IL TONNUTO©

PERIODICO D’ACQUA DOLCE -ANNO V -  n° 43   OTTOBRE 2004

 


 

MONDO RINGHIO!

EDITORIALE

A CURA DI

Cari amici,

ben ritrovati.

La mia prima, come editoriale,  non poteva non riportare un po’ indietro nel tempo alla tragedia della scuola di Beslan.

La tragedia del terrorismo, quello che assomiglia, ora sì, sempre più al nazismo.

Un terrorismo che spietatamente colpisce ora anche i bambini, i più indifesi… quelli che, una volta, erano intoccabili.

Ho detto bene… una volta.

Ora non più, ora non ci sono più regole, e l’orrore è totale.

L’altra sera, in tv, un politico (dell’opposizione) (Bertinotti) ha cercato di dare una spiegazione alla strage di Beslan… snocciolando un numero… quello dei bambini morti in Cecenia a seguito della repressione attuata dal governo Putin. Il numero è impressionante.

40.000 bambini morti dall’inizio della repressione.

Il numero, c’è da credere, sia pressoché esatto; infatti il rappresentante del governo presente in studio (La Russa) non ha opposto “ma” o “se”.

Ora capite bene… non può essere una giustificazione ma…

Pensate se un giorno un estraneo entra in casa e vi ammazza il figlio sotto gli occhi… voi cosa fareste???

Da odio non può nascere che odio. E il seme della violenza è ormai radicato, in occidente come in oriente.

Ripenso al viso del bimbo di Beslan seduto in terra vicino a uno dei terroristi, quel bimbo che tutte le tv e i giornali ci hanno mostrato, con quel viso atterrito da un misto di sorpresa e spavento.

I suoi occhi impauriti di bimbo potranno un giorno essere occhi di un uomo pieno di odio… perché lui solo sa cosa ha passato in quelle ora ed in quei giorni… e la spirale dell’odio, così non finirà mai.

 

Regalo un pensiero finale a Giuni Russo, scomparsa in questo mese di settembre. Nello scorso mese di luglio “il boss” aveva recuperato il cd uscito subito dopo Sanremo  2003 contenente il brano “Morirò d’amore”. E così abbiamo avuto la possibilità di riscoprire un’artista di notevole talento. La sua collaborazione con il grande Franco Battiato è parte della storia della musica d’autore di italica memoria.

Comunemente la gente associa il suo nome e la sua carriera al successo strepitoso della canzone “Un’estate al mare” … occorrerebbe conoscere meglio la notevole mole di lavoro e di album prodotti da Giuni Russo per darne un giudizio più completo.

La sua interpretazione di una vecchia canzone che Battiato cucì su misura per lei, cioè “IL SOLE DI AUTERLITZ” mette i brividi ad ogni ascolto.

Oggi come oggi, son proprio poche le voci che mettono la pelle d’oca solo a sentirle.

Giuni Russo era una fra queste, e non sarà dimenticata.

So long Giuni.

 


 BENVENUTA ANNA !!!

E’ con immensa felicità che la famiglia del TONNUTO 
accoglie con un grande BENVENUTA la piccola ANNA figlia di Chiara e Marco.

Dopo aver percorso su questo TONNO le tappe che hanno portato
 al matrimonio dei nostri amici 
è con grande gioia ora
 che auguriamo alla neonata un grande in bocca al lupo per il futuro che verrà.

E’ un piacere continuare ad essere testimoni del tempo che passa 
e che ci regala momenti di autentica felicità… proprio come quelli legati ad una nuova nascita.

Alla piccola Anna, mamma Chiara e papà Marco
 di nuovo i migliori auguri, come sempre, da “ quelli del tonno”.

 

 


CALCETTO… DALL’INVIATO FaZ

 

RESOCONTO PARTITA a CALCETTO  del 23.09.2004

 Bloggers Team  -  FaZ Boys  =  11 - 10

 

Bloggers Team:     Mimmo - Faby - Daniele - Paolino - AmiDan - Massimo

FaZ Boys    Faz - Luca Tony - Roccia - GenY - Black Giak - Palumbedda Russa

Siamo nel campetto interno del Collegio Ballerini di Seregno. Ore 20:00.
Le formazioni salgono in campo; i 6 Faz-Boys (4 in maglia gialla, 1 bianca, FaZ arancio-nera) ed i 6 dei Bloggers Team (colori vari). Iniziano ad assaggiare il campo ed i 3 palloni. Viene scelto il pallone, quello dell'ultima Olimpiade, argento e nero. Sono pronti ad iniziare quando ci si accorge di maglie avversarie simili. FaZ cambia la sua maglia con la gialla di riserva. Mimmo dei Bloggers invece ha solo la gialla; potrebbe essere scambiato con gli avversari ! Inizia in  porta ed ottiene la concessione a non giocare in canottiera.

Si parte. Subito due azioni insidiose dei Bloggers, ben chiuse dai Faz-Boys. Poi l'inaspettato: dopo 4 minuti di gioco i Faz Boys sono in vantaggio. Scambio  veloce Faz – Roccia - Luca Tony che fa partire dal limite una saetta nel 7 avversario. Passa un altro minuto e Faz in scivolata spinge dentro una palla sporca  deviata dal portiere avversario. Palumbedda Russa scende rapido da centrocampo, al limite dell'area avversaria spara sul 2° palo.  E’ 3 a 0 !
Pochi altri minuti e ancora Luca Tony la mette per il 4-0. I Bloggers sono sconcertati, i Faz Boys increduli del forte vantaggio giocano a meraviglia. Neanche il Milan di Sacchi e Capello sapeva giocare così bene con rapidi e precisi passaggi a tutto campo.  Non è finita. Roccia dopo 2 dribbling segna il 5-0 al 20°. E' uno splendido sogno per la formazione goleador.
Già un sogno per i F.B. che però i Bloggers interrompono (come tutti i sogni del resto).
Da portiere, GenY dei F.B. esce e va a fare il terzino. Roccia, ottimo giocatore in campo, entra tra i pali. Il sogno si interrompe. Un banalissimo errore di passaggio tra loro due mette Daniele dei Bloggers libero davanti alla porta. Può solo segnare. 5-1. Tre minuti ed è il replay, incredibile! 5-2.
Qualcuno dei FaZ Boys si agita in silenzio. Sarà forse questa perdita di concentrazione che fa saltare qualche marcatura. I Bloggers spingono forte ora incoraggiati, 2 tiri da fuori ed è il 5-4. Daniele ancora e Paolino.
Il 5-5 arriva con un goal fantastico di Massimo. Tutto a sinistra, di prima fa partire un tiro alto a rientrare che aggira il portiere di pochissimi centimetri e si infila sfiorando palo e traversa.   Il sogno è incubo ora per i FaZ-Boys.
Mimmo a centrocampo avverte Faz che è pari. Con orgoglio i F.B. si risvegliano, chiudono bene i gasatissimi Bloggers, ma su sfortunata autorete vanno addirittura sotto. Il bicchiere da mezzo pieno ora è mezzo vuoto ! Siamo circa al 40°. Ma reimpossessatisi del centrocampo, con alcune belle incursioni tra gli avversari i F.B. colgono una traversa a portiere battuto e 2 bei goal: siamo 7-6 per i ragazzi di FaZ. Ma forse qui si spegne la loro vera forza. Proprio FaZ si ritrova solo, ad 1 metro dal portiere avversario, ma invece di sparare dritto sul primo palo mira il secondo con palla lenta a girare. E' fuori di 3 cm !  Nei seguenti 2 minuti i Bloggers ci dan dentro e realizzano 2 goal,  1 tiro da fuori ed una papera del portiere avversario.
Il tempo si avvicina allo scadere. La stanchezza è visibile sul volto di tutti, ma le magliette più sudate sono quelle gialline dei Faz Boys, all'anagrafe più vecchi mediamente di 7 anni.
Siamo 8-7 per i Bloggers. Nei seguenti 10 minuti da azioni confuse arriva la rete di Massimo, 3 pali dei F.B. con Faz, Roccia e Luca Tony. Ci sono anche 3 passaggi errati (1 forse determinante) dovuti alla maglia ingannatrice di Mimmo.    Poi i Bloggers arrivano vicinissimi a farne altri 2 ma vengono bloccati sul tiro in extremis. Poi ancora contropiede di Daniele, FaZ lo chiude sull'angolo, Daniele mette in mezzo a testa bassa, tre dei FaZ-Boys nessuno dei Bloggers: autorete !  E’ 10-7.
Da ora è caos. Palle buttate su e giù per il campo. Passano 5 minuti e ne mancano meno. Luca Tony si fa largo, spinge sulla destra, FaZ gli va incontro, passaggio, tiro di prima, è nell'angolino rasoterra: 10-8 ! I FaZ-Boys ci credono ancora, ma purtroppo per loro un'altra papera incredibile del portiere che fa autorete tutto da solo a gioco praticamente fermo li condanna. Hanno negli ultimi secondi una reazione d'orgoglio con le ultimissime energie rimaste e vanno a segno 2 volte andando vicini al pareggio ma senza trovarlo grazie all'ottimo controllo sia fisico che mentale della difesa dei Bloggers. 

Disposizioni in campo:
Bloggers - Mimmo parte in porta un po’ incerto, anche a  causa degli avversari scatenati, ma poi esce e difende ottimamente, incollato al nemico! - Faby parte da ala tenendo larga la difesa avversaria, poi difende e attacca: resistenza ottima - Daniele il Baggio della sua squadra sa cercarsi gli spazi ed i goal anche se viene poi frenato da marcature pressanti - AmiDan bravo in porta e non sbaglia in difesa – Paolino è il faro dietro, intuisce e chiude tutti gli spazi avversari, marca alla perfezione e fa filtrare bei palloni – Massimo parte dietro e difende abbastanza bene poi sul finale è il più fresco ed imprevedibile, attacca e trova i goal.
FaZ-Boys – FaZ parte davanti e corre più che può, poi arretra marcando Daniele o a chiudere dietro la difesa – Roccia il più esperto della squadra astuto e con dei cambi marcia velocissimi, torna umano solo in porta con errori evitabili – Luca Tony davanti è una certezza, tiri secchi, goal e difesa di palla sicura – Black Giak torre in difesa infallibile, perfetto, peccato per l’autorete finale – GenY al debutto come portiere è ottimo, incerto in difesa all’inizio poi ne esce bene – Palumbedda Russa ottima partenza sulla fascia sinistra, incontenibile e deciso, poi va in porta commettendo solo 1 errore alla fine.    

La sfida di ritorno è prevista per il 7 ottobre. Ne vedremo delle belle !


SULLE ORME DI…

WARREN HAYNES

 

 Warren è ormai di casa qui sul TONNUTO.

Dopo averne parlato nei precedenti mesi per la sua attiva partecipazione nei ricostituiti Allman Brothers Band e come leader dei Gov't Mule, torniamo ad occuparci di lui come "solo artist".

L'occasione è l'uscita dell'album "LIVE AT BONNAROO".

Un disco stupendo, di cui, tuttavia, parleremo in seguito.

Ora concentriamoci sul suo autore.

Warren Haynes è fresco fresco di elezione quale miglior chitarrista del 2004 da parte dell'autorevole ROLLING STONE  (versione USA, ovviamente...). Vedere il suo nome nella lista che comprende anche gente del calibro di Hendrix, Clapton, Vaughan, beh, significa veramente che il nostro ha assunto ormai il ruolo di autentica "star".

La sua musica "solo", come sempre nel caso, è in Italia ancora cosa per pochi "eletti". Tuttavia, il fatto di partecipare attivamente a tre progetti musicali (Allmann, Gov't Mule e Grateful Dead) differenti, gli ha conferito notevole visibilità.

Nell'ambito degli Allman Brothers, Warren è ormai una pedina fondamentale, e l'ultimo album della band "Hitti'n the note" datato 2003 è stato un buon successo anche per l'ottimo lavoro del nostro alle chitarre. A dirla tutta, nella nuova formazione degli Allman il nostro Warren è ormai una pedina insostituibile. A lui si deve in gran parte il rilancio della band sudista per eccellenza.

Come leader dei Muli abbiam già avuto modo di dire sul TONNUTO n. 41 che Haynes ha sempre dato tutto sè stesso per la buona riuscita del progetto... e il progetto va via a gonfie vele.

I Gov't Mule sono attesi infatti proprio in questo mese di settembre con il loro nuovo album di studio.

La prova solista che Haynes ha dato di fronte a 80.000 spettatori in quel del Bonnaroo Festival dello scorso anno è la definitiva consacrazione di un artista che ha tutti i numeri per entrare, senza più uscirci, nella galleria dei migliori chitarristi di tutti i tempi.

Dotato di una tecnica formidabile e di una fluidità di suono notevole il buon Warren passa indifferentemente dalla chitarra acustica a quella elettrica e quando capita, e gli capita di spesso, suona la "slide" come pochi altri sanno fare.

Haynes è al suo terzo album solista, precedevano quest'ultimo live  gli album TALE OF ORDINARY MADNESS  e THE LONE EP, quest'ultimo, come suggerito dal titolo è un EP, contenente 5 canzoni di cui tra l'altro, tre le ritroviamo nel Bonnaroo.

Tutti i dischi da "solo" rendono esattamente il conto della bravura di Haynes; la sua capacità di interpretare canzoni acustiche, elettriche, canzoni sue, e cover; la sua arte è la capacità di un talento veramente straordinario di cambiar pelle e di farla cambiare alla sua chitarra.

Il premio ricevuto da ROLLING STONES è la conferma che Haynes è uno di valore, uno da seguire... uno dei nostri preferiti.

 


 

MUSIC FOR TONNO…

IL DISCO DEL MESE

WARREN HAYNES

“LIVE AT BONNAROO FESTIVAL 2003”

   

 

DISTRIBUZIONE: ATO RECORDS/ IRD

PREZZO INDICATIVO:  € 19,00

Il live di Warren Haynes è arrivato in casa TONNUTO alla metà del mese di giugno, e ci è arrivato nella sua veste di lusso... ci siamo comprati, infatti, la versione digipack USA, ancor prima che l'album arrivasse al distributore italiano (IRD). Tanta era la voglia di aver per le mani il live di Haynes che, abbiam chiuso un'occhio (!!) sul prezzo pagato.

L'album di Warren è, infatti, uno di quelli che aspetti con ansia per mesi interi e che poi, quando arriva finisce nel lettore cd per poi non volerne più uscire.

Alla fine, va detto, la spesa è valsa la pena.

L'album è stupendo, il suono ottimo, il buon Warren in gran forma... in breve, un album epico!!!

A conferma di ciò ecco che il nostro Haynes arriva dritto dritto al primo posto della nostra personale classifica annuale dei migliori album.

E non potrebbe essere altrimenti. Dall'inizio alla fine, non c'è una sola canzone al di sotto della media. Un'ora e mezza di concerto, ma che concerto...

Il Bonnaroo Festival è una grande kermesse musicale di quelle che solo in USA sanno fare come Dio comanda...  niente a che vedere, per esempio, con quello di Imola in Italia... bello, imponente, eppure niente in confronto col Bonnaroo.

Il Festival USA si svolge, infatti, su uno spazio sterminato dove si trovano qualcosa come una trentina di palchi diversi,  le esibizioni durano ininterrottamente dalla tarda mattinata sino a notte inoltrata... e la cosa bella è che contemporaneamente possono capitare su palchi diversi personaggi del calibro di un Dylan e di Patti Smith, dei Los Lobos e dei Greatful Dead... insomma una manna dal cielo.

Nell'ambito di tanta bontà musicale ecco il nostro live che raccoglie per intero l'esibizione dello scorso luglio 2003 di Haynes. Accanto a canzoni tutte sue, le stupende  PATCHWORK QUILT, IN MY LIFE, THE REAL THING, BEAUTIFULLY BROKEN, che Warren canta da par suo come meglio non potrebbe, ci sono autentiche gemme come ONE degli U2, TO LAY ME DOWN, STELLA BLUE sono invece di Jerry Garcia (famosissimo chitarrista leader dei Grateful Dead).

Stupenda poi la cover I'VE GOT DREAMS TO REMEBER, canzone di Otis Redding, così come LUCKY dei Radiohead.

In chiusura, ma solo lì, Haynes si fa accompagnare da un altro artista. Si tratta di un cantautore africano, Vusi Mahlasela, col quale Haynes esegue una stupenda SOULSHINE, farina del suo sacco.

Sul fatto che il discodi Warren  potesse entrare nella nostra top ten, quando l'abbiamo acquistato, ne eravamo certi... che fosse addirittura di siffatta fattura, beh, questa è stata una vera e propria sorpresa anche per noi... i presupposti c'erano tutti, la classe di Haynes non è mai stata in discussione, ma un'intero disco, chitarra e voce non è roba leggera... il rischio di incorrere in lagnanze esiste.

"LIVE AT BONNAROO" è il miglior disco sinora ascoltato nel 2004... Warren Haynes è ormai un nostro idolo... vi capiterà mai quest'album tra le mani??? Ve lo auguriamo di cuore.

 

 

 


 

I MIGLIORI DEL 2004

 1)     WARREN HAYNES – LIVE AT BONNAROO

2)     PEARL JAM – BENAROYA HALL 22/10/2003

3)     MASSIMO BUBOLA – SEGRETI TRASPARENTI

4)     TREVES BLUES BAND - BLUESFRIENDS

5)     JERRY GARCIA & DAVID GRISMAN – BEEN ALL AROUND THIS WORLD

6)     JOHNNY CASH – MY MOTHER’S HYMN BOOK

7)     JASON REED – SMITHVILLE

8)     JIM CROCE – FACETS

9)     BOBBY CHARLES – LAST TRAIN TO MEMPHIS

10)    PAUL SIMON – THE PAUL SIMON SONGBOOK (REMASTERED)

 


 

IL NUOVO CHE AVANZA…

 LOU DALFIN

by FaZ

 …l'era dei "vioulaires", i suonatori girovaghi di ghironda che si guadagnavano di che vivere al suono di una ruota che sfrega delle corde, continua tutt'oggi…

LOU DALFìN

 

L’Oste del Diau

 


 
2004 - Tarantanius

 

Ho il piacere di scrivervi di questo disco, l’ultimo di questo gruppo che rappresenta la tradizione di un pezzettino di Italia a sud ovest del Piemonte: l’Occitania.

Avevo già sentito una loro musica scalpitante qualche anno fa ma poi più niente. In agosto grazie a Follia Rotolante Tour trasmissione su RAI2 con la Casalegno ma soprattutto con  Davide Van De Sfroos, li ho ritrovati. Hanno suonato 3 incredibilmente trascinanti musiche e da li mi hanno convinto all’acquisto. Manco a farlo apposta dopo pochi giorni ad un concerto del mio eroe Davide, sulla bancherella degli acquisti c’erano anche loro, i Lou Dalfìn (il delfino).  Ed ora ve li descrivo.

Nei giorni seguenti all’acquisto del CD  passati a riascoltare più volte il loro ( e solo il loro) CD  sono entrato in un altro mondo, un mondo medioevale, forte, dove dame e cavalieri mi volteggiavano attorno e dove contadini e guerrieri sfidavano la sorte e la vita. 

La musica se vogliamo semplificare è simile a quella del film Braveheart, ma mentre quella era ispirata alla Scozia ed Inghilterra, questa proviene da una terra molto vicina a noi: l’Occitania. Dov’è o meglio dov’era dislocata questa grossa regione ?  Comprendeva tutto il sud della Francia e una piccola parte del Piemonte. I Lou Dalfin sono italianissimi ed arrivano appunto da questa piccola parte in Italia nella provincia di Cuneo, dove suonano molto spesso a feste con tradizione di piazza e giochi popolari antichi.

Oltre alla bella musica occitana loro vi aggiungono una … diciamo forte convinzione nel cantare e suonare che prende veramente molto.   Infatti dal vivo sono ancor più cattivi e coinvolgenti. Si passa da atmosfere vibranti ad un’irruenza tipica della formazione a sfumature più delicate e dolci.

Gli strumenti usati nel CD sono il mandolino, la cornamusa irlandese, l’arpa, il flauto dolce, il sax baritono e tenore, la tromba, il basso tuba.   Ma soprattutto quelli della formazione base di oggi, che comprende il mitico trascinante capogruppo Sergio Berardo (voce solista, ghironda, organetto, flauti), Christian Coccia (chitarre), Riccardo Serra (batteria, percussioni), Dino Tron (organetto, fisarmonica cromatica e cornamusa), Gianluca Dho (basso), Alessandro Montagna (tromba).

 Il loro sito su internet:   www.loudalfin.it

  

"L'ÒSTE DEL DIAU"

 

12 i brani originali composti dal gruppo per il loro nuovo disco "L'òste del diau".

Si parte con “La Reina”, bourrée a due tempi che scherzosamente viene definita “doppio malto” per l’elevata velocità ed il ritmo dirompente. Il testo verte su ricordi di feste patronali tra risse, giostre e speranze deluse dal tempo della provincia. Una sorta di “sabato del villaggio” subalpino, in cui il protagonista si trova ad attendere al bancone di un bar un futuro che non arriva.

Il secondo brano “Sem Encar Ici”, già presente nel singolo promozionale, è un inno alla miracolosa sopravvivenza di una cultura ancestrale legata all’oralità che ritrova sorprendentemente la forza per re-inventarsi e rinnovarsi. Dai trovatori fino al XXI secolo gli occitani sono ancora qua. Si continua con una “Seguida de Rigodons” (Suite de Rigodons) in cui vi è una frase topica: “canta la tua danza e balla tua canzone”, sorta di manifesto programmatico del “Lou Dalfin pensiero”. In questi rigodons, danze dal carattere arcaico, tribale, si canta l’elettricità eversiva e fosforescente che, come il fuoco di un bivacco di zingari, illumina la notte occitana.

Il quarto pezzo “L’òste del Diau” dà il titolo al disco. Qui la danza aderisce in modo sorprendente ai canoni della canzone pop. La storia di un vecchio giocatore di carte e gran bevitore che, sentendo l’approssimarsi della morte, si rende conto che nessuno sentirà la sua mancanza. I giocatori di belotte troveranno una altro quarto ed i compagni di sbronza non faticheranno a procurarsi un remplaçant. L’unica compagnia che si profila nel suo futuro post-mortem è quella del diavolo, che lo aspetta per giocare a carte nella sua osteria.  “L’òste del diau” lascia il posto ad una “Seguida de Corentas”. La corenta è la danza tradizionale delle valli occitane. Non c’è festa di paese o frazione in cui le coppie non perpetuino l’antico rito coreutico del suo vortice. “Jan del Car” è la storia di uno sgangherato prosseneta che, con il suo furgone, accompagna una pinhàa de miss, una manciata di miss, al miraggio di Nizza, la Ville Lumière per le valli occitane. Ottoni e flauti per l’apoteosi energetica di un antico rito. “I Conscrits del Lengadòc”  è una canzone tradizionale in versione mazurca-blues in cui si grida il lamento dei coscritti obbligati da Napoleone a partire per un paese di neve bianca e cielo grigio da cui non sarebbero tornati.  Il settimo brano è la “Seguida dels Camisards” composta da chapeloise e circoli circassi. Si tratta di una suite dal carattere epico in cui, nell’atmosfera dei balli celtici di recente importazione nel repertorio delle valli, si canta l’epopea di Joan Cavalier, mitico condottiero dei “camisards”, esercito popolare che a cavallo tra il XVII e XVIII secolo in Languedoc seppe tenere testa all’esercito del Re di Francia. Il condottiero era solito motivare i propri uomini affermando che “chi rinuncia a combattere per quello che ama si abitua ad amare quello che ha”, affermazione cui tre secoli di storia non hanno tolto significato. Anzi. 

Con “Lantzeko” troviamo un omaggio alla cultura basca: si tratta di una rivisitazione di una delle più celebri arie di danza d’Euskadi. Avvicinandosi alla fine troviamo “Temp de Nuech”, celebrazione di colori notturni in un viaggio ai limiti dell’oscurità, tra antichi viottoli tracciati dalla transumanza, gli ultimi festin dell’estate e i passi di antichi viaggiatori pellegrini. “Las Pitabelhas -  Vila Nòva” vede la presenza della mitica arpa di Vincenzo Zitello che apre questa suite di due brani, un regret struggente dedicato ai ricordi di una cartolina ed un circolo circasso dal sapore arcaico e moderno.

Il penultimo pezzo si intitola “Sitors”. E’ una bourrée dance che racconta i sapori, le impressioni e le emozioni di un ritorno di suonatori da una festa, sotto il cielo invernale, in cui i sitors, la costellazione di Orione in occitano, li guidano in un cammino amato. Il disco si chiude con “Es Pas Tard”, mazurca in cui mandolino e basso tuba sostengono il racconto di sogni nati sui contrafforti collinari, tra processioni volanti di suonatori e serenate fauves che odorano di fogliame e corteccia.

 

CHI SONO I LOU DALFIN

 E’ difficile definire cosa siano  i Lou Dalfin. Innanzitutto non si tratta semplicemente di un gruppo musicale, o almeno, non solo. Nelle vallate occitane del Piemonte la band di Sergio Berardo è diventata un fenomeno di costume che ha letteralmente modificato le abitudini di divertimento della gente. Sono infatti i Lou Dalfin ad aver reso la musica occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati perché divenisse fenomeno di massa. Il successo è stato tale che fin dagli esordi è stata creata una volta all’anno la “Festa de Lou Dalfin”, sorta di ritrovo per tutti gli appassionati filo-occitani, e negli ultimi anni frequentata da migliaia di persone provenienti dal Piemonte, da tutta Italia e dall’Occitania transalpina.

 

Hanno detto di loro:

 “LOU DALFIN, BENVENUTI ALLA FESTA OCCITANA – “…La musica dei Lou Dalfin è fatta per essere ballata, perché è la rappresentazione stessa di una festa…In questo conservare lo spirito e le argomentazioni popolari la musica del gruppo è decisamente tradizionale. Per il resto è energia pura, intuizione e voglia di superare il passato senza rinnegarlo…Il significato del lavoro dei Lou Dalfin va ben oltre il semplice folk revival e ben oltre il consolidato rilancio della musica etnica: si tratta piuttosto di una felice sintesi tra il tradizionale ed il moderno, un tentativo riuscito di ravvivare, attraverso una contagiosa vitalità, ciò che potrebbe essere morto.”

 “Non vi piace la musica folk? Allora andate a vedere i Lou Dalfin: cambierete idea. I loro concerti sono quanto di più divertente, ballabile e intenso vi possa capitare di ascoltare. Scoprirete un misterioso strumento che si chiama ghironda suonato da un frontman straordinario che si chiama Sergio Berardo e la musicalità del dialetto occitano. Scoprirete una band in grado di suonare per ore in un tripudio di allegria con il pubblico metropolitano che balla la slam-dance al suono della loro incredibile versione di Addio Lugano Bella”

 “Quando si parla di folk music, i Lou Dalfin sono sicuramente una delle band più rappresentative in Italia…Sergio Berardo e la sua ghironda vi faranno ballare fino a stramazzare al suolo. Ebbene si, i Lou Dalfin sono una di quelle band che ci invidiano anche all’estero, dove peraltro si recano per deliranti concerti…”

 “C’E’ UNA BAND OCCITANA CHE REGALA ADRENALINA PURA – A nostro modesto – ed opinabile – avviso, se volete ascoltare una cosa nuova, italiana e pimpante, dovreste correre a procurarvi “La Flor de Lo Dalfin”, splendido album dei Lou Dalfin, band occitana guidata da un fanfarello che si chiama Sergio Berardo e suona la ghironda come Jimi la Fender. Adrenalina pura.Il racconto di un viaggio musicale che dura da anni, ormai, e che ha rivoluzionato il modo di intendere la ricerca folk nel nostro Paese”.

 

 


 

ANDREA PARODIE I SUOI CONCERTI!!!!

  ANDREA PARODI, CANTAUTORE CANTURINO, CHE QUEST’ESTATE ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERE PERSONALMENTE, ATTRAVERSO LA SUA MAILING LIST CI HA FATTO PERVENIRE
 LE DATE DI UNA SERIE DI CONCERTI SUOI O, COMUNQUE, DA LUI ORGANIZZATI.

ECCO DI SEGUITO IL DETTAGLIO.

PER CHI POTESSE E/O VOLESSE, 
LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE UN AUTORE GIOVANE E VALIDO, 
CON TANTA, TANTA VOGLIA DI FAR MUSICA.

GRANDE ANDREA!!!!

 

 Riparte mercoledì 29 settembre, presso il locale canturino “All’una&35circa”, STAZIONE CANTAUTORI.

Per informazioni e per partecipare, scrivere a [email protected]  

 Sta per arrivare per la prima volta in Italia John Townes Van Zandt II, figlio del leggendario Townes Van Zandt. 
 Ecco le date del suo primo tour italiano:

 JT VAN ZANDT
 mercoledì 27 ottobre MILANO – Nidaba
 giovedì 28 ottobre CANTU’ – Cineteatro Lux *

 venerdì 29 ottobre VARESE – Cooperativa Biuma e Belforte *

* Tributo a Townes Van Zandt con Eileen Rose, Seth Goodman, Sandy

Watson, Andrea Parodi, Massimiliano Larocca, Del Sangre, Paolo Pieretto,

Max De Bernardi

ANDREA PARODI IN TOUR

 www.andreaparodi.com <http://www.andreaparodi.com/>

- mercoledì 29 settembre CANTU’ – All’una&35circa – STAZIONE CANTAUTORI

- mercoledì 6 ottobre GLASGOW – Fallen Angels – con Sandy Watson

- giovedì 7 ottobre GLASGOW – Fallen Angels – con Karine Polwart

www.karinepolwart.com <http://www.karinepolwart.com/> 

- domenica 10 ottobre GLASGOW – Riverside Club – A FAR CRY FROM TEXAS 4

(con JT Van Zandt, River Detectives, Sunshine Delay, Tom Clelland,

Andrea Parodi , Figure 8, Sandy Watson, John McMeekin, Anna Colquhoun

Band, John Alexander, Stuart Workman, John Hinshelwood Band, Inga

McElhone, Cathrine Craig)

- sabato 16 ottobre CREMNAGO – Teatro San Luigi – STASERA CHE SERA con

Massimiliano Larocca, Del Sangre, Alfredo Del Curatolo, Paolo Pieretto,

Fatt’Acoustic

- giovedì 28 ottobre CANTU’ – Cineteatro Lux – TRIBUTO A TOWNES VAN

ZANDT

- venerdì 29 ottobre VARESE – Cooperativa Biuma e Belforte – TRIBUTO A

TOWNES VAN ZANDT

 

- dal 29 ottobre al 14 novembre in tour con EILEEN ROSE

- venerdì 19 novembre SALERNO – EXPOSCUOLA – TBC

- giovedì 25 novembre CANTU’ – CINETEATRO LUX

- dal 26 novembre in tour con BOCEPHUS KING e KEVIN HOUSE

 

 

 


NEL PROSSIMO TONNUTO IN ARRIVO PER IL 30 OTTOBRE

UNA GRANDE CANTANTE SCOMPARSA DA QUALCHE ANNO…LAURA NYRO E UN SUO CONCERTO DEL 1971!!

WILLY DeVILLE RITORNA CON L’ALBUM “CRAW JANE ALLEY”…
 E GIA’ SI PARLA DI UN GRANDISSIMO ALBUM IN CASA TONNUTO… BY MAURO E
FaZ

ALTRE BUONE…   E NUOVE

… WAITING FOR VALENTINO!!!


 QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE

 ORE    22,00 DEL GIORNO 29/09/2004 

 

HA  FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

L’INDISPENSABILE AIUTO DEL GRANDE AMICO  FAZ

 

CIAO RAGAZ!!

 

SE AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…


WATER CLOSS

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DIRETTORE RESPONSABILE : Rho Mauro

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IL NOSTRO INDIRIZZO E’  [email protected]

SCRIVETECI ! ! !