IL TONNUTO©

PERIODICO D’ACQUA DOLCE -ANNO V -  n° 44   NOVEMBRE 2004

 


LA NASCITA DI VALENTINO…

TONNUTO SI NASCE!!

 

 Cari amici,

come tutti già saprete è arrivato un nuovo piccolo TONNUTO nella nostra famiglia.
Descrivere le emozioni che abbiamo provato e la gioia che ora viviamo ora nell’averlo qui accanto a noi è cosa troppo grossa perché con umane parole la si possa compiutamente spiegare.
Quanti fra voi che leggeranno queste righe hanno già provato queste intense emozioni capiranno bene di cosa parliamo… chi ancora questa gioia non l’ha raggiunta, e la raggiungerà più avanti, può solo cercare di immaginarla. Ci abbiamo provato anche noi stessi, e spesso, nei mesi addietro… ed ogni volta era una sensazione diversa.
Ma nessuna immaginazione possibile poteva anche solo sfiorare la sensazione stupenda di gioia che ci ha donato la nascita del nostro Valentino.
Ogni singolo minuto di quelle confuse e movimentate ore è scolpito nella mente, in maniera indelebile. Dall’arrivo al pronto soccorso sino alla fantastica avventura del parto.
Un evento miracoloso in cui la sofferenza fisica della mamma si mischia alla frustrazione e impotenza del padre, che vede soffrire la propria compagna di vita… e la sostiene, con le parole, con l’amore… come può.
Un grazie immenso lo dobbiamo a Fabrizia, l’ostetrica che, dedicandoci un’intera mattina della sua vita lavorativa ha fatto in modo che tutto andasse per il verso giusto… certo, in fondo è il suo mestiere far nascere i bambini… ma l’amore che ci ha messo nel farlo non è sempre facile da trovare pure in persone che fanno questo mestiere.
Valentino è nato nella sala travaglio denominata “Diamante”… e Fabrizia ci ha fatto passare, chiedendoci se volevamo, quelle ore di attesa con un sottofondo di buona e rilassante musica… un Neil Young d’annata ha accompagnato i minuti che hanno preceduto la nascita di Valentino… che poi è nato lo stesso giorno del figlio del nostro Sheva rossonero… tutte, forse, piccole coincidenze. Forse.
il piccolo Valentino nei suoi mesi in pancia avrà ascoltato parecchie volte quelle vecchie canzoni del canadese Young. Chissà se l’avrà sentito… ormai quasi al mondo in quella stanza??
Un grazie immenso, infine, a tutti voi, amici e parenti che vi siete stretti intorno a noi per condividere la nostra gioia… chi con una visita, chi con una mail, chi con una telefonata… ci avete fatto un po’ commuovere e noi siamo molto fieri di avervi avuti vicini.

In fondo gli amici del TONNUTO sono tutti un po’ speciali…

E speciali… si nasce.


VERONICA, ANDREA E 
LA LIBRERIA DEL CINEMA DI COMO

 Con grande piacere vi lasciamo l’indirizzo internet 
della libreria del Cinema 
che   gli amici Veronica ed Andrea hanno aperto in quel di Como.

Siccome gli amici del TONNUTO sono sempre un po’ speciali… 
l’idea di questa libreria è un’idea speciale che merita di essere sottolineata.

Ai nostri amici Vero e Andrea un grande caloroso augurio.

Forza ragaz!!!!

www.libreriadelcinema.it


SULLE ORME DI… 
LAURA NYRO

(1947 – 1997)

La scoperta di Laura Nyro e della sua musica sono state la prima sorpresa dell’autunno musicale datato 2004.
Tra le mani un live che ho comprato per un solo motivo… arrivava in un mese, questo di ottobre che ci porterà il nostro Valentino e perché è stato registrato nel mese di maggio del 1971, il 31 per l’esattezza, ossia una ventina di giorni dopo la mia nascita.
Le casualità, nella vita, son tutto fuorchè casuali!!!

Laura Nyro è stata a cavallo tra i sessanta e i settanta autrice di una manciata di dischi che, mischiando soul a pop jazz e blues, hanno avuto notevole successo consacrandola per sempre tra le migliori interpreti della canzone d’autore statunitense.

All’esordio discografico del 1967 con l’album FIRST SONGS, ancora troppo acerbo per decretare il successo della Nyro, seguono due album capolavoro;  ELI AND THE THIRTEENTH CONFESSION (1968) e NEW YORK TENDABERRY (1969).
Nel giro di soli tre anni Laura Nyro ottiene il consenso unanime degli amanti di un genere, quello pop-jazz, abbastanza sofisticato e particolare.
La sua musica può, alla distanza, essere paragonata a quella che attualmente propone la reginetta Norah Jones. Per inciso, noi del TONNO, valutiamo a circa un dieci a sette il confronto fra la Nyro e la Jones… sarà… che Norah non ci sta troppo simpatica. Sarà!!??

Sarà che dopo aver ascoltato SPREAD YOUR WINGS AND FLY – LIVE AT THE FILLMORE EAST – MAY 30, 1971 ci si rende conto di trovarsi di fronte ad una voce, una interprete dalla bravura non comune.
Il cd in questione raccoglie le sensazioni di un concerto solo piano e voce dove, se non sei più che brava e capace, dopo una mezz’oretta potresti anche stendere l’ignaro pubblico.
Ed invece Laura Nyro sfodera oltre un’ora di musica celestiale. La poetica deliziosa dei suoi testi si mischia con cover di altissimo livello; una cover sopra le altre è la stupenda SPANISH HARLEM di Leiber e Spector, canzone che, il nostro buon Willy DeVille aveva rifatto alla stragrande nel suo LIVE IN BERLIN… la Nyro ci regala la sua versione che, alla fine si rivela fantastica.

 


 MUSIC FOR TONNO… 
 IL DISCO DEL MESE 

WILLY DeVILLE 
“CROW JANE ALLEY”

ascoltato da FaZ

DISTRIBUZIONE: EAGLE/ EDEL ITALIA
PREZZO INDICATIVO:  € 20,00

Cosa dire di quest’ultimo grande lavoro di quel mito newyorkese dalla voce roca col nome artistico Willy DeVille… la stessa cosa dell’altra dozzina di CD che ha realizzato… semplicemente un capolavoro !  Dopo 25 anni di carriera questo leone del blues-cajun-texmex-latin non molla, si riconferma come uno dei migliori artisti viventi di questo genere (personalmente lo ritengo IL migliore).

Il CD è stato realizzato tutto nel 2004 ed include 10 tracce, 8 di Willy più 2 vecchi successi rielaborati come l’allegra messicana “Come a little bit closer” e la dolce “Slave to love” di Brian Ferry.   Le canzoni nel totale richiamano tutti gli stili usati da Willy nella sua carriera quindi il CD è molto variegato.   Ascoltandolo si capisce che è stato realizzato da “esperti” della musica, suoni controllati e ben condotti, Willy canta in un modo da “signore” della voce, quella sua voce roca che lo contraddistingue tra tanti e ritengo lo favorisce.

Purtroppo in Italia pochi conoscono DeVille ma a quanto pare il numero di fans è in crescita visto che questo CD è entrato in classifica nazionale. Un giusto ringraziamento a questo artista che negli USA ma soprattutto in centro Europa è molto apprezzato. Mi risulta che i fans più “scatenati” siano i tedeschi e gli olandesi e la cosa ha quasi dell’incredibile, visto che il suo genere preferito è il messicano ed il romantico latino. Lo stesso CD è Made in Germany realizzato dalla Eagle Records ed in Germania è dove ha tenuto più concerti negli ultimi anni.

L’ultimo concerto in Italia è stato vicino a Brescia circa un anno fa. Il nostro Tonnuto lo sa bene perché vi ha entusiasticamente partecipato. Ebbene da ora sapete anche voi che questa primavera Willy tornerà in Italia a trovarci; siamo fermamente convinti a non perderci questa grande occasione, quindi … aggiungetevi numerosi  anche voi !  Sui futuri numeri del Tonnuto vi indicheremo dati più precisi.

Concludendo, è un CD da comprare perché ha un suono che piace a tutti, uomini e donne. Il forte di Willy secondo me è che sa inventare canzoni sensibili, preferite dal genere femminile,  ma contenenti una certa carica, una certa convinzione, che piace agli uomini. Quindi tutti accontentati.

Potrebbe essere un buon regalo raffinato per il Natale che si avvicina.

 

Volete ascoltare le canzoni di questo album ?
Se avete internet andate alla pagina
http://www.amazon.de/exec/obidos/ASIN/B0002LP8UO/ref=ase_willydeville-21/028-6409519-7890169
e troverete recensione in tedesco ma la possibilità di ascoltare ogni traccia del CD !

 Curiosità ed info:
Il vero nome di Willy DeVille è William Borsey ed è nato il 25 agosto 1950.
La sua prima band nel 1974 si chiamava Mink DeVille.
Nel 1976 ha inciso le prime canzoni per la CBGB mentre il primo album “Cabretta” nel 1977.
Dal 2003 Willy si accompagna solitamente a David Keyes e Brian Mitchell.
Siti interessanti di fans:
            http://www1.tip.nl/~t923733/index.html
            http://people.freenet.de/willydeville/

ascoltato da Mauro

  Un anno fa esatto, di questi tempi, con armi, bagagli e suocera al seguito ci recammo in quel di Chiari per assistere al concerto del nostro Willy. Fu un grande concerto, magari non lunghissimo, ma un grande concerto.

Il nostro buon Willy con la sua voce nera, con tanto di mantellaccio e bastone da nobil signore ci regalo’ un’ora e mezza di grande musica. Nell’occasione il nostro si presentava in trio, e visto il notevole successo del suo doppio cd ACOUSTIC TRIO - LIVE IN BERLIN non c’è da stupirsi che la formula a tre si rivelo’ vincente anche quella sera. Tripudio e ovazioni assicurate come peraltro da noi descritto nel numero di novembre 2003 del TONNO. In una recentissima intervista letta sul BUSCA lo stesso Willy ricorda quel concerto di Chiari per via “del pubblico caldo”.

un anno fa esatto già si vociferava del suo nuovo album di studio. Lui stesso lo confermò quella sera in una intervista esclusiva rilasciata a Paolo Carù sempre per il BUSCA.
Al ritorno in quel di New York avrebbe iniziato le registrazioni per il nuovo album. E così, in effetti, è stato.
Appena dopo la metà dello scorso mese di settembre avevamo finalmente tra le mani il frutto del lavoro di Willy.

“Crow Jane Alley” è un ottimo disco. Proprio un ottimo disco. Sono rimasto indeciso fino all’ultimo per la concessione della prima piazza dei cd preferiti usciti nel 2004… alla fine Warren Haynes ha resistito, ma non senza tremare.
L’album di Willy DeVille non ha minimamente tradito l’attesa.
Se escludiamo il doppio live di cui parlavamo poco sopra WILLY DEVILLE  ACOUSTIC TRIO - LIVE IN BERLIN uscito nel 2002 , l’ultimo lavoro in studio di Willy era datato 1999; si trattava di HORSE OF A DIFFERENT COLOR un buon lavoro, con almeno tre o quattro canzoni capolavoro; ora dopo ben cinque anni il nuovo lavoro. L’attesa, come detto non è stata vana. Meglio un buon disco ogni cinque anni che non una schifezza l’anno!!! L’attesa, in casi come questi, rende più gustosa la sorpresa.

I numeri, si sa, con la musica hanno ben poco a che fare… ma tant’è… CROW JANE ALLEY si compone di dieci canzoni dieci per un totale di poco più di quaranta minuti di musica; di quaranta non c’è n’è uno da buttare, tutta buona, ottima musica e almeno otto delle dieci tracce sono decisamente sopra la media.

Deville è tornato, noi l’aspettavamo e lui non ci ha deluso… anzi!!!
Le canzoni svariano a più riprese tra ritmi tex-mex, cajun, blues e non mancano momenti di profonda riflessione intimistica alla “deville”.
L’apertura con CHIEVA regala subito ritmi caldissimi, ritmi fortemente tex-mex che si ripetono alla grande in RIGHT THERE, RIGHT THEN canzone misto di blues e soul tra le più belle dell’intero album.
DOWNSIDE OF TOWN parte alla chetichella con ritmi tex-mex che hanno fatto la fortuna del Willy  sommati ad una buona dose di fisarmonica e avendo così un ottimo risultato assicurato.
MY FOREVER CAME TODAY è lenta il giusto e con il piano a dettare il tracciato da seguire.
CROW JANE ALLEY che regala il titolo all’intero lavoro è una canzone “vecchio stile”, una storyteller che, personalmente, considero appena al di sotto della media dell’intero album.
MUDDY WATERS ROSE OUT OF THE MISSISSIPPI MUD oltre ad essere una delle canzoni dal titolo più lungo che mi sia mai capitato di trovare in un album è il giusto tributo di Willy al blues del vecchio eroe McKinley Morganfield; qui il buon Willy sfodera la sua abilità con la slide guitar… (averlo visto dal vivo a Chiari con quest’attrezzo tra le mani è stata una gran bella esperienza).
COME A LITTLE BIT CLOSER è la prima delle due cover inserite nell’album. Deville l’ha recuperata da rimembranze dell’infanzia. Trattasi di canzone dalla chiara ispirazione tex-mex con il nostro a sottolineare con i suoi urletti sottougola l’aria tipica della spanish ballad.
SLAVE TO LOVE è la seconda cover. Canzone di successo di Bryan Ferry, nella versione targata Deville, rappresenta appieno il lato intimista del nostro. Piano e voce (seppur supportati da altra strumentazione) la fan da padroni e regalano emozioni a go go.
(DON’T HAVE A) CHANGE contiene accenti da autentica country-ballad  grazie a mandolino  e viola che rappresentano l’asse portante del pezzo.
TROUBLE COMIN’ EVERYDAY: IN A WORLD GONE WRONG, che chiude l’album, concorre alla gara del titolo più lungo… ed elettrica come si presenta pare proprio uscita da un’altro album. Sempre a parere personale è la canzone più deludente dell’intero cd.

Nella somma, quindi, ben otto delle dieci tracce sono autentici gioiellini e quindi la mia valutazione dell’album è un 9,5 a tutto tondo… quello 0,5 che manca è colpa delle due canzoni “sottotono”… altrimenti sarebbe stato un 10 bello e buono.
Queste le votazioni assegnate all’album dalla stampa cosiddetta “specializzata”:

BUSCADERO                      4/5
JAM                                   8/10
MUSICA (REPUBBLICA)    4/5

Ripeto che i numeri, in musica, significano ben poco… la stampa specializzata ha promosso a pieni voti CROW JANE ALLEY e noi… pure… certo, DeVille è uno dei nostri beniamini, ma il suo disco è veramente bello, e noi, da amici ve lo consigliamo vivamente.

 

 


 

I MIGLIORI DEL 2004    by Mauro

1)     WARREN HAYNES – LIVE AT BONNAROO

2)     WILLY DeVILLE – CROW JANE ALLEY

3)     MASSIMO BUBOLA – SEGRETI TRASPARENTI

4)     PEARL JAM – BENAROYA HALL 22/10/2003

5)     LOU DALFIN – L’OSTE DEL DIAU

6)     TREVES BLUES BAND - BLUESFRIENDS

7)     JERRY GARCIA & DAVID GRISMAN – BEEN ALL AROUND THIS WORLD

8)     JOHNNY CASH – MY MOTHER’S HYMN BOOK

9)     JASON REED – SMITHVILLE

10)    JIM CROCE – FACETS


 

LA SCOPERTA DEL MESE 
by FaZ

“SPASULATI BAND

 

Sono contento di parlarvi del mio ultimo acquisto musicale del mese, la Spasulati Band, una formazione "reggae-relax" di ragazzi cosentini nata nel '96 in un paesino immerso nel verde degli ulivi calabresi.   Sono una reggae/ska band che utilizza prevalentemente la lingua arbereshe (origine albanese), infatti il paesino da cui nascono è una antica colonia albanese.

Si son rivelati al grosso pubblico in occasione di una brillante apertura di un concerto milanese di Manu Chao   e spasulati è un termine che nel dialetto loro vuol dire spiantati.   Io li trovo invece ben saldi al terreno  e penso che abbiano trovato (anche grazie al missaggio in studio) una strada musicale vincente, una miscela di piacevole reggae e ska   con sonorità però mai esasperate  anzi dal ritmo volutamente "controllato", riempito o con tastiere dal suono elettronico melodico o trombe mai “fastidiose” o chitarre acustiche mai strillanti.  

Personalmente lo trovo ottimo da sentire in macchina andando al lavoro.  Trovo anche la lingua arbereshe ideale per il ritmo reggae. Ho trovate anche dei testi condivisibili (anche se devo fidarmi della traduzione allegata al CD perché non si capisce ovviamente una parola).

Un acquisto davvero felice !   E pensare che sono arrivato a loro in maniera casuale, cercando l'ultimo CD del Parto delle Nuvole Pesanti (altro famoso gruppo calabrese di cui vi parlerò nel prossimo numero) .

Non posso che concludere consigliando agli amanti del genere (ma anche agli altri) di acquistare il CD,  primo perché è bello,   secondo perché sono una band nazionale emergente (e non è facile trovare spazio e consensi in Italia per i “neonati”),   terzo perché sono indipendenti (il CD è prodotto da piccole case discografiche libere) ed   ultimo, ma mi è piaciuto moltissimo,  perché in copertina c’è la scritta “Non comprate il CD se ve lo fanno pagare più di 10 Euro” . Trooooppo giusti !!

Io l’ho preso da Music Maker a Cantù a 10 euro. Trovate le info su www.spasulatiband.it  e se siete pigri lo potete far arrivare in casa da un corriere ordinandolo su www.storiedinote.com .

 Concludo con il testo, tradotto in italiano, della canzone  che preferisco:

Difensoiu

Difenditi da questo mondo, difenditi
da questo mondo ricco ma misero,
difenditi
dalla televisione e da questa borghesia
difenditi dalla polizia
difenditi, difenditi
non con lame né coi fucili
e nemmeno con le mani:
difenditi
con la testa.

 


 I MIGLIORI del mese    per FaZ

  I 3 CD DA COMPRARE 

 LOU DALFIN - l'òste del diau

WILLY DEVILLE - crow Jane alley

SPASULATI BAND - spasulati band

 

  I 10 TRA I + ASCOLTATI 

TREVES BLUES BAND - bluesfriend

EELS - electro-shock blues

LOU DALFIN - lou viatge

CLAPTON - unplugged

ROCKETS - the definitive collection

ALPHAVILLE - forever young

JEFFREY GAINES - live

MUDDY WATERS - at Newport 1960

CLANNAD - lore

ERIC BURDON - the animal's greatest hits


AMICI DI BLUES…

NINA SIMONE

A cura di FaZ

Nata il 21 febbraio 1933 nel Nord Carolina (USA) e morta il 21 aprile del 2003.
In barba al nome artistico che sembrerebbe italiano, Eunice (suo vero nome di battesimo) è una dei figli di Marie Kate e John Divine Waymon, di origine mista pellerossa e afroamericana e, per linea materna, in parte anche irlandese.
Eunice Kathleen Waymon è artista unica, di grande talento e raro eclettismo, dotata di timbro vocale particolarissimo, con tonalità mascoline.
Da piccola, immersa nella musica sacra, mostra una precoce attitudine per piano e organo, tanto da convincere una signora a pagarle le lezioni di piano classico per un anno: così Eunice impara ad amare Bach.
L'insegnante arriva a istituire un fondo cittadino per permetterle di proseguire gli studi: quando (a soli otto anni) si esibisce per la prima volta in pubblico, divide il tempo a disposizione tra la musica classica e brani più prettamente religiosi. Intorno al 1950 la famiglia si trasferisce a Philadelphia dove Eunice comincia a insegnare per pagarsi gli studi che nel frattempo porta avanti.
Qualche anno dopo suona in un club di Atlantic City, e inizia anche a cantare, scegliendo un nome che unisce l'affettuoso appellativo datole da un amico spagnolo, Nina, con quello dell'attrice Simone Signoret.
Il successo le frutta un contratto con la Bethlehem (King) per la quale incide un primo album che, con tinteggiature jazz, mescola standard pop e composizioni proprie.
I Loves You Porgy (Gershwin, Billie Holiday) e My Baby Just Cares For Me divengono suoi classici.
Il successo di Porgy le frutta diversi ingaggi e, alla fine dei '50, un nuovo contratto discografico per diversi album, in buona parte live, permette di fare sfoggio delle molteplici influenze assimilate (folk, blues, gospel, jazz) e del suo pianismo d'impostazione classica (musica alla quale nei primi anni spera sempre di tornare definitivamente).
Nel 1961 si sposa (un anno dopo avrà una figlia), mentre l'amicizia con Langston Hughes e James Baldwin, e in particolare con la scrittrice e attivista Lorraine Hansberry (alla quale, dopo la prematura scomparsa nel 1965, dedicherà To Be Young, Gifted And Black), l'avvicina al pensiero dei leader neri impegnati in diverso modo contro il razzismo: Martin Luther King Jr., Stokely Carmichael, Malcolm X, Rap Brown.
La rabbia per due tragici avvenimenti del 1963 (l'uccisione del giovane attivista Medgar Evers nel Mississippi e di quattro ragazze nell' Alabama), le ispirano Mississippi Goddam! e per qualche anno anche le sue apparizioni dal vivo sono caratterizzate dai fieri convincimenti sociopolitici.
Nascono altre importanti canzoni quali Four Women, lucido e crudo ritratto della condizione della donna nera, I Wish I Knew (How It Would Feel To Be Free}, Why? (The King Of Love Is Dead}, ispirata all 'assassinio di Luther King, mentre si mettono in evidenza anche brani d'ispirazione africana.
Ma altrettanto pregevoli sono Don' t Let Me Be Misunderstood, The Other Woman e varie cover, dal Put A Spell On You a brani del repertorio di Oylan, Cohen, Jacques Brel, Bee Gees, tutte rimodellate col suo personalissimo stile. Nei '70 affiorano le delusioni per molte frustrate speranze di carattere sociale
e personale (fallimento del matrimonio con Andrew Stroud, delusione del rapporto col padre, che poco dopo muore); la Simone effettua vari viaggi, soggiornando in Paesi diversi, alla ricerca di serenità e affetti.
La sua discografia, non ricchissima, continua comunque a essere qualitativamente valida e spesso registrata dal vivo.
Non altrettanto positivo il decennio successivo, quando in qualche caso raggiunge addirittura i livelli più bassi della sua carriera; torna in classifica nel 1987 col rilancio di My Baby Just Cares For Me, al quale seguono vari tour che la portano anche in Italia (1988). Nei '90 escono la sua autobiografia, I Put A Spell On You, e il disco pop del suo ritorno, purtroppo segnato da qualche arrangiamento orchestrale e un certo manierismo di troppo.

Sito internet ufficiale:   www.ninasimone.com

 


NEL PROSSIMO TONNUTO IN ARRIVO PER IL 30 NOVEMBRE

FaZ CI RACCONTERA’ DEL NUOVO ALBUM DEL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI

RACCONTEREMO POI DI UN GRANDISSIMO MA DIMENTICATO CANTAUTORE FOLK AMERICANO… PHIL OCHS

 POI MARK KNOPFLER…IL SUO SHANGRI-LA E’ L’ALBUM DELL’AUTUNNO 2004

ERIC ANDERSEN E’ TORNATO… RIPERCORRENDO LE STRADE DEL FOLK

DA FaZ ALTRE BUONE… E NUOVE

 


  HANNO FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

CIAO RAGAZ!!

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTANTE PREFERITO DI CUI PARLARE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIù SU QUALCHE ARGOMENTO…


 

IL NOSTRO INDIRIZZO E’  [email protected]

SCRIVETECI ! ! !