolarne la larghezza e l'elasticità in funzione del diametro della corda che deve pizzicare, e del timbro che si vuole ottenere.   Il salterello è un listello di legno con una feritoia rettangolare in cui è imperniata la linguetta. Quest'ultima è tenuta in posizione verticale da una molla, in modo che il plettro fuoriesca orizzontalmente da una delle facce del salterello.  Ogni salterello appoggia sull'estremità del tasto corrispondente (quest'ultimo è una leva con fulcro centrale) e scorre entro due fori allineati verticalmente, praticati in due liste di legno (registri) poste una sull'altra perpendicolarmente ai tasti. La lunghezza del saltarello è regolata in modo che il plettro, a riposo, si trovi appena al di sotto della corda che deve pizzicare. Abbassando il tasto, il saltarello si solleva e il plettro pizzica la corda; la corsa del saltarello è limitata da una barra posta orizzontalmente sopra la fila dei saltarelli, inferiormente guarnita di feltro, che può essere rimossa per la manutenzione dei salterelli.

Quando il tasto si abbassa, il salterello ricade verso il basso per il proprio peso e la linguetta ruota all'indietro permettendo al plettro di superare la corda senza più pizzicarla.

In cima al salterello è posto uno smorzatore in feltro, che si appoggia sulla corda quando il saltarello è in posizione di riposo, smorzando la vibrazione quando il tasto viene rilasciato (e impedendo che la corda entri in vibrazione per risonanza quando il tasto non è premuto).

Nella maggior parte dei clavicembali, per ogni tasto vi sono due corde e due salterelli: per una delle due file di salterelli il registro superiore può scorrere, permettendo di allontanare i plettri dalle corde. Questo consente di escludere una delle file di corde, variando timbro e volume sonoro dello strumento, similmente all'uso dei registri dell'organo.

Le differenze timbriche fra i diversi clavicembali sono legate:

  al materiale delle corde (ottone giallo, ottone rosso o acciaio), alla loro lunghezza e al loro diametro, che ne determinano la tensione (la tensione ottimale delle corde è di poco inferiore al carico di rottura): la successione delle lunghezze delle corde determina la forma dello strumento (più tozzo o più affusolato) e l'equilibrio timbrico e di intensità fra le zone bassa, media e acuta dell'estensione dello strumento;

  alla posizione della fila dei salterelli rispetto alla corda: quando per una stessa tastiera vi sono due file di corde all'unisiono, una di queste risulta avere un timbro più "nasale" semplicemente perché è pizzicata più vicino al ponticello;

  alla dimensione della cassa e allo spessore della tavola armonica

 

Curiosità sui clavicembali

Il colore dei clavicembali

Si associa facilmente l'idea del clavicembalo a quella di una tastiera dove i tasti diatonici sono neri e quelli cromatici bianchi, cioè colori invertiti rispetto a quelli del pianoforte. Questa pratica di colorazione appartiene soprattutto alla scuola francese e si ritrova anche in molti esemplari della scuola fiamminga rimodernati o riadattati dagli artigiani francesi.  Nelle altre scuole non ci furono regole precise in tal senso e si possono trovare antichi strumenti con i tasti dello stesso colore di tutto lo strumento oppure con tasti fabbricati in legno di colore più o meno chiaro. Occasionalmente sono state usate per la fabbricazione dei tasti anche materie più pregiate come la madreperla.

I clavicembali fuori standard

Negli anni, sulla struttura originaria dello strumento si sono avuti tentativi di modifiche con il risultato di "mostruosità" varie, costruite in un basso numero di esemplari e di cui ne sopravvivono pochissimi esempi se non addirittura nessuno:

Geigenwerk (Germania, XVII secolo): detto anche violicembalo, le corde non sono pizzicate ma sfregate da ruote di legno messe in rotazione da un pedale. Come nella ghironda, quando si preme un tasto la corda corrispondente viene avvicinata alla ruota, producendo un effetto analogo agli strumenti ad arco.

Lautenwerk (Germania, XVII secolo): clavicembalo con corde di budello, costruito per simulare il suono del liuto. Si ritene che alcuni brani "per liuto" di J.S. Bach siano stati scritti per questo strumento (Bach ne possedeva ben due).

Clavicitherium (clavicembalo verticale): la coda dello strumento è posizionata in verticale e i meccanismi di funzionamento orizzontali sono azionati con una serie di rinvii e snodi. Si guadagnava in area occupata sul pavimento, ma necessitavano soffitti molto alti!!

Moeder en kind (madre e figlio, Fiandre XVII secolo): Una piccola spinetta inserita all'interno o al di sopra del clavicembalo "madre" per suonare insieme.

Spinettone da teatro (Cristofori, Italia, XVIII secolo): clavicembalo con coda modificata per ridurre l'ingombro dello strumento nella fossa dell'orchestra.

Doppio virginale (Cristofori, Italia, XVIII secolo): con le corde incrociate

 

Clavicembalisti

I musicisti che suonano lo strumento sono chiamati clavicembalisti. L'arte di suonare il clavicembalo moderno può essere divisa in tre ere, iniziando dalla grande artista Wanda Landowska (1879-1959), autrice della riscoperta dello strumento. La Landowska utilizzava un clavicembalo costruito da Pleyel, del tipo somigliante ad un pianoforte, come indicato più in alto. Strumenti come questo, anche se adesso considerati non appropriati per la musica più antica, hanno una certa importanza per la musica che è stata composta appositamente per quel tipo di clavicembalo.

La generazione successiva di clavicembalisti era rappresentata dei pionieri della riproduzione su strumenti realizzati secondo lo spirito di avere le prestazioni moderne con strumenti costruiti secondo i dettami della rappresentazione storica dei periodi precedenti, in seguito alle ricostruzioni scientifiche di costruttori come Frank Hubbard e William Dowd. Questa generazione di esecutori comprende artisti come Ralph Kirkpatrick, Igor Kipnis, e Gustav Leonhardt. Più di recente alcuni altri illustri clavicembalisti sono sulla scena, tra loro Kenneth Gilbert, Christopher Hogwood, Ton Koopman, Hendrik Bouman e Patrick Frye III.


 

 

 

 

 

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SARA’ GIA’ 2007 … COSA CI ASPETTERA’???

 CLASSIFICA FINALE 2006 By Mauro…

I MIGLIORI DELL’ANNO  By FaZ

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 ORE  14,00 DEL 10/12/2006 

 

 

 

 

 

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IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

L’AMICO IVANO

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