IL TONNUTO©
PERIODICO
D’ACQUA DOLCE -ANNO VII -
n° 58 –
GENNAIO
2006
Questo numero contiene:
SPECIALE: I
MIGLIORI DEL 2005
CLASSIFICA DEFINITIVA
IL PODIO
L’e-mail di Max
MONDO RINGHIO! EDITORIALE
SULLE ORME DI… TIM HARDIN
Storia de “LO ZECCHINO D’ORO”
SPECIALE- RECUPERO DAL 2004
ERNIE PAYNE
“COERCION STREET”
da INTERNET:
STRUMENTI MUSICALI
IL SASSOFONO
QUELLO CHE VERRA’…
INTERNET
- Notizie
Curiose
BRRR… CHE FREDDO !!!!
SPECIALE: I MIGLIORI DEL 2005 By Mauro
CLASSIFICA DEFINITIVA 2005
1) MASSIMILIANO LAROCCA – IL RITORNO DELLE PASSIONI 2) DAVIDE VAN DE SFROOS – AKUADUULZA 3) JOHN HIATT – MASTER OF DISASTER 4) SANNI DEI – ANDARE VIA 5) JEFF BLACK – TIN LILY 6) JACKSON BROWNE – SOLO ACOUSTIC VOL. 1 7) JOHN PRINE – FAIR & SQUARE 8) THE WAIFS – A BRIEF HISTORY 9) JONO MANSON – SUMMERTIME 10) ERIC ANDERSEN - WAVES 11) MASSIMO BUBOLA – QUEL LUNGO TRENO 12) FRANCESCO BACCINI – STASERA TEATRO 13) BRUCE SPRINGSTEEN – DEVILS & DUST 14) DAVID GRISMAN & C. – TONE POETS 15) TRACY CHAPMAN - WHERE YOU LIVE 16) SULUTUMANA - DECANTER 17) KELLY JOE PHELPS – TAP THE REAL CANE WHIRLWIND 18) MERCANTI DI LIQUORE – CHE TE NE FAI DI UN TITOLO 19) DOLCENERA – UN MONDO PERFETTO 20) SONNY LANDRETH – GRANT STREET
MIGLIOR DISCO: IL RITORNO DELLE PASSIONI (MAX LAROCCA) MIGLIOR DISCO ITALIANO: IL RITORNO DELLE PASSIONI (MAX LAROCCA) MIGLIOR DISCO STRANIERO: MASTER OF DISASTER (JOHN HIATT) MIGLIOR INTERPRETE UOMO: MASSIMILIANO LAROCCA MIGLIOR CANZONE: 1945 – da IL RITORNO DELLE PASSIONI (MAX LAROCCA) AKUADUULZA – da AKUADUULZA (DAVIDE VAN DE SFROOS) THUNDERBIRD – da MASTER OF DISASTER (JOHN HIATT) FREE AT LAST – da TIN LILY (JEFF BLACK) IN FUGA – da STASERA… TEATRO (FRANCESCO BACCINI) SEI BELLISSIMA – da UN MONDO PERFETTO (DOLCENERA) MIGLIOR INTERPRETE DONNA: DOLCENERA MIGLIOR LIVE: SOLO ACOUSTIC VOL. 1 (JACKSON BROWNE) LIVE FROM AUSTIN-TX (JOHN HIATT) MIGLIOR GRUPPO ITALIANO DELL’ANNO: SANNI DEI MIGLIOR GRUPPO STRANIERO DELL’ANNO: THE WAIFS RIVELAZIONE STRANIERA DELL’ANNO: KELLY JOE PHELPS RIVELAZIONE “OLDIES”:HARRY CHAPIN, TIM HARDIN ALBUM “OLDIES” DELL’ANNO: OUR MOTHER THE MOUNTAIN (T. VAN ZANDT) MIGLIOR COPERTINA DEL 2005: RED DOG TRACKS (C. TAYLOR & C. RODRIGUEZ) MIGLIOR RECUPERO “DAL 2004”: COERCION STREET (ERNIE PAYNE) MIGLIOR CONCERTO DEL 2005: WILLY DEVILLE – CHIARI 19/03/2005
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IL PODIO 2005
MASSIMILIANO LAROCCA – IL RITORNO DELLE PASSIONI Dallo scorso mese di luglio questo cd ha preso il suo posto nel nostro spazio “immortali”. L’avremo sentito centinaia di volte e, penso, fra poco dovremo ordinarne a Max un’altra copia prima che la nostra si consumi definitivamente. E’ una delle cose migliori che io abbia mai sentito in vita mia e, il fatto che adesso, dopo sei mesi di distanza dal primo ascolto, questa musica sia indispensabile nella giornata “del buon ascolto” significa veramente che è un lavoro importante. A parole trovo ormai difficile spiegare ancora quanto sia straordinaria questa musica, questo autore e le sue liriche. Il piccolo Valentino quando sente la musica di Max si ferma e si mette in attento ascolto; abbiamo ballato al ritmo di “LE DONNE DI CARRARA” è quel momento si è fermato in qualche parte del “tempo”… una musica che sarà per sempre un ricordo. Incredibile. Al momento di scegliere non vi è stato alcun dubbio; è stata confermata in toto la classifica che, mensilmente, appare nel TONNUTO. PALLONE D’ORO!!!
DAVIDE VAN DE SFROOS - AKUADUULZA
Uscito nell’ormai lontano febbraio è sempre stato lì, in cima alle nostra preferenze, perché è un disco bello. Non ci aspettavamo (pur da fans incalliti del Davide) un cd di tanta bellezza. Di questo lavoro ricorderò sempre con piacere la splendida AKUADUULZA canzone tra le più belle mai scritte dal nostro. Un vero capolavoro. E’ un disco, questo, che ha diviso un po’ i fans del De Sfroos… chi si era abituato ai fiati ed agli eccessi di “LAIV” ha un po’ storto il naso; a noi invece è piaciuto veramente un sacco perché è un lavoro da cantautore vero. Tante storie tutte legate a doppio filo con il lago, come favole, come solo il De Sfroos poteva fare. CAPOLAVORO!!!!!!!
JOHN HIATT – MASTER OF DISASTER
Prodotto da Jim Dickinson e con l’ausilio dei figli di quest’ultimo (già membri fondatori dei NORTH MISSISSIPPI ALL STAR) questo MASTER OF DISASTER è un disco che già fa parte delle cose migliori mai prodotte da Hiatt. Contiene tutte canzoni bellissime ma THUNDERBIRD è assolutamente trascinante. Persino il piccolo Valentino quando la sente (scusate la rima) non riesce a tenere fermo il piedino. VECCHIA VOLPE… OTTIMA UVA!!!
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Pochi giorni prima di Natale abbiamo inviato all’amico Massimiliano Larocca un piccolo estratto di questo TONNUTO 58, con la classifica definitiva dei nostri ascolti 2005, unitamente ai nostri auguri di Buone Feste. Gli scrivevamo che, forse, vedere il proprio lavoro in testa alla classifica di un mensile “improprio” come il nostro gli avrebbe strappato un sorriso. Quella che segue è la sua risposta.
Carissimi Mauro, Elisabetta e Valentino, è sempre un grandissimo piacere sentirvi, leggere le vostre belle parole al mio riguardo e stupirmi ogni volta della vostra grande "passione" verso l'arte, la musica, la poesia, verso la vita. Non immaginate quanto mi gratifichi aver avuto così tanti consensi nella vostra classifica di fine anno; mi strappa più di un sorriso, mi dà grande gioia. Mi fa davvero un bell'effetto vedermi davanti ad artisti come John Hiatt e Springsteen che sono in assoluto tra i miei cantautori preferiti.... Ho amato anch'io alla follia "Master of disaster", soprattutto canzoni come "Cold river" e "Ain't ever goin' back"......quindi è davvero un onore competere a questi livelli. Ma soprattutto mi dà gioia sapere che il mio disco e le mie canzoni siano buoni compagni di viaggio attraverso la vostra quotidianità. E' la magia della poesia, che ogni giorno porta un po’ di grazia nelle nostre vite. Anch'io vi auguro una felicissima fine di anno, ve la meritate e avete tutto ciò che si può chiedere dalla vita: una bella famiglia, una grande passione verso le cose belle. Un abbraccio Massimiliano
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MONDO RINGHIO!
EDITORIALE
A CURA DI
Cari amici ben trovati ! Innanzitutto vorrei elargire a voi tutti il mio personale augurio perché questo 2006 sia un anno felice e pieno di cose belle. So bene che è difficile, guardandosi intorno, riuscire ancora ad essere ottimisti. Vale la pena provarci. Poi, possiamo sempre cambiare idea. Nel frattempo, in chiusura di 2005, è successa una cosa a dir poco miracolosa; il Governatore della banca d’Italia, il Fazio, ha mollato il suo cadreghino!! E questa è una vera e propria notizia!!! E’ vero che ci ha messo un po’, e l’ha fatto solo dopo che le evidenze era tali da non consentirgli altra scelta; ma tant’è: l’ha mollato. Si sa che nell’Italico suolo la “cadrega” (inflessione tanto brianzola per definire la sedia… in questo caso, poltrona) è incollata al fondoschiena in maniera tale da scongiurare eventuali “scrollamenti” di natura più o meno varia. Il mondo della finanza tutto è in gran subbuglio; se siete (o siete stati) correntisti della Lodi dovreste (come hanno scritto i quotidiani, tutti) controllare le operazioni di fine 2004 per vedere se, anche a voi, sono state addebitate le famose “spese postelegrafoniche”. Già un nome tale è difficile da leggere, figurarsi a scriverlo; eppure così hanno “ciulato” parecchio granaglio agli ignari correntisti. Ora questo Fiorani, boss della Lodi che tanto si sente nominare, & il Fazio pare abbiano avuto affari in comune, il resto lo sapete, e la lista degli omaggi natalizi che il primo faceva al secondo era su tutti i giornali; li hanno definiti omaggi Natalizi… vai tu a capire l’esatta dizione di “omaggi di modico valore” quando si parla di penne di Cartier, schermi al plasma e via discorrendo. Certo, paragonate alle cifre “totali” in ballo, quelle degli omaggi sono di modico valore.; su questo non v’è alcun dubbio. L’Italia si conferma nel suo proprio ruolo di patria di Corrotti e Corruttori. Non che altrove non vi siano “peccati di sorta”; scandali a questo livello altrove si erano già visti, ma sarà per la nostra “indole” e la nostra faccia da “spaghetti & mandolino” che qui, da noi, le cose riescono sempre meglio; lo continuo a dire, e sempre lo ribadisco. Nel frattempo dovremmo gioire nell’apprendere che, in Finanziaria, è stata deliberata l’assunzione di ben 300 (trecento) veterinari per contrastare l’imminente arrivo dell’influenza aviaria. Controlleranno i polli, i volatili e uccelli vari. Da stanotte, forse, potrete dormire più tranquilli. Questa notizia mi fa chiudere bene questo primo editoriale del 2006. Ed è una bella cosa. Nasce, tuttavia spontanea, una domanda. Solo 300 veterinari per milioni e milioni di polli, anatre e uccelli… non è che a noi, poveri “onesti cittadini” ci hanno preso “letteralmente” per i coglioni??? Un abbraccio e alla prossima miei “fedeli”.
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L’anno… del Mondiale: CHI VINCERA’??
Questo 2006 che arriva è l’anno del Mondiale in terra tedesca.
Come spesso ribadito,
da queste parti, ancora siamo in attesa di rivivere gli splendidi momenti
e
i fasti di quell’ormai lontano e sepolto 1982.
In questi primi giorni dell’anno ho iniziato a raccogliere le vostre “profezie” circa la vittoria finale del torneo.
Prego chi ancora non avesse dato il proprio “pronostico” di farlo al più presto.
Nel prox TONNUTO tutti i risultati… e l’inizio del nostro sogno.
SULLE ORME DI…
TIM HARDIN
by Mauro
TIM HARDIN (23/12/1941 – 29/12/1980) Morto a nemmeno 40 anni di età Tim Hardin è uno dei musicisti più sottovalutati della storia della musica americana. Cantante di ottima caratura con una voce in grado di sostenere più di una inflessione tra blues e jazz Hardin ha composto una serie di canzoni che sono oggi considerate dagli addetti ai lavori delle autentiche “gemme”. Particolarmente attivo negli anni sessanta Hardin vede gli inizi della sua carriera di musicista seguire il successo dell’epoca del folk-revival. E’ a New York nei primi anni sessanta poi si trasferisce a Boston ma successivamente ritorna nella grande mela, proprio nel momento in cui il Greenwich Village diventa luogo di culto per poeti, musicisti e artisti in generale. Pubblica nel giro di sette anni, tra il 1966 e il 1973 ben otto album, di cui i primi quattro con l’etichetta Verve e, a partire dal 1969, con l’abum “Suite for Susan More and Damion” lavora con la più “potente” Columbia. L’album del 1973, “Tim Hardin 9” lo vede lavorare con l’etichetta indipendente “Antilles”. Le sue canzoni sono spesso brevi, come poesie, ma musicate in maniera molto più strutturata rispetto alle allora famose composizioni in stile folk. Hardin mescola bene il blues con il jazz e fonde il rock con il folk ottenendo un tappeto sonoro all’epoca inconsueto. Alcune sue composizioni divengono cavalli di battaglia per altri artisti, come Johnny Cash, Joan Baez, Rod Stewart e Bobby Darin tanto per citare i più famosi. Quando un artista riesce ad arrivare al cuore di altri artisti, è chiaro che il lavoro che sta facendo è un lavoro “importante”. Ma proprio per questo, allorché Hardin si accorge che, a parte gli artisti medesimi e gli addetti ai lavori, le sue composizioni non hanno la forza di raggiungere il grande pubblico, entra in un periodo di crisi che coincide anche con notevoli dissidi famigliari e che lo spingeranno verso una smisurata dipendenza da droghe e alcol. Da Woodstock dove si era trasferito nel 1967 Hardin parte per l’Inghilterra nel 1972. Il trasferimento in Inghilterra non porterà beneficio alcuno ad un artista che, nonostante i pesanti problemi di dipendenza dalla droga, prosegue tuttavia la propria carriera all’insegna della composizione di una qualità più che assoluta. Il successo commerciale non arriva, e sebbene la produzione del nostro continui senza sosta, la mancanza di risultati porterà all’inevitabile chiusura dei rapporti di lavoro con la Columbia. L’ultimo lavoro con la label americana fu “Painted head” pubblicato proprio nel 1972 e che, per la prima volta nelle registrazioni sin lì uscite, presentava solo cover senza alcun brano scritto di suo pugno. Ritornato negli States nel 1976, Hardin vive un po’ a Seattle; è un buon periodo, nel corso del quale Hardin riesce a disintossicarsi. Quindi si trasferisce a Los Angeles dove si ricongiunge con la moglie Susan e il figlio Damion. Nel settembre del 1980 una successiva crisi matrimoniale porta alla definitiva separazione dalla moglie e dal figlio. Ricaduto nella tentazione della droga Tim Hardin viene trovato morto nell’appartamentino che aveva preso in affitto il 29 dicembre 1980. Esce postumo, nel 1981 l’ultimo album registrato in studio:“The unforgiven”. Ma è solo una bozza, le canzoni non finite, e l’amaro sapore di un lavoro fatto a metà. Tim Hardin è stato un grande artista. Nostro compito è non dimenticarlo. Nel 1994 la Polygram pubblica HANG ON TO A DREAM: THE VERVE RECORDINGS. Si tratta di un doppio cd che raccoglie per intero i primi due cd, TIM HARDIN 1 e 2 del periodo Verve. Ecco, se mai avete sentito qualche sua canzone, in questo cofanetto (facilmente reperibile, a modico prezzo) troverete il mondo di un’artista che, amato dagli altri artisti, vi lascerà un segno profondo nell’anima con la sua voce e le sue melodie.
Discografia di Tim Hardin:
1966
- Tim Hardin 1
1981
– The Unforgiven (incompiuto) |
Storia de
“Lo Zecchino D’Oro”
By FaZ
Quante volte nella vita ci saremo ascoltati le loro (o forse ormai meglio dire “nostre” ? ..per quanto alcune le abbiamo imparate a memoria! ) musichette, con quelle vocine candide ed allegre, accompagnate dal Piccolo Coro dell'Antoniano ? Visto che è un fenomeno musicale comunque di tutti (chi non ha figli ha nipoti…) e lo si ascolta principalmente durante le feste ho voluto ricordarvelo in questo numero. Notate che è una delle poche cose che ci sono rimaste in comune coi nostri figli ! Le stesse voci e le stesse sensazioni ripetute dopo 30, 40 anni !!
Ma quanti conoscono bene la storia dello Zecchino ? Eccovela:
Lo Zecchino d'Oro è nato nel 1959, da un'idea
di Cino Tortorella.
L'origine del nome
è legata a Pinocchio, il celebre burattino creato nel 1881 da Carlo Lorenzini
(che si firmava Collodi, per il suo amore alla ridente cittadina toscana, dove
era nata la sua mamma).
Un po' di storia: lo zecchino d'oro era la moneta della Repubblica di Venezia, che ebbe corso dal 1284 fino alla caduta della Repubblica (1797) e anche durante il dominio austriaco (dopo il 1815, infatti, gli Asburgo fecero coniare zecchini dello stesso tipo). La moneta della Repubblica di Venezia non si chiamava in origine zecchino, ma ducato (perché portava l'immagine del Doge, con l'iscrizione latina dux). Quando, nel 1543, le autorità veneziane decisero la coniazione di un nuovo ducato, lo indicarono come ducato d'oro in oro di zecca, cioè in oro zecchino. Per distinguerla dalla vecchia - che si continuò a chiamare ducato - la nuova moneta si chiamò ducato zecchino; poi, molto presto, semplicemente zecchino.
Lo Zecchino d'Oro è una rassegna internazionale di canzoni per bambini
che ha l'obiettivo
di stimolare la produzione e di promuovere la diffusione di canzoni per bambini,
artisticamente valide, moderne, ispirate didatticamente a ideali etici, civici e
sociali.
I Numeri:
Canzoni dal 1° al 45° Zecchino
d'Oro: 562
Per altre info, visitate: http://www.antoniano.it/zecchino/zecc00_it.html
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Nativo della Louisiana ma di origini africane Ernie Payne arriva nel mio lettore cd molto, molto in ritardo rispetto all’uscita del suo primo album “COERCION STREET”. L’album è, infatti, datato 2004, ma come spesso capita alle piccole gemme nascoste, le si scopre sempre più tardi. Lontano dalle luci della ribalta e prodotto da un’etichetta indipendente, la BLACK & TAN RECORDS, questo superbo lavoro ci riporta un po’ indietro nel tempo, perché mischia sapori e umori che spaziano dall’Africa al blues con un pizzico di cajun proprio delle paludi della Louisiana, rimarcando un chiaro impianto cantautorale in puro “folk style”. Può non avere più molto senso parlare di folk, oggigiorno, perché in effetti di questa definizione musicale si è abusato anche sin troppo; il folk appartiene ad un epoca, quella del Village di New York, del grande Woody Guthrie, del primo Dylan, che è passata per sempre. Ricondurre il lavoro di Payne ad un disco di chiara matrice folk serve semmai a far comprendere a chi questo disco non l’ha mai ascoltato, che lui è il genere di musicista che lavora con le parole che gli frullano in testa, prima ancora che con gli accordi che la sua chitarra produce. Alla fine la giusta amalgama tra testi e suoni è il risultato di questo lavoro. Dottatissimo tecnicamente suona chitarra e dobro in modo del tutto personale. La sua voce è carica, nera e ricorda al primo ascolto un certo John Hiatt. In questo suo primo lavoro Payne assembla undici piccole gemme. Si parte con CURSE OF HAMM il cui intro già definisce il chiaro stile chitarristico del nostro. Accompagnano, quasi sempre, la chitarra elettrica di Rob Zucca (cooproduttore del disco con Payne), Mark Tabbert al basso e Joe Romersa alla batteria Segue MOTHER’S UNCLE nella quale solo un’altra chitarra (Rob Zucca, elettrico) accompagna quella di Payne unitamente alla sua voce. Altro intro degno di nota per la canzone che regala il titolo al disco; COERCION STREET è una grande ballata, ed ascoltare la voce di Payne all’inizio è veramente come rimembrare il miglior Hiatt di sempre. LISTEN TO THE BLUES GROW è altra canzone di valore assoluto. PISSIN’ IN THE WIND è canzone minimalista, dai toni soffici e tenui. Solo il nostro alla chitarra e il solito Zucca al dobro, chitarra e cori. Bell’episodio in un contesto che, definirie suntuoso, è poco. NOTHING WRONG WITH TEXAS parte ad un ritmo decisamente più veloce, bella canzone di rock nella quale Payne racconta la storia “metereologica” del Texas di Suzanne. ONE MORE NIGHT ritorna a toni pacati, e sempre è il duo Payne/Zucca a menare le danze; canzone riflessiva e dolce. W.I.P. ripropone tutta la strumentazione di base, per disegnare un’altra canzone dai toni soffusi che si chiude con un “ i love you” che lascia poco spazio… ad altre questioni. FAMILY RELATIONS è la mia preferita di tutto il lotto. E’ una di quelle canzoni per cui continuerò a dire che certa gente, (quella che vedete ad MTV tanto per intenderci), prima di definirsi cantante e/o musicista dovrebbe cospargersi il capo di cenere. Questa è una canzone amici. Un testo che è poesia, pura (un po’ triste, forse, ma tant’è); una musica costruita sul testo con solo una chitarra, quella del nostro e il buon Zucca alla seconda voce. ANCIENT EYES con i suoi 6 minuti e passa è la più lunga canzone dell’album e ci porta verso la fine di un disco che è veramente una piccola gemma. Il compito di chiudere spetta a JOANNE’S THEME un pezzo strumentale che vede il solo Payne alla chitarra. Solo un grande può permettersi di chiudere il suo primo disco con un pezzo strumentale, e Payne, al suo primo disco, per noi è già un eroe!!!! Cercate questo disco amici… forse ci metterete un po’ a trovarlo, ma merita. Come pochi altri.
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da INTERNET:
STRUMENTI
MUSICALI
by FaZ
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
Il sassofono o semplicemente sax è uno strumento musicale ad ancia semplice della famiglia degli aerofoni e, in particolar modo, dei legni (anche se fatto di ottone). Fu inventato da Adolphe Sax nel 1841 e brevettato il 22 giugno del 1846. Ha avuto una grandissima e veloce espansione in gran parte della musica grazie alle sue doti di espressività e duttilità. É stato quasi uno strumento simbolo nel jazz, nelle bande militari americane e nelle orchestre tradizionali (da notare il solo per sax alto in Il Vecchio Castello da Quadri di un'esposizione di Mussorgsky orchestrata da Joseph-Maurice Ravel nel 1922).
Tipi di Sassofono:
Esistono diversi tipi di sassofono. I più comuni sono, in ordine decrescente di altezza, il sassofono soprano, il sassofono contralto, il sassofono tenore e il sassofono baritono.
I sassofoni di misure diverse possono suonare in registri differenti. Nella foto un sax baritono, che per esempio, suona note più basse di un sax tenore, ed un'ottava più in basso di un sax contralto.
La varietà però è più ampia, e comprende: sopranino Mib (diritto e corto, emette suoni molto acuti), soprano Sib (può essere diritto o curvo, emette suoni acuti), contralto Mib (maggiormente usato per lo studio), tenore Sib (il classico sassofono che si vede alla tv, spesso usato nel jazz), baritono Mib (molto grosso, emette suoni molto gravi), basso Sib e contrabbasso Mib (l'utilizzo di questi ultimi due è molto limitato).
Anatomia dello strumento
Il sax deriva dal clarinetto come suggerisce la somiglianza di forma tra
un clarinetto basso e il sax. Dopo la forma base del clarinetto si sono
sperimentati clarinetti a 24 chiavi e clarinetti bassi completamente in ottone,
fino ad arrivare al sax. É composto da quattro parti principali: il bocchino,
il collo, il fusto e la campana. Ad una estremità è posto
il bocchino, al quale si appoggia un'ancia di legno che serve, vibrando, a
produrre le onde per emettere il suono; il bocchino a sua volta si adatta al
sughero sul collo ed entrambi vengono inseriti in cima al fusto.
Il bocchino è realizzato in ebanite (per le sonorità dolci), in metallo (suono
aggressivo) e in tonolite. In passato furono usati anche il legno ed il vetro.
Il sassofono è uno strumento traspositore, ovvero le note sulle chiavi suonano una terza minore sopra (per i sassofoni in Mib) o un tono sotto (per quelli in Sib). Per esempio un Do suonato su un sax tenore corrisponde a un Sib reale, mentre un Do suonato su un sax contralto corrisponde a un Mib reale.
In un bocchino, l'apertura indica lo spazio lasciato fra la punta dell'ancia e la punta dell'imboccatura. Con una maggiore apertura il sassofono produce un suono più sporco e aggressivo e il sassofonista può lavorare molto, seppur grossolanamente, sul suono (effetti sonori che nel jazz spesso si sentono).Esso e preferibile per coloro che non si curano molto della pulizia del suono e che amano i suoni tipici del jazz. Con una minore apertura invece, il suono è molto più dolce ma il sassofonista ha maggior difficoltà a suonare. Questo tipo di bocchino ,solitamente è molto snobbato dai sassofonisti, poichè richiede ore e ore di lavoro sui suoni per eccellere, ma la resa sonora di questo tipo di bocchino nei brani classici è incomparabile,coprendo i bisogni di pulizia, potenza ,e dinamica indispensabili per l'esecuzione perfetta di un brano classico.inoltre, permette al sassofonista di costruire il proprio "suono",sebbene con molta fatica.
Qualche sassofonista celebre:
QUELLO CHE VERRA’…
Certo, il
2005 si preannunciava esplosivo con l’attesa per DE SFROOS, HIATT,
SPRINGSTEEN, SULUTUMANA
e ultimo ma non ultimo il nostro PARODI.
Alla fine il buon MAX ha sovvertito tutti i pronostici e, non atteso, è stato semplicemente il migliore dell’anno.
Ora per questo 2006 sono attesissimi (almeno per ora) due lavori; quello di Andrea Parodi “SOLDATI” che, pare, dovrebbe arrivare in questo mese di gennaio, e l’album ancora senza titolo di Mark Knopfler & Emmilou Harris.
Possibile
sorpresa è quella che potrebbe arrivare dal nuovo lavoro (dopo cinque anni
dall’ultimo cd) di WILLIE NILE un artista che, sebbene poco noto, è molto
amato proprio dai musicisti. Il che depone tutto a suo favore.
THE
STREET OF NEW YORK uscirà in febbraio, questa è la pagina del sito di Nile
che pubblicizza l’evento, con il commento di alcuni notissimi artisti.
DIRETTAMENTE DAL SITO DI WILLIE NILE:
Internet
x FaZ
BRRR… CHE FREDDO !!!!
Ma che freddo fa ?!
Chi sa rispondere con precisione a questa domanda ?
Da oggi lo potete fare con precisi dati statistici !
NB: voglio solo farvi notare che questi dati sono stati rilevati a Milano (città), quindi da noi nei paesi dovrebbero essere tendenzialmente qualche frazione di grado più bassi.
NEL PROSSIMO NUMERO:
INIZIAMO I NUOVI ASCOLTI DEL 2006… DA CHI???
SULLE ORME DI… MICHAEL NESMITH MISCONOSCIUTO ARTISTA AMERICANO
BUONE NUOVE DA FaZ E DALL’AMICO IVANO
QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE
ORE 20,00 DEL GIORNO 10/01/2006
HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :
IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO
L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO FAZ
IL NOSTRO NUOVO “SOCIO” IVANO
CIAO RAGAZ!!
SE
AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTANTE PREFERITO DI CUI PARLARE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIU' SU QUALCHE ARGOMENTO…
IL NOSTRO INDIRIZZO E’
[email protected]
SCRIVETECI ! ! !