IL TONNUTO©     

 PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VII -N°66– OTTOBRE 2006  www.iltonnuto.tk

 


 

IN QUESTO NUMERO TROVATE:

IL MATRIMONIO DI… CLARA & PAOLO
LUCA CARBONI -  ”… LE BAND SI SCIOLGONO”
GOV’T MULE -  ”HIGH & MIGHTY”
I MIGLIORI DEL 2006 (SINORA)
VISTI DA… STEVE ‘66 - LIGABUE A COMO
LOU SERIOL  -  Una serata di fine Luglio
e gli album “PERSI PIEN” e “REVIORI”
JERRY GARCIA   -  UN CD SAMPLER
DA SCARICARE DAL SUO SITO!!
MONDO RINGHIO!
STRUMENTI MUSICALI DA INTERNET - IL FLAUTO (DOLCE)
NOTIZIE CURIOSE DA INTERNET

 


 

 

 

 SPECIALE:

 IL MATRIMONIO DI…CLARA E PAOLO!!

 

Siamo ormai giunti al traguardo: fra pochi giorni avrà luogo il grande evento.

Nel frattempo i nostri amici hanno ben pensato di dar fuoco alle polveri e, come vedete qui sotto, non si sono lasciati scappare l’ultima occasione buona per “svagarsi” in tutta (e comoda)  libertà in occasione degli addii al nubi-celi-bato.

Qui in casa TONNUTO, come vuole la tradizione, fervono i preparativi per rendere indimenticabile la festa dei nostri Clara & Paolino: come sempre siamo coadiuvati, nell’opera, da volenterosi parenti & amici.

Inoltre, reduci da precedenti esperienze abbiamo anche affinato le varie tecniche del caso:   se (come il Paolino ci dice) non ci saranno consegnate le chiavi di casa noi già abbiamo pronto un piano B che prevede cementazione a presa rapida della porta d’ingresso e/o simili e varie.

Staremo a vedere ma, soprattutto, vi terremo informati: aspettatevi un numero speciale del TONNUTO a breve.  

 



 

 

IL DISCO DEL MESE/1

LUCA CARBONI

”… LE BAND SI SCIOLGONO”

By Mauro

 

La faccia stupita del buon Roberto all’atto di incassare i miei quattrini per  il cd di Luca Carboni lì, in quel di  MUSICALLANGOLO, la può dire tutta sul cd di questo mese: mi ha pure gentilmente chiesto il perché di una virata tanto “commerciale” nella scelta del cd mensile.

Risposte precise non è che ce ne siano in questo momento storico. Poi la realtà riporta indietro di almeno 19 anni che, Zio Bello, non sono mica pochi. Anno di grazia 1987, anno di uscita del cd  “LUCA CARBONI”.

Quel disco fu una bomba e, tuttora, viene considerato l’assoluto capolavoro nella discografia del nostro. Schiere di ragazzi in fila ai botteghini prima dei suoi concerti… un eroe della nuova generazione dei cantautori italiani.

L’approccio a quel disco fu naturale e, sono convinto, lo fu per molti tra quelli che in questo momento leggono queste righe. Un disco di quelli da 10 con lode e con canzoni che, come FARFALLINA, CARO GESU’, SILVIA LO SAI, VIENI A VIVERE CON ME (solo per citarne alcune) hanno portato nell’olimpo del pop-rock melodico Luca Carboni.

Quel disco lega le sue melodie ad una parte significante della vita di chi allora, come me, girava sui 15-18 anni o giù di lì. Un momento importante nella vita, quando ancora devi capire da dove sei venuto e poco chiaro è soprattutto quello che ti aspetta di lì in poi.

Così Carboni Luca ha legato le sue melodie alla mia vita e, quando due anni dopo uscì lo stupendo PERSONE SILENZIOSE, l’opera fu completa. Ancora oggi, e chi mi conosce sarà stufo di sentirmelo dire, PRIMAVERA (canzone che apre proprio quel disco) è la canzone che il mio lettore cd spara fuori a tutto volume il 21 di marzo, giorno dell’equinozio… ed è così da qualcosa come una quindicina d’anni.

Quindi l’album CARBONI (1992) colonna sonora di un periodo particolare e DIARIO 93/94 (1993)  in cui ci sono i famosi duetti con Jovanotti che coniugarono i miei gusti con quelli del mio mitico amico Dan-Decrignis.

Poi, un po’, l’ho perso di vista ma, è chiaro che una parte significativa di esperienze e di vita portano nella voce “colonna sonora” la voce del buon Luca.

Per completezza di “informazioni storiche” vi segnalo che nel numero 14 del TONNUTO l’amico Con.Alby ne tracciò una stupenda biografia che, quindi, vi invito a leggere, se interessati.

Ora questo nuovo lavoro mi ha incuriosito per via di una breve recensione che ne ho letto, dove si parlava di una svolta elettronica nella musica del nostro. Quindi io, che l’elettronica la amo pochino, se non nulla, anziché scapparne (una volta in più) l’ho comprato questo disco. Anche perché, sinceramente, non è che ci credessi poi molto alla svolta… ed ero curioso di sentire.

Mi sono così ritrovato tra le mani un disco veramente bello ed ispirato, uno di quelli che può essere ben accostato ai grandi lavori del passato del nostro. Un disco da quattro stelle e mezzo  buone, nulla di meno: la mezza stella persa per strada è tutta colpa del duetto con Tiziano Ferro in PENSIERI AL TRAMONTO, canzone che, alla fine risulta la meno meritevole del disco. Per chiudere il discorso delle “ospitate” vale la pena citare l’ottima chitarra acustica prestata da mister Daniele Pino in LA MIA ISOLA, una gemma che arricchisce una canzone già di per sé valida e matura.

Nel disco Carboni ha fatto, spessissimo, quasi tutto da solo: lo troviamo accreditato, infatti, oltre alla consona chitarra, anche al basso, al pianoforte, alle tastiere e alla programmazione ritmica. Alla fine il risultato è veramente eccelso.

Il disco che conta di 9 canzoni inedite (tutte composte da Carboni) dura 39 minuti e rotti e, ci riporta, alla durata dei vecchi vinili del bel tempo che fu, pochi fronzoli e dritti al sodo.

In ogni canzone vi è uso di effetti vi e più elettronici, sintetizer e via dicendo… ma usati con saggia misura, non fanno pesare al disco la “famosa” svolta elettronica di cui davo notizia poco sopra: è un Carboni che ritorna al passato, e piace.

Si apre con SEGNI DEL TEMPO gran bel pezzo che ci riconcilia subito con le vecchie storiche hit del nostro.

Quindi LAMPO DI VITA la cui musica è stata composta dal grande Gaetano Curreri, mitica voce degli STADIO. Canzone che riporta ad un amore che si è perso nei ricordi della vita. Stupendo l’incedere e il ritornello… canzone degna dei grandi “sempreverdi passati” del nostro.

STO PENSANDO riporta nei testi i ricordi da bambino del nostro Luca e, anche questa, è una di quelle canzoni che si riallaccia ai discorsi intercotti ai tempi di SILVIA LO SAI, o giù di lì.

LE BAND è decisamente più movimentata delle canzoni che la precedono, e parla di quelle band di cui al titolo del disco: ossia quelle che si sciolgono.

MALINCONIA è la canzone che Carboni ha scelto come traino di tutto il lavoro. Quindi è quella che passerà per radio spesso e volentieri di qui in avanti,  probabilmente a ragione se è vero, come è vero, che è quella che ti ritrovi già a canticchiare sotto la doccia dopo meno di due ascolti.

E’ CADUTA UNA STELLA è il momento lento e riflessivo del disco, una canzone di quelle in puro Carboni-Style… un po’ carica di tristezza e malinconia, recitata a volte strascicata come una poesia d’amore.

PENSIERI AL TRAMONTO vede il buon Luca in duetto con Tiziano Ferro. La canzone è, a mio parere,  la meno riuscita del lotto. Non per colpa del Ferro Nazionale… solo perché è la meno carboniana del disco e, se vogliamo la più “ferrosa” e giudicabile quindi come troppo pesante.

CI SI DIMENTICA è una bella riflessione in cui il Carboni-pensiero è ancora più simile ai grandi lavori dei primi anni che non agli sbiaditi lavori di metà anni ’90.

LA MIA ISOLA chiude il disco con la già citata ospitata da parte di Pino Daniele. Proprio la chitarra acustica del Pino Nazionale richiama atmosfere uniche. La canzone è una dichiarazione d’amore all’isola d’Elba ed è, se mi seguite, la prosecuzione del viaggio in moto di MARE MARE (dall’album del 1992) nella quale il nostro comprava “…anche la moto, usata ma tenuta bene”… proprio per viaggiare sino al mare e da lì… 14 anni dopo arrivare sino all’isola.

Consigliato a chi nel 1987 o giù di lì andava viaggiando dai 15 ai 18… per rimescolare la magia di un tempo passato con l’incertezza di un tempo futuro.

Mi ha fatto emozionare questo disco… mi ha  mischiato ricordi e date, volti e fatti… un tuffo al cuore.

Lo rimetto nella sua custodia lì, accanto agli altri, quelli dei fine ottanta inizio ’90… sono tutti insieme a raccontarmi delle storie della vita  che la musica ha contornato… tanti anni indietro e oggi. Così, insieme, senza spazio… nel tempo.

 

 

 


 

IL DISCO DEL MESE/2

GOV’T MULE

”HIGH & MIGHTY”

By Mauro

 

 

I “Muli” sono uno dei pochissimi gruppi di hard-rock-blues che riesco a digerire in pieno.

Sono piuttosto incline alle cose ben più tranquille, ma, tanto é; il gruppo di uno dei miei chitarristi preferiti, il granitico Warren Haynes, è la sola concessione “dura” che mi accaparro ad ogni uscita.

Ora dopo il notevole DEJA VOODOO del settembre 2004 ecco il nuovo lavoro dei Muli: è il loro dodicesimo disco se si includono i live.

La copertina, come sopra potete ben vedere, già si candida per essere una delle più belle dell’anno: il simpatico mulo e la lunga limousine nera sono tra loro in netto contrasto e fanno a pugni per bene, così come del resto il centro evangelico a due metri dal ristorante.

Così sono i Muli, e si presentano bene sin dalla copertina del loro lavoro.

La  band si è ormai consolidata nella seguente formazione: Warren Haynes – chitarra e voce, Matt Abts – batteria & percussioni, Danny Louis – tastiere e Andy Hess al basso.

Il disco è, come ormai nel loro stile, molto variegato: a pezzi duri e puri di rock blues si alternano tracks ben più tranquille: sono quelle ballate tanto care al leader Warren Haynes, e sono quelle che il sottoscritto ascolta più volentieri.

Nel dettaglio ci sono 12 canzoni e si supera di un bel  po’ l’ora di ascolto.

Si parte con due pezzi al fulmicotone MR HIGH & MIGHTY e BRAND NEW ANGEL.

Quindi la prima pausa riflessiva con SO WEAK, SO STRONG che picchia, beninteso, ma meno delle due che la precedono.

STREAMLINE WOMAN attacca già che par fuoco e fiamme e via così prosegue non rallentando proprio mai.

CHILD OF THE EARTH è di nuovo una ballata più tranquilla, più leggera nel suo svolgersi musicale, che non nel suo testo, impegnato e impregnato del Warren-pensiero.

LIKE FLIES ritorna al più duro incedere, forse perché il testo del brano pare più un’invettiva che non altro.

UNRING THE BELL non aggiunge nulla di più al discorso fatto per la canzone precedente.

NOTHING AGAIN ritorna alla pace dei sensi  con la profonda voce di Haynes a dettare il tempo sul suono.

MILLION MILES FROM YESTERDAY prosegue sulla falsariga dei pezzi più tranquilli.

BRIGHTER DAYS si lascia ascoltare ma certo, non si può dire che si faccia poi ricordare, un pezzo ordinario.

ENDLESS PARADE è la canzone più lunga del disco ed arriva a toccare quasi i nove minuti: il suo incedere è piuttosto lento e qui fa tutto la grande arte e il mestiere del leader del gruppo che riesce a tenere sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore con cambi di direzione continui. Bella.

3 STRING GEORGE è la bonus track che porta il disco a chiusura: è l’unico pezzo interamente strumentale del cd e sembra un pezzo uscito dai telefilm anni ’70 (tipo Strarsky & Hutch, giusto per fare un nome). Andatura funky come quella di Huggy Bear (sempre dal telefilm cult di cui sopra).

In definitiva si può dire che HIGH & MIGHTY sia un buon disco, certo, non è che abbia dentro pezzi “potenzialmente storici”… sono tutte buone canzoni suonate come Dio comanda ma, soprattutto, messe insieme dai Muli con il solito ottimo “mestiere”.

 

Consigliato esclusivamente a chi ha a cuore il rock-blues, duro e puro.

 

 

 

 


 

 

 

I MIGLIORI 10 DEL 2006 (SINORA)

By Mauro

 

 1)    JOHNNY CASH – AMERICAN V

 2)    LUCA CARBONI -LE BAND SI SCIOLGONO

 3)    SIMONE MENEGHELLO- LE CANZONI DI SETTEMBRE

 4)    BRUCE SPRINGSTEEN – WE SHALL OVERCOME

 5)    LINGALAD - LO SPIRITO DELLE FOGLIE

 6)    CHRISTY MOORE – LIVE IN DUBLIN 2006

 7)    WILLIE NILE – STREETS OF NEW YORK

 8)    NEIL DIAMOND – 12 SONGS

 9)    VINICIO CAPOSSELA – OVUNQUE PROTEGGI

10)  GOV’T MULE – HIGH & MIGHTY

 

 

SONO ATTESI…

Andrea Parodi –  Settembre vedrà l’uscita di SOLDATI l’album più a lungo atteso qui in casa TONNO

Pieretto… annunciato in registrazione da Vertemate… attendiamo con fiducia

Stefano Barotti – da definire – un nostro beniamino alla seconda prova. Attesissimo.


 


 

VISTI DA…

STEVE ’66

Ligabue

 

 

 

Giovedì 5 ottobre ho avuto la fortuna di assistere al concerto di Ligabue presso il Teatro Sociale di Como.

Il teatro è stato recentemente ristrutturato e l'esibizione del Liga è stata di fatto l'inaugurazione del nuovo Sociale, degna cornice di altrettanto degno spettacolo.

Il miglior concerto del Liga visto fino ad oggi; perfetta la scelta di proporre i suoi brani in chiave acustica (nessuna concessione all'elettrico) che ha valorizzato  ancor di più le sue canzoni, alcune in nuova ed emozionante versione.

La band ridotta all'essenza: Mel Previte alla chitarra a fianco del Liga, Antonio "Rigo" Righetti al contrabbasso, Robby "Sanchez" Pellati alle batteria, Josè Ferilli alle tastiere, il poliedrico Mauro Pagani (PFM)  al flauto/mandola/mandolino/violino/armonica! . I musicisti, perfettamente integrati, hanno dato prova di grande maturità artistica, resa ancora maggiore dalla limpida acustica che il sociale sa regalare. Ovviamente su tutti il genio musicale di Pagani, con alcuni assoli di violino da brivido.

Sipario; il Liga, accolto dal tripudio del teatro, accenna le note di "Sono qui per l'Amore", solo sul palco con la sua chitarra, esecuzione nel totale ed immediato silenzio del pubblico fino alla fine, alla prima ovazione; saluti di rito e istruzioni per l'uso della serata nella quale il Liga, ci avverte subito, leggerà (ci infliggerà!) anche alcune delle sue poesie, oggetto di un libro appena uscito.

Si continua con una bellisima "Sogni di Rock 'n 'roll", preceduta da una dedica al compianto Pierangelo Bertoli, il primo forse ad aver creduto in Ligabue e che inserì e cantò questa canzone in uno dei suoi album.

La serata è veramente speciale; magnifiche interpretazioni di "Ho messo via" e "Non c'è posto per noi" (che ritorna in scaletta dopo Campovolo).

Ci si comincia ad "agitare" sul serio con "Il Giorno dei Giorni", seguito a ruota da "Hai un momento Dio" , "Vivo morto o X"  e "Questa è la mia vita"; alla faccia del concerto solo acustico e dell'atmosfera da teatro che indurrebbe a più  compassati ascolti !

La prima canzone da standing ovation, seguita e ritmata in piedi da tutta la platea è "Happy Hour"; dell'ultimo album grandi e convincenti interpretazioni di "Giorno per Giorno", "Lettera a G." (splendida!!), "Vivere a Orecchio", "Cosa vuoi che sia".

Nel mezzo una versione direi funky di "Sopravvissuti e Sopravviventi", terzo e non fortunatissimo album del Liga;  Luciano, prima di cantarla, racconta che l'album fu così poco apprezzato che ai tempi i critici gli dicevano " ..certo che una volta eri veramente forte tu!"; così, per sfatare la "sfiga" di questo album, il Liga ha deciso di riproporne la canzone trainante.

Ulteriore sentito momento di grande partecipazione ed euforia alle note di "Le donne lo sanno", per la meravigliosa "Ho perso le parole" e " Piccola Stella senza cielo".

La serata (purtroppo) scivola via verso una frizzante conclusione, con l'intero teatro che balla, canta, ritma "Urlando contro il cielo" e la chiusura di "Tra palco e realtà".

Poi diversi minuti di applausi per un Liga visibilmente compiaciuto dal calore e dall'affetto manifestato; non mi era mai capitato di vederlo stringere le mani delle fans precipitatesi sotto il palco (tra cui mia moglie!!).

 

 

Ciao  a tutti gli amici del Tonnuto!

 

P.S. se "per miracolo" qualcuno ha o conosce amici o amici degli amici degli amici ecc. ecc.
che hanno la disponibilità di
due biglietti per le date del Liga di Torino o Milano,
 sono molto interessato a comprarli!!!

 

 

 

 



 

LA SCOPERTA ESTIVA

LOU SERIOL

Una serata di fine Luglio e gli album 

“PERSI PIEN” e “REVIORI”

By FaZ

 

 

Rieccoci finalmente dopo 1 mese “a vuoto”. Purtroppo il mese scorso avrei voluto parlarvi “a caldo” di questo giovane gruppo proveniente dalle valli più ad ovest del Piemonte sul confine con la Francia (valle di Stura). Giovane gruppo che, sulle tracce dei più famosi Lou Dalfìn col capogruppo Sergio Berardo, propone musica cosiddetta occitana mischiata a ska, reggae e ritmi decisamente più moderni ma sempre riproposti in chiave di tradizione folkloristica della loro terra e storia. 

 

Ne avevo sentito il nome per aver letto che erano una delle migliori giovani band del Piemonte. Cosa ti leggo questa estate ? 30 Luglio, Cucciago – Concerto dei LOU SERIOL in occasione della chiusura della festa paesana con fuochi d’artificio ! Quale miglior occasione per conoscerli meglio ?!

Così è stato e potete anche vedere le foto sul nostro sito www.iltonnuto.tk alla pagina “FOTO dai concerti”.   Nella piazzetta di Cucciago strapiena ma di pubblico non proprio ideale per loro (credo ci saranno stati oltre 500 anziani e meno di 100 giovani) i Lou Seriol si sono proprio dati da fare letteralmente saltando su quasi tutti i brani che hanno esibito. Questa è la cosa che più mi ha stupito… dato la stazza piuttosto ben in carne i 2 fratelli fondatori del gruppo (sono 2 fratelli più altri 3 / 4 musicisti) continuavano a saltare a ginocchia alte a ritmo delle musiche , ritmo decisamente molto elevato.

Tra una canzone e l’altra dicono anche qualche battuta e cercano di invogliare il pubblico all’allegria. Purtroppo devo dire che il pubblico comasco di Cucciago era decisamente freddo nonostante tutti rimanessero attenti allo spettacolo.  

Li ho trovati ottimi musicisti, dal vivo si muovono e suonano molto bene sia solisti che in gruppo. Luci e fumi abbastanza spettacolari. Lo potete vedere dalle foto sul sito.

Le loro musiche con ritmi più sostenuti, in cui ci mettono la piccola fisa e la cornamusa oltre a perfette tastiere e chitarre  attiravano molto  mentre sulle canzoni più tradizionali erano meno allettanti. In ogni caso a  mio parere è comunque apprezzabile il fatto che mescolino tutti gli stili musicali di ciò che viene prodotto dalla loro terra, sia di ieri che di oggi. Contribuiscono a dar più interesse alle loro zone per cui l’ascoltatore potrebbe anche  poi diventare turista .

 

La loro prima opera “Persi Pien” album d’esordio supportato da Berardo dei Lou Dalfin è un  CD con tracce generalmente abbastanza semplici ma contiene già tutta l’impronta del loro stile.  Margariretta ha ritornelli folkloristici, La dancarem plus è una bella cavalcata medioevale da battaglia, Sigla D’Oc o Beu Beu sono decisamente più rasta. Se invece volete abbassare la pancetta  Sigla D’OC. Una delle tracce migliori a mio avviso, Zigodon, è una velocissima ballata con semiton (piccola fisarmonica), chitarre elettriche e cornamuse.  Una cosa loro appunto. La traccia invece che incontestabilmente rimane più in testa è La Marìo allegra, divertente pura reggae che nel loro dialetto racconta cosa è successo al capogruppo dopo aver fumato la “Maria” che coltiva…

 

Il secondo CD, l’ultimo (per ora), “Reviori” dimostra subito di contenere molta più esperienza. Li sospinge di un bel po’ in avanti nella classifica virtuale dei migliori gruppi giovani in circolazione. Con la splendida Ribo Routo ad esempio, un’insistente rincorrersi di flauti e chitarre elettriche non disdegnerebbero di comparire come una colonna sonora

Da film. A mio parere molto bella anche Laiseme e l’inquieta Servans del bosc per i suoi versi che ascoltati e tradotti dal libretto del CD fanno pensare ad una calata dai boschi di quei folletti maligni che abbiamo visto ne Il Signore degli Anelli.  In tutte le tracce comunque si parla di boschi, prati, personaggi  presi dalla vita campagnola fatta di cose semplici e storie piuttosto particolari ma che possono capitare ogni giorno nello stile di vita delle loro vallate.

 

BIOGRAFIA

LOU SERIOL nascono nel 1992 sull'onda della riscoperta della musica occitana e sulla valorizzazione della stessa. Un anno dopo la sua formazione il gruppo inizia a dotarsi di strumenti non proprio "tradizionali". Così la voglia di dire qualcosa e di farsi ascoltare porta i nostri amichetti già dal 1994 in giro per l'Italia e per la Francia. Qui nasce la formazione attuale (batteria, basso, chitarra, voce, flauti-cornamusa, semutun) dei serioli gli scoiattoli d'occitania.

Il reggae, il punk e lo ska-core iniziano a farsi strada nelle corente o nei rigodon tradizionali già da subito tracciando la strada che ha portato i Lou seriol sulla scena di festival sia nazionali che internazionali, dalla Francia alla Spagna, dai Paesi Baschi (primo gruppo straniero a suonare in un festival basco) all'Austria.

Cresce la notorietà e cresce il repertorio. Nel 2000 esce il loro primo album "Persi Pien", oltre 3000 copie vendute. Vengono raccolti i primi frutti della commistione tra trad e ballate stravolte nello spirito ma non nell'anima.

Nel 2005 è pronto il nuovo album Reviori. La ciliegina sulla torta sono i contributi nel CD di amici  come i Dai Massilia Sound System con Jale-Papet J alla voce, i Lou Dalfin con Dino Tron e Sergio Berardo e rispettivi strumenti, i Nux Vomica di Nizza con Luis Pastorelli al coro L'Escabot con la voce del maestro Simondi su l'ase d'alegre. Ne esce un disco unico e in tratti magico, sospeso e sotterrato in una terra, quella occitana che i lou seriol hanno viaggiato, conosciuto e riscaldato con più di 500 concerti e tanti tanti litri di bevande rigorosamente alcoliche.

 

 

ASCOLTATELI in INTERNET !

Per iniziare a conoscerli vi consiglio un primo ascolto alla pagina del loro sito:  http://www.louseriol.it/discografia.htm   (QUI SI POSSON SENTIRE LE TRACCE DELL'ULTIMO ALBUM)

 

Riassumo i loro 2 album:

Persi Pien  - autoproduzione © 2000  - autodistribuita

Reviori  - autoproduzione © 2005  - distribuita da Venus

 

Sito internet:            www.louseriol.nu

 

 

 



 

 

 

JERRY GARCIA


FOTO TRATTA DA www.hake.com

IN  UN CD SAMPLER
DA SCARICARE DAL SUO SITO!!

 

 

Per promuovere a dovere la stupenda serie di cd retrospettivi sulla copiosa attività “live” del grande e compianto Jerry Garcia, la Rhino, prestigiosa Label made in USA, ha messo a disposizione sul sito del leggendario  cantante & chitarrista una sezione download dalla quale è possibile scaricare (gratuitamente) in  formato mp3 ben  sei pezzi tratti dai vari album della serie “PURE JERRY”.

Andate quindi a collegarvi al sito www.jerrygarcia.com e  selezionate la voce DOWNLOAD FREE SAMPLER. Dopo aver pazientato il giusto avrete le sei tracce in formato mp3 pronte da convertire in uno stupendo cd audio contenente le seguenti canzoni:

1)CATS UNDER THE STARS (rec. 01/02 settembre1989 -  da PURE JERRY 5)

2) FRIEND OF DEVIL (rec. 29/30  luglio 1977 – da PURE JERRY 1)

3) KEYSTOKE JAM  (rec. 01/09/1974 – da PURE JERRY 4)

4)MISSION IN THE RAIN (rec. 18/03/1978 – da PURE JERRY 6)

5) DEAL (rec. 15/30 ottobre 1987 – da PURE JERRY 2)

6) RIPPLE (rec. 31/10/1987 – da PURE JERRY 3)

Avete inoltre la possibilità di scaricarvi la copertina.

Non tragga in inganno il fatto che si tratti di sole sei tracce: chi conosce il mondo in cui lavorò Jerry Garcia sa bene che, quelle sei tracce, dilatate in jam strumentali di classe sopraffina, compongono alla fine un cd di quasi un’ora.

Si tratta di pezzi classici del repertorio del nostro, e tutti eseguiti con la sua solita  impareggiabile perizia.

La musica di Garcia, se vi lasciate trasportare, vi porterà tra gli umori e le vie della California, che è stata la sua musa ispiratrice sin dai primi magici tempi dei Grateful Dead, veri portabandiera del rock di San Francisco o giù di lì.

Altri dettagli su Jerry Garcia li potete reperire nel vecchio n.46 del TONNUTO, ora provate ad ascoltare il gradito omaggio… e poi fateci sapere!

 

 

 

 

 


 


 

MONDO RINGHIO!

EDITORIALE

A CURA DI

 

REALITY… FLOP !!!!

Cari amici ben trovati.

Una buonissima notizia, così, tanto per partire: gran parte degli “italians” ha ritrovato (parte) della propria  funzione celebrale.

La notizia appare in tutta la sua maestosa importanza allorché i CORRIERI & le GAZZETTE ci informano che, uno dopo l’altro, stanno chiudendo i battenti i REALITY SHOW previsti per il palinsesto autunnale… dopo quelli rinchiusi nella casa (cessato perché raggiunto lo scopo ?!?) ecco arrivare la notizia della prossima chiusura di quelli del vecchio west.

Sono cose che fan riflettere, evidentemente i nuovi programmi non sono piaciuti e forse la gente è stanca di queste “reality-fiction”.

C’era il tempo della tv-intelligente… c’era.

Ma poi è stato stabilito che: 1) I FILMISSIMI costano troppo e, quindi, è meglio farli passare su pay-tv o simili (se vuoi paghi) 2) I REALITY sono spesso fatti in casa, con gente di casa o che è diventata di casa… e quindi…a conti fatti, si presume, a buon mercato.

Pensate al povero Ciccio Graziani, un tempo eroe del pallone ed ora impegnato in tutte le nuove idee targate Mediaset, dopo il Cervia il Circo… e domani???

Ad ogni modo si va avanti, e fra isole, circhi e cervelloni il filone pare ancora destinato ad accogliere altri flop. Staremo a vedere.

A proposito di FLOP non si può tacere quello ottenuto “in popolarità” dalla manovra FINANZIARIA del nuovo governo Prodi. Pare sempre la stessa storia, ti danno una mano sotto un certo reddito a livello “nazionale” ma poi, a livello “locale”, i poveri comuni ti devono nuovamente legnare per sopravvivere dopo i tagli imposti loro dal governo centrale.

Gira che ti rigira siamo alle solite. Il fatto, poi, che all’interno della maggioranza stessa non si riescano a trovare le giuste intese, la dice lunga.

Questo paese è veramente difficile da governare e  dove tagli, tagli, alla fine comunque qualcuno con il muso lungo c’è sempre.

Poi c’è stata l’esplosione dell’affare TELECOM con tutti i vari annessi & connessi. Alla fine tutto quello che sta accadendo in ambito di intercettazioni telefoniche si ricollega al resto degli “sputtanamenti” dell’italica estate.

Vedete un po’ che adesso pure il buon Moratti Massimo, patron nerazzurro, è finito nell’occhio del ciclone sempre per via di intercettazioni varie: con lui ora soffre nuovamente tutto il popolo nerazzurro che neanche si è potuto godere lo scudetto assegnato dopo la storia di calciopoli.

Infine, è storia di oggi, la Corea del Nord ha fatto esplodere un’atomica in nome del progresso (dicono) e del futuro (loro?!). Per sicurezza (dicono) l’han fatta esplodere chissà dove negli abissi del mare; come se lì non fossero anche “cazzi nostri”.

Ometto ogni commento sul (mis)fatto… 

Il cervello è diventato ormai un optional: usarlo nel modo giusto è ormai arte di pochi, e, chissà perché, quei pochi sono tutti dalla parte sbagliata della barricata.

 

Esequie miei  cari e ciònonostantetutto… ottimisti e …alla prossima

 

 



STRUMENTI MUSICALI DA INTERNET

IL FLAUTO (DOLCE)

By FaZ

 

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

Innanzitutto si differenzia  tra il flauto dolce ed il flauto traverso.

Questo mese analizziamo il flauto dolce.

 

Il flauto dolce (o flauto a becco) è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni, di legno. In inglese è chiamato recorder, in francese flûte à bec, in tedesco Blockflöte.

 

Impostazione

Si suona con le labbra, tenendolo verticalmente, a differenza del flauto traverso che si tiene orizzontale. Esistono flauti dolci di diverse lunghezze, flauti più lunghi avranno un suono più grave, più corti avranno un suono più acuto. Non è possibile, come in altri strumenti a fiato (ad esempio la tromba) cambiare la posizione delle labbra per produrre note diverse. Ha in tutto 8 fori (7 sul lato anteriore e 1 su quello posteriore); dei 7 anteriori i tre superiori si suonano con la mano sinistra (il foro sul lato posteriore si chiude con il pollice della mano sinistra) e i quattro inferiori con la mano destra. Il mignolo della mano sinistra ed il pollice della destra non vengono usati.

 

Tipi di flauto

Flauti dolci di varie dimensioni

I flauti dolci sono per lo più in do o in fa. Il flauto in do più utilizzato è il flauto dolce soprano (utilizzato spesso per l'educazione musicale alla scuola media), ma è molto comune anche il contralto, in fa e più basso.

Il flauto dolce ha un'estensione di circa due ottave, e permette di suonare tutte le note della scala cromatica. Alcuni flautisti molto virtuosi possono superare questo limite con alcuni trucchi.

 

Storia

Nel XVIII secolo il flauto dolce era chiamato semplicemente flauto, mentre il flauto traverso si chiamava Traverso. Proprio per il flauto dolce Johann Sebastian Bach scrisse il secondo Concerto Brandeburghese in fa maggiore, il quarto Concerto Brandeburghese in sol maggiore per due flauti nonché le sonate per flauto e clavicembalo, per flauto e basso continuo e le partite per flauto solo. Antonio Vivaldi ha scritto alcuni concerti per flautino, uno strumento che - è ormai accertato - è quello che oggi chiamiamo flauto dolce sopranino.

Alla fine del diciottesimo secolo il flauto dolce subisce un declino, dovuto anche al tramonto della musica da camera (il flauto dolce, a differenza del traverso, non si trova tra gli strumenti dell'orchestra sinfonica) e viene praticamente dimenticato. Nel ventesimo secolo era così raro da far credere a Stravinsky che fosse una sorta di clarinetto (in effetti il clarinetto nasce proprio come evoluzione del flauto dolce). Con la "riscoperta" (sebbene in realtà si continuasse a suonare marginalmente anche durante il XIX secolo) divenne popolare come strumento da utilizzare nelle scuole, grazie al fatto di essere economico, e di produrre suoni non troppo stridenti anche nelle mani più inesperte.

 

Repertorio

La maggior parte del repertorio (non vastissimo) del flauto dolce appartiene alla musica barocca del diciottesimo secolo. Oltre ai già citati Bach e Vivaldi ricordiamo Georg Philipp Telemann, Georg Friedrich Händel, Benedetto Marcello, Francesco Barsanti, Paolo Benedetto Bellinzani e Francesco Mancini.

Tra i compositori per flauto dolce del diciassettesimo secolo ricordiamo l'olandese Jacob van Eyck, virtuoso della diminuzione, che rielaborò salmi e melodie popolari.

Tuttavia anche autori moderni, come Luciano Berio e Benjamin Britten hanno scritto per il flauto dolce, che è utilizzato anche nel rock e nel jazz (Keith Jarrett ha inciso un album di musica per flauto dolce, suonato da lui stesso)

 


 


 

 

Notizie curiose da internet

By FaZ

 

 

Seno come airbag, si salva da incidente stradale

Un seno rifatto, specie se di misura extra large, può risultare utile in caso e salvare la vita in caso di incidente stradale. Lo ha provato sulle sue protesi Elena Marinova, 24enne bulgara uscita incredibilmente illesa da uno scontro frontale con un'automobile. Il suo seno, rigonfiato a dovere con le classiche protesi di silicone, si è comportato come il migliore degli airbag, salvandola da morte quasi certa.

Stando a quanto dichiarato dagli agenti di polizia, infatti, la bella e prosperosa ragazza "è stata salvata dalle protesi che hanno attutito l'impatto del violento frontale, proteggendo di fatto i suoi organi vitali. L'unica differenza riscontrata - ha però voluto sottolineare con il sorriso sulle labbra l'agente - è che i cuscini salvavita dopo l'impatto si sgonfiano, le protesi della Marinova, invece, sono letteralmente esplose".

Ora la prosperosa ragazza, seppur con qualche livido, sta bene. Intascati i soldi dell'assicurazione ha già fatto sapere di voler ritornare dal suo chirurgo di fiducia che provvederà a rigonfiarle a dovere il seno. Certo c'è chi non manca di farle notare che, per la sua sicurezza, sarebbe forse meglio investire in un'automobile dotata di airbag regolamentari.

 

Ubi-wa, l’anello cellulare

Quante volte abbiamo frugato nelle tasche preoccupati di aver dimenticato il cellulare da qualche parte. Dal Giappone arriva la soluzione alle nostre ansie. Al Catec (Combined Exhibition of Advanced Technologies), ovvero la più grande fiera asiatica dedicata all'elettronica (in programma dal 3 al 7 ottobre) sarà infatti presentato il telefonino che si porta al dito. Il suo nome in giapponese è ubi-wa. Si tratta di un dispositivo un po’ più grande di un anello che permettere di ricevere telefonate. Basta accostarlo all’orecchio. Logicamente si può anche rispondere. Ma alcune recensioni affermano che molto può essere fatto ancora sul piano della trasmissione della voce dell’utente. Questa tecnologia potrebbe rivelarsi particolarmente utile per parlare in ambienti affollati, oppure in occasione di gite dove non si desidera portare con sé molti oggetti. Tuttavia l'ubi-wa è solo uno delle nuove meraviglie tecnologiche provenienti dal Sol Levante. Al Catec saranno infatti presentati anche schermi flessibili, che possono essere rotolati e srotolati e su cui possono essere trasferiti immagini e video ricevuti attraverso il telefono cellulare

Per infohttp://www.ceatec.com/2006/en/visitor/

 

Nasce la birra per cani: è analcolica, non gasata e ha il sapore di manzo

Produrre una birra per i cani. La bizzarra idea è venuta alla società Dog Star Brewing di Napa in California che ha deciso di lanciare sul mercato la bevanda. La birra è analcolica, non è gasata ed è stata aramotizzata al manzo.

La birra è sempre prodotta dalla fermentazione del malto d’orzo. Ci sono molti modi per dimostare il proprio affetto verso il cane, recita la pubblicità della Dog Star Brewing, perché non farlo offrendogli una birra? Secondo gli inventori della birra, la bevanda va servita al cane rigorosamente ghiacciata.

 

Capelli lisci o ricci? Stop alla parrucchiera, basterà una pillola

Capelli lisci o ricci? D'ora in avanti, stop alle sedute dal parrucchiere, per avere una nuova chioma fluente o un bella testa riccioluta basterà una pillola. Il team di scienziati francesi del gruppo l'Oréal ha annunciato di aver scoperto che cosa determina il capello riccio o liscio e di conseguenza di essere in grado di realizzare una pillola per fare i boccoli o raddrizzare qualsiasi capigliatura.
Gli scienziati inoltre, ritengono che la scoperta possa portare alla fine dei capelli grigi, perché la stessa pastiglia potrebbe essere utilizzata anche per ripristinare il colore originario del capello prematuramente ingrigito.   L'équipe ha scoperto che il bulbo del capello, inserito per circa quattro millimetri nella cute, ha la forma di un amo nelle persone con capelli ricci ed è diritto nel capello degli europei e degli asiatici. Così appare che la chioma viene determinata dalla forma del follicolo. Quindi "un follicolo arricciato determina un capello riccio" ha dichiarato Bruno Bernard, responsabile della divisione di biologia del capello di L'Oréal. "Questa è una cosa dirompente. Per molto tempo le persone non capivano perché avessero i capelli ricci".
Benché l'équipe debba adesso trovare un "interruttore generale" che controlla la forma del follicolo, il dottor Bernard ha detto che ora è possibile pensare di modificare la forma del capello utilizzando ormoni o farmaci. "Adesso è possibile utilizzare metodi biologici per arricciare i capelli dritti e vice versa" ha concluso.

 

 

 

 


 

 

NEL PROSSIMO NUMERO:

 BILLY RAY CYRUS… IL COWBOY DEL

TELEFILM “D.O.C.” E’ UN GRANDE CANTANTE…

QUINDI ALTRE BUONE E NUOVE DA FaZ E VIA RACCONTANDO

 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE   

 ORE 21.00     DEL   10/10/2006

 

 

 

 

 

HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

L’AMICO “STEVE 66”

CIAO RAGAZ!!

 

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…

SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…

SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…

 

IL NOSTRO NUOVO INDIRIZZO E’  [email protected]

 

 

 

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