IL TONNUTO©
PERIODICO
D’ACQUA DOLCE -ANNO V -
n° 43 –
OTTOBRE 2004
MONDO
RINGHIO!
EDITORIALE
A
CURA DI
Cari
amici, ben
ritrovati. La
mia prima, come editoriale, non
poteva non riportare un po’ indietro nel tempo alla tragedia della
scuola di Beslan. La
tragedia del terrorismo, quello che assomiglia, ora sì, sempre più al
nazismo. Un
terrorismo che spietatamente colpisce ora anche i bambini, i più
indifesi… quelli che, una volta, erano intoccabili. Ho
detto bene… una volta. Ora
non più, ora non ci sono più regole, e l’orrore è totale. L’altra
sera, in tv, un politico (dell’opposizione) (Bertinotti) ha cercato di
dare una spiegazione alla strage di Beslan… snocciolando un numero…
quello dei bambini morti in Cecenia a seguito della repressione attuata
dal governo Putin. Il numero è impressionante. 40.000
bambini morti dall’inizio della repressione. Il
numero, c’è da credere, sia pressoché esatto; infatti il
rappresentante del governo presente in studio (La Russa) non ha opposto
“ma” o “se”. Ora
capite bene… non può essere una giustificazione ma… Pensate
se un giorno un estraneo entra in casa e vi ammazza il figlio sotto gli
occhi… voi cosa fareste??? Da
odio non può nascere che odio. E il seme della violenza è ormai
radicato, in occidente come in oriente. Ripenso
al viso del bimbo di Beslan seduto in terra vicino a uno dei terroristi,
quel bimbo che tutte le tv e i giornali ci hanno mostrato, con quel viso
atterrito da un misto di sorpresa e spavento. I
suoi occhi impauriti di bimbo potranno un giorno essere occhi di un uomo
pieno di odio… perché lui solo sa cosa ha passato in quelle ora ed in
quei giorni… e la spirale dell’odio, così non finirà mai. Regalo
un pensiero finale a Giuni Russo, scomparsa in questo mese di settembre.
Nello scorso mese di luglio “il boss” aveva recuperato il cd uscito
subito dopo Sanremo 2003
contenente il brano “Morirò d’amore”. E così abbiamo avuto la
possibilità di riscoprire un’artista di notevole talento. La sua
collaborazione con il grande Franco Battiato è parte della storia della
musica d’autore di italica memoria. Comunemente
la gente associa il suo nome e la sua carriera al successo strepitoso
della canzone “Un’estate al mare” … occorrerebbe conoscere
meglio la notevole mole di lavoro e di album prodotti da Giuni Russo per
darne un giudizio più completo. La
sua interpretazione di una vecchia canzone che Battiato cucì su misura
per lei, cioè “IL SOLE DI AUTERLITZ” mette i brividi ad ogni
ascolto. Oggi
come oggi, son proprio poche le voci che mettono la pelle d’oca solo a
sentirle. Giuni
Russo era una fra queste, e non sarà dimenticata. So long Giuni. |
BENVENUTA
ANNA !!!
E’
con immensa felicità che la famiglia del TONNUTO
accoglie con un grande BENVENUTA la piccola ANNA figlia di Chiara e Marco.
Dopo
aver percorso su questo TONNO le tappe che hanno portato
al matrimonio dei nostri amici
è con grande gioia ora
che auguriamo alla neonata un grande in bocca al lupo per il futuro che
verrà.
E’
un piacere continuare ad essere testimoni del tempo che passa
e che ci regala momenti di autentica felicità… proprio come quelli legati ad
una nuova nascita.
Alla
piccola Anna, mamma Chiara e papà Marco
di nuovo i migliori auguri, come sempre, da “ quelli del tonno”.
CALCETTO…
DALL’INVIATO FaZ
RESOCONTO
PARTITA a CALCETTO del 23.09.2004
Bloggers
Team -
FaZ Boys =
11 - 10
Bloggers Team:
Mimmo - Faby - Daniele - Paolino - AmiDan - Massimo
FaZ Boys: Faz - Luca Tony - Roccia - GenY - Black Giak - Palumbedda Russa
Siamo nel campetto interno del
Collegio Ballerini di Seregno. Ore 20:00. Si
parte. Subito due azioni insidiose dei Bloggers, ben chiuse dai Faz-Boys.
Poi l'inaspettato: dopo 4 minuti di gioco i Faz Boys sono in vantaggio.
Scambio veloce Faz –
Roccia - Luca Tony che fa partire dal limite una saetta nel 7
avversario. Passa un altro minuto e Faz in scivolata spinge dentro una
palla sporca deviata dal portiere avversario. Palumbedda Russa scende
rapido da centrocampo, al limite dell'area avversaria spara sul 2°
palo. E’ 3 a 0 ! Disposizioni in campo: La sfida di ritorno è prevista per il 7 ottobre. Ne vedremo delle belle ! |
SULLE
ORME DI…
WARREN
HAYNES
Warren
è ormai di casa qui sul TONNUTO.
Dopo
averne parlato nei precedenti mesi per la sua attiva partecipazione nei
ricostituiti Allman Brothers Band e come leader dei Gov't Mule, torniamo ad
occuparci di lui come "solo artist".
L'occasione
è l'uscita dell'album "LIVE AT BONNAROO".
Un
disco stupendo, di cui, tuttavia, parleremo in seguito.
Ora
concentriamoci sul suo autore.
Warren
Haynes è fresco fresco di elezione quale miglior chitarrista del 2004 da parte
dell'autorevole ROLLING STONE (versione
USA, ovviamente...). Vedere il suo nome nella lista che comprende anche gente
del calibro di Hendrix, Clapton, Vaughan, beh, significa veramente che il nostro
ha assunto ormai il ruolo di autentica "star".
La
sua musica "solo", come sempre nel caso, è in Italia ancora cosa per
pochi "eletti". Tuttavia, il fatto di partecipare attivamente a tre
progetti musicali (Allmann, Gov't Mule e Grateful Dead) differenti, gli ha
conferito notevole visibilità.
Nell'ambito
degli Allman Brothers, Warren è ormai una pedina fondamentale, e l'ultimo album
della band "Hitti'n the note" datato 2003 è stato un buon successo
anche per l'ottimo lavoro del nostro alle chitarre. A dirla tutta, nella nuova
formazione degli Allman il nostro Warren è ormai una pedina insostituibile. A
lui si deve in gran parte il rilancio della band sudista per eccellenza.
Come
leader dei Muli abbiam già avuto modo di dire sul TONNUTO n. 41 che Haynes ha
sempre dato tutto sè stesso per la buona riuscita del progetto... e il progetto
va via a gonfie vele.
I
Gov't Mule sono attesi infatti proprio in questo mese di settembre con il loro
nuovo album di studio.
La
prova solista che Haynes ha dato di fronte a 80.000 spettatori in quel del
Bonnaroo Festival dello scorso anno è la definitiva consacrazione di un artista
che ha tutti i numeri per entrare, senza più uscirci, nella galleria dei
migliori chitarristi di tutti i tempi.
Dotato
di una tecnica formidabile e di una fluidità di suono notevole il buon Warren
passa indifferentemente dalla chitarra acustica a quella elettrica e quando
capita, e gli capita di spesso, suona la "slide" come pochi altri
sanno fare.
Haynes
è al suo terzo album solista, precedevano quest'ultimo live
gli album TALE OF ORDINARY MADNESS e
THE LONE EP, quest'ultimo, come suggerito dal titolo è un EP, contenente 5
canzoni di cui tra l'altro, tre le ritroviamo nel Bonnaroo.
Tutti
i dischi da "solo" rendono esattamente il conto della bravura di
Haynes; la sua capacità di interpretare canzoni acustiche, elettriche, canzoni
sue, e cover; la sua arte è la capacità di un talento veramente straordinario
di cambiar pelle e di farla cambiare alla sua chitarra.
Il
premio ricevuto da ROLLING STONES è la conferma che Haynes è uno di valore,
uno da seguire... uno dei nostri preferiti.
MUSIC
FOR TONNO…
IL
DISCO DEL MESE
WARREN
HAYNES
“LIVE
AT BONNAROO FESTIVAL 2003”
DISTRIBUZIONE:
ATO RECORDS/ IRD
PREZZO
INDICATIVO: € 19,00
Il
live di Warren Haynes è arrivato in casa TONNUTO alla metà del mese di giugno,
e ci è arrivato nella sua veste di lusso... ci siamo comprati, infatti, la
versione digipack USA, ancor prima che l'album arrivasse al distributore
italiano (IRD). Tanta era la voglia di aver per le mani il live di Haynes che,
abbiam chiuso un'occhio (!!) sul prezzo pagato.
L'album
di Warren è, infatti, uno di quelli che aspetti con ansia per mesi interi e che
poi, quando arriva finisce nel lettore cd per poi non volerne più uscire.
Alla
fine, va detto, la spesa è valsa la pena.
L'album
è stupendo, il suono ottimo, il buon Warren in gran forma... in breve, un album
epico!!!
A
conferma di ciò ecco che il nostro Haynes arriva dritto dritto al primo posto
della nostra personale classifica annuale dei migliori album.
E
non potrebbe essere altrimenti. Dall'inizio alla fine, non c'è una sola canzone
al di sotto della media. Un'ora e mezza di concerto, ma che concerto...
Il
Bonnaroo Festival è una grande kermesse musicale di quelle che solo in USA
sanno fare come Dio comanda... niente
a che vedere, per esempio, con quello di Imola in Italia... bello, imponente,
eppure niente in confronto col Bonnaroo.
Il
Festival USA si svolge, infatti, su uno spazio sterminato dove si trovano
qualcosa come una trentina di palchi diversi,
le esibizioni durano ininterrottamente dalla tarda mattinata sino a notte
inoltrata... e la cosa bella è che contemporaneamente possono capitare su
palchi diversi personaggi del calibro di un Dylan e di Patti Smith, dei Los
Lobos e dei Greatful Dead... insomma una manna dal cielo.
Nell'ambito
di tanta bontà musicale ecco il nostro live che raccoglie per intero
l'esibizione dello scorso luglio 2003 di Haynes. Accanto a canzoni tutte sue, le
stupende PATCHWORK QUILT, IN MY
LIFE, THE REAL THING, BEAUTIFULLY BROKEN, che Warren canta da par suo come
meglio non potrebbe, ci sono autentiche gemme come ONE degli U2, TO LAY ME DOWN,
STELLA BLUE sono invece di Jerry Garcia (famosissimo chitarrista leader dei
Grateful Dead).
Stupenda
poi la cover I'VE GOT DREAMS TO REMEBER, canzone di Otis Redding, così come
LUCKY dei Radiohead.
In
chiusura, ma solo lì, Haynes si fa accompagnare da un altro artista. Si tratta
di un cantautore africano, Vusi Mahlasela, col quale Haynes esegue una stupenda
SOULSHINE, farina del suo sacco.
Sul
fatto che il discodi Warren potesse
entrare nella nostra top ten, quando l'abbiamo acquistato, ne eravamo certi...
che fosse addirittura di siffatta fattura, beh, questa è stata una vera e
propria sorpresa anche per noi... i presupposti c'erano tutti, la classe di
Haynes non è mai stata in discussione, ma un'intero disco, chitarra e voce non
è roba leggera... il rischio di incorrere in lagnanze esiste.
"LIVE
AT BONNAROO" è il miglior disco sinora ascoltato nel 2004... Warren Haynes
è ormai un nostro idolo... vi capiterà mai quest'album tra le mani??? Ve lo
auguriamo di cuore.
I
MIGLIORI DEL 2004
1)
WARREN HAYNES – LIVE AT BONNAROO
2)
PEARL JAM – BENAROYA HALL 22/10/2003
3)
MASSIMO BUBOLA – SEGRETI TRASPARENTI
4)
TREVES BLUES BAND - BLUESFRIENDS
5)
JERRY GARCIA & DAVID GRISMAN – BEEN ALL AROUND THIS WORLD
6)
JOHNNY CASH – MY MOTHER’S HYMN BOOK
7)
JASON REED – SMITHVILLE
8)
JIM CROCE – FACETS
9)
BOBBY CHARLES – LAST TRAIN TO MEMPHIS
10)
PAUL SIMON – THE PAUL SIMON
SONGBOOK (REMASTERED)
…l'era
dei "vioulaires", i suonatori girovaghi di ghironda che si
guadagnavano di che vivere al suono di una
ruota che sfrega delle corde, continua tutt'oggi…
L’Oste del Diau
2004
- Tarantanius
Ho
il piacere di scrivervi di questo disco, l’ultimo di questo gruppo che
rappresenta la tradizione di un pezzettino di Italia a sud ovest del Piemonte:
l’Occitania.
Avevo
già sentito una loro musica scalpitante qualche anno fa ma poi più niente. In
agosto grazie a Follia Rotolante Tour trasmissione su RAI2 con la Casalegno ma
soprattutto con Davide Van De Sfroos,
li ho ritrovati. Hanno suonato 3 incredibilmente trascinanti musiche e da li mi
hanno convinto all’acquisto. Manco a farlo apposta dopo pochi giorni ad un
concerto del mio eroe Davide, sulla bancherella degli acquisti c’erano anche
loro, i Lou Dalfìn (il delfino). Ed
ora ve li descrivo.
Nei
giorni seguenti all’acquisto del CD passati
a riascoltare più volte il loro ( e solo il loro) CD
sono entrato in un altro mondo, un mondo medioevale, forte, dove dame e
cavalieri mi volteggiavano attorno e dove contadini e guerrieri sfidavano la
sorte e la vita.
La
musica se vogliamo semplificare è simile a quella del film Braveheart, ma
mentre quella era ispirata alla Scozia ed Inghilterra, questa proviene da una
terra molto vicina a noi: l’Occitania. Dov’è o meglio dov’era dislocata
questa grossa regione ? Comprendeva
tutto il sud della Francia e una piccola parte del Piemonte. I Lou Dalfin sono
italianissimi ed arrivano appunto da questa piccola parte in Italia nella
provincia di Cuneo, dove suonano molto spesso a feste con tradizione di piazza e
giochi popolari antichi.
Oltre
alla bella musica occitana loro vi aggiungono una … diciamo forte convinzione
nel cantare e suonare che prende veramente molto. Infatti dal vivo sono ancor più cattivi e
coinvolgenti. Si passa da atmosfere vibranti ad un’irruenza tipica della
formazione a sfumature più delicate e dolci.
Gli
strumenti usati nel CD sono il mandolino, la cornamusa irlandese, l’arpa, il
flauto dolce, il sax baritono e tenore, la tromba, il basso tuba.
Ma soprattutto quelli della formazione base di oggi, che comprende il
mitico trascinante capogruppo Sergio Berardo (voce solista, ghironda, organetto,
flauti), Christian Coccia (chitarre), Riccardo Serra (batteria, percussioni),
Dino Tron (organetto, fisarmonica cromatica e cornamusa), Gianluca Dho (basso),
Alessandro Montagna (tromba).
Il loro sito
su internet: www.loudalfin.it
"L'ÒSTE DEL DIAU"
12 i brani originali composti dal gruppo per il loro nuovo disco "L'òste
del diau".
Si
parte con “La Reina”, bourrée
a due tempi che scherzosamente viene definita “doppio malto” per
l’elevata velocità ed il ritmo dirompente. Il testo verte su ricordi di feste
patronali tra risse, giostre e speranze deluse dal tempo della provincia. Una
sorta di “sabato del villaggio” subalpino, in cui il protagonista si trova
ad attendere al bancone di un bar un futuro che non arriva.
Il
secondo brano “Sem Encar Ici”, già
presente nel singolo promozionale, è un inno alla miracolosa sopravvivenza di
una cultura ancestrale legata all’oralità che ritrova sorprendentemente la
forza per re-inventarsi e rinnovarsi. Dai trovatori fino al XXI secolo gli
occitani sono ancora qua. Si continua con una “Seguida de Rigodons” (Suite de Rigodons) in cui vi è una frase
topica: “canta la tua danza e balla tua canzone”, sorta di manifesto
programmatico del “Lou Dalfin pensiero”. In questi rigodons, danze dal carattere arcaico, tribale, si canta
l’elettricità eversiva e fosforescente che, come il fuoco di un bivacco di
zingari, illumina la notte occitana.
Il
quarto pezzo “L’òste del Diau” dà
il titolo al disco. Qui la danza aderisce in modo sorprendente ai canoni della
canzone pop. La storia di un vecchio giocatore di carte e gran bevitore che,
sentendo l’approssimarsi della morte, si rende conto che nessuno sentirà la
sua mancanza. I giocatori di belotte
troveranno una altro quarto ed i compagni di sbronza non faticheranno a
procurarsi un remplaçant. L’unica
compagnia che si profila nel suo futuro post-mortem è quella del diavolo, che
lo aspetta per giocare a carte nella sua osteria. “L’òste del diau” lascia il posto ad una “Seguida de Corentas”. La corenta
è la danza tradizionale delle valli occitane. Non c’è festa di paese o
frazione in cui le coppie non perpetuino l’antico rito coreutico del suo vortice. “Jan
del Car” è la storia di uno sgangherato prosseneta che, con il suo
furgone, accompagna una pinhàa de miss,
una manciata di miss, al miraggio di Nizza, la Ville Lumière per le valli
occitane. Ottoni e flauti per l’apoteosi energetica di un antico rito. “I
Conscrits del Lengadòc” è
una canzone tradizionale in versione mazurca-blues in cui si grida il lamento
dei coscritti obbligati da Napoleone a partire per un paese di neve bianca e
cielo grigio da cui non sarebbero tornati.
Il settimo brano è la “Seguida
dels Camisards” composta da chapeloise e circoli circassi. Si tratta di
una suite dal carattere epico in cui, nell’atmosfera dei balli celtici di
recente importazione nel repertorio delle valli, si canta l’epopea di Joan
Cavalier, mitico condottiero dei “camisards”, esercito popolare che a
cavallo tra il XVII e XVIII secolo in Languedoc seppe tenere testa
all’esercito del Re di Francia. Il condottiero era solito motivare i propri
uomini affermando che “chi rinuncia a combattere per quello che ama si abitua
ad amare quello che ha”, affermazione cui tre secoli di storia non hanno tolto
significato. Anzi.
Con
“Lantzeko” troviamo un omaggio
alla cultura basca: si tratta di una rivisitazione di una delle più celebri
arie di danza d’Euskadi. Avvicinandosi alla fine troviamo “Temp de Nuech”, celebrazione di colori notturni in un viaggio
ai limiti dell’oscurità, tra antichi viottoli tracciati dalla transumanza,
gli ultimi festin dell’estate e i
passi di antichi viaggiatori pellegrini. “Las
Pitabelhas - Vila Nòva” vede
la presenza della mitica arpa di Vincenzo Zitello che apre questa suite di due
brani, un regret struggente dedicato
ai ricordi di una cartolina ed un circolo circasso dal sapore arcaico e moderno.
Il
penultimo pezzo si intitola “Sitors”.
E’ una bourrée dance che racconta i
sapori, le impressioni e le emozioni di un ritorno di suonatori da una festa,
sotto il cielo invernale, in cui i sitors,
la costellazione di Orione in occitano, li guidano in un cammino amato. Il disco
si chiude con “Es Pas Tard”,
mazurca in cui mandolino e basso tuba sostengono il racconto di sogni nati sui
contrafforti collinari, tra processioni volanti di suonatori e serenate
fauves che odorano di fogliame e corteccia.
CHI
SONO I LOU DALFIN
E’
difficile definire cosa siano i Lou
Dalfin. Innanzitutto non si tratta semplicemente di un gruppo musicale, o
almeno, non solo. Nelle vallate occitane del Piemonte la band di Sergio Berardo
è diventata un fenomeno di costume che ha letteralmente modificato le abitudini
di divertimento della gente. Sono infatti i Lou Dalfin ad aver reso la musica
occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati
perché divenisse fenomeno di massa. Il successo è stato tale che fin dagli
esordi è stata creata una volta all’anno la “Festa de Lou Dalfin”, sorta
di ritrovo per tutti gli appassionati filo-occitani, e negli ultimi anni
frequentata da migliaia di persone provenienti dal Piemonte, da tutta Italia e
dall’Occitania transalpina.
Hanno
detto di loro:
“LOU
DALFIN, BENVENUTI ALLA FESTA OCCITANA – “…La musica dei Lou Dalfin è
fatta per essere ballata, perché è la rappresentazione stessa di una
festa…In questo conservare lo spirito e le argomentazioni popolari la musica
del gruppo è decisamente tradizionale. Per il resto è energia pura, intuizione
e voglia di superare il passato senza rinnegarlo…Il significato del lavoro dei
Lou Dalfin va ben oltre il semplice folk revival e ben oltre il consolidato
rilancio della musica etnica: si tratta piuttosto di una felice sintesi tra il
tradizionale ed il moderno, un tentativo riuscito di ravvivare, attraverso una
contagiosa vitalità, ciò che potrebbe essere morto.”
“Non
vi piace la musica folk? Allora andate a vedere i Lou Dalfin: cambierete idea. I
loro concerti sono quanto di più divertente, ballabile e intenso vi possa
capitare di ascoltare. Scoprirete un misterioso strumento che si chiama ghironda
suonato da un frontman straordinario che si chiama Sergio Berardo e la musicalità
del dialetto occitano. Scoprirete una band in grado di suonare per ore in un
tripudio di allegria con il pubblico metropolitano che balla la slam-dance al
suono della loro incredibile versione di Addio Lugano Bella”
“Quando
si parla di folk music, i Lou Dalfin sono sicuramente una delle band più
rappresentative in Italia…Sergio Berardo e la sua ghironda vi faranno ballare
fino a stramazzare al suolo. Ebbene si, i Lou Dalfin sono una di quelle band che
ci invidiano anche all’estero, dove peraltro si recano per deliranti
concerti…”
“C’E’
UNA BAND OCCITANA CHE REGALA ADRENALINA PURA – A nostro modesto – ed
opinabile – avviso, se volete ascoltare una cosa nuova, italiana e pimpante,
dovreste correre a procurarvi “La Flor de Lo Dalfin”, splendido album dei
Lou Dalfin, band occitana guidata da un fanfarello che si chiama Sergio Berardo
e suona la ghironda come Jimi la Fender. Adrenalina pura.Il racconto di un
viaggio musicale che dura da anni, ormai, e che ha rivoluzionato il modo di
intendere la ricerca folk nel nostro Paese”.
ANDREA PARODI, CANTAUTORE CANTURINO, CHE
QUEST’ESTATE ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERE PERSONALMENTE, ATTRAVERSO
LA SUA MAILING LIST CI HA FATTO PERVENIRE
LE DATE DI UNA SERIE DI CONCERTI SUOI O, COMUNQUE, DA LUI ORGANIZZATI.
ECCO DI SEGUITO IL DETTAGLIO.
PER CHI POTESSE E/O VOLESSE,
LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE UN AUTORE GIOVANE E VALIDO,
CON TANTA, TANTA VOGLIA DI FAR MUSICA.
GRANDE ANDREA!!!!
Riparte
mercoledì 29 settembre, presso il locale canturino “All’una&35circa”,
STAZIONE CANTAUTORI.
Per informazioni e per partecipare, scrivere a [email protected]
Sta
per arrivare per la prima volta in Italia John Townes Van Zandt II,
Ecco
le date del suo primo tour italiano:
JT
VAN ZANDT
mercoledì
27 ottobre MILANO – Nidaba
giovedì 28 ottobre CANTU’ – Cineteatro Lux *
venerdì
29 ottobre VARESE – Cooperativa Biuma e Belforte *
*
Tributo a Townes Van Zandt con Eileen Rose, Seth Goodman, Sandy
Watson,
Andrea Parodi, Massimiliano Larocca, Del Sangre, Paolo Pieretto,
Max
De Bernardi
ANDREA
PARODI IN TOUR
www.andreaparodi.com
<http://www.andreaparodi.com/>
-
mercoledì 29 settembre CANTU’ – All’una&35circa – STAZIONE
CANTAUTORI
-
mercoledì 6 ottobre GLASGOW – Fallen Angels – con Sandy Watson
-
giovedì 7 ottobre GLASGOW – Fallen Angels – con Karine Polwart
www.karinepolwart.com
<http://www.karinepolwart.com/>
-
domenica 10 ottobre GLASGOW – Riverside Club – A FAR CRY FROM TEXAS 4
(con
JT Van Zandt, River Detectives, Sunshine Delay, Tom Clelland,
Andrea
Parodi , Figure 8, Sandy Watson, John McMeekin, Anna Colquhoun
Band,
John Alexander, Stuart Workman, John Hinshelwood Band, Inga
McElhone,
Cathrine Craig)
-
sabato 16 ottobre CREMNAGO – Teatro San Luigi – STASERA CHE SERA con
Massimiliano
Larocca, Del Sangre, Alfredo Del Curatolo, Paolo Pieretto,
Fatt’Acoustic
-
giovedì 28 ottobre CANTU’ – Cineteatro Lux – TRIBUTO A TOWNES VAN
ZANDT
-
venerdì 29 ottobre VARESE – Cooperativa Biuma e Belforte – TRIBUTO A
TOWNES
VAN ZANDT
-
dal 29 ottobre al 14 novembre in tour con EILEEN ROSE
-
venerdì 19 novembre SALERNO – EXPOSCUOLA – TBC
-
giovedì 25 novembre CANTU’ – CINETEATRO LUX
-
dal 26 novembre in tour con BOCEPHUS KING e KEVIN HOUSE
NEL PROSSIMO TONNUTO IN
ARRIVO PER IL 30 OTTOBRE
UNA
GRANDE CANTANTE SCOMPARSA DA QUALCHE ANNO…LAURA NYRO E UN SUO CONCERTO DEL
1971!!
WILLY
DeVILLE RITORNA CON L’ALBUM “CRAW JANE ALLEY”…
E GIA’ SI PARLA DI UN GRANDISSIMO ALBUM IN CASA TONNUTO… BY MAURO E FaZ
ALTRE BUONE…
E NUOVE
… WAITING FOR
VALENTINO!!!
QUESTO
NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE
ORE 22,00
DEL GIORNO 29/09/2004
HA
FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :
IL
PORCELLINO D’INDIA RINGHIO
L’INDISPENSABILE
AIUTO DEL GRANDE AMICO FAZ
CIAO RAGAZ!!
SE
AVETE MATERIALE CHE VOLETE PUBBLICARE…
SE AVETE UN CANTATE PREFERITO DI CUI PARLERE…
SE VOLETE SAPERNE DI PIU’ SU QUALCHE ARGOMENTO…
WATER
CLOSS
EDITOR
PRINTING INC
DIRETTORE
RESPONSABILE : Rho
Mauro
WATER
CLOSS EDITOR PRINTING INC
IL NOSTRO INDIRIZZO E’
[email protected]
SCRIVETECI ! ! !