IL TONNUTO©

PERIODICO D’ACQUA DOLCE -ANNO VI -  n° 48   MARZO 2005

   


Questo numero contiene:

MONDO RINGHIO!    EDITORIALE

IL PIU’ ATTESO DEL 2005…

   DAVIDE VAN DE SFROOS  “AKUADUULZA”    by Mauro

   DAVIDE VAN DE SFROOS  “AKUADUULZA”    by FaZ

IL DISCO DEL MESE/2 - SONNY LANDRETH  “GRANT STREET” by Mauro

Della serie..fin dove l’uomo può arrivare: UNO SGUARDO SULLE NUOVE TECNOLOGIE

 

 


 


MONDO RINGHIO!

EDITORIALE 
A CURA DI

Cari amici ben trovati …

Ci affacciamo al mese di marzo, il mese della nostra primavera, tanto attesa  e che porterà via l’oscurità del periodo invernale.

Il buon vecchio Carboni Luca in passato ha dedicato alla primavera una stupenda canzone, contenuta nell’altrettanto stupendo PERSONE SILENZIOSE, canzone nella quale raccoglie umori e sentimenti dell’inzio della bella stagione. Il BOSS qui in casa Tonno ce la propina, immancabilmente, puntuale “as usual”  il primo giorno della nuova stagione.

Nel mondo i casini continuano e questa non è in assoluto una novità. Potrebbero peggiorare se, come pare, il buon vecchio Dabliu Bush ha apertamente minacciato Iran e Siria di tramare contro la pace nel mondo (occidentale).

Staremo a vedere.

Nel frattempo il buontempone che ha dato del “BUFFONE” al Berlusca è stato condannato ad una pena pecuniaria pari ad euro 500. Pensare che il tizio che invece gli ha scagliato contro il cavalletto della sua macchina fotografica l’abbia fatta franca, beh, sinceramente è vicenda su cui riflettere.

In USA c’è fermento nel mondo dei comics per via del nuovo look del coniglietto BUGS BUNNY. Dopo decenni di onorata carriera, qualcuno ha pensato bene di rifargli il lifting. Peccato che la nuova versione, in stile “manga”, assomigli più a uno di quei robot delle serie fantascientifiche anni ’70 che non ad un coniglio. La speranza è che gli amici che l’hanno “pensata” rinsaviscano, ed alla svelta.

Tornando a cose più serie, dalla cronaca del mese scorso, la tragedia di un bimbo che è affogato nello specchio di un laghetto ghiacciato nel vano tentativo di salvare il suo cagnolino che vi era caduto dentro. I bimbi, che  nella loro incoscienza sono ancora gli unici esseri viventi ad avere un’anima pura e semplice, hanno un posto speciale nel Paradiso accanto al loro angioletto custode. Una preghiera non è sicuro che serva a qualcosa ma è l’unica via che abbiamo per raggiungerli in cielo.

Alla prossima amici.


 

  IL PIU’ ATTESO DEL 2005…

DAVIDE VAN DE SFROOS

 “AKUADUULZA”
 by Mauro

 

 

L'ATTESA

"AKUADUULZA" è il nuovo attesissimo album di Davide Van De Sfroos.

Atteso da quattro anni, questo nuovo lavoro del nostro ha comportato un'altra settimana supplementare di attesa.

Annunciato, infatti, in uscita per il 18 febbraio, è infine arrivato sugli scaffali dei negozi di musica il 25 febbraio ultimo scorso.

Di fatto "AKUADUULZA" rappresenta per noi “Desfans senza confini” l'avvenimento musicale di punta di questo anno di grazia 2005.

Considerazione già fatta più volte in passato; l'ultimo disco di studio del De Sfroos "E SEMM PARTII" porta la data dell'ottobre 2001, dimostrazione, quindi di un autore poco prolifico ma che, come il buon vino, distilla la propria musica poco alla volta ma, accidenti, che buona, dannatamente buona!!

In mezzo, nel gennaio 2003 l'uscita dell'ottimo "LAIV", il cui compito, essenzialmente è stato quello di raccogliere gli umori della dimensione LIVE del nostro; dimensione che, a ben vedere, è quella che gli ha dato la grande popolarità di cui attualmente gode.

Andare a un concerto del De Sfroos è, per chi (CHI??) non avesse esperienze in merito, gioia allo stato puro.

"LAIV" è risultato alla fine un gran bel album, ma, è con il lavoro di studio che l'epopea del nostro  "menestrello" del lago di Como continua.

In questi giorni, per chi ha seguito, si è scritto parecchio su questo album; sono state esaminate tutte le contaminazioni, tutte le sfaccettature, sono stati fatti paragoni e, alfine, l'autore stesso ha definito i contorni del suo nuovo disco.

Suoni registrati in presa diretta e quindi vicini all'America di "Nebraska" del Boss Bruce Springsteen, ma anche echi di Tom Waits, e degli eroi, quelli del Mississippi in stile rock-blues.

Avendo ben chiari questi termini di paragone, in questi giorni pre-ascolto la curiosità è cresciuta a dismisura. Immaginare il nostro ora vicino al suono di altri nomi mi riesce, invero difficile.

Il De Sfroos è De Sfroos e basta... il fatto che abbia registrato parte dell'album in puro stile acustico e pare, pure, nella cantina di casa sua lo porta certo ad essere paragonato allo Springsteen "essenziale" di Nebraska", ma, ne sono certo, il dialetto lo farà svicolare via dallo "spettrale" paesaggio dell'album del Boss.

Con cotante premesse... l'attesa pare finita.

 


 

L'ARRIVO

Venerdì 25 febbraio... alle 18,30 terminata la giornata lavorativa mi precipito dagli amici di MUSICALLANGOLO e, pochi minuti dopo stringo tra le mani il "gioiellino". Raramente ho atteso l'uscita di un album con tanta impazienza.

Le motivazioni, già sopra ben argomentate ci sono tutte. Per me, malato della musica la febbre ha raggiunto i massimi livelli.

Ma alla fine eccolo!!!

 

 

IL PRIMO ASCOLTO

Il tempo di arrivare at home, un bacio a moglie e piccolo Valentino e via a scartare il "nuovo" De Sfroos.

Il bello della confezione (un ottimo packaging ragazzi, altro che balle!) è che, una volta aperta la confezione di plastica il cd dentro non c'è. Lo si trova, infatti, nella custodia cartonata. Bello scherzo, và, bello scherzo.

Il cd che dura poco più di un'ora si presenta quindi bene.

Il giudizio dopo un primo, veloce, fugace ascolto non può che essere ottimo. Il nostro mette insieme un disco bellissimo, pieno di tinte a volte colorate, a volte fosche che, nell'insieme contribuiscono a rendere il tutto di grande presa già dopo pochi minuti di ascolto.

Personalememente, tuttavia, devo dire che non ho trovato molti punti di contatto con le opere e gli artisti che, alla vigilia erano accreditati come fac-simili del suono. Con lo Springsteen di "Nebraska forse l'unico punto di contatto può essere nella registrazione home-made in presa diretta. Dei  suoni del Mississippi, sì, ne potete trovare qualcuno qui e là, ma ne più nè meno che in altri dischi. Alla fine, insomma, il gioco "dell'assomiglia a chi??" non ci ha, a mio parere,  granchè preso.

Personalmente ritengo che il disco segni il passo del nostro verso un songwriting decisamente più maturo. Un album fatto di storie, piccole e grandi che avvicinano il De Sfroos più a un Dylan che non a un Waits... a un Andersen che non a uno Springsteen. Storie come quelle di "AKUADUULKZA" somigliano, a mio parere a quelle belle storie che han reso famoso il Greenwich Village della grande mela al tempo dei Folksinger.

La capacità di raccontare il mondo che ti gira intorno, coi suoi eroi del presente e del passato è prerogativa di pochi... noi comaschi ne possiam andiam fieri... il nostro Dylan si chiama Davide Bernasconi, e dobbiamo essergli grati. Ci ha regalato un altro grande album, di quelli che restano nella memoria collettiva. Per sempre.

 

 

LE CANZONI DI "AKUADUULZA"

1) MADAME FALENA - La canzone che apre l'album è subito una bella ballata di quelle che, ai concerti, potrebbe, allla grande segnare l'inzio dei balli. Strumentazione ricca ed effetto assicurato. La storia della Signora Falena è raccontata con echi di musiche gitane che la rendono, da subito, imprescindibile.

2) IL PARADISO DELLO SCORPIONE - Altro bel pezzo che, l'armonica  di Peggiani contribuisce a colorare di un vago blues, ma, il pezzo, non è proprio un blues nel senso classico del termine; il basso elettrico di Parilli si sente, eccome. Storia di bordelli e puttane è un pezzo allegro e molto orecchiabile.

3) CARAMADONA - Prima canzone "spoglia" dell'album. Infatti con una strumentazione ridotta all'essenzialità, e vestita solo di virtuosismi chitarristici De Sfroos racconta una delle sue "classiche" storie da "sfrusaduu".

4) AKUADUULZA - INTRO - giusto per dar spazio anche al lago... in quel di Lenno.

5) AKUADUULZA - La ballata che dà il titolo all'album. E' indubbiamente uno dei pezzi pregiati dell'album. Con quel violino dell'Anga a tracciare subito il segno che poi la voce del Davide segue alla perfezione, regalandoci vere emozioni. L'inzio è proprio di quelli  che poi ti inchiodano al lettore cd. Il singolo che potrebbe, tranquillamente, trascinare tutto l'album.

6) EL FANTASMA DEL ZIU GAETAN - Il pezzo che ha fatto pensare a Tom Waits per via dell'uso di strumenti musicali non convenzionali come i giocattoli dei figli; qui vengono usati per creare l'atmosfera giusta per l'apparizione del fantasma, appunto, dello zio Gaetano. Un pezzo divertente in stile "SUGAMARA".

7) IL LIBRO DEL MAGO - Un pezzo per sola chitarra e voce nel quale, ogni tanto si inserisce la chitarra lap steel di Marco Fecchio. Una storia stupenda quella del Mago, che segna un netto momento di riflessione. I toni ricamati dalla chitarra sono tenui tenui e, a conti fatti la canzone risulta una delle più convincenti di tutto il cd.

8) SHYMMTAKULA - Canzone che, apprendiamo dal ricco libretto allegato al cd, ha avuto ispirazione da una semplice camminata al buio. E' una delle due uniche canzoni in italiano dell'album; anch'essa vede il nostro solitario con la sua voce e la sua chitarra. Un pezzo "quasi" recitato che ha grande fascino nonostante corra il richio di apparire solo una parentesi nell'arco dei racconti tracciati nell'album.

9) NONA LUCIA - Il De Sfroos torna ai nonni... c'era stato il "nonu Aspis" in Manicomi. Ecco ora la nona Lucia che, invero, è una vecchia strega. Strumentazione al gran completo, ritorna anche Calandi con la sua fisa che ricama la storia e altro pezzo vincente.

10) PREGHIERA DELLE QUATTRO FOGLIE - Dopo Akuaduukza questo è il miglior pezzo, a mio giudizio, dell'album. Una canzone che il nostro canta da solo accompagnandosi con la sua chitarra acustica. Fa da cornice l'ondeggiare del vento tra le foglie, e Davide ci racconta di quattro foglie, appunto e delle loro storie come in una poesia dai toni pacati

11) FENDIN - La storia di Defendente ci viene spiegata nel libretto; anche questa una storia dove c'entra una strega, una benedizione mancata o, se preferite, una maledizione. La presenza della voce femminile di Caterina Magni mi ricorda vagamente il duetto Bubola- Vaona in "La sposa del diavolo" dall'ultimo album di Massimo. Anche in questa canzone la strumentazione al gran completo dipinge il contorno della storia.

12) IL CORVO - Seconda canzone totalmente in italiano dell'album. A dominare il tappeto sonoro della canzone, oltre alla chitarra acustica di De Sfroos due Fender; la Stratocaster per Alessio Lorenzi e una Telecaster per Marco Fecchio. Una canzone che la doppia Fender unitamente all'armonica a bocca del De Sfroos ricama, diciamo, alla "americana". E', a detta dello stesso De Sfroos, una canzone nata in poco più di un'ora a cui sono stati poi aggiunti i giusti correttivi. Viene narrata la storia del corvo, sempre ultimo, nero, brutto e cattivo... ma sempre presente in storie di maghi, fantasmi e laghi nascosti nella nebbia.

13) ROSANERA - La storia, una delle più belle del cd, è quella della chitarra Rosanera. Una storia di quelle che solo il nostro, così in gran forma, poteva tirar fuori dal suo cappello a cilindro. Da notare, tra le altre citazioni, la più doverosa a quel Bob Dylan (un fioe del Minnesota); Davide paga, evidentemente, tributo al menestrello di Duluth, e lo fa a modo suo, inserendolo in una canzone che è poesia, certo, ma allo stato puro. De Sfroos è qui accompagnato solo dalla slide guitar di Lorenzi.

14) EL BARON - De Sfroos ci presenta un altro diavoletto, il Barone della Luna Storta che, licenziato dal purgatorio, fa capolino in Akuaduulza. Anche in questo brano la strumentazione è al completo ed il tappeto sonoro ricco e coinvolgente.

15) IL PRIGIONIERO E LA TRAMONTANA - Chiusura in bellezza con Davide e la sua chitarra acustica a regalarci l'ultima splendida poesia musicata. Una canzone veramente bella il cui testo, altamente poetico non fa che confermare che il nostro è ormai diventato un songwriter con le contropalle...

Negli States chiamano lo scomparso Van Zandt... "il poeta"... e qui, amici ne abbiamo un altro.

 

CONCLUSIONE

Amici, sono certo che questo è un grande, grandissimo disco. Per stessa ammissione del De Sfroos è un disco ben poco commerciale. Chi si era avvicinato alla sua musica sull'onda di canzoni come CYBERFOLK, SGUARAUUNDA, e altre ballate "spensierate" riterrà che questo disco è un passo indietro.

Invero, amici, il nostro ha compiuto con questo album il suo vero capolavoro. Possiamo a ragione definirlo un "concept album"; tutte le storie sono tra loro legate insieme da un filo e tutti i fili legati a doppio con il lago.

Siamo solo alla fine di febbraio, ma, ne sono ragionevolmente certo, questo lavoro potrebbe già essere la mia scelta di migliore del 2005. Vedremo.

Rimane comunque il fatto che, ora, per poter ascoltare una simile gioia dal nostro De Sfroos dovremo attendere altri quattro anni... Visto il risultato... aspetteremo. Fiduciosi.

Il nostro Dylan arriva da Mezzegra... canta del suo lago e delle sue leggende e rimane, in assoluto, uno dei nostri preferiti.

 

 


 

25 febbraio 2005        by FaZ

Dopo Ciùlandari (1992), Viif (1994), Manicomi (1995), Brèva e tivàn (1999),
Per una poma (2000), ... e semm partii (2001), Laiv (2003),  arriva ora…

 AKUA DUULZA

 di

Davide van de sfroos

 

 

 Venerdì pomeriggio mi reco in negozio ad acquistare l’ultima opera del mio n°1 in campo musical-poetico. La fortuna (o ul fantasma del lac) mi fan trovare un parcheggio insperato e comodissimo.

Quattro salti e sono nel negozietto solitamente vuoto. Il piccolo spazio è pieno. Al banchetto il negoziante discute infervorato con altri 3 individui che sembran professori di storia della musica.

Li lascio proseguire e do un’occhiata in giro. Dopo 5 minuti, 1 esce e degli altri 2 mi accorgo che uno ha già la sua copia in mano e l’altro la compra. Al mio turno prendo la terzultima copia di una ex-torre di CD di Akuaduulza.   Tutti soddisfatti: il negoziante che mi ha confermato che il CD è andato come il pane e che ne vuole 1 nuovo al giorno di CD di Davide, io che al terzo giorno di ascolto ritengo questo CD una “importante” opera del Davide, i 3 “esperti” conoscitori di musica che sicuramente stanno godendo di quest’opera non banale, non da radio Dee-Jay, ma che sicuramente farà storia tra gli appassionati più attenti.

Non voglio certo elevarmi ad esperto di musica, cosa che non sono sicuramente, però credo che i tanti che ascolteranno il CD una volta sola pensando di sentire subito il sudore dei balli di “LAIV” rimarranno un po’ delusi. Solo a chi sa aspettare e capire questo CD darà il massimo.

Personalmente trovo buona parte delle nuove canzoni molto più intime e personali di altre del passato. Davide nasconde nei testi delle personali dichiarazioni.

Se con varie vecchie canzoni il Davide toccava i nervi ed i muscoli spingendo i tanti a ballare ed a divertirsi, con quest’album occorre aspettare un passo in più… la musica deve entrare fino all’anima (sarà per questo che hanno annunciato un CD più “blues” ?).

 

Prima di esprimere i miei diretti pensieri sulle tracce vorrei sottolineare anzi mettere in grassetto il bellissimo libretto a corredo della musica. Doverose le traduzioni si, ma qui c’è molto di più… dalle foto magiche mistiche del lago, all’impostazione della grafica, ai 24 fogli (48 pagine !), alle belle streghe, all’indicazione di tutto ciò che è stato usato canzone per canzone (incluse: gambe, mani, scatola di cartone, sassi, pesci di legno, bottiglie di plastica …),   per finire alle personali indicazioni del Davide , i punti cardinali, la Santafrosna in copertina(sotto c’è la figura)…


Le 15 tracce del CD le leggete in copertina indicate sul cerchio della Santafrosna ovvero il totem rotante dei pesci (c’è simbolo, nome italiano, nome nella lingua sognata dai pesci, durata, etc. ):

 

 

 

Traccia 1) Madame Falena apre il CD con suoni gitani da ballata di palude; parla di una donna anziana sola che per la sua memoria ha già preparato il badile ed ha in testa un cappello di paglia per non mostrare i suoi pensieri. Il finale porta a scoprire unvecchio atto tragico. Degna ballata di apertura.   2) Il paradiso dello scorpione ha un sound blues molto simpatico e parla di un uomo con la sua esperienza in un bordello (se voeret savè un duvè g’ho la decenza proeva a vardà in la tazza del cèss)  3) Caramadona è tipo Televisiòn o Sciur Capitan ma più americana. Bravo “Phyton” Fecchio a suonare le indicazioni (leggermente) blues di Gioia.   4) Akuaintro  un minuto di onde e atmosfere da lago ore 5:00  5) Akuaduulza  dà il titolo al CD non a caso; è una delle tracce migliori e guarda caso gli arrangiamenti sono del maestro “Anga” che suona un commovente violino, bravo anche il Davide all’armonica oltre al racconto ed alla poetica.  6) El fantasma del ziu Gaetan  riporta energia nei suoni, un minuto di parole, poi parte il ritornello che si manterrà per tutta la canzone sottolineato dai cori dei pirati. Ricorda moltissimo Sugamara.  7) Il libro del mago  una canzone calma a metà tra L'omm de la tempesta  e  Me canzun d'amuur en scrivi mai . Visione d’insieme un po’ triste, ascoltatela al mare col temporale.  8) Shimmtaakula è totalmente sciamanica, mi riporta al Capossela allucinato. Se volete ha qualcosa di Hoka-Hey. 9) Nona Lucia riporta l’allegria sfrenata, impossibile resistere a non alzare il volume. Ballabilissima con ritmo veloce messicano,cajun, irlandese, desfrosiano. C’è tutto ciò che fa saltare: grande fisa, splendido violino di Anga, chitarre elettriche e ritornelli di parole velocissimi di Davide...   110  Preghiera delle quattro foglie voce e chitarra, va recitata girandosi verso il punto cardinale della propria foglia; nel libretto altre istruzioni   11) Fendin riporta nel medioevo con formule magiche e sonorità antiche; storie di 7 streghe che navigano sulla barca del Fendin non benedetta. Splendido violino, oboe fiero, possenti tamburi, brava la voce femminile.  12) Il corvo dura dichiarazione del Davide; scritta e poi musicata in 1 ora (!). Davide definendosi “corvo” attacca gli anti-dialettisti e mette in chiaro che lui non dà giudizi, non si schiera ma solo riferisce il passato cantando. Molto “cattiva” nel suono delle chitarre elettriche ed anche nel modo di cantare. 13) Rosanera interessante racconto del Davide (è autobiografico) in cui si diverte a spingere le corde della sua chitarra  14) El Baron camminata elegante col basso e ritornello simpatico. Piacevole canzone quella di questo Baron dalla luna storta.   15) Il prigioniero e la tramontana  il Davide vuole concludere da solo questo splendido CD, voce e chitarra, e tutti a nanna contenti.       

 

Al terzo giorno di ascolto, le mie 3 preferite (scelta non facile) sono:

Il corvo – Nona Lucia – Fendin

 

Consiglio di ascoltare il CD su uno stereo più che buono perché nonostante la voce del Davide la fa da padrone in tutte le tracce, vi sono molto spesso dei suoni flebili che altrimenti non si sentirebbero o non renderebbero giustizia.

 

Personalmente ringrazio per le emozioni tutti i musicisti dell’album e Alessandro Gioia (vecchio compagno di militare di D.) che ha prodotto il CD con Davide van de sfroos.

 

Per finire le indicazioni per l’acquisto:

produzione Tarantanius  -  distribuzione Venus

            io l’ho pagato € 18,90 (al giorno dell’uscita)

 

Per i concerti:  Slang Music (i de sfroos saranno in tournèe in tutta europa ovest).

Per internet:   www.davidevandesfroos.com   www.graziedavide.tk

 

 

“…cigni, corvi e scorpioni non sono stati maltrattati durante la

realizzazione di questo disco, e se non ricordo male…

neanche i musicisti.”

Davide van de sfroos

 

 

 

* ° * ° * ° * ° * ° *

 

 

NB : Se qualcuno volesse prender parte ad un concerto del Davide qui in provincia di Como lo si può trovare solo

 l’11 marzo al Teatro Sociale a Como. Dopodichè non dovrebbe più ritornare in zona fino a fine maggio.

Ha una tornèe molto fitta di impegni , tra cui vari in Europa.

Questo tour è iniziato in Svizzera il 25 febbraio; la scaletta è stata questa (135 minuti):

-El Baron

-Madame Falena

-La Nocc

-Akuaduulza

-Il Paradiso dello Scorpione

-Nona Lucia

-Caramadona

-Il corvo

-Il libro del mago

-La Preghiera delle Quattro Foglie

-Rosanera

-Il Prigioniero e la Tramontana

-Fendin

-Shymmtakula

-El Fantasma del Lagh

-Nonu Aspis

-Zirichiltaggia

-El Fantasma del Ziu Gaetan

**

-Pulenta e Galena Fregia (reggae)

-De Sfroos

-La curiera

 

 


 

IL DISCO DEL MESE/2

SONNY LANDRETH

 “GRANT STREET”

by Mauro

 

Qui al Tonno amiamo Sonny Landreth e la sua tecnica chitarristica già  da diversi anni. L’abbiamo scoperto in qualità di spalla del nostro beniamino John Hiatt in album come SLOW TURNING prima  e BENEATH THIS GRUFF EXTERIOR più recentemente.

Landreth appare negli album di Hiatt come chitarrista  principe del gruppo denominato THE GOONERS.

Nativo del Mississippi ma trasferitosi sin da piccolo in Louisiana, il nostro ha di fatto assorbito le influenze musicali tipiche del luogo. Non a caso dalla sua chitarra escono note molto influenzate dal ritmo cajun che, il nostro, mischia con un sano blues ululato dalle stridenti corde della sua chitarra.

Landreth attraverso esperienze musicali che l’hanno portato a suonare con autentici must della musica cajun come Zachary Richard e zydeco come Clifton Chenier ha assorbito tutto quanto la terra della Louisiana poteva trasmettergli. Con una tecnica affinata sulle orme di un certo Chet  Atkins non poteva che saltar fuori un capolavoro di musicista.

La componente cajun/zydeco/blues, con il trittico fisarmonica, chitarra e violino sono la ricetta vincente per tenere l’ascoltatore inchiodato al suo lettore cd o impalato davanti al palco del concerto.

Il referenziato BUSCADERO l’ha definito SLIDE MAESTRO, ossia signore del stile slide nell’approccio con l’attrezzo.

Sonny Landreth, per la sua caratura a tutto tondo, è richiestissimo nell’ambiente musicale a stelle e striscie, e le sue apparizioni nei più vari progetti musicali sono molteplici.

A noi è piaciuto tantissimo anche nell’ultimo lavoro di Bobby Charles, ossia quel LAST TRAIN TO MEMPHIS che abbiamo anche inserito nella classifica dei migliori 15 album del 2005. Un lavoro, quello di Charles che, talmente innondato dei ritmi cajun, benissimo si è adattato al suono di Landreth.

Il buon Sonny tra una comparsata e l’altra ha così pochissimo tempo per lavorare “in proprio”. Alla soglia delle 54 primavere anni sono soltanto otto gli album che il buon Sonny ha pubblicato “in proprio”.

L’ultimo, appena uscito, è GRANT STREET. Ed è, ve l’assicuro, un autentico capolavoro.

Si tratta del primo LIVE registrato in carriera dal nostro… ma, che LIVE!!!

Registrato in un localino il GRANT STREET DANCEHALL in quel di Lafayette nei giorni 23 e 24 aprile dello scorso anno il cd ha assorbito in pieno gli umori tipici di un concerto di Landreth.

Traspare dalla musica quell’aria, del tutto particolare, che si crea quando un artista suona live, come fosse a casa sua.

E così difatti è, il nostro Sonny è di casa al GRANT, e, quando si trattò di decidere dove registrare l’album la scelta non potè non essere che quella del piccolo localino di Lafayette.

Mi ritorna alla mente RACCOLTI, lo stupendo album live che i Modena City Ramblers incisero in un’osteria in quel della romagna.

Con la complicità di David Ranson al basso e Kenneth Blevins alle percussioni Landreth riesce a tenerci con le orecchie incollate al lettore per tutti i 64 minuti e rotti che dura la sua performance.

Undici canzoni di cui sei completamente strumentali per definire, nei dettagli, la grandezza dell’arte chitarristica di quest’uomo.

Un album dove si sommano tutte le caratteristiche pirotecniche di Landreth; cajun, zydeco e blues hanno trovato

 


 

Della serie..fin dove luomo può arrivare:

Uno sguardo sulle nuove tecnologie:

 

UN CELLULARE IN UN CHIP

Texas Intruments annuncia un cellulare in un chip. Al suo interno saranno presenti tutte le funzioni elaborative di un telefonino. In questo modo si potrebbero avere effetti importanti anche per quanto riguarda la maggiore durata delle batterie e la velocità di trasferimento dei dati. Il chip sarà pronto dal prossimo anno.

 

L’INDUSTRIA APRE AI TELEFONINI “WALKMAN”

I giganti dell'alta tecnologia si lanciano in quello che ritengono uno dei settori di mercato in ascesa nel 2005. La Sony Ericsson lancerà il prossimo mese di marzo un nuovo telefono portatile “walkman” per ascoltare anche musica in alta fedeltà. Il presidente del colosso svedese-giapponese ha dichiarato che: ''Il walkman ha dimostrato come alle persone di tutte le generazioni piaccia ascoltare musica mentre sono in movimento e noi pensiamo che i telefonini siano il perfetto supporto per estendere il settore della musica portatile ad una audience più vasta”. Negli ultimi 25 anni, la Sony ha venduto oltre 340 milioni di walkman, sia a cassette che lettori cd, e l'annuncio odierno giunge sulla scia di quello fatto dalla Nokia, che ha raggiunto un accordo con Microsoft e con il servizio di download di musica Loudeye per rendere più accessibile la navigazione e l'acquisto di brani digitali e suonerie da ascoltare sui telefonini.

 

NEGLI USA LE RADIO PUNTANO A DIVENIRE “NEGOZI” DI MUSICA DIGITALE

Negli Stati Uniti, le stazioni radio stanno prendendo in esame tecnologia e modelli economici che possano presto consentire agli ascoltatori di cliccare, ascoltare e acquistare le canzoni che sentono sulle loro radio preferite.

Il principale cartello di radio Clear Channel Communications, le società di tecnologia e quelle di radio satellitari vogliono lanciare questi servizi al massimo fra due anni.

 

LANCIATA PENNA-COMPUTER CHE PARLA E TRADUCE

LeapFrog Enterprises, Società di Emeryville, California, ha annunciato il lancio della sua Fly “penna computer”: una penna computerizzata che parla, in grado di tradurre parole da altre lingue o aiutare nei compiti a casa dalla matematica alle lingue.

LeapFrog ha dichiarato che la penna computer darà agli utenti un ritorno audio mentre scrivono e disegnano su uno speciale foglio Fly.

 

CELLULE DI TOPO CRESCIUTE DENTRO PICCOLI CHIP AL SILICIO

Alcuni ricercatori statunitensi stanno effettuando il primo passo verso dispositivi auto-assemblanti. L'esperimento ha visto cellule di topo cresciute dentro piccoli chip al silicio che funzionano come piccoli robot. Si tratta di un nuovo metodo per attaccare cellule viventi a chip di silicio. L'articolo è comparso sul Nature Materials, dove alcuni studiosi dell'Università della California, hanno scritto che è possibile realizzare questo tipo di dispositivi, iniziando con singole cellule “seminate” su speciali chip al silicio. Sono in particolare state utilizzate cellule del cuore di cavie in un esperimento e hanno creato un piccolo dispositivo che si muove da solo, mentre le cellule si contraggono.

(...mamma mia...chissà che dirà Ringhio ....)

 

 


NEL PROSSIMO TONNUTO IN ARRIVO PER  IL 31 MARZO 2005

  

Faz: stile Cajun, Jerry Lee Lewis (?), ai confini dell’uomo,

le ultime dai concerti del Davide

Mauro: recuperiamo quel che ci resta dei tempi del Greenwich Village… Eric Andersen e il suo nuovo album!!

WAITING FOR… BRUCE SPRINGSTEEN   il nuovo album in uscita il 26/04/2005

 

Speciale concerto Willy DeVille 

 


 

QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE

 ORE  20.00  DEL GIORNO 28/02/05  

 

  HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

CIAO RAGAZ!!

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTANTE PREFERITO DI CUI PARLARE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIù SU QUALCHE ARGOMENTO…


 

IL NOSTRO INDIRIZZO E’  [email protected]

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