IL TONNUTO©     

 PERIODICO D’ACQUA DOLCE - Anno VII - N° 63   GIUGNO 2006     www.iltonnuto.tk

 


Se vuoi scaricare l'intero n°63 in formato PDF clicca qui:     ( A BREVE )


 

 

Questo  numero  contiene:

 

 

ANDREA PARODI and FRIENDS LIVE A VERTEMATE 27/05/2006
+  QUALCHE FOTO...
 

MONDO RINGHIO!     EDITORIALE
 

VISTI DA… STEVE ‘66
BRUCE SPRINGSTEEN 
- MILANO- FORUM - 12/05/2006
LIGABUE –
MILANO - SAN SIRO 27/05/2006
EAGLES – VERONA - ARENA 29/05/2006
 

IL DISCO DEL MESE - MERCANTI DI LIQUORE
LIVE IN DADA
 

IL DISCO DEL MESE  - CHRISTY MOORE
”LIVE IN DUBLIN 2006”
 

 SPECIALE:
 IL MATRIMONIO DI SILVIA & TEO
 

 SPECIALE:
 IL MATRIMONIO DI…CLARA E PAOLO!!
 

UN RACCONTO DI FANTASCIENZA (?)   by Kloz
 

L’ANGOLO D’IVANO
LO YO-YO
COLLEZIONISTI E COLLEZIONI
DIMENSIONI DELLE PALLE DA GIOCO
DORMIGLIONI CELEBRI
 

I MIGLIORI DEL 2006 (SINORA) by Mauro
 

da INTERNET:    STRUMENTI  MUSICALI
LA TRITARRA

 


 



 

ANDREA PARODI and FRIENDS LIVE

A VERTEMATE 27/05/2006

By Mauro

Organizzare un concerto per beneficenza non è impresa da poco.

Il nostro amico Andrea Parodi l’ha fatto, come solo lui sa fare, presso il Teatro dell’Oratorio di Vertemate con Minoprio nella splendida serata di sabato 27 maggio 2006.

Il concerto in favore del COMITATO MARIA LETIZIA VERGA per la ricerca contro la leucemia dei bambini è stato un evento che, nella vita, ricorderò per sempre... per alcuni motivi che, di seguito, elencherò.

Per la prima volta ho assistito ad un’esibizione dal vivo di Andrea, dopo due anni di “tentativi” andati a vuoto. Quindi ho potuto conoscere di persona il grande Massimiliano Larocca ed assistere ad una sua performance, ho potuto poi  stringere la mano di nuovo a Stefano Barotti che, con la sua dedica a Valentino incisa sul cd UOMINI IN COSTRUZIONE ci regalò nel luglio 2004 “buone sensazioni”…

Ho conosciuto anche nuovi musicisti di assoluto valore, Phyton Fecchio, Pieretto, Del Sangre, il gruppo canadese dei Canadian  Smoogy.

Poi ho capito qualcosa in più della vita, quella di tutti… quella di tutti i giorni, attraverso le parole e le testimonianze di persone legate all’associazione Maria Letizia Verga.

Non ero solo.

Con me l’inseparabile TONNO FaZ e la Grande Suocera.

Pochi ma, come si diceva un tempo, buoni.

Peccato, soprattutto, per chi non c’era.

Al pomeriggio avevo fatto un veloce sopraluogo giusto per portare  anche Valentino a respirare un po’ di aria “da concerto”… e già avevo avuto modo di salutare Andrea intento a sistemare le cose per la grande serata; così anche Elisabetta ha potuto salutarlo.

Giunti poco prima delle nove già c’era un bel fermento.

Ho trovato Andrea fuori dal Teatro e gli ho chiesto se Max fosse arrivato ricevendo una risposta affermativa… ma colpevolmente non ho riconosciuto Barotti che era lì a discutere con lui. Al termine del concerto, mi sono scusato con Stefano per l’involontaria gaffe… veramente, forse, è il caso anche di cambiare occhiali.

Quando siamo entrati nel Teatro c’erano ancora parecchi posti liberi poi, via via, si è completamente riempito e, in fondo, parecchia gente ha assistito in piedi all’intero concerto.

Un indubbio successo: l’ottima organizzazione del nostro amico Andrea è stata premiata, alla grande.

Il concerto ha visto alternarsi sul palco i vari artisti & gruppi con una performance di tre brani ciascuno. Quindi lo stupendo gran finale con tutti gli artisti sul palco a celebrare il grande evento.

Hanno aperto il concerto i fiorentini DEL SANGRE che ci hanno veramente affascinato con le loro canzoni: la stupenda MARCELLA AU REVOIR dal loro ultimo album “…UN NOME AD OGNI PIOGGIA…” (che abbiamo ovviamente acquistato) è una delle più belle canzoni che ho ascoltato in questo 2006.

Quindi è saluto sul palco il giovane Di Bella che è stato un po’ anche il mattatore della serata visto che, come poli-strumentista, ha accompagnato Parodi prima (alla fisa e all’organo) e Pieretto poi (alla fisa).

Quindi in serie Stefano Barotti che, con la sua dodici corde ci ha stupito una volta di più, voce bella e particolare… un nuovo disco  da registrare e quindi anche un assaggio di quello che verrà.

Quando è salita sul palco la band di Andrea Parodi si è capito subito che sarebbero state scintille… e tant’è. Hanno attaccato la spina e via in un tripudio di suoni veramente eccelso. Tre chitarre (tra cui la magica elettrica di Python), basso, batteria, fisarmonica… una macchina da guerra!!

Si è ritornati al clima intimo con il cantautore Pieretto che, accompagnato dalla fisa di Di Bella ci ha regalato veramente grandi emozioni. Attendiamo con entusiasmo il suo primo lavoro… merita senza margine di dubbio.

Con i CANADIAN SMOOGY accompagnati dal Python Fecchio si è tornati a fortissimi ritmi rock. Stupenda la resa delle loro canzoni. Un ritmo decisamente alto e un leader che, appena giunto alla Malpensa da Londra, si dimostrava in palla più che mai.

Quindi è stata la volta del nostro “beniamino” Massimiliano Larocca. I suoi amici di ventura gli hanno issato sul retro del palco un grosso pappagallo di legno… e lui ha ben tenuto a precisare che non era il caso… “Non sono un cantante di Bossa-Nova” ha dichiarato.

Poi è partito con la stupenda “L’ETICA DEL VIANDATE”. Quindi ha proposto una canzone del nuovo album che, da settembre, andrà a registrare: “I RAGAZZI DEL VICOLO”.

L’emozione più grande, comunque, l’ho personalmente vissuta nel momento in cui ha attaccato il suo terzo e ultimo pezzo: “IL NINI MUART”. Una versione stupenda che, con la sola voce e il suo bouzuoki, è persino più bella di quella incisa su cd.

Quindi, come detto, il gran finale.

Tutti sul palco, come ai tempi di THE BAND e del loro L’ULTIMO VALZER… questi ragazzi sono tutti amici, fanno musica come Dio comanda e la fanno con una passione che trascende qualsiasi logica “di mercato”. Sono una gioia per le orecchie, per gli occhi ma, sopra ogni cosa,  per il cuore.

Ci hanno salutato con stupende versioni di KNOCKIN’ON HEAVEN’S DOOR (del grande Dylan), de IL KILLER DEL TENNESEE (di Parodi) e del FIUME SAND CREECK (di De Andrè).

Un pieno di applausi al termine della loro esecuzione.

Quindi, con l’amico FaZ siamo andati a fare una foto ricordo con Andrea, il quale ci ha portato nel “retro-palco” e qui, finalmente, dopo quasi un anno ho potuto stringere la mano a Massimiliano Larocca. Dopo la foto di rito la promessa di ritrovarci presto, magari con più calma… un grande Max. Un ragazzo d’oro.

Quindi abbiamo scambiato due parole con Python Fecchio… e lì il FaZ (da portabandiera del De Sfroos) non ha potuto altro che rimpiangere la presenza del Python a fianco del Davide.

Ora la sua chitarra suona per i BLUESMACHINE e per il nostro Parodi… ed è un gran bel suonare.

E’stato un grande concerto del quale ci resteranno  bellissimi ricordi.

Attendiamo, al più presto, un bis anche se, sappiamo, mettere insieme tutti questi artisti una seconda volta, sarà un’impresa... ma Andrea è un ragazzo pieno di risorse.

Grande.

 

QUALCHE FOTO...

By FaZ

 

La serata di beneficenza in favore del Comitato Maria Letizia Verga è stata organizzata dal nostro amico Andrea Parodi nel miglior modo possibile.

Andrea ha chiamato attorno a sé i suoi amici, i suoi collaboratori, tutte persone con le quali ha suonato e suonerà.
E’ stata una serata fantastica che ha unito al senso civico dell’iniziativa una squisita qualità musicale.

 

Come a i tempi di THE BAND, tutti gli eroi della serata uniti sul palco per il grande tris finale. Emozioni.

 

       I due TONNUTI al cospetto del Grande Organizzatore Andrea Parodi.
Solo un grande come lui avrebbe potuto fare tanto.

 

 

 

 

La pagina di tutte le foto è  http://xoomer.alice.it/fafox/tonnuto_file/27maggio2006/seratona.htm

 

 

 

 

 

 

 

L’incontro. Finalmente, dopo quasi un’anno di attesa il TONNUTO è al cospetto del grande
Massimiliano Larocca.
Il nostro album dell’anno 2005 può così essere degnamente festeggiato.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopodichè ecco i grandi ...

 Stefano Barotti

 

 

  Del Sangre

 

 

 

 GRANDE SERATA !!!  ( x FaZ )
Il favoloso personaggio ANDREA PARODI, bravissimo sia da musicista che di persona, ha riunito la band e gli amici in una serata davvero indimenticabile ! Io dico sinceramente ne sono rimasto entusiasta e devo dire sorpreso. Considerato che non hanno per ora una grande fama (che ho scoperto appunto si meritano appieno) non credevo di trovare tanta bravura, passione, umiltà, carica musicale, simpatia e senso di solidarietà,  tutte concentrate in questa dozzina di ragazzi che, a differenza di altri musicisti magari ben più famosi (ma spesso di talento inferiore), prediligono come scelta di vita, la libertà di viaggiare e cantare come e quello che si sentono dentro passione per la musica libera a quella dei soldi o della fama costruita. 

I grandi (amici) erano:   MASSIMILIANO LAROCCA , STEFANO BAROTTI , MARCO PYTHON FECCHIO,
                                    DEL SANGRE, PAOLO PIERETTO,  CANADIAN SMOOGY, ANTONIO DI BELLA e il chitarrista che lo accompagnava
.

 

Pieretto

 

 

i Tonnuti con il grande
    Marco Python Fecchio

 

 

 A. Di Bella

 

  Canadian Smoogy

 

 

 

 

 

 

 

 


MONDO RINGHIO!

EDITORIALE

A CURA DI

 

 

 

ITALSCANDALO… IN ITALIANSTYLE

 

 

“CONTINUO AD ESSERE JUVENTINO. E SPERO CHE LA PUNIZIONE SIA COSI’ SEVERA DA RIAVERE DIRITTO DI PAROLA.”

(ANDREA PININFARINA – PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA)

 

Cari amici ben trovati.

L’Italscandalo del calcio italiano ha assunto, col passare del mese di maggio, contorni veramente “ENORMI”. La stampa specializzata ha fatto uscire più e più edizioni speciali. Alcuni giornali hanno ben-pensato di pubblicare per intero tutti i testi delle intercettazioni telefoniche.

La merda che ne è venuta fuori è stata talmente tanta e puzzolente che, persino BISCARDI è stato di fatto costretto a mollare tutto quanto.

Un amico di juventina fede mi confidava giorni addietro che lui, personalmente, si sentiva sicuro del fatto che, nel giro di pochi giorni (con l’inizio del mondiale)  tutto sarebbe stato “insabbiato”. Tutti colpevoli, tutti innocenti: è il principio da cui partivano le sue considerazioni.

Il malcostume italiano dell’”insabbiamento” viene ora invocato… da chi ha vinto (favorito dalla “moggiade”) ma anche da chi ha perso (sul campo forse… ma non in borsa).

Andiamo al mondiale fieri di un capitano (Cannavaro) che in conferenza stampa beato dichiara che il buon Luciano è (più o meno) quasi innocente: semmai vittima del sistema.

Andiamo al mondiale con un tecnico le cui dimissioni erano invocate a gran voce da tanti…

Andiamo al mondiale… mi meraviglio che non ci abbiano gentilmente chiesto di starcene a casa nostra. Avremmo, forse, fatto meglio a mandarci l’Under 21.

 

Sul fronte della seria politica. Una sana idea è venuta al Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, il quale propone un superbollo per i cosiddetti S.U.V..

Finalmente una buona idea da parte di uno dei nostri “politicanti”.  Ma poi, siccome tutti i ministri ne hanno almeno uno… insomma, avete capito.

Non per essere impopolari, o bacchettoni, eh!! Sappiamo che il macchinone fa “figo” ma, soprattutto “fighetta” visto che pare che più del 50% sia ad uso e consumo delle “signore”, ma visto che consuma il triplo e inquina il doppio delle macchinette normali… il provvedimento è uno di quelli che si poteva definire di “buona logica”.

Sul fronte dell’altra economia, pare che il nuovo governo debba trovarsi nella non facile posizione di alzarci (nella prossima finanziaria 2007) l’aliquota base dell’iva.

In Germania già l’han fatto… potenza teutonica!!

Non più il vecchio 20% ma, pare, un punto percentuale in più.

21% sarà la nuova aliquota dal 2007 a meno di ripensamenti. Il tempo per ripensare c’è, più o meno fino a metà novembre. Speriamo bene.

Pensare… noi che chiedevamo l’abbassamento dell’aliquota su cd e dvd… stai attento che ora ci toccherà pure l’aumento.

Anche per questo mese è tutto amici… alla prossima.

 

 

 

 


 

 

VISTI DA…

STEVE ‘66

 

Ospitiamo, con  gioia, un nuovo amico.

Grande appassionato di buona musica, Steve ‘66 segue assiduamente i migliori appuntamenti.

In questa prima sua collaborazione ci racconta di tre grandi eventi.

BRUCE SPRINGSTEEN

MILANO- FORUM - 12/05/2006

 

"Venerdì 12 maggio 2006, Assago, l'atmosfera è quella dei grandi eventi. Il cartellone del concerto del Boss riporta "sold Out", c'era da aspettarselo.

Fuori dal palazzetto la file è interminabile, davanti a noi almeno 9/10.000 persone, speriamo di trovare un posto decente; poi i cancelli si aprono e con grande ordine e sorprendente velocità siamo all'interno della struttura, primo anello, quasi di fronte al palco...si comincia bene!

Già, il palco: sembra un piccolo teatro, con drappeggi rosso scuro, alcuni lampadari old stile, un mix tra un saloon ed un locale di New Orleans.

Il "popolo del Boss" attende febbrilmente, ogni tanto elevando cori e scandendo il suo nome "Bruce, Bruce, Bruce" in un brusio che cresce fino a far tremare il palazzetto.

Inganniamo il tempo dell'attesa tra un panino ed una birra, poi, finalmente, dopo le 21 i ragazzi della nuova band cominciano a sfilare sul palco fino all'arrivo (non eclatante ma come uno di loro) del Boss, ovviamente nel tripudio generale.

E' sempre piacevole sentirlo parlare un po' in italiano, dimostra rispetto per il pubblico che ha di fronte, e non dice banalità (ciao mamma e caz... simili!); da subito, però, ci avverte: "questa sera ci divertiamo"

E così è stato: ben più di un secolo di storia della musica folk americana viene proposta con una grinta, un trasporto, un sentimento eccezionali. La band suona due ore e mezza a memoria, come se lo facesse da sempre; sopra le righe il batterista, i fiati e i violini, il banjo.

Anche se l'acustica del forum , per me, non è il massimo, ci viene regalata una serata indimenticabile; il Boss canta  e tiene la scena come il 25enne di Born to run (ma come fa??) e non solo la band ma anche il pubblico si fonde perfettamente ora nello scandire il tempo, ora nei cori, ora nei ritornelli più conosciuti tanto che Bruce manifesta più di una volta la sua soddisfazione.

Su tutte:

Jesse James, corposo inizio della serata;

il quasi ragtime di Erie Canal;

Eyes on the prize, con la voce del Boss bene in evidenza rispetto agli strumenti;

We shall overcome, proposta in una versione come mai prima d'ora;

Jesse James, dove il banjo raggiunge vette eccelse!

Pay me my money down, con grandissima e ripetuta partecipazione del pubblico.

Mrs McGrath, seriosa ballade contro la guerra;

e poi alcune sue canzoni, perfettamente integrate nelle Seeger Session:

Johnny99, My City of ruins (super!!); You can look but you better not touch

Chicca finale quando il boss saluta la platea e dice che...: "ci vediamo in autunno", e qui crolla letteralmente il palazzetto!!!

Ho espresso in sintesi le emozioni della serata; da un punto di vista musicale ritengo che il Boss abbia perfettamente superato questa prova di cimentarsi con un mix di generi musicali (folk, country, ragtime ecc) non propriamente suoi; il risultato è stato quello (al di là della bravura eccellente della band) di fare propri questi pezzi e di proporli come se li avesse scritti lui, con la stessa forza e convinzione, amore e passione delle canzoni del boss.

In autunno non si può perdere il bis e per chi non c'è stato il consiglio è di non lasciarselo sfuggire!

 

 

LIGABUE – MILANO - SAN SIRO 27/05/2006

 

Grande Liga, come sempre!

 

Anche se la formula dei concerti suddivisi in Club/Palazzetti/Stadi e (da settembre) Teatri, diluisce necessariamente le molteplici canzoni così che per riuscire a sentire tutte quelle “che vorresti sentire” bisognerebbe assistere ad almeno 4 concerti!

 

Ciò premesso, nella serata del Meazza, il Liga propone una scaletta che ripercorre buona parte della sua produzione; scaletta, a dire il vero, molto simile a quella dell’evento di Campovolo. Ma almeno al Meazza l’acustica non ha creato sorprese sgradite.

 

Dal punto di vista della track list l’ho trovato quindi abbastanza ripetitivo e mi dispiace (ma sono ovviamente  gusti personali) che non abbia suonato anche negli stadi pezzi come “Una vita da mediano” “Radiofreccia”, “Vivo morto o X”; a dire il vero pensavo che suonasse qualche pezzo in più anche del nuovo album.

 

Dal punto di vista musicale la serata è stata comunque all’altezza delle migliori performances; due ore e mezza di buon rock, suonato degnamente, cantato degnamente, con un’interessante versione acustica di “Il mio nome è mai più”.

 

L’aspetto più positivo è stata la partecipazione del pubblico che ha cantato e ballato ininterrottamente tanto che il Liga, alla fine concerto, nel congedarsi, ha ringraziato per la serata definendola “spaziale” come mai nei precedenti  suoi concerti al Mezza.

 

Una nota anche per i gruppi di supporto:

a)     l’Aura, ottima interprete vocale che peraltro assomiglia molto (forse troppo) a Elisa ;

b)     i Rio (dove suona come chitarrista il fratello del Liga), genuina rock band con una bella voce solista (di cui non ricordo il nome);

c)      i più conosciuti Tiromancino che hanno debitamente preparato l’atmosfera per l’inizio del concerto.

 

EAGLES – VERONA - ARENA 29/05/2006

 

 Per uno che come me è cresciuto a pane e…Eagles, sarà difficile essere obiettivi sulla serata all’Arena di Verona che è stata…meravigliosa.

Prima emozione; verso le 16,30, passeggiando come molti turisti intorno all’Arena stessa, abbiamo sentire le note delle ultime prove, in particolare quelle di “Tequila Sunrise”, provenire dall’interno. Armato di teleobiettivo, da uno degli ingressi laterali, super zoommata ed ecco immortalati, a futura ed indelebile memoria Timothy B. Smith e Don Henley!

Fino alle 17 ca. (apertura cancelli prevista per le 18,30) non c’era quasi nessuno fuori dagli ingressi tanto che, fermandosi a quell’ora si sarebbe potuti entrare per primi nell’area Tribune non  numerate; al momento ho pensato che si sarebbe “snobbato” un evento così importante, che non ci sarebbe stata la degna accoglienza per la Band che ha  lasciato una traccia fondamentale nella storia del country rock (e non solo), che con il solo album Hotel California, negli States, ha venduto più di tutti nella storia della musica, secondo nel mondo solo a Thriller di M. Jackson.

 

Fortunatamente mi sbagliavo: all’Arena, alla fine, c’erano quasi (nota di cronaca) 14.000 spettatori, uno spettacolo nello spettacolo; dico “alla fine” perché l’unica pecca della serata è stata quella dell’organizzazione (pessima) che ha consentito un afflusso continuo di gente (che ti passava davanti ostruendo parzialmente la vista del palco) fino a ca. mezz’ora dopo l’inizio del concerto!!

 

E veniamo al dunque; alle 20,45, in perfetto orario, Timothy B. Smith, Don Henley, Glenn Frey, Joe Walsh e la band composta da percussionista, chitarra e fiati , sale sul palco nell’ovazione ed emozione generale ed attacca con “Take it Easy”, tanto per gradire!

 

Questi quattro signori quasi sessantenni (orfani, per l’ormai insanabile diatriba, di Don Felder, stupenda chitarra dai tempi di Desperado) gestiscono con assoluta padronanza uno show di quasi tre ore (comprese due brevi pause); l’esecuzione canora e strumentale è eccezionale, alcuni pezzi è come sentirli dal proprio lettore cd.

 

L’acustica, all’Arena, è ottimale, l’amplificazione perfettamente calibrata, tutto è ok per una serata che gli Eagles rendono unica.

 

In 35 anni di carriera sono stati in Italia solo tre volte; nel 2001 a Lucca (non potei andare, ahimè!), il 27 a Roma ed il 29 a Verona appunto; troppo poco!!

 

Il Tour mondiale (che dura dal 2004!) è stato scherzosamente intitolato Farewell Tour I (tour d’addio n. I); secondo i componenti della band potrebbero seguirne ancora ma nel dubbio non si poteva mancare l’appuntamento italiano.

 

Il repertorio degli Eagles è impressionante: ogni canzone un tripudio, anche per i motivi tratti da alcuni album solisti di Don Henley e Joe Walsh; quest’ultimo, autentico mattacchione del gruppo (lo sapevate che diversi anni fa si era candidato per la Casa Bianca?), nell’esecuzione di Life’s been good, si aggirava sul palco con casco di protezione da lavoro con incorporata telecamerina così da riprendere spot il pubblico e dare anche a noi un po’ di visibilità!

 

Due momenti su tutti; dopo poco più di due ore di spettacolo, il palco è buio (c’è appena stata una breve pausa), inizia a suonare una tromba con un lungo dolente assolo che ci traghetta trepidanti all’accendersi di due luci spot sul palco ad inquadrare le chitarre solo che intonano le note di Hotel California…. roba da brividi!!! Sono riuscito a filmare quasi tutta la canzone, alla faccia dell’inserviente seduto tre file davanti a me che continuava ad impedire riprese (ops, questo non riportatelo sul Tonnuto!)

 

Il secondo momento di superba emozione ma anche un po’ di malinconia (sapevamo che il concerto si chiudeva così) sono state le toccanti note iniziale di pianoforte di Desperado,  canzone accompagnata da migliaia di luci (accendini, telefonini ecc, ecc,) e conclusa con bellissimo assolo vocale di Don Henley.

 

Poi standing ovation (una delle tanti a dire il vero!!), saluti e la sensazione di aver vissuto qualcosa di veramente unico e forse (purtroppo) irripetibile.


 

 

 


 

 

 

IL DISCO DEL MESE

MERCANTI DI LIQUORE

LIVE IN DADA

By FaZ

 

 

 

Ecco qua uno dei miei gruppi preferiti… nei negozi in questi mesi !

 

Ritornano i Mercanti ! Evviva !!  Dopo il CD dell’anno scorso, bellissimo ma forse realizzato velocemente con solo 9 brani riecco i 3 umili ma strabravissimi ragazzi di Lissone e Monza.

Fanno un ritorno alla grande con un cofanetto dal doppio supporto multimediale: 1 DVD + 1 CD  (al prezzo di 1… circa 19 €).

Provengono dalla provincia, non sono famosissimi, ma meritano sicuramente un successo nazionale. Probabilmente non lo hanno (ancora) solo perché i loro testi vanno “pensati”, così come quelli dell’invece famosissimo De Andrè, grande cantautore a cui si ispirano.  La musica dei Mercanti va presa con (e restituisce) …una boccata di calma e relax, cosa difficile ai nostri tempi ma non per questo negativa, anzi ! 

Loro ci mettono un’ottima voce, 2 chitarre, la pianola, la fisa  ed a volte archi, così che entrando nel loro mondo trasmettono un vero piacere musicale che rimane ben “addosso” all’ascoltatore.

I racconti e le visioni dei loro testi ad una prima lettura o ascolto appaiono spesso  negativi e rassegnati. In verità, analizzati per intero sono, diciamo, delle riscosse dove nelle difficoltà della vita c’è sempre qualche possibilità per superarle, affrontandole in un modo o nell’altro, ma sempre dignitosamente. Di conseguenza un evento inizialmente negativo viene “rivisto” a fine storia come un motivo che ha indotto a combattere per concludere la storia con esito “utile”. Tutto è bene ciò che finisce bene (pur tra mille fatiche).

Le melodie spesso fantastiche, ascoltate per esempio “Senza titolo”, fanno viaggiare sopra le nuvole. Alternano dolci suoni a veloci “picchiate” sulla chitarra. Testi ironici, racconti d’altri tempi, storie di sottomessi che si riscattano. Il tutto tenuto in piedi sempre dalla perfetta voce di Lorenzo, dall’ardito Simone alla chitarra e dal magico Piero ai tasti (tastiera, pianola, fisarmonica).

 

Registrato “buona la prima” in due serate al Dada Pub di Villasanta, “Live in Dada” è piuttosto rustico ma quindi perfetto, ritengo,  per riportare l’ambiente festaiolo dei loro concerti.

Numerosa la presenza di fans durante la registrazione (li si sente in continuazione come accompagnamento alla voce di Lorenzo Monguzzi). L’acustica forse non  perfetta del luogo, mantiene però quell’effetto “vero” di concerto che a mio modo di giudicare esalta le loro opere.

Questo lavoro è un regalo ai fans, un  modo per comunicare loro che Mercanti e pubblico sono un tutt’uno e sarà sempre così. 

 

Tante sono le tracce totali. Oltre che a buona parte del loro repertorio, “Live in Dada” contiene anche qualche cover (“Il gorilla” da De Andrè, “Il disertore” di Vian e la famosissima “La guerra di Piero”). C’è anche un inedito “Un punto” tratto da una poesia di Gianni Rodari.

Nel DVD invece c’è un videoclip ben realizzato “Non siamo mai stati sulla luna”. Le altre video canzoni sono invece alternate a spezzoni di making of  oltre che ad un’intervista ai Mercanti.
Tutto questo lavoro riassume molto bene l’impronta musicale del gruppo.

Eccovi le tracce:

CD
01. Cecco il mugnaio
02. La semi-automatica
03. La musica dei poveri
04. Canzonetta (in risposta ai grandi interrogativi della vita)
05. Nella chiesa di Bellusco
06. Il gorilla
07. La moglie brontolona
08. Un punto
09. L'Italia
10. Il disertore
11. Senza titolo
12. L'eroe
13. Apecar
14. Lombardia
15. Il sergente della neve/La guerra di Piero

DVD
01. L'eroe
02. Non siamo mai stati sulla luna
03. Hey Hey my my
04. La musica dei poveri
05. Nella mia ora di libertà
06. Nella chiesa di Bellusco
07. Il gorilla
08. Lombardia
09. Mai Paura
10. Non siamo mai stati sulla luna (clip)

 

Per chi ancora non li conosce, una veloce biografia:

I Mercanti di Liquore nascono a Monza a metà degli anni `90, quando tre musicisti che già militavano insieme nel gruppo rock “ZOO” decidono di dar vita ad una formazione orientata verso la musica acustica. Il loro repertorio è costituito da composizioni originali e da rivisitazioni di alcune tra le più belle canzoni di Fabrizio De André e di altri autori significativi nel panorama della musica italiana.

I Mercanti di Liquore si caratterizzano per l'estro e l'originalità degli arrangiamenti personalizzando l'interpretazione dei brani tanto da essere definiti dalla critica specializzata un vero e proprio "power-folk trio", per il personale approccio alla musica d'autore.

Il primo CD del gruppo: "Mai Paura" (Musica Mezzanima-Samsara) che oltre ai brani originali del trio contiene alcune tra le indimenticabili ballate di Fabrizio De André, esce nel maggio del 1999. L'album ottiene ottime recensioni su tutta la stampa ed entra in distribuzione nazionale.

Nel giugno 2000 i Mercanti pubblicano un singolo contenente l'interpretazione di "Geordie".

Nel Marzo 2002 esce il nuovo cd, intitolato “La musica dei poveri”(Mezzanima/Bloom).

Il lavoro contiene quasi esclusivamente composizioni originali e testimonia la crescita stilistica del gruppo. Come si può intuire dal titolo, i 14 brani del disco raccontano un’umanità perdente ma orgogliosa, capace di opporre all’arroganza dei vincitori una disobbedienza convinta e caparbia, o quantomeno una propria, differente, visione delle cose.

Nell’aprile 2003 debutta “Song n.32 (Concerto variabile)” uno spettacolo che vede protagonisti i Mercanti di Liquore e Marco Paolini.   Segue il CD “Sputi” decisamente originale.

Poi nel 2005 “Che/cosa/te/ne/fai/di/un/titolo”. Infine il doppio “Live in Dada” registrato nell’ottobre 2005 in due serate.

 

Serata di registrazione, vista dal fan Randomaze:

Dada Pub, 21/10/2005

Trovare il Dada non é facile ma, non senza aiuto, riesco ad arrivare. Sono in anticipo di un ora e il locale, nonostante le ridotte dimensioni, non é ancora pieno. Ma nel tempo di una birra la gente arriva e riempie il posto all'inverosimile. Alle 22.30 il posto é stracolmo e, nell'unico angolo con un poco di spazio ci sono Lorenzo, Simone e Piero: i Mercanti di Liquore.

Li conosco da poco, li ho già visti in concerto in teatro ad Arcore un mese e mezzo fa. E, come ad Arcore, tocca alle note di Cecco il Mugnaio aprire il concerto. L'atmosfera si crea in un attimo mentre la voce calma e tranquilla di Lorenzo si fa sentire. Ma quando Cecco disobbedisce persino alla morte arriva anche il turno della platea. Che si fa vedere carica. Molto.

Rispetto al concerto al teatro di Arcore Lorenzo parla meno, introduce meno le canzoni, ma i presenti non hanno bisogno di introduzioni, conoscono i Mercanti, conoscono il repertorio e lo dimostrano. Apecar, Geordie, L'Eroe, Il Gorilla, Mai Paura, l'Italia, La Semi Automatica... fino al passato più remoto: "Vi ricordate di Canzonetta? Noi no, ma ci proviamo lo stesso...".

Tre ore filate di concerto, nessuna pausa se non, sul finire di "Sergente nella Neve" il pubblico si é imposto e ha inizato a cantare fino allo sfinimento il ritornello: "..soldatino canta canta, cavalli otto, uomini quaranta...". Bellissimo.

Alla fine tocca a Bella Ciao chiudere il concerto. Una chiusura non banale ma sicuramente gradita.

Adesso la speranza é che la qualità del materiale registrato sia giudicata valida, perché se il CD live sarà all'altezza del concerto sarà una figata incredibile....

 

 

Sito:    www.mercantidiliquore.it   (attenzione, è in restyling in questi giorni)

 

Comprate i Mercanti che meritano tanto !  E poi, i gruppi locali vanno sostenuti. 

Bene !  .. ci si vede a qualche loro concerto, allora ! (dove trovate sempre i CD).

 

Ciao.

 

 

 


 

IL DISCO DEL MESE

CHRISTY MOORE

”LIVE IN DUBLIN 2006”

By Mauro

 

 

Un doppio cd per presentare tutta l’atmosfera che si crea quando un grande personaggio come l’irlandese Christy Moore canta a “casa sua”, al THE POINT di Dublino.

Segnalo da subito il sito di Christy Moore: per chi non avesse mai sentito la sua voce, valga l’invito ad andare nella sezione della discografia a porre rimedio: non si potrebbe proseguire oltre se, almeno una volta, non si provasse ad ascoltare il timbro vocale “corposo” e unico di Moore.

 

www.christymoore.com

 

Attivo sin dal 1969 anno dell’esordio con l’album PADDY ON THE ROAD, Moore è un’autentica icona della musica d’Irlanda. La sua fama è pari a quella dei celeberrimi U2 e, se questi ultimi hanno spopolato a suon di rock, Christy ha portato il folk delle terre irlandesi ad un picco musicale e compositivo di livello eccelso.

Paladino del cosiddetto IRISH FOLK REVIVAL Moore ha raccolto, nel corso degli anni,  accanto a se i migliori musicisti irlandesi; così virtuosi di strumenti “tradizionali” come “uillean pipes”, bouzouki e mandolini intrecciano le loro melodie insieme a quelle prodotte dalla chitarra, rigorosamente acustica, del nostro.

Col suo secondo album PROSPEROUS (1972) di stampo completamente irish-folk Moore indica subito quelle che saranno le sue coordinate musicali da lì in poi.

Musica della tradizione “irish”, dunque, ma non solo.

Musica spesso acustica e dall’adamantina bellezza.

In quasi quarant’anni di carriera Moore ha inciso (live e raccolte, cofanetti compresi) ben trentacinque album.

Canzoni memorabili come VIVE LA QUINTE BRIGADA, EL SALVADOR , LISDONNVARNA (canzone inno dei raduni folk irlandesi… un po’ come LA CURRIERA del Van De Sfroos… canzone che nei live non manca mai e mai potra’ mancare) e moltissime altre ancora, sono entrate nel cuore dei suoi fans ed hanno raccontato storie e vite, eroi e gesta, spesso dimenticate.

Con i compagni di viaggio Andy Irvine, Donald Lunny e Liam O’Flynn  Christy Moore forma nei primi anni settanta un supergruppo dedito alla riscoperta delle tradizioni musicali della verde Irlanda: i PLANXTY rappresenteranno un punto fondamentale di partenza per chiunque voglia avvicinarsi alla tradizione musicale irlandese.

Descritto, in breve, il carismatico personaggio, veniamo alla sua ultima fatica.

Questo doppio live è, come tutte le sue registrazioni dal vivo, esemplare per riuscire, sino in fondo, a capire che genere di potenza vocale e musicale sia Christy Moore.

Un disco di cui ci si innamora subito al primo ascolto e che poi viene difficile da sostituire con qualcos’altro.

Nel doppio album ben trentacinque canzoni. Non mancano i superclassici ma, è con le canzoni tratte dal suo lavoro di studio (BURNING TIMES – 2005) che Moore ci sorprende.

Rilegge infatti vecchie canzoni (e non di primo piano) di Dylan come HATTIE CAROL e CORINA CORINA, una stupenda MOTHERLANDS di Natalie Merchant, quindi THE MAGDALENE LAUNDRIES di Joni Mitchell per finire poi con lo strizzare l’occhiolino al padre di tutti i folk-singer, WOody Guthrie con una rilettura spettacolare di SACCO & VANZETTI.

A dividere il palco con Moore e la sua chitarra acustica c’è il chitarrista  DECLAN SINNOTT, già da tempo compagno di scorribande del nostro.

SINNOTT lavora di fino, a volte con un’acustica a volte con un’elettrica e riesce veramente a creare un tappeto sonoro dove la voce e il suono di Moore scorrono placide.

Il tutto è registrato al teatro THE POINT di Dublino nelle sere del 29/30 dicembre 2005 e 5/6 gennaio 2006.

Si sente tutto il calore della gente di casa, si sente un fondo di vera appartenenza alla causa dell’irish-folk, si respirano intensi profumi di SMOKE AND STRONG WHISKY… ci sono tutti gli ingredienti che rendono, a conti fatti,  una buona registrazione, molto più che un buon disco.

La dimensione live regala veramente molto a questo disco. Moore spesso introduce le canzoni scherzando con il pubblico. Si intuisce una partecipazione veramente fuori dal comune. Il paladino è tornato tra la sua gente.

Moore aveva già in passato registrato un live al POINT. Si tratta di LIVE AT THE POINT uscito nell’ormai lontano 1994. In quell’occasione Moore era solo con la sua chitarra, senza nessuna spalla e anche in quell’occasione centrò il bersaglio. Altro grande disco nella sua copiosa discografia.

Il doppio LIVE 2006 è vivamente consigliato a tutti gli amici che amano la musica d’autore intrisa di quel suono irish-folk di cui Moore è, ormai da tempo immemore, portabandiera.

 

 


 

 

 

 SPECIALE:

 IL MATRIMONIO DI SILVIA & TEO

By Mauro

 

 

 

Quando entrate a casa TONNUTO subito capite l’aria che tira da queste parti.

Vi accolgono prima un bello ed intenso primo piano del grande Willy DeVille e quindi un ben più rassicurante manifesto della DAVIDE VAN DE SFROOS BAND ai tempi di BREVA & TIVAN con tanto di autografi. Fra pochi giorni allungheremo la galleria fotografica con Andrea Parodi, Massimiliano Larocca  e Python Fecchio unitamente al grande FaZ.

Quindi imboccate le scale e vi trovate di fronte ad una pergamena vergata completamente a mano che reca, in fondo, le firme dei nostri amici Silvia & Teo.

E’ un dono che ci fecero per il nostro matrimonio, ed è una di quelle cose che si appendono perché tutti le possano vedere e perché sempre, ogni volta che si entra in casa, ti ricordino quel che contengono.

Contiene una poesia, in rima, con la quale i nostri due amici hanno inteso ripercorrere il cammino mio e di Betty prima del matrimonio.

E’ una cosa semplice, fatta con il materiale più semplice, la carta, eppure è una delle cose più speciali che ci abbiano mai regalato, e lo è perché il valore aggiunto assoluto è dato proprio da quel senso di partecipazione gioiosa alle vicende liete della vita altrui.

Muove i passi dalla slogatura della caviglia di Betty di quasi tredici anni fa… e da lì, da quella slogatura, è partita l’avventura. Ci rammenta i lavori e le fatiche per tirare in piedi un appartamento che era un cantiere a cielo aperto… ci ricorda anche il sudore del nostro papà Adriano che ora ci guarda da lassù… ci porta infine alla data del nostro matrimonio e si chiude con il loro personale augurio, di “Tanta felicità”.

Mi riporta alla mente quello stupendo passo de “Il piccolo Principe” quando la volpe svela al piccolo Principe il suo segreto: “Non si vede bene che con il cuore: l’essenziale è invisibile all’occhio”.

Perché così è.

Proprio la settimana scorsa i nostri amici ci hanno portato la “partecipazione”, stupenda, scelta con il loro solito buon gusto e la migliore attenzione; tuttavia la cosa che mi ha affascinato di più è stata la stupenda scatola di legno che il papà di Silvia ha fatto, con le sue mani,  per i confetti.

Dovreste vederla. Una stupenda scatola fatta a forma di margherita. Un’opera di artigianato pura e di incredibile bellezza.

Anche quella scatola è fatta di un materiale semplice, come è il legno, ma anche lì, se ci guardi bene e ne noti la stupenda perfezione, nella lavorazione e nella lucidatura ti rendi conto di quanto amore ci possa essere dentro. 

Ed è stupendo pensare che in ogni casa, in ogni luogo dove i nostri amici andranno a consegnare le loro partecipazioni quella “scatola delle meraviglie” li accompagnerà  potendo raccontare di per sé stessa, l’amore di un padre… e di una madre, perché, beninteso, dietro le mani dell’uomo c’è sempre il consiglio, immagino prezioso, della sua metà.

Ecco, la pergamena, come la scatola, lungi dall’essere solo degli oggetti, sono dei simboli che, nella loro semplicità, rendono chiaro il messaggio che voleva trasmetterci chi li ha materialmente fatti.

 

 

 

AL 10/06/2006 MANCANO: 98 GIORNI

 

 

 


 

 

 

 SPECIALE:

 IL MATRIMONIO DI…CLARA E PAOLO!!

 

 

Un lieto evento deve essere annunciato a tutti i tonnuti: un altro matrimonio si prospetta all’orizzonte (non troppo lontano!)

E questa volta è quello di Clara e Paolo… già proprio loro…gli zii Tonnuti si apprestano al fatidico “sì” e siccome l’annuncio è avvenuto alquanto repentinamente e  improvvisamente non resta che comunicarne la data: 14 OTTOBRE  prossimo!!!

E così, subito dopo gli amici Silvia e Teo toccherà proprio agli eterni fidanzatini mettere la catena al dit…ops…convolare a degne nozze! Ma che dire! Come…perché eterni fidanzatini?????? Chiedete un poco a chi era presente la notte fatidica del 1 gennaio 1997  quando, dopo mesi interminabili di indecisioni, appostamenti, sogni, “m’ama, non m’ama”, attese, speranze, delusioni, immaginazioni, spasimi, frenesie, “boh”, “ma”, “forse”, “e se”, “e no, e sì”…insomma, finalmente il destino ha unito Clara e Paolo e, come potete vedere, di anni ne sono trascorsi a iosa, ma, indissolubili, i nostri eroi sono finalmente giunti alla meta agognata!!

 

A noi che li abbiamo visti “crescere” giorno per giorno, non resta che rendere partecipi tutti della gioia di questo momento…ma per una volta, anziché ripercorrere il passato (lo faremo, lo faremo!!) perché non immaginare insieme la loro vita coniugale??

 

“E’ l’alba…e come ogni mattina la sveglia suona…il Paolino, già sveglio da tempo (è risaputa la sua abitudine ad “assopirsi” presto la sera e di svegliarsi presto al mattino…ogni riferimento ad animale è puramente casuale!!!) tenta in tutti i modi (sono contemplate le gomitate, le pedate, le secchiate di acqua fredda…) di svegliare la dolce mogliettina… quando finalmente ci riesce è oramai ora di uscire: la colazione è pronta, ma Clara è impegnata nel suo solito “quarto d’ora” accademico di “lavaggio denti”.

Finalmente i due si lasciano per la loro giornata lavorativa per poi ritrovarsi a casa la sera confidando in una serata tranquilla e confortevole!!!Ma in agguato c’è………”LA CENA!!!! Risapute, infatti, le OTTIME capacità culinarie della moglie il Paolino decide di preparare lui il suo insuperabile Risotto e , mentre la mogliettina è alle prese con le pulizie quotidiane (Cosa pensano, che non gli tocchino!!!), approfittando del rumore assordante dell’ aspirapolvere, decide di prendere il telefono e di chiamare in aiuto il mitico fratello Raffaele, salvo poi spacciare per propria la ricetta dello squisito piatto (mi sembra una scena già vista!).

Oh, ora un po’di pace e tranquillità… appollaiato sul pianoforte il nostro eroe sta eseguendo la sua canzone preferita, ma…ma…ma…già le palpebre…eh…eh…cominciano a calare; mentre Clara è alle prese con la lettura un romanzo edificante e illuminante: “Confessioni di una moglie pigra”, per studiare il modo più efficace di affidare agli altri quello che non vorrebbe fare lei… ovvero la pulizia della cucina e il riordino della camera!!”

 

E così, cari amici, scorrono le giornate dei nostri sposini…come dite?? Il sabato e la domenica???

Beh……che esigenti… il seguito alla prossima puntata!!!!

 

 

AL 10/06/2006 MANCANO: 126 GIORNI


 

 

 

 

UN RACCONTO DI FANTASCIENZA(?)

By Kloz

 

LORENZO, 48 ANNI. SPOSATO DA 25 CON SUA MOGLIE GIOVANNA. UNA FIGLIA, FEDERICA, 23 ANNI. PROFESSIONE RAGIONIERE IN UNA DITTA DI MOBILI A MILANO.

SECONDA PROFESSIONE INTRINSECA: PENDOLARE...

AVEVA SEMPRE AVUTO CERTEZZE NELLA SUA COMODA ED ANSIOSA VITA. IL SUO TRENO CHE LO PORTAVA AL LAVORO, ANCHE SE IN RITARDO, ERA SEMPRE PRESENTE. IL SUO LAVORO CON LA TREDICESIMA INVERNALE E LA QUATTORDICESIMA ESTIVA. LA SUA SQUADRA DEL CUORE CHE VINCEVA POCO, MA ERA SEMPRE IN SERIE A. LE VACANZE ESTIVE SULLA RIVIERA, "CONSIGLIATE DAL DUCE" PIU' DI CINQUANTA ANNI FA'.

AVEVA LA SUA FAMIGLIA, LA GIOVANNA, SUA MOGLIE, ANCORA BELLA FISICAMENTE PER LA SUA ETA'. SUA FIGLIA FEDERICA, LA QUALE AMAVA ALLA FOLLIA.

AVEVA IL SUO COMPAGNO DI BEVUTE CON IL QUALE POTEVA PARLARE LIBERAMENTE DI FIGA E DI FORMULA UNO.

AVEVA IL SUO MITO DEL CICLISMO, MIGUEL INDURAIN, IL QUALE NON ERA MAI STATO TROVATO POSITIVO A NESSUN CONTROLLO ANTIDOPING.

AVEVA LA COMUNITA' CRISTIANA CON LA QUALE SI INCONTRAVA LA DOMENICA E DOPO LA MESSA SPARAVA QUATTRO BALLE SUL SAGRATO. ANCHE SE LO FACEVA PIU' PER LA MOGLIE CHE PER LUI. IL FAMOSO..."SILENZIO ASSENSO" CHE NEL MATRIMONIO COME PER LA TELECOM..(QUANDO CONTINUANO A FARTI PAGARE L'AFFITTO DEL TELEFONO CHE HAI APPENA CONSEGNATO, FINO A QUANDO NON GLIELO FAI NOTARE) E' MOLTO COMODO SE VUOI CONTINUARE A VIVERE D' AMORE E VUOI CONTINUARE A TROVARE UN PIATTO CALDO LA SERA.

 

MA UNA PAURA INTERNA ALLA SUA MENTE LO ATTANAGLIAVA. UNA VOCINA NELLO STOMACO ERA SEMPRE PIU' PRESENTE.

QUALCOSA STA' CAMBIANDO LORENZO...METTITI AL RIPARO...INIZIA SUBITO...

 

LA POLITICA, ALLA QUALE ERA MODERATAMENTE INTERESSATO, GLI FACEVA PIU' PAURA DEL SOLITO. PAURA DI FINIRE MALE ECONOMICAMENTE. DI NON AVERE PIU' CERTEZZE ECONOMICHE. PAURA CHE GLI PORTASSERO VIA LA CASA PERCHE' NON AVREBBE PIU' POTUTO PAGARE L'I.C.I. ...

TUTTI QUESTI POLITICI DI QUALSIASI SCHIERAMENTO, DA 11(UNDICI!!!!!!!!!!!!) MILA EURO MENSILI ESENTASSE CADAUNO. CONTINUAVANO A LITIGARE. NIENTE SOSTANZA. POLITICI CON ETA' MEDIA SUPERIORE A QUELLA DELLA BOCCIOFILA DI PADERNO DUGNANO. SENZA RITEGNO E POCHI CON CULTURA NELLA MEDIA. E QUELLA POCA CHE AVEVANO LA USAVANO PER FARSI I CAZZI LORO.

LORENZO SI SENTIVA CROLLARE LA TERRA SOTTO I PIEDI PENSANDO CHE SUA FIGLIA, FREQUENTANTE L'UNIVERSITA', DOVESSE ESSERE "ASSUNTA" DA COOPERATIVE PER FARE LA PROF, LA RICERCATRICE O LA PSICOLOGA...

 

E VOGLIAMO PARLARE DELLA DECADENZA MORALE CHE STAVA INVESTENDO IL MONDO? O MEGLIO, DEL MONDO DAL QUALE ERA STATO INVESTITO DA UNA DECADENDA MORALE DISUMANA, IRREALE, SURREALE...!?! PARLIAMONE!!!

IL LORENZO SE LO SENTIVA GIA' DA QUALCHE ANNO. IN METROPOLITANA, LA QUALE PRENDEVA DOPO IL TRENO. SI', VEDEVA DALLE FACCE BRUTTE CHE GIRAVANO GIA' DA ALLORA.

SI' PERCHE' NEL SUO BEL (VERDE) VILLAGGIO BRIANZOLO DOVE VIVEVA, NON C'ERANO TUTTI QUEI "SIGNORI STRANIERI" FINO A QUALCHE ANNO FA'.

QUANDO ARRIVARONO ANCHE NELLA SUA FRAZIONE DI PAESE, NON LI CONOSCEVA MA GIA' GLI STAVANO SUI COGLIONI QUEI RAGAZZI MAGREBINI CHE ABITAVANO IN CASE MAL MESSE DALLE QUALI LA SERA USCIVANO ODORI DI CIBO SPEZIATO CHE LO FACEVA VOMITARE.

MA SE GLI AVESSE CONOSCIUTI "VERAMENTE", AVREBBE APPREZZATO LA LORO CULTURA E SOPRATTUTTO I RACCONTI FATTI DI CALDO, DESERTO, SETE, FAME E GOMMONI...

MA LUI ERA UN TRADIZIONALISTA...AMAVA LA CASOELA, LA POLENTA ED IL RISO GIALLO.

 

PENSAVA CHE IL DISFACIMENTO PARTISSE DA LORO. L'UOMO HA PAURA DI CIO' CHE NON CONOSCE...

 

PENSAVA INOLTRE CHE OLTRE A TUTTI QUESTI STRANIERI, LA "SOCIETA'" (LA SOCIETA' CAPITE!? NON "LUI", MA LA SOCIETA' "NELLA QUALE" VIVEVA "ANCHE" LUI...!!!) AVREBBE DOVUTO DARSI UNA REGOLATA CON I CONSUMI, L 'INQUINAMNETO. ECCO PERCHE’ IL MONDO ANDAVA A ROTOLI. PER GLI STRANIERI, L’INQUINAMENTO E GLI SPRECHI. ANCHE...

 

LUI AVEVA APPENA COMPRATO UN BELLA MATIZ A GPL. NIENTE FERMI DURANTE GLI STOP DEL TRAFFICO. IL FATTO ERA CHE LUI, NON AVEVA GUIDATO OLTRE DESIO, PER ANDARE A COMPRARE LE SCARPE CON LA MOGLIE. QUINDI, COSA CI ANDAVA A FARE A MILANO IN MACCHINA...??? TANTO AVEVA IL SUO BEL ABBONAMENTO MENSILE DEL TRENO....

 

ECCO, LUI, IL LURENZ, ERA A POSTO. CON TUTTI. FORSE ANCHE CON LA SUA COSCIENZA. ANCHE CON LE SUE ASCELLE POICHE’ USAVA DEODORANTE NO-GAS...

 

MA QUALCOSA DENTRO LUI ININTERROTTAMENTE CAVALCAVA TOGLIENDOGLI IL RESPIRO.

 

FORSE SI SENTIVA COSI’ GRAN PARTE DELLA GENTE ABITANTE IL PIANETA AZZURRO.

RICCHI, MENO ABBIENTI, BORGHESI NORMALI, POVERI ALLA STAZIONE CENTRALE.

 

PASSAVA L’ANNO DUEMILASEI. SI APPRESTAVA AD ARRIVARE ANCORA UNA CALDA ESTATE.

NESSUNO SAPEVA CHE DA LI’ A POCHI ANNI UNA CRISI ECONOMICA AVREBBE COINVOLTO IL PIANETA TERRA. NON FU’ DISASTROSA A LIVELLO MATERIALE: I TVFONINI E MOLTI CELLULARI RIMASERO SPENTI POICHE’ LA CORRENTE ERA CONTABILIZZATA. QUESTO FORSE FU’ UN BENE.

 

MA LA COSA PIU’ BELLA FU’ CHE QUESTA MANCANZA DI LAVORO, DENARO, GENTE CON LE PALLE CHE SAPESSE GOVERNARE IL MONDO E LE SUE RICCHEZZE (NON SOLO ECONOMICHE), PORTO’ AD UNA RIVALUTAZIONE MORALE DEI RAPPORTI PERSONALI.

SUCCESSERO TANTE COSE INCREDIBILI: I GIOVANI E MENO GIOVANI IMPARARONO A COMUNICARE DAL VIVO, SENZA SMS ED E-MAIL, LA SERA SI RITORNAVA A PASSARLA INSIEME TRA CONDOMINI, SI RICOMINCIO’ AD AVERE ALTRI TRATTAMENTI DA PARTE DEGLI STATI, SOPRATTUTTO IN ITALIA, I GIOCATORI DELLE SQUADRE DI CALCIO INCOMINCIARONO AD ESSERE PAGATI COME OPERAI, I CICLISTI NON SI INIETTAVANO PIU’ BOMBE IN VENA, GLI APPARTAMENTI COSTAVANO LA META’ E COSI’ VIA.

 

ANCHE IL NOSTRO LURENZ ERA CONTENTO. DOPO QUALCHE ANNO DI "CRISI DEL PIANETA", OLTRE A NON AVER PERSO LA CASA... VIDE CHE SUA FIGLIA E MOLTI ALTRI GIOVANI LAVORAVANO CON ENTUSIASMO PER COSTRUIRSI UN FUTURO FATTO DI UNIONE, FIGLI, “STESCION VEGON” PER QUEST'ULTIMI E BAGAGLI PER ANDARE IN GIRO . I GIOVANI RIUSCIVANO A VEDERE PROIETTATI LE SPERANZE DEI LORO GENITORI. BELLISSIMO. UNA LACRIMA GLI CADDE SULLA GUANCIA E PENSO’ CHE TUTTO PUO’ ACCADERE NELLA VITA. E PENSO’ ANCHE CHE AMAVA LA VITA, IN TUTTE LE SUE SFACCETTATURE.

TI FA’ SOFFRIRE SPESSO. MA LA GIOA RIPAGANTE DOPO LA SOFFERENZA NON E’ QUANTIFICABILE.

 

 

 


 

L’ANGOLO D’IVANO

 

 

Lo scorso mese abbiamo disquisito su alcune oziosità raccolte da Ben Schott nella sua celeberrima miscellanea; in questo numero, continuiamo imperterriti ad attingere da questa pressoché inesauribile fonte di notizie e curiosità. A questo punto, però, varrà la pena fermarsi un attimo a capire chi è tale Ben Schott. Da una breve  ricerca nella rete si scopre che: «Schott, ventottenne inglese, è un fotografo e un fanatico collezionista di notizie di varia umanità. Ha studiato scienze politiche al Gonville & Caius College, Cambridge, prima di iniziare una breve carriera nel mondo della pubblicità. Vive a Londra e divide il suo tempo tra casa sua e la British Library. Schott è l’autore del bestseller internazionale L’originale miscellanea di Schott, che solo in Gran Bretagna ha venduto oltre due milioni di copie ed è stato tradotto in varie lingue. L’idea del libro è nata per caso: volendo mandare dei biglietti d’auguri natalizi un po’ più originali, ha cominciato a mettere insieme ogni sorta di dati, informazioni e citazioni».

 

 

LO YO-YO

 

È opinione comune degli storici del costume e del gioco che lo origini dello yo-yo risalgano a epoche antichissime. Tra molti di essi si è diffusa la convinzione che sia stato inventato in Cina, anche se le prime prove scientificamente attendibili sono state riscontrate nella cultura della Grecia classica: su un piatto ateniese del V secolo a. C. è raffigurato un ragazzo che gioca con la rotella attaccata a uno spago. Lo yo-yo conobbe una diffusione universale e per lunghi secoli non ebbe significative variazioni.

Nel Settecento divenne il passatempo preferito dell’aristocrazia francese e inglese. Nel Regno Unito veniva allora chiamato ‘gioco del principe di Galles’, in Francia ‘emigrette’ [sic!] perché quelli d’avorio erano particolarmente apprezzati dagli aristocratici che avevano dovuto abbandonare Parigi all’epoca della Rivoluzione. Lo stesso duca di Wellington era un incallito yo-yofilo. Finché negli anni ’30 del secolo scorso Donald Duncan ne divulgò una versione più moderna cui dedicò esibizioni pubbliche e aggressive campagne pubblicitarie. Se ne riuscirono a vendere milioni sia in America sia in Europa e si arrivò persino a organizzare campionati e gare di resistenza.

 

 

COLLEZIONISTI E COLLEZIONI

 

Antiquario ………… Oggetti d’antiquariato

Bibliofilo…………… Libri

Conchiliologo……..   Conchiglie

Deltiologo………….  Cartoline

Discofilo……………  Dischi

Filatelico……………  Francobolli

Fillumenista ……….  Scatole di fiammiferi

Incunabolista ……… Incunaboli

Logofilo ……………  Parole

Numismatico ……… Monete

Scripofilo…………..   Titoli azionari e obblig.

 

 

DIMENSIONI DELLE PALLE DA GIOCO

 

 

 

 

  

 

LO ‘SWOOSH’ DELLA NIKE

 

Insieme agli ‘archi d’oro’ di McDonald’s, alle ‘curve dinamiche’ della bottiglia di Coca Cola, alla croce e alla mezzaluna, lo ‘swoosh’ della Kike è uno dei loghi più conosciuti del pianeta. Fu creato nel 1971 dall’allora studentessa di design Carolyn Davidson che chiese 35 $ per il suo lavoro. Il fondatore della Nike, Phil Knight, scelse il logo all’ultimo istante, dicendo: «Non mi piace, ma crescerà con me». Dodici anni dopo, quando il logo era ormai stranoto, da Davidson ebbe delle azioni della Nike come riconoscimento per aver contribuito alla creazione di uno dei più influenti marchi di tutti i tempi.

Nike era la dea alata greca della Vittoria. Era figlia del titano e di Stige (il fiume dell’oltretomba), sorella di Zelo (emulazione), Crato (forza) e Bia (violenza). Durante la battaglia fra dei e titani si schierò con gli dei, scelta che le valse la gratitudine di Zeus. Nonostante Nike avesse scarsi poteri, gli dei la consideravano come un portafortuna in battaglia.

 

 

DORMIGLIONI CELEBRI

 

• Si dice che il greco Epumenide si sia addormentato in una caverna da bambino e non si sia risvegliato per 57 anni, quando si ritrovò dotato di ogni saggezza.

• Nel ciclo di Artù si narra che Merlino non è morto, ma addormentato sotto forma di un vecchio albero. Neppure Re Artù sarebbe morto ad Avalon, ma addormentato nelle sembianze di un corvo reale.

• La mitologia germanica racconta che Carlo V dormirà finché non sarà tempo di svegliarsi e rivendicare il suo regno e Barbarossa dormirà con 6 cavalieri finché questi non saranno pronti a destarsi per fare della Germania lo Stato più potente della terra.

• È noto che Margaret Thatcher traeva profitto dal dormire 3 o 4 ore per notte, così come Napoleone e il cinese Chou En-Lai.

• Si dice che Carlo Magno non sia morto, ma addormentato nei pressi di Salisburgo, in attesa dell’avvento dell’Anticristo e in quel momento si sveglierà, vincerà il male e annuncerà il ritorno di Cristo.

• Nella mitologia greca, Endimione era un bellissimo pastore, molto amato dalla Luna (Selene) che si unì a lui. Dato che Zeus aveva promesso a Endimione di esaudire un suo desiderio e lui aveva scelto il sonno, su richiesta di Selene, Zeus accordò al pastore la possibilità di dormire un sonno eterno, conservandosi per sempre givane. Secondo altre versioni del mito fu durante questo sonno che Selene vide il ragazzo che se ne stava sul monte Latmo e se ne innamorò.

 

 



I MIGLIORI DEL 2006 (SINORA)

By Mauro

 

1)    BRUCE SPRINGSTEEN – WE SHALL OVERCOME

2)    CHRISTY MOORE – LIVE IN DUBLIN 2006

3)    WILLIE NILE – STREETS OF NEW YORK

4)    NEIL DIAMOND – 12 SONGS

5)    VINICIO CAPOSSELA – OVUNQUE PROTEGGI

6)    PACIFICO – DOLCI FRUTTI TROPICALI

 

SONO ATTESI…

Andrea Parodi – data da definire – SOLDATI l’album più a lungo atteso… in arrivo.

Pieretto… annunciato in registrazione da Vertemate… attendiamo con fiducia

Johnny Cash… annunciato per luglio AMERICAN V potrebbe essere il nostro disco dell’anno…

Stefano Barotti – da definire – un nostro beniamino alla seconda prova. Attesissimo.

 

 

 

 

 

 


 

 

da INTERNET:    STRUMENTI  MUSICALI
by FaZ

 

La Tritarra
"Suona come una chitarra, ma ha suoni più ricchi e più esotici"

 

 

Dal Canada arriva la "tritarra" uno strumento con le corde a Y.

 

Al cuore di molti strumenti musicali, dalla chitarra al violino ad esempio, vi è sempre un semplice componente: una corda che viene stesa e accordata tra due punti precisi. Che sia corta o molto lunga, il suo compito in ogni caso è quello di creare delle vibrazioni che, grazie ad una cassa di risonanza, raggiungono l'orecchio dell'uomo all'interno del quale si producono i suoni piacevoli della musica.

 

Nonostante la lunga storia dietro gli strumenti musicali a corda a nessuno era venuto in mente ciò che ha creato un gruppo di matematici canadesi: uno strumento musicale dove la corda che vibra ha una forma a "Y" e possiede 3 punti di ancoraggio.

 

Cosa aggiunge questo alla musicalità di una corda strofinata o pizzicata che ha soli due punti di ancoraggio? "Il segmento in più aggiunge un'esotica sonorità, un sovratono che una singola corda non riesce a produrre", ha spiegato Samuel Gaudet dell'Università di Moncton, di New Brunswick, che insieme ad alcuni colleghi ha messo a punto il nuovo strumento musicale. Ciò che ne è uscito è stato chiamato "tritarra". Viene suonata proprio come un chitarra, ma anziché possedere sei semplici corde tese tra due punti, ne possiede sei stese tra tre punti. Le dita comunque, producono i suoni schiacciando la corda lungo il tratto più lungo.

 

Quando si pizzica la corda di una chitarra convenzionale le cui corde sono tese solo tra due punti estremi si genera un suono con una frequenza fondamentale più una serie di armoniche. Queste armoniche sono due, tre o altri multipli della frequenza del suono fondamentale. Le armoniche nel loro insieme sono responsabili del timbro di un suono, ossia della sua qualità.

 

"La tritarra, invece, genera non solo le classiche armoniche, ma anche un sovrasuono non armonico", spiega Gaudet. Se si ascolta il suono infatti, sembra di percepire la percussione di uno strumento simile ad una campana o ad un gong. L'effetto è legato proprio alla presenza di tale sovrasuono. In base al modo come ciascuna nota della tritarra viene suonato si può produrre uno o più sovrasuoni non armonici. "In questo modo lo strumento offre una ricchezza di sonorità che una chitarra è ben lontana dal produrre", ha detto Gaudet.

 

Tutti d'accordo dunque, nell'introdurre questo nuovo strumento nelle band o nelle orchestre? Non proprio. Bernard Richardson, fisico e specialista del suono della Cardiff University del Galles commenta: " E' vero che la tritarra offre un suono molto più ricco di qualsiasi altro strumento a corde, ma non necessariamente possiamo dire che sia migliore. Alla mie orecchie infatti, giunge come una campana o un cimbalo un po' stonati".

 

"La musica è molto soggettiva - risponde Gaudet- e non respingo il parere di Richardson. Tuttavia il suono della tritarra mi offre ispirazione e questo è molto".

Il nuovo strumento è stato presentato per la prima volta al recente meeting della Acoustical Society of America.

 

 

 

 

 

 


 

NEL PROSSIMO NUMERO:

 

JOHNNY CASH DA SOLO, CHITARRA E VOCE IN “PERSONAL FILE”.

  BUONE NUOVE COSE DA FaZ e IVANO… IN ATTESA DI SAPERE CHI E COSA ANDRA’A VEDERE IL NOSTRO NUOVO AMICO “STEVE ‘66”

 

 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE  

 ORE 15,00 DEL 10/06/2006   

 

 

 

 

 

 

 

 

HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

IL NOSTRO NUOVO “SOCIO” IVANO

L’AMICO KLOZ

L’AMICO STEFANO “STEVE ‘66”

 

CIAO RAGAZ!!

 

 

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…

SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…

SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…

 

IL NOSTRO NUOVO INDIRIZZO E’  [email protected]

 

 

SCRIVETECI ! ! !