IL TONNUTO©
PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VII - N° 63 – GIUGNO 2006 www.iltonnuto.tk
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n°63 in formato PDF clicca qui: ( A BREVE )
Questo numero
contiene:
BRUCE SPRINGSTEEN - MILANO- FORUM - 12/05/2006
LIGABUE – MILANO - SAN SIRO 27/05/2006
LIVE IN DADA
LO YO-YO
COLLEZIONISTI E COLLEZIONI
DIMENSIONI DELLE PALLE DA GIOCO
DORMIGLIONI CELEBRI
LA TRITARRA
ANDREA PARODI and FRIENDS LIVE A VERTEMATE 27/05/2006 By Mauro Organizzare un concerto per beneficenza non è impresa da
poco. Il nostro amico Il concerto in favore del COMITATO MARIA LETIZIA VERGA per
la ricerca contro la leucemia dei bambini è stato un evento che, nella vita,
ricorderò per sempre... per alcuni motivi che, di seguito, elencherò. Per la prima volta ho assistito ad un’esibizione dal vivo
di Andrea, dopo due anni di “tentativi” andati a vuoto. Quindi ho potuto
conoscere di persona il grande Ho conosciuto anche nuovi musicisti di assoluto valore,
Phyton Fecchio, Pieretto, Del Sangre, il gruppo canadese dei Canadian Smoogy. Poi ho capito qualcosa in più della vita, quella di tutti…
quella di tutti i giorni, attraverso le parole e le testimonianze di persone
legate all’associazione Maria Letizia Verga. Non ero solo. Con me l’inseparabile TONNO FaZ e Pochi ma, come si diceva un tempo, buoni. Peccato, soprattutto, per chi non c’era. Al pomeriggio avevo fatto un veloce sopraluogo giusto per
portare anche Valentino a respirare un
po’ di aria “da concerto”… e già avevo avuto modo di salutare Andrea intento
a sistemare le cose per la grande serata; così anche Elisabetta ha potuto
salutarlo. Giunti poco prima delle nove già c’era un bel fermento. Ho trovato Andrea fuori dal Teatro e gli ho chiesto se Max
fosse arrivato ricevendo una risposta affermativa… ma colpevolmente non ho
riconosciuto Barotti che era lì a discutere con lui. Al termine del concerto,
mi sono scusato con Stefano per l’involontaria gaffe… veramente, forse, è il
caso anche di cambiare occhiali. Quando siamo entrati nel Teatro c’erano ancora parecchi
posti liberi poi, via via, si è completamente riempito e, in fondo, parecchia
gente ha assistito in piedi all’intero concerto. Un indubbio successo: l’ottima organizzazione del nostro
amico Andrea è stata premiata, alla grande. Il concerto ha visto alternarsi sul palco i vari artisti
& gruppi con una performance di tre brani ciascuno. Quindi lo stupendo
gran finale con tutti gli artisti sul palco a celebrare il grande evento. Hanno aperto il concerto i fiorentini DEL SANGRE che ci
hanno veramente affascinato con le loro canzoni: Quindi è saluto sul palco il giovane Di Bella che è stato
un po’ anche il mattatore della serata visto che, come poli-strumentista, ha
accompagnato Parodi prima (alla fisa e all’organo) e Pieretto poi (alla
fisa). Quindi in serie Stefano Barotti che, con la sua dodici
corde ci ha stupito una volta di più, voce bella e particolare… un nuovo
disco da registrare e quindi anche un
assaggio di quello che verrà. Quando è salita sul palco la band di Si è ritornati al clima intimo con il cantautore Pieretto
che, accompagnato dalla fisa di Di Bella ci ha regalato veramente grandi emozioni.
Attendiamo con entusiasmo il suo primo lavoro… merita senza margine di
dubbio. Con i CANADIAN SMOOGY accompagnati dal Python Fecchio si è
tornati a fortissimi ritmi rock. Stupenda la resa delle loro canzoni. Un
ritmo decisamente alto e un leader che, appena giunto alla Malpensa da
Londra, si dimostrava in palla più che mai. Quindi è stata la volta del nostro “beniamino” Poi è partito con la stupenda “L’ETICA DEL VIANDATE”.
Quindi ha proposto una canzone del nuovo album che, da settembre, andrà a
registrare: “I RAGAZZI DEL VICOLO”. L’emozione più grande, comunque, l’ho personalmente
vissuta nel momento in cui ha attaccato il suo terzo e ultimo pezzo: “IL NINI
MUART”. Una versione stupenda che, con la sola voce e il suo bouzuoki, è
persino più bella di quella incisa su cd. Quindi, come detto, il gran finale. Tutti sul palco, come ai tempi di THE BAND e del loro
L’ULTIMO VALZER… questi ragazzi sono tutti amici, fanno musica come Dio
comanda e la fanno con una passione che trascende qualsiasi logica “di
mercato”. Sono una gioia per le orecchie, per gli occhi ma, sopra ogni
cosa, per il cuore. Ci hanno salutato con stupende versioni di KNOCKIN’ON
HEAVEN’S DOOR (del grande Dylan), de IL KILLER DEL TENNESEE (di Parodi) e del
FIUME SAND CREECK (di De Andrè). Un pieno di applausi al termine della loro esecuzione. Quindi, con l’amico FaZ siamo andati a fare una foto
ricordo con Andrea, il quale ci ha portato nel “retro-palco” e qui,
finalmente, dopo quasi un anno ho potuto stringere la mano a Quindi abbiamo scambiato due parole con Python Fecchio… e
lì il FaZ (da portabandiera del De Sfroos) non ha potuto altro che
rimpiangere la presenza del Python a fianco del Davide. Ora la sua chitarra suona per i BLUESMACHINE e per il
nostro Parodi… ed è un gran bel suonare. E’stato un grande concerto del quale ci resteranno bellissimi ricordi. Attendiamo, al più presto, un bis anche se, sappiamo,
mettere insieme tutti questi artisti una seconda volta, sarà un’impresa... ma
Andrea è un ragazzo pieno di risorse. Grande.
QUALCHE
FOTO...
By FaZ
La serata di beneficenza in favore del Comitato Maria
Letizia Verga è stata organizzata dal nostro amico Andrea ha chiamato attorno a sé i suoi amici, i suoi
collaboratori, tutte persone con le quali ha suonato e suonerà. Come a i tempi di THE BAND, tutti gli eroi della serata uniti sul palco per il grande tris finale. Emozioni.
I due TONNUTI al cospetto del Grande
Organizzatore
La pagina di tutte le foto è http://xoomer.alice.it/fafox/tonnuto_file/27maggio2006/seratona.htm
L’incontro.
Finalmente, dopo quasi un’anno di attesa il TONNUTO è al
cospetto del grande
GRANDE
SERATA !!! ( x FaZ ) I grandi
(amici) erano:
A. Di Bella Canadian Smoogy
|
MONDO
RINGHIO!
EDITORIALE
A CURA DI
ITALSCANDALO… IN ITALIANSTYLE
“CONTINUO AD ESSERE JUVENTINO. E SPERO CHE
(ANDREA PININFARINA – PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA)
Cari amici ben
trovati.
L’Italscandalo del
calcio italiano ha assunto, col passare del mese di maggio, contorni veramente “ENORMI”.
La stampa specializzata ha fatto uscire più e più edizioni speciali. Alcuni
giornali hanno ben-pensato di pubblicare per intero tutti i testi delle
intercettazioni telefoniche.
La merda che ne è
venuta fuori è stata talmente tanta e puzzolente che, persino BISCARDI è stato
di fatto costretto a mollare tutto quanto.
Un amico di juventina
fede mi confidava giorni addietro che lui, personalmente, si sentiva sicuro del
fatto che, nel giro di pochi giorni (con l’inizio del mondiale) tutto sarebbe stato “insabbiato”. Tutti
colpevoli, tutti innocenti: è il principio da cui partivano le sue
considerazioni.
Il malcostume
italiano dell’”insabbiamento” viene ora invocato… da chi ha vinto (favorito
dalla “moggiade”) ma anche da chi ha perso (sul campo forse… ma non in borsa).
Andiamo al mondiale
fieri di un capitano (Cannavaro) che in conferenza stampa beato dichiara che il
buon Luciano è (più o meno) quasi innocente: semmai vittima del sistema.
Andiamo al mondiale
con un tecnico le cui dimissioni erano invocate a gran voce da tanti…
Andiamo al mondiale…
mi meraviglio che non ci abbiano gentilmente chiesto di starcene a casa nostra.
Avremmo, forse, fatto meglio a mandarci l’Under 21.
Sul fronte della
seria politica. Una sana idea è venuta al Ministro dello Sviluppo Economico
Pierluigi Bersani, il quale propone un superbollo per i cosiddetti S.U.V..
Finalmente una buona
idea da parte di uno dei nostri “politicanti”.
Ma poi, siccome tutti i ministri ne hanno almeno uno… insomma, avete
capito.
Non per essere impopolari,
o bacchettoni, eh!! Sappiamo che il macchinone fa “figo” ma, soprattutto
“fighetta” visto che pare che più del 50% sia ad uso e consumo delle “signore”,
ma visto che consuma il triplo e inquina il doppio delle macchinette normali…
il provvedimento è uno di quelli che si poteva definire di “buona logica”.
Sul fronte dell’altra
economia, pare che il nuovo governo debba trovarsi nella non facile posizione
di alzarci (nella prossima finanziaria 2007) l’aliquota base dell’iva.
In Germania già l’han
fatto… potenza teutonica!!
Non più il vecchio
20% ma, pare, un punto percentuale in più.
21% sarà la nuova
aliquota dal
Pensare… noi che
chiedevamo l’abbassamento dell’aliquota su cd e dvd… stai attento che ora ci
toccherà pure l’aumento.
Anche per questo mese
è tutto amici… alla prossima.
VISTI DA…
STEVE ‘66
Ospitiamo, con gioia, un nuovo amico.
Grande appassionato di
buona musica, Steve ‘66 segue assiduamente i migliori appuntamenti.
In questa prima sua collaborazione ci racconta di tre grandi eventi.
BRUCE SPRINGSTEEN MILANO- FORUM - 12/05/2006 "Venerdì 12 maggio 2006, Assago, l'atmosfera è quella dei
grandi eventi. Il cartellone del concerto del Boss riporta "sold
Out", c'era da aspettarselo. Fuori dal palazzetto la file è interminabile, davanti a noi
almeno 9/10.000 persone, speriamo di trovare un posto decente; poi i cancelli
si aprono e con grande ordine e sorprendente velocità siamo all'interno della
struttura, primo anello, quasi di fronte al palco...si comincia bene! Già, il palco: sembra un piccolo teatro, con drappeggi
rosso scuro, alcuni lampadari old stile, un mix tra un saloon ed un locale di
New Orleans. Il "popolo del Boss" attende febbrilmente, ogni
tanto elevando cori e scandendo il suo nome "Bruce, Bruce, Bruce" in
un brusio che cresce fino a far tremare il palazzetto. Inganniamo il tempo dell'attesa tra un panino ed una birra,
poi, finalmente, dopo le 21 i ragazzi della nuova band cominciano a sfilare sul
palco fino all'arrivo (non eclatante ma come uno di loro) del Boss, ovviamente
nel tripudio generale. E' sempre piacevole sentirlo parlare un po' in italiano,
dimostra rispetto per il pubblico che ha di fronte, e non dice banalità (ciao
mamma e caz... simili!); da subito, però, ci avverte: "questa sera ci
divertiamo" E così è stato: ben più di un secolo di storia della musica
folk americana viene proposta con una grinta, un trasporto, un sentimento
eccezionali. La band suona due ore e mezza a memoria, come se lo facesse da
sempre; sopra le righe il batterista, i fiati e i violini, il banjo. Anche se l'acustica del forum , per me, non è il massimo,
ci viene regalata una serata indimenticabile; il Boss canta e tiene la scena come il 25enne di Born to
run (ma come fa??) e non solo la band ma anche il pubblico si fonde
perfettamente ora nello scandire il tempo, ora nei cori, ora nei ritornelli più
conosciuti tanto che Bruce manifesta più di una volta la sua soddisfazione. Su tutte: Jesse James, corposo inizio della serata; il quasi ragtime di Erie Canal; Eyes on the prize, con la voce del Boss bene in evidenza
rispetto agli strumenti; We shall overcome, proposta in una versione come mai prima
d'ora; Jesse James, dove il banjo raggiunge vette eccelse! Pay me my money down, con grandissima e ripetuta
partecipazione del pubblico. Mrs McGrath, seriosa ballade contro la guerra; e poi alcune sue canzoni, perfettamente integrate nelle
Seeger Session: Johnny99,
My City of ruins (super!!); You can look but you better not touch Chicca finale quando il boss saluta la platea e dice
che...: "ci vediamo in autunno", e qui crolla letteralmente il
palazzetto!!! Ho espresso in sintesi le emozioni della serata; da un
punto di vista musicale ritengo che il Boss abbia perfettamente superato questa
prova di cimentarsi con un mix di generi musicali (folk, country, ragtime ecc)
non propriamente suoi; il risultato è stato quello (al di là della bravura
eccellente della band) di fare propri questi pezzi e di proporli come se li
avesse scritti lui, con la stessa forza e convinzione, amore e passione delle
canzoni del boss. In autunno non si può perdere il bis e per chi non c'è
stato il consiglio è di non lasciarselo sfuggire!
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LIGABUE – MILANO - SAN SIRO 27/05/2006 Grande Liga, come sempre! Anche se la formula dei concerti suddivisi in
Club/Palazzetti/Stadi e (da settembre) Teatri, diluisce necessariamente le molteplici
canzoni così che per riuscire a sentire tutte quelle “che vorresti sentire”
bisognerebbe assistere ad almeno 4 concerti! Ciò premesso, nella serata del Meazza, il Liga propone una
scaletta che ripercorre buona parte della sua produzione; scaletta, a dire il
vero, molto simile a quella dell’evento di Campovolo. Ma almeno al Meazza
l’acustica non ha creato sorprese sgradite. Dal punto di vista della track list l’ho trovato quindi
abbastanza ripetitivo e mi dispiace (ma sono ovviamente gusti personali) che non abbia suonato anche
negli stadi pezzi come “Una vita da mediano” “Radiofreccia”, “Vivo morto o X”;
a dire il vero pensavo che suonasse qualche pezzo in più anche del nuovo album. Dal punto di vista musicale la serata è stata comunque
all’altezza delle migliori performances; due ore e mezza di buon rock, suonato
degnamente, cantato degnamente, con un’interessante versione acustica di “Il
mio nome è mai più”. L’aspetto più positivo è stata la partecipazione del
pubblico che ha cantato e ballato ininterrottamente tanto che il Liga, alla
fine concerto, nel congedarsi, ha ringraziato per la serata definendola
“spaziale” come mai nei precedenti suoi
concerti al Mezza. Una nota anche per i gruppi di supporto:
a)
l’Aura,
ottima interprete vocale che peraltro assomiglia molto (forse troppo) a Elisa ;
b)
i
Rio (dove suona come chitarrista il fratello del Liga), genuina rock band con
una bella voce solista (di cui non ricordo il nome);
c)
i
più conosciuti Tiromancino che hanno debitamente preparato l’atmosfera per
l’inizio del concerto.
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EAGLES – VERONA - ARENA 29/05/2006
Per uno che come me è cresciuto a pane e…Eagles, sarà
difficile essere obiettivi sulla serata all’Arena di Verona che è
stata…meravigliosa. Prima emozione; verso le 16,30, passeggiando come molti
turisti intorno all’Arena stessa, abbiamo sentire le note delle ultime prove,
in particolare quelle di “Tequila Sunrise”, provenire dall’interno. Armato di
teleobiettivo, da uno degli ingressi laterali, super zoommata ed ecco
immortalati, a futura ed indelebile memoria Timothy B. Smith e Don Henley! Fino alle 17 ca. (apertura cancelli prevista per le 18,30)
non c’era quasi nessuno fuori dagli ingressi tanto che, fermandosi a quell’ora
si sarebbe potuti entrare per primi nell’area Tribune non numerate; al momento ho pensato che si
sarebbe “snobbato” un evento così importante, che non ci sarebbe stata la degna
accoglienza per Fortunatamente mi sbagliavo: all’Arena, alla fine, c’erano
quasi (nota di cronaca) 14.000 spettatori, uno spettacolo nello spettacolo;
dico “alla fine” perché l’unica pecca della serata è stata quella
dell’organizzazione (pessima) che ha consentito un afflusso continuo di gente
(che ti passava davanti ostruendo parzialmente la vista del palco) fino a ca.
mezz’ora dopo l’inizio del concerto!! E veniamo al dunque; alle 20,45, in perfetto orario,
Timothy B. Smith, Don Henley, Glenn Frey, Joe Walsh e la band composta da
percussionista, chitarra e fiati , sale sul palco nell’ovazione ed emozione
generale ed attacca con “Take it Easy”, tanto per gradire! Questi quattro signori quasi sessantenni (orfani, per
l’ormai insanabile diatriba, di Don Felder, stupenda chitarra dai tempi di
Desperado) gestiscono con assoluta padronanza uno show di quasi tre ore
(comprese due brevi pause); l’esecuzione canora e strumentale è eccezionale,
alcuni pezzi è come sentirli dal proprio lettore cd. L’acustica, all’Arena, è ottimale, l’amplificazione
perfettamente calibrata, tutto è ok per una serata che gli Eagles rendono
unica. In 35 anni di carriera sono stati in Italia solo tre volte;
nel Il Tour mondiale (che dura dal 2004!) è stato
scherzosamente intitolato Farewell Tour I (tour d’addio n. I); secondo i componenti
della band potrebbero seguirne ancora ma nel dubbio non si poteva mancare
l’appuntamento italiano. Il repertorio degli Eagles è impressionante: ogni canzone
un tripudio, anche per i motivi tratti da alcuni album solisti di Don Henley e
Joe Walsh; quest’ultimo, autentico mattacchione del gruppo (lo sapevate che
diversi anni fa si era candidato per Due momenti su tutti; dopo poco più di due ore di
spettacolo, il palco è buio (c’è appena stata una breve pausa), inizia a
suonare una tromba con un lungo dolente assolo che ci traghetta trepidanti
all’accendersi di due luci spot sul palco ad inquadrare le chitarre solo che
intonano le note di Hotel California…. roba da brividi!!! Sono riuscito a
filmare quasi tutta la canzone, alla faccia dell’inserviente seduto tre file
davanti a me che continuava ad impedire riprese (ops, questo non riportatelo
sul Tonnuto!) Il secondo momento di superba emozione ma anche un po’ di
malinconia (sapevamo che il concerto si chiudeva così) sono state le toccanti
note iniziale di pianoforte di Desperado,
canzone accompagnata da migliaia di luci (accendini, telefonini ecc,
ecc,) e conclusa con bellissimo assolo vocale di Don Henley. Poi standing ovation (una delle tanti a dire il vero!!),
saluti e la sensazione di aver vissuto qualcosa di veramente unico e forse (purtroppo)
irripetibile.
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IL
DISCO DEL MESE
MERCANTI DI LIQUORE
By FaZ
Ecco qua uno dei miei gruppi preferiti… nei negozi in
questi mesi ! Ritornano i Mercanti ! Evviva !! Dopo il CD dell’anno scorso, bellissimo ma forse
realizzato velocemente con solo 9 brani riecco i 3 umili ma stra Fanno un ritorno alla grande con un cofanetto dal doppio
supporto multimediale: 1 DVD + 1 CD
(al prezzo di 1… circa 19 €). Provengono dalla provincia, non sono
famosissimi, ma meritano sicuramente un successo nazionale. Probabilmente non
lo hanno (ancora) solo perché i loro testi vanno “pensati”, così come quelli
dell’invece famosissimo De Andrè, grande cantautore a cui si ispirano. La musica dei Mercanti va presa con (e
restituisce) …una boccata di calma e relax, cosa difficile ai nostri tempi ma
non per questo negativa, anzi ! Loro ci mettono un’ottima voce, 2
chitarre, la pianola, la fisa ed a volte
archi, così che entrando nel loro mondo trasmettono un vero piacere musicale
che rimane ben “addosso” all’ascoltatore. I racconti e le visioni dei loro testi ad una prima lettura
o ascolto appaiono spesso negativi e
rassegnati. In verità, analizzati per intero sono, diciamo, delle riscosse dove
nelle difficoltà della vita c’è sempre qualche possibilità per superarle,
affrontandole in un modo o nell’altro, ma sempre dignitosamente. Di conseguenza
un evento inizialmente negativo viene “rivisto” a fine storia come un motivo
che ha indotto a combattere per concludere la storia con esito “utile”. Tutto è
bene ciò che finisce bene (pur tra mille fatiche). Le melodie spesso fantastiche, ascoltate per esempio “Senza
titolo”, fanno viaggiare sopra le nuvole. Alternano dolci suoni a veloci
“picchiate” sulla chitarra. Testi ironici, racconti d’altri tempi, storie di
sottomessi che si riscattano. Il tutto tenuto in piedi sempre dalla perfetta
voce di Lorenzo, dall’ardito Simone alla chitarra e dal magico Piero ai tasti
(tastiera, pianola, fisarmonica). Registrato “buona la prima” in due serate al Dada Pub
di Villasanta, “Live in Dada” è piuttosto rustico ma quindi perfetto,
ritengo, per riportare l’ambiente
festaiolo dei loro concerti. Numerosa la presenza di fans durante la registrazione (li
si sente in continuazione come accompagnamento alla voce di Lorenzo Monguzzi).
L’acustica forse non perfetta del luogo,
mantiene però quell’effetto “vero” di concerto che a mio modo di giudicare
esalta le loro opere. Questo lavoro è un regalo ai fans, un modo per comunicare loro che Mercanti e
pubblico sono un tutt’uno e sarà sempre così.
Tante sono le tracce totali. Oltre che a buona parte del
loro repertorio, “Live in Dada” contiene anche qualche cover (“Il gorilla” da
De Andrè, “Il disertore” di Vian e la famosissima “La guerra di Piero”). C’è
anche un inedito “Un punto” tratto da una poesia di Gianni Rodari. Nel DVD invece c’è un videoclip ben
realizzato “Non siamo mai stati sulla luna”. Le altre video canzoni sono invece
alternate a spezzoni di making of oltre
che ad un’intervista ai Mercanti. Eccovi le tracce:
Per chi ancora non li conosce, una veloce biografia:
I Mercanti di Liquore nascono a Monza a metà degli anni
`90, quando tre musicisti che già militavano insieme nel gruppo rock “ZOO”
decidono di dar vita ad una formazione orientata verso la musica acustica. Il
loro repertorio è costituito da composizioni originali e da rivisitazioni di
alcune tra le più belle canzoni di Fabrizio De André e di altri autori
significativi nel panorama della musica italiana. I Mercanti di Liquore si caratterizzano per l'estro e
l'originalità degli arrangiamenti personalizzando l'interpretazione dei brani
tanto da essere definiti dalla critica specializzata un vero e proprio
"power-folk trio", per il personale approccio alla musica d'autore. Il primo CD del gruppo: " Nel giugno 2000 i Mercanti pubblicano un singolo contenente
l'interpretazione di "Geordie". Nel Marzo 2002 esce il nuovo cd, intitolato “La musica dei
poveri”(Mezzanima/Bloom). Il lavoro contiene quasi esclusivamente composizioni
originali e testimonia la crescita stilistica del gruppo. Come si può intuire
dal titolo, i 14 brani del disco raccontano un’umanità perdente ma orgogliosa,
capace di opporre all’arroganza dei vincitori una disobbedienza convinta e
caparbia, o quantomeno una propria, differente, visione delle cose. Nell’aprile 2003 debutta “Song n.32 (Concerto variabile)”
uno spettacolo che vede protagonisti i Mercanti di Liquore e Marco
Paolini. Segue il CD “Sputi”
decisamente originale. Poi nel 2005 “Che/cosa/te/ne/fai/di/un/titolo”. Infine il
doppio “Live in Dada” registrato nell’ottobre Serata di registrazione, vista dal fan Randomaze: Dada Pub, 21/10/2005 Trovare il Dada non é facile ma, non senza aiuto, riesco ad
arrivare. Sono in anticipo di un ora e il locale, nonostante le ridotte
dimensioni, non é ancora pieno. Ma nel tempo di una birra la gente arriva e
riempie il posto all'inverosimile. Alle 22.30 il posto é stracolmo e,
nell'unico angolo con un poco di spazio ci sono Lorenzo, Simone e Piero: i
Mercanti di Liquore. Li conosco da poco, li ho già visti in concerto in teatro
ad Arcore un mese e mezzo fa. E, come ad Arcore, tocca alle note di Cecco il
Mugnaio aprire il concerto. L'atmosfera si crea in un attimo mentre la voce
calma e tranquilla di Lorenzo si fa sentire. Ma quando Cecco disobbedisce
persino alla morte arriva anche il turno della platea. Che si fa vedere carica.
Molto. Rispetto al concerto al teatro di Arcore Lorenzo parla
meno, introduce meno le canzoni, ma i presenti non hanno bisogno di
introduzioni, conoscono i Mercanti, conoscono il repertorio e lo dimostrano.
Apecar, Geordie, L'Eroe, Il Gorilla, Tre ore filate di concerto, nessuna pausa se non, sul
finire di "Sergente nella Neve" il pubblico si é imposto e ha inizato
a cantare fino allo sfinimento il ritornello: "..soldatino canta canta,
cavalli otto, uomini quaranta...". Bellissimo. Alla fine tocca a Bella Ciao chiudere il concerto. Una
chiusura non banale ma sicuramente gradita. Adesso la speranza é che la qualità del materiale
registrato sia giudicata valida, perché se il CD live sarà all'altezza del
concerto sarà una figata incredibile....
Sito:
www.mercantidiliquore.it (attenzione, è in restyling in questi
giorni) Comprate i Mercanti che meritano tanto ! E poi, i gruppi locali vanno sostenuti. Bene ! .. ci si vede
a qualche loro concerto, allora ! (dove trovate sempre i CD). Ciao. |
IL DISCO DEL MESE
CHRISTY MOORE
”LIVE IN DUBLIN
By Mauro
Un doppio cd per presentare tutta l’atmosfera che si crea
quando un grande personaggio come l’irlandese Christy Moore canta a “casa sua”,
al THE POINT di Dublino.
Segnalo da subito il sito di Christy Moore: per chi non
avesse mai sentito la sua voce, valga l’invito ad andare nella sezione della
discografia a porre rimedio: non si potrebbe proseguire oltre se, almeno una
volta, non si provasse ad ascoltare il timbro vocale “corposo” e unico di
Moore.
Attivo sin dal 1969 anno dell’esordio con l’album PADDY ON
THE ROAD, Moore è un’autentica icona della musica d’Irlanda. La sua fama è pari
a quella dei celeberrimi U2 e, se questi ultimi hanno spopolato a suon di rock,
Christy ha portato il folk delle terre irlandesi ad un picco musicale e
compositivo di livello eccelso.
Paladino del cosiddetto IRISH FOLK REVIVAL Moore ha
raccolto, nel corso degli anni, accanto
a se i migliori musicisti irlandesi; così virtuosi di strumenti “tradizionali”
come “uillean pipes”, bouzouki e mandolini intrecciano le loro melodie insieme
a quelle prodotte dalla chitarra, rigorosamente acustica, del nostro.
Col suo secondo album PROSPEROUS (1972) di stampo
completamente irish-folk Moore indica subito quelle che saranno le sue
coordinate musicali da lì in poi.
Musica della tradizione “irish”, dunque, ma non solo.
Musica spesso acustica e dall’adamantina bellezza.
In quasi quarant’anni di carriera Moore ha inciso (live e
raccolte, cofanetti compresi) ben trentacinque album.
Canzoni memorabili come VIVE
Con i compagni di viaggio Andy Irvine, Donald Lunny e Liam
O’Flynn Christy Moore forma nei primi
anni settanta un supergruppo dedito alla riscoperta delle tradizioni musicali
della verde Irlanda: i PLANXTY rappresenteranno un punto fondamentale di
partenza per chiunque voglia avvicinarsi alla tradizione musicale irlandese.
Descritto, in breve, il carismatico personaggio, veniamo
alla sua ultima fatica.
Questo doppio live è, come tutte le sue registrazioni dal
vivo, esemplare per riuscire, sino in fondo, a capire che genere di potenza
vocale e musicale sia Christy Moore.
Un disco di cui ci si innamora subito al primo ascolto e che
poi viene difficile da sostituire con qualcos’altro.
Nel doppio album ben trentacinque canzoni. Non mancano i
superclassici ma, è con le canzoni tratte dal suo lavoro di studio (BURNING
TIMES – 2005) che Moore ci sorprende.
Rilegge infatti vecchie canzoni (e non di primo piano) di
Dylan come HATTIE CAROL e CORINA CORINA, una stupenda MOTHERLANDS di Natalie
Merchant, quindi THE MAGDALENE LAUNDRIES di Joni Mitchell per finire poi con lo
strizzare l’occhiolino al padre di tutti i folk-singer, WOody Guthrie con una
rilettura spettacolare di SACCO & VANZETTI.
A dividere il palco con Moore e la sua chitarra acustica c’è
il chitarrista DECLAN SINNOTT, già da
tempo compagno di scorribande del nostro.
SINNOTT lavora di fino, a volte con un’acustica a volte con
un’elettrica e riesce veramente a creare un tappeto sonoro dove la voce e il
suono di Moore scorrono placide.
Il tutto è registrato al teatro THE POINT di Dublino nelle
sere del 29/30 dicembre 2005 e 5/6 gennaio 2006.
Si sente tutto il calore della gente di casa, si sente un
fondo di vera appartenenza alla causa dell’irish-folk, si respirano intensi
profumi di SMOKE AND STRONG WHISKY… ci sono tutti gli ingredienti che rendono,
a conti fatti, una buona registrazione,
molto più che un buon disco.
La dimensione live regala veramente molto a questo disco.
Moore spesso introduce le canzoni scherzando con il pubblico. Si intuisce una
partecipazione veramente fuori dal comune. Il paladino è tornato tra la sua
gente.
Moore aveva già in passato registrato un live al POINT. Si
tratta di LIVE AT THE POINT uscito nell’ormai lontano
Il doppio LIVE 2006 è vivamente consigliato a tutti gli
amici che amano la musica d’autore intrisa di quel suono irish-folk di cui
Moore è, ormai da tempo immemore, portabandiera.
SPECIALE:
IL MATRIMONIO DI SILVIA & TEO
By Mauro
Quando entrate a casa
TONNUTO subito capite l’aria che tira da queste parti.
Vi accolgono prima un
bello ed intenso primo piano del grande Willy DeVille e quindi un ben più rassicurante
manifesto della DAVIDE VAN DE SFROOS BAND ai tempi di BREVA & TIVAN con
tanto di autografi. Fra pochi giorni allungheremo la galleria fotografica con
Quindi imboccate le
scale e vi trovate di fronte ad una pergamena vergata completamente a mano che
reca, in fondo, le firme dei nostri amici
E’ un dono che ci
fecero per il nostro matrimonio, ed è una di quelle cose che si appendono
perché tutti le possano vedere e perché sempre, ogni volta che si entra in
casa, ti ricordino quel che contengono.
Contiene una poesia,
in rima, con la quale i nostri due amici hanno inteso ripercorrere il cammino
mio e di Betty prima del matrimonio.
E’ una cosa semplice,
fatta con il materiale più semplice, la carta, eppure è una delle cose più
speciali che ci abbiano mai regalato, e lo è perché il valore aggiunto assoluto
è dato proprio da quel senso di partecipazione gioiosa alle vicende liete della
vita altrui.
Muove i passi dalla
slogatura della caviglia di Betty di quasi tredici anni fa… e da lì, da quella
slogatura, è partita l’avventura. Ci rammenta i lavori e le fatiche per tirare
in piedi un appartamento che era un cantiere a cielo aperto… ci ricorda anche
il sudore del nostro papà Adriano che ora ci guarda da lassù… ci porta infine
alla data del nostro matrimonio e si chiude con il loro personale augurio, di
“Tanta felicità”.
Mi riporta alla mente
quello stupendo passo de “Il piccolo Principe” quando la volpe svela al piccolo
Principe il suo segreto: “Non si vede bene che con il cuore: l’essenziale è
invisibile all’occhio”.
Perché così è.
Proprio la settimana
scorsa i nostri amici ci hanno portato la “partecipazione”, stupenda, scelta
con il loro solito buon gusto e la migliore attenzione; tuttavia la cosa che mi
ha affascinato di più è stata la stupenda scatola di legno che il papà di
Dovreste vederla. Una
stupenda scatola fatta a forma di margherita. Un’opera di artigianato pura e di
incredibile bellezza.
Anche quella scatola
è fatta di un materiale semplice, come è il legno, ma anche lì, se ci guardi
bene e ne noti la stupenda perfezione, nella lavorazione e nella lucidatura ti
rendi conto di quanto amore ci possa essere dentro.
Ed è stupendo pensare
che in ogni casa, in ogni luogo dove i nostri amici andranno a consegnare le
loro partecipazioni quella “scatola delle meraviglie” li accompagnerà potendo raccontare di per sé stessa, l’amore
di un padre… e di una madre, perché, beninteso, dietro le mani dell’uomo c’è
sempre il consiglio, immagino prezioso, della sua metà.
Ecco, la pergamena,
come la scatola, lungi dall’essere solo degli oggetti, sono dei simboli che,
nella loro semplicità, rendono chiaro il messaggio che voleva trasmetterci chi
li ha materialmente fatti.
AL 10/06/2006 MANCANO: 98 GIORNI
SPECIALE:
IL MATRIMONIO DI…CLARA E PAOLO!!
Un lieto evento deve
essere annunciato a tutti i tonnuti: un altro matrimonio si prospetta
all’orizzonte (non troppo lontano!)
E questa volta è
quello di Clara e Paolo… già proprio loro…gli zii Tonnuti si apprestano al
fatidico “sì” e siccome l’annuncio è avvenuto alquanto repentinamente e improvvisamente non resta che comunicarne la
data: 14 OTTOBRE
prossimo!!!
E così, subito dopo
gli amici
A noi che li abbiamo
visti “crescere” giorno per giorno, non resta che rendere partecipi tutti della
gioia di questo momento…ma per una volta, anziché ripercorrere il passato (lo
faremo, lo faremo!!) perché non immaginare insieme la loro vita coniugale??
“E’ l’alba…e come
ogni mattina la sveglia suona…il Paolino, già sveglio da tempo (è risaputa la
sua abitudine ad “assopirsi” presto la sera e di svegliarsi presto al
mattino…ogni riferimento ad animale è puramente casuale!!!) tenta in tutti i
modi (sono contemplate le gomitate, le pedate, le secchiate di acqua fredda…)
di svegliare la dolce mogliettina… quando finalmente ci riesce è oramai ora di
uscire: la colazione è pronta, ma Clara è impegnata nel suo solito “quarto
d’ora” accademico di “lavaggio denti”.
Finalmente i due si
lasciano per la loro giornata lavorativa per poi ritrovarsi a casa la sera
confidando in una serata tranquilla e confortevole!!!Ma in agguato c’è………”
Oh, ora un po’di pace
e tranquillità… appollaiato sul pianoforte il nostro eroe sta eseguendo la sua
canzone preferita, ma…ma…ma…già le palpebre…eh…eh…cominciano a calare; mentre
Clara è alle prese con la lettura un romanzo edificante e illuminante:
“Confessioni di una moglie pigra”, per studiare il modo più efficace di
affidare agli altri quello che non vorrebbe fare lei… ovvero la pulizia della
cucina e il riordino della camera!!”
E così, cari amici,
scorrono le giornate dei nostri sposini…come dite?? Il sabato e la domenica???
Beh……che esigenti… il
seguito alla prossima puntata!!!!
AL 10/06/2006 MANCANO: 126 GIORNI
UN RACCONTO DI
FANTASCIENZA(?)
By Kloz
LORENZO,
48 ANNI. SPOSATO DA 25 CON SUA MOGLIE GIOVANNA. UNA FIGLIA, FEDERICA, 23 ANNI.
PROFESSIONE RAGIONIERE IN UNA DITTA DI MOBILI A MILANO.
SECONDA
PROFESSIONE INTRINSECA: PENDOLARE...
AVEVA
SEMPRE AVUTO CERTEZZE NELLA SUA COMODA ED ANSIOSA VITA. IL SUO TRENO CHE LO
PORTAVA AL LAVORO, ANCHE SE IN RITARDO, ERA SEMPRE PRESENTE. IL SUO LAVORO CON
AVEVA
AVEVA
IL SUO COMPAGNO DI BEVUTE CON IL QUALE POTEVA PARLARE LIBERAMENTE DI FIGA E DI
FORMULA UNO.
AVEVA
IL SUO MITO DEL CICLISMO, MIGUEL INDURAIN, IL QUALE NON ERA
AVEVA
MA
UNA PAURA INTERNA ALLA SUA MENTE LO ATTANAGLIAVA. UNA VOCINA NELLO STOMACO ERA
SEMPRE PIU' PRESENTE.
QUALCOSA
STA' CAMBIANDO LORENZO...METTITI AL RIPARO...INIZIA SUBITO...
TUTTI
QUESTI POLITICI DI QUALSIASI SCHIERAMENTO, DA 11(UNDICI!!!!!!!!!!!!) MILA EURO
MENSILI ESENTASSE CADAUNO. CONTINUAVANO A LITIGARE. NIENTE SOSTANZA. POLITICI
CON ETA' MEDIA SUPERIORE A QUELLA DELLA BOCCIOFILA DI PADERNO DUGNANO. SENZA
RITEGNO E POCHI CON CULTURA NELLA MEDIA. E QUELLA POCA CHE AVEVANO
LORENZO
SI SENTIVA CROLLARE
E
VOGLIAMO PARLARE DELLA DECADENZA MORALE CHE STAVA INVESTENDO IL MONDO? O
MEGLIO, DEL MONDO DAL QUALE ERA STATO INVESTITO DA UNA DECADENDA MORALE
DISUMANA, IRREALE, SURREALE...!?! PARLIAMONE!!!
IL
LORENZO SE LO SENTIVA GIA' DA QUALCHE ANNO. IN METROPOLITANA,
SI'
PERCHE' NEL SUO BEL (VERDE) VILLAGGIO BRIANZOLO DOVE VIVEVA, NON C'ERANO TUTTI
QUEI "SIGNORI STRANIERI" FINO A QUALCHE ANNO FA'.
QUANDO
ARRIVARONO ANCHE NELLA SUA FRAZIONE DI PAESE, NON LI CONOSCEVA MA GIA' GLI
STAVANO SUI COGLIONI QUEI RAGAZZI MAGREBINI CHE ABITAVANO IN CASE MAL MESSE
DALLE QUALI
MA
SE GLI AVESSE CONOSCIUTI "VERAMENTE", AVREBBE APPREZZATO
MA
LUI ERA UN TRADIZIONALISTA...AMAVA
PENSAVA
CHE IL DISFACIMENTO PARTISSE DA LORO. L'UOMO HA PAURA DI CIO' CHE NON
CONOSCE...
PENSAVA
INOLTRE CHE OLTRE A TUTTI QUESTI STRANIERI,
LUI
AVEVA APPENA COMPRATO UN BELLA MATIZ A GPL. NIENTE FERMI DURANTE GLI STOP DEL
TRAFFICO. IL FATTO ERA CHE LUI, NON AVEVA GUIDATO OLTRE DESIO, PER ANDARE A
COMPRARE LE SCARPE CON
ECCO,
LUI, IL LURENZ, ERA A POSTO. CON TUTTI. FORSE ANCHE CON
MA
QUALCOSA DENTRO LUI ININTERROTTAMENTE CAVALCAVA TOGLIENDOGLI IL RESPIRO.
FORSE
SI SENTIVA COSI’ GRAN PARTE DELLA GENTE ABITANTE IL PIANETA AZZURRO.
RICCHI,
MENO ABBIENTI, BORGHESI NORMALI, POVERI ALLA STAZIONE CENTRALE.
PASSAVA
L’ANNO DUEMILASEI. SI APPRESTAVA AD ARRIVARE ANCORA UNA CALDA ESTATE.
NESSUNO
SAPEVA CHE DA LI’ A POCHI ANNI UNA CRISI ECONOMICA AVREBBE COINVOLTO IL PIANETA
TERRA. NON FU’ DISASTROSA A LIVELLO MATERIALE: I TVFONINI E MOLTI CELLULARI
RIMASERO SPENTI POICHE’
MA
SUCCESSERO
TANTE COSE INCREDIBILI: I GIOVANI E MENO GIOVANI IMPARARONO A COMUNICARE DAL
VIVO, SENZA SMS ED E-MAIL,
ANCHE
IL NOSTRO LURENZ ERA CONTENTO. DOPO QUALCHE ANNO DI "CRISI DEL
PIANETA", OLTRE A NON AVER PERSO
TI
FA’ SOFFRIRE SPESSO. MA
L’ANGOLO D’IVANO
Lo
scorso mese abbiamo disquisito su alcune oziosità raccolte da Ben Schott nella sua
celeberrima miscellanea; in questo numero, continuiamo imperterriti ad
attingere da questa pressoché inesauribile fonte di notizie e curiosità. A
questo punto, però, varrà la pena fermarsi un attimo a capire chi è tale Ben
Schott. Da una breve ricerca nella rete
si scopre che: «Schott, ventottenne inglese, è un fotografo e un fanatico
collezionista di notizie di varia umanità. Ha studiato scienze politiche al
Gonville & Caius College, Cambridge, prima di iniziare una breve carriera
nel mondo della pubblicità. Vive a Londra e divide il suo tempo tra casa sua e
LO YO-YO
È
opinione comune degli storici del costume e del gioco che lo origini dello
yo-yo risalgano a epoche antichissime. Tra molti di essi si è diffusa la
convinzione che sia stato inventato in Cina, anche se le prime prove
scientificamente attendibili sono state riscontrate nella cultura della Grecia
classica: su un piatto ateniese del V secolo a. C. è raffigurato un ragazzo che
gioca con la rotella attaccata a uno spago. Lo yo-yo conobbe una diffusione
universale e per lunghi secoli non ebbe significative variazioni.
Nel
Settecento divenne il passatempo preferito dell’aristocrazia francese e
inglese. Nel Regno Unito veniva allora chiamato ‘gioco del principe di Galles’,
in Francia ‘emigrette’ [sic!] perché quelli d’avorio erano particolarmente
apprezzati dagli aristocratici che avevano dovuto abbandonare Parigi all’epoca
della Rivoluzione. Lo stesso duca di Wellington era un incallito yo-yofilo.
Finché negli anni ’30 del secolo scorso Donald Duncan ne divulgò una versione
più moderna cui dedicò esibizioni pubbliche e aggressive campagne
pubblicitarie. Se ne riuscirono a vendere milioni sia in America sia in Europa
e si arrivò persino a organizzare campionati e gare di resistenza.
COLLEZIONISTI E COLLEZIONI
Antiquario …………
Oggetti d’antiquariato
Bibliofilo…………… Libri
Conchiliologo…….. Conchiglie
Deltiologo…………. Cartoline
Discofilo…………… Dischi
Filatelico…………… Francobolli
Fillumenista ………. Scatole
di fiammiferi
Incunabolista ……… Incunaboli
Logofilo …………… Parole
Numismatico ……… Monete
Scripofilo………….. Titoli
azionari e obblig.
DIMENSIONI DELLE PALLE DA
GIOCO
LO ‘SWOOSH’ DELLA NIKE
Insieme agli ‘archi d’oro’ di McDonald’s, alle
‘curve dinamiche’ della bottiglia di Coca Cola, alla croce e alla mezzaluna, lo
‘swoosh’ della Kike è uno dei loghi più conosciuti del pianeta. Fu creato nel
1971 dall’allora studentessa di design Carolyn Davidson che chiese 35 $ per il
suo lavoro. Il fondatore della Nike, Phil Knight, scelse il logo all’ultimo
istante, dicendo: «Non mi piace, ma crescerà con me». Dodici anni dopo, quando
il logo era ormai stranoto, da Davidson ebbe delle azioni della Nike come
riconoscimento per aver contribuito alla creazione di uno dei più influenti
marchi di tutti i tempi.
Nike era la dea alata greca
della Vittoria. Era figlia del titano e di Stige (il fiume dell’oltretomba),
sorella di Zelo (emulazione), Crato (forza) e Bia (violenza). Durante la
battaglia fra dei e titani si schierò con gli dei, scelta che le valse la
gratitudine di Zeus. Nonostante Nike avesse scarsi poteri, gli dei la
consideravano come un portafortuna in battaglia.
DORMIGLIONI CELEBRI
•
Si dice che il greco Epumenide si
sia addormentato in una caverna da bambino e non si sia risvegliato per 57
anni, quando si ritrovò dotato di ogni saggezza.
•
Nel ciclo di Artù si narra che Merlino
non è morto, ma addormentato sotto forma di un vecchio albero. Neppure Re Artù
sarebbe morto ad Avalon, ma addormentato nelle sembianze di un corvo reale.
•
La mitologia germanica racconta che Carlo
V dormirà finché non sarà tempo di svegliarsi e rivendicare il suo regno e Barbarossa dormirà con 6 cavalieri
finché questi non saranno pronti a destarsi per fare della Germania lo Stato
più potente della terra.
•
È noto che Margaret Thatcher traeva
profitto dal dormire 3 o 4 ore per notte, così come Napoleone e il cinese Chou
En-Lai.
•
Si dice che Carlo Magno non sia
morto, ma addormentato nei pressi di Salisburgo, in attesa dell’avvento
dell’Anticristo e in quel momento si sveglierà, vincerà il male e annuncerà il
ritorno di Cristo.
•
Nella mitologia greca, Endimione era
un bellissimo pastore, molto amato dalla Luna (Selene) che si unì a lui. Dato
che Zeus aveva promesso a Endimione di esaudire un suo desiderio e lui aveva
scelto il sonno, su richiesta di Selene, Zeus accordò al pastore la possibilità
di dormire un sonno eterno, conservandosi per sempre givane. Secondo altre
versioni del mito fu durante questo sonno che Selene vide il ragazzo che se ne
stava sul monte Latmo e se ne innamorò.
I MIGLIORI DEL 2006 (SINORA)
By Mauro
1)
BRUCE SPRINGSTEEN – WE SHALL OVERCOME
2) CHRISTY MOORE – LIVE IN DUBLIN 2006
3) WILLIE NILE – STREETS OF
4)
NEIL DIAMOND – 12 SONGS
5)
VINICIO CAPOSSELA – OVUNQUE PROTEGGI
6) PACIFICO – DOLCI
FRUTTI TROPICALI
SONO ATTESI…
Pieretto… annunciato in
registrazione da Vertemate… attendiamo con fiducia
Johnny Cash… annunciato per luglio
AMERICAN V potrebbe essere il nostro disco dell’anno…
Stefano Barotti – da definire – un
nostro beniamino alla seconda prova. Attesissimo.
da
INTERNET: STRUMENTI MUSICALI
by FaZ
La Tritarra
"Suona come una chitarra,
ma ha suoni più ricchi e più esotici"
Dal Canada arriva la
"tritarra" uno strumento con le corde a Y.
Al cuore di molti strumenti musicali, dalla chitarra
al violino ad esempio, vi è sempre un semplice componente: una corda che viene
stesa e accordata tra due punti precisi. Che sia corta o molto lunga, il suo
compito in ogni caso è quello di creare delle vibrazioni che, grazie ad una
cassa di risonanza, raggiungono l'orecchio dell'uomo all'interno del quale si
producono i suoni piacevoli della musica.
Nonostante la lunga storia
dietro gli strumenti musicali a corda a nessuno era venuto in mente ciò che ha
creato un gruppo di matematici canadesi: uno strumento musicale dove la corda
che vibra ha una forma a "Y" e possiede 3 punti di ancoraggio.
Cosa aggiunge questo alla
musicalità di una corda strofinata o pizzicata che ha soli due punti di
ancoraggio? "Il segmento in più aggiunge un'esotica sonorità, un sovratono
che una singola corda non riesce a produrre", ha spiegato Samuel Gaudet
dell'Università di Moncton, di New Brunswick, che insieme ad alcuni colleghi ha
messo a punto il nuovo strumento musicale. Ciò che ne è uscito è stato chiamato
"tritarra". Viene suonata proprio come un chitarra, ma anziché
possedere sei semplici corde tese tra due punti, ne possiede sei stese tra tre
punti. Le dita comunque, producono i suoni schiacciando la corda lungo il
tratto più lungo.
Quando si pizzica la corda
di una chitarra convenzionale le cui corde sono tese solo tra due punti estremi
si genera un suono con una frequenza fondamentale più una serie di armoniche.
Queste armoniche sono due, tre o altri multipli della frequenza del suono
fondamentale. Le armoniche nel loro insieme sono responsabili del timbro di un
suono, ossia della sua qualità.
"La tritarra, invece,
genera non solo le classiche armoniche, ma anche un sovrasuono non
armonico", spiega Gaudet. Se si ascolta il suono infatti, sembra di
percepire la percussione di uno strumento simile ad una campana o ad un gong.
L'effetto è legato proprio alla presenza di tale sovrasuono. In base al modo
come ciascuna nota della tritarra viene suonato si può produrre uno o più
sovrasuoni non armonici. "In questo modo lo strumento offre una ricchezza
di sonorità che una chitarra è ben lontana dal produrre", ha detto Gaudet.
Tutti d'accordo dunque,
nell'introdurre questo nuovo strumento nelle band o nelle orchestre? Non
proprio. Bernard Richardson, fisico e specialista del suono della Cardiff
University del Galles commenta: " E' vero che la tritarra offre un suono
molto più ricco di qualsiasi altro strumento a corde, ma non necessariamente
possiamo dire che sia migliore. Alla mie orecchie infatti, giunge come una
campana o un cimbalo un po' stonati".
"La musica è molto
soggettiva - risponde Gaudet- e non respingo il parere di Richardson. Tuttavia
il suono della tritarra mi offre ispirazione e questo è molto".
Il nuovo strumento è stato
presentato per la prima volta al recente meeting della Acoustical Society of
America.
NEL PROSSIMO NUMERO:
JOHNNY CASH DA SOLO, CHITARRA E VOCE IN “PERSONAL FILE”.
BUONE NUOVE COSE DA FaZ e
IVANO… IN ATTESA DI SAPERE CHI E COSA ANDRA’A VEDERE IL NOSTRO NUOVO AMICO
“STEVE ‘66”
QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE
ORE 15,00 DEL 10/06/2006
HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO
RINGRAZIAMO) :
IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO
L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO FAZ
IL NOSTRO NUOVO “SOCIO” IVANO
L’AMICO KLOZ
L’AMICO
CIAO RAGAZ!!
SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…
IL NOSTRO NUOVO
INDIRIZZO E’ [email protected]
SCRIVETECI ! ! !