IL TONNUTO©

PERIODICO D’ACQUA DOLCE -ANNO IV - N.36 – NOVEMBRE 2003

 

A TU PER ... TONNO

EDITORIALE

 

Cari amici bentrovati.

L’autunno procede tranquillo tra un raffreddore di stagione e l’altro, con buone castagne sul fuoco a portarci in uno stato di “letargia”.

Ci siamo lasciati alla fine del mese scorso con gli ultimi ricordi delle ferie e del periodo estivo e ci ritroviamo ora nel pien pieno dell’autunno e delle nostre rispettive attività ed impegni. Qui in casa TONNO ci sono state  alcune piccole rivoluzioni “edilizie” ma, per il resto, tutto tranquillo.

Siamo ormai piombati nei cinque mesi di “grande buio”… nonostante fra poco arrivino le feste e quanto altro di piacevole, già non vedo l’ora dei primi giorni di “nuova luce”. L’autunno e l’inverno sono deprimenti almeno quanto la maggior parte dei programmi tv che il tubo catodico ci propina con ostinata continuità in questa stagione.

La fortuna, per noi di casa TONNO, sono le pile di nuovi cd e  libri, acquistati e/o prestati che ci inondano. Non avete idea di che gioia sia, talvolta, limitarsi a trascorre qualche buona oretta solo alle prese con queste due “piccole” passioni. Diciamo che, abbiamo ancora la possibilità di scegliere, e non è cosa da poco.

In giro per il mondo è successo anche che Bin Laden si sia rifatto vivo per minacciare ancora il mondo occidentale (che non è una novità), mentre in Iraq continua  per gli statunitensi il “nuovo Vietnam” (che, pure, non è una novità).

Le “gazzette” strillano di ormai più di 200 soldati morti… e si va avanti, senza che ci possa essere altra soluzione. E’ evidente che qualcosa sfugge alle nostre cognizioni.

La forza di pace che doveva riportare la pace in Iraq ora rischia di ritrovarsi ad affondare in autentiche sabbie mobili… la sabbia è dorata… e, ditemi sapreste dirmi il colore del petrolio in meno di 1 secondo??? (…) Esatto, avete detto bene. Rosso. Sangue.

Ma è successo anche che dalle parti di Rimini un giovane diciassettenne s’è gettato da una finestra perché, a quanto pare, non accettava il suo stato di obesità. Una tragedia, certo, nata forse da una mente fragile e indifesa, ma anche una tragedia che, a parere mio,  parla tanto di solitudine.

Ricordo di amici in tempi passati e recenti sempre pronti a condividere gioie e dolori… mentre, penso ed immagino che quel povero ragazzo ne avesse invero pochi di amici…

Lo penso, non sapendo minimamente se così sia stato… e immagino un ragazzo solitario e magari con la tendenza ad isolarsi con il suo problema e i suoi pensieri.

Esistono situazioni come questa in cui  una parola buona di un amico, o semplicemente la presenza di un amico con cui parlare costituisce una medicina migliore di molte altre.

A volte può essere  difficoltoso trovare per la strada amici disposti a condividere gioie e dolori della vita.  Può, invero, essere magari solo questione di fortuna.

Sono cresciuto fra molti amici, sempre dietro ad un pallone che rotolava… e all’oratorio poi ho conosciuto tantissimi ragazzi… può essere solo fortuna…

Vorrei credere che, in questo mondo in cui i valori che si creano sono esattamente il contrario di quelli che dovrebbero essere ci sia sempre lo spazio, almeno,  per una speranza.

 


 

“LIVE”

CHIARI –BS- 25/10/2003

Ore 21.30

 WILLY DEVILLE  

Ho capito di non star sognando nel momento stesso in cui un forte boato del pubblico ha accompagnato l'ingresso sul palco del grande Willy.

L'ora era dunque giunta. Finalmente, dopo un anno di “amore” passato da ascoltatore a consumare il doppio cd  "Acoustic Trio - Live in Berlin", a pochi metri dal palco ho potuto ammirare Willy "live", al meglio della sua forma.

La trasferta a Chiari, buttata in piedi in pochi giorni, ci ha visti partire alle 18,30 dalla base.

Io, Elisabetta e la Grande Suocera (che sta diventando esperta di musica a 360°).

Dopo un oretta e mezzo, e qualche scambio di via per errore, siamo giunti all'Istituto dei Salesiani. Nella Palestra di questa struttura (un po' scuola un po' oratorio, un po' di tutto...) l'ADMR  (Associazione amici del Rock) di Chiari aveva infatti organizzato l'evento.

Quelli dell'ADMR sono tipi "tosti", e non è un caso che, col tempo, abbiano messo insieme concerti di "spessore".  Il 22 novembre prossimo, sempre lì ci sarà un autentica leggenda del blues come John Majall: nel recente passato sono stati a Chiari artisti di autentico calibro quali, per esempio, Lucinda Williams, Bruce Cockburn, Massimo Bubola e altri “indipendenti” made in Usa e Italy  lasciando spazio pressoché "zero" al commerciale.

Dopo una breve attesa alle casse siamo entrati nel "centro della festa".

A dire il vero il Deville si è anche fatto attendere, dato che l'orario di inizio previsto alle ore 21,30 è diventato un 22,00 netto netto.

Valeva la pena attendere.

All'inizio si sono presentati sul palco le due spalle di Willy.

A differenza del precedente tout europeo non c'era Seth Farber al piano e, nonostante Willy l'abbia presentato al pubblico per due volte, ci è sfuggito il suo nome esatto. Al contrabbasso, invece, puntuale come mai il "mago" David Keyes.

I due hanno iniziato a deliziare le nostre orecchie con delle intro molto molto "cool".

Poi è arrivato Willy.

Come "grande" che è il nostro Willy... sempre nel suo nero pastrano, gran patacca al collo e, strano, occhialini da professorone ha subito raccolto l'ovazione del pubblico.

Forse sarebbe meglio dire "suo pubblico" dato che, dei circa 800 presenti quasi tutti conoscevano bene sia il personaggio che la sua storia.

Willy non s'è certo fatto pregare ed in due minuti la sua voce "incredibile" già disegnava, tra il fumo delle sue sigarette, fantastiche armonie.

L'apertura è stata con "Betty and Dupree" e poi il concerto ha seguito, grosso modo la track list del primo cd del "Live in Berlin".

Qua e là Willy ha inserito chicche a sorpresa.

Particolarmente sentita, e osannata dal pubblico la canzone di Warren Zevon "Carmelita"; già presente nella parte elettrica del "Live in Berlin". Ora, alla luce della recente scomparsa di Warren la canzone appare chiaramente un momento importante del "Willy Deville Live in Trio".

Stupendo nelle sue esecuzioni vocali Willy avrà fumato almeno due pacchetti di sigarette e bevuto poco poco quattro calici di vino bianco in un'oretta e mezza di concerto.

Di sigaretta in sigaretta e bicchieri di vino a volontà sembra proprio che la sua voce diventi sempre più profonda e "incredibile".

Avremmo voluto, invero sentirlo ancora per qualche minuto ma, tant'è... Willy, da autentica star scende dal palco (fingendosi zoppo ed aiutandosi con un bastone dal pomello argentato) solo per risalirci dopo cinque-minuti-cinque di richieste di bis da parte di tutto il pubblico presente, noi inclusi (ovviamente).

Willy risale sul palco e i bis che ci propone sono proprio all'altezza di quanto presentato prima.

Il concerto si chiude con la lenta "Heaven Stood Still" canzone che, Mauro Zambellini del BUSCADERO ha definito "crepuscolare", e che il buon Willy concepì in quel di Parigi ai tempi del suo "esilio" europeo.

Alla resa dei conti ci siamo ritrovati tra le mani la copertina del cd con tanto di autografo del Deville e il manifesto ufficiale del concerto da mettere, in bella vista all'ingresso della nostra casina.

Abbiamo bene la consapevolezza di aver assistito ad una grande performance da parte di un autentico "GRANDE".

Personalmente mi sento di sottoscrivere quanto ha scritto Mauro Zambellini sul BUSCADERO di Willy Deville: "... è il più grande soulman dei nostri giorni(...)"

A margine di tutto quanto sopra detto anche la gioia e la grande soddisfazione di aver potuto conoscere di persona proprio il critico del BUSCADERO nonché mio omonimo Mauro Zambellini, in compagnia di Paolo Carù altra grandissima firma del BUSCA.

Ci siamo rimessi in viaggio tra commenti entusiastici e una certezza: Chiari 25-10-2003 è stata un'altra tappa importante (dopo le varie tappe a seguire De Sfroos, Sulutumana, Andersen, Pagani) del nostro viaggio verso la musica di "culto".

La vita va avanti di là... e ogni lasciata è persa.


MUSIC FOR TONNO…IL DISCO DEL MESE

JOHN HIATT

”BRING THE FAMILY” & “CROSSING MUDDY WATERS"

 

 “BRING THE FAMILY” (1987)

 

 “CROSSING MUDDY WATERS” (2000)

 

Del talento musicale di John Hiatt ho già avuto modo di raccontarvi nel numero di agosto/settembre del nostro TONNUTO, allorché ho brevemente "recensito" l'ultima fatica di John, ossia "BENEATH THIS GRUDD EXTERIOR" uscito nello scorso mese di maggio.

Nella sua ormai vasta discografia, che conta 18 album e svariate raccolte, ci sono due autentiche perle; "BRING THE FAMILY" datato 1987 e "CROSSING MUDDY WATERS" datato 2000.

Nel precedente numero del TONNUTO avevo accennato qualcosa sulla gestazione di "BRING THE FAMILY".

Quello del 1987 fu un album che raccolse un successo notevole e propose Hiatt al grande pubblico.

Dietro questo successo si nascondeva tutto il dramma interiore del suo autore che, proprio grazie alla sua musica era riuscito a rinascere.

Il suicidio della moglie, avvenuto nel 1985, infatti, portò Hiatt in un profondo stato di depressione.

Circa un anno e mezzo dopo la morte della moglie Hiatt aveva scritto e composto la musica delle canzoni dell'album che avrebbe poi intitolato (non casualmente) "Bring the family". Neanche è un caso che i testi di questo album raccontino in toni chiaroscuri (proprio come nella vita reale) stati d'animo differenti. Canzoni come l'accorata "Have a little faith in me" l'incazzosa "Yuor dad did" e la poetica "Thing called love" sono entrate, di diritto, nella Hall of fame delle composizioni cantautorali USA.

Alla realizzazione dell'album parteciparono artisti di primissimo piano del variopinto circo cantautorale d'oltreoceano; Nick Lowe, Jim Keltner e, soprattutto Ry Cooder.

La stella di Hiatt spuntata con un album datato 1974 e intitolato "HANGING AROUND THE OBSERVATORY" (che il sottoscritto ha avuto la sfacciata fortuna di recuperare, incredulo, in un negozietto di cd in quel di Como) ha via via brillato sempre più luminosa. Album dopo album, canzone dopo canzone.

Album fatti di canzoni sempre scritte per intero e musicate dal suo stesso autore.

Il favore del pubblico si è sempre più allargato e, pur restando dalle nostre parti un misconosciuto, in USA, ma anche in Olanda, Germania e Regno Unito John è proprio un artista di culto.

Nel corso degli anni, e degli album, Hiatt ha vagato tra il rock allo stato puro, tra il country, il blues, le chitarre acustiche e le elettriche, raggiungendo un livello di ecletticità che lo rendono un autore completo a tutto tondo.

Tornando alla discografia di Hiatt, è datato 2000 l'altro capolavoro assoluto; "CROSSING MUDDY WATER".

Il titolo richiama un doppio senso.

Letteralmente sarebbe "Attraversando acque limacciose"... ma, chiaramente richiama e allude al grande Muddy Waters al secolo McKinley Morganfield ossia colui che ha avuto lo storico (e universalmente riconosciuto) merito di portare il vero blues e il "puro" rock fuori dalle viscere del Delta del Mississipi fin alle grandi cittadine statunitensi.

L'album segna un chiaro ritorno di John ad una musica veramente molto vicina alla musica e alle atmosfere che si respirano dalle parti del Mississipi.

Si raccolgono a piene mani incursioni nel vecchio mondo del folk-rock e il grande John sembra sguazzare fra suoni di mandolini e chitarre elettriche.

Per comprenderne l'esatta portata ho dovuto, in effetti, recuperare vecchie incisioni di Muddy Waters per cercare di capire quel che veramente significa "ascoltare musica che arriva dritta dritta dal Delta del Mississipi". Solo così ci si rende conto di cosa vuol dire andare alle radici di un genere musicale che, dicono, sia stato maledetto allorché Robert Johnson stipulò il famoso "patto col diavolo".

In "CROSSING MUDDY WATERS" Hiatt attinge a piene mani dal Delta ma, come sempre, rielabora il tutto da par suo e, alla fine le sue composizioni risultano tutte, dalla prima all'ultima, delle autentiche "singolari gemme", da scoprire o riscoprire.

Un assaggio di trenta secondi di tutte le canzoni, di tutti gli album, sinora pubblicati da John Hiatt lo potete trovare nella migliore pagina web che riguarda il nostro:

www.thejohnhiattarchives.com


 

TOP TEN USCITE DISCOGRAFICHE 2003 SECONDO IL TONNO

DA SEGNALARE DIVERSE ED INTERESSANTI USCITE DISCOGRAFICHE DI QUESTO PERIODO: TRA GLI ALTRI MERITANO UNA SEGNALAZIONE :

1)     STING – “SACRED LOVE” – (dicono, meritevole… dicono)

2)     REM – “THE BEST OF REM” – (raccolta… senza altro commento)

3)     VAN MORRISON – “WHAT’S WRONG WITH THIS PICTURE?” – (meritevole (?))

4)     RICKIE LEE JONES – “EVENING OF MY BEST DAY” – (da scoprire… e amare)

5)     JETHRO TULL – “A CHRISTMAS ALBUM” – (in anticipo… meritevole)

6)     VENDITTI – “CHE FANTASTICA STORIA E’ LA VITA” – (solo per vecchi fans )

7)     RUGGERI – “GLI OCCHI DEL MUSICISTA” – (pregevole)

 

ATTENZIONE!!!! PARE SI ATTENDANO NUOVE USCITE DI, (FRA GLI ALTRI)  LUCIO DALLA, FRANCO BATTIATO, ALICE, SAMUELE BERSANI.

NOI ABBIAMO SCELTO I NOSTRI DIECI PREFERITI.

ABBIAMO CONSIDERATO ESCLUSIVAMENTE LE USCITE DISCOGRAFICHE DEL 2003.

SE A PROPOSITO VOLETE DIRE LA VOSTRA, COME SEMPRE, SARA’ BEN ACCETTA.

ARRISCHIATEVI PURE A PRENDERCI A POMODORI IN FACCIA SE QUALCHE GIUDIZIO VI TROVA CONTRARI… SIAMO QUI ANCHE PER QUELLO.

 

*NB: ROSSO – NUOVE ENTRATE RISPETTO allo SCORSO TONNUTO

1)     MAURO PAGANI – “DOMANI”

2)     SULUTUMANA – “DI SEGNI, DI SOGNI”

3)     WARREN ZEVON – “THE WIND”

4)     JOHN HIATT – “BENEATH THIS GRUFF EXTERIOR”

5)     I LUF – “OCIO AI LUF”

6)     JOHN MELLENCAMP – “TROUBLE NO MORE”

7)     KATHLEEN EDWARDS – “FAILER”

8)     CHRISTY MOORE – “LIVE AT VICAR STREET”

9)     ERIC ANDERSEN – “BEAT AVENUE”

10)    PIPPO POLLINA – “RACCONTI BREVI”

  

DUE BREVI RIGHE PER I DUE NUOVI ENTRATI IN CLASSIFICA:

“Trouble no more”  segna il ritorno di John “Coguar” Mellencamp dopo due anni di assenza. Il Coguaro ritorna e regala ai suoi fans (ci annoveriamo tali da circa 1 mesetto – neonati) un album composto in gran parte di covers. Si tratta, tuttavia di covers di vecchi brani blues e folk che Mellencamp ripropone in chiave decisamente rivisitata e modernizzata. Sono presenti nel cd canzoni di autentici mostri sacri del folk/blues Usa; due nomi per tutti: Woody Guthrie e Robert Johnson. Un disco veramente godibile del quale vi racconteremo qualcosina di più nel prox TONNO.

“Racconti brevi”  è il nuovo album di Pippo Pollina.  Dopo Franco Battiato è il nostro cantante siciliano preferito. Di lui vi ho già narrato in uno scorso numero del TONNUTO.

Pollina è molto famoso in Germani/Austria/Svizzera. In Italia risulta ai più un perfetto sconosciuto. La scoperta di quest’autore potrebbe essere una vera e propria primavera per il vostro autunno/inverno.

Uscito con etichetta “Storie di note” “Racconti brevi” lo potete acquistare a soli € 12,50. Non ve ne pentirete.

 


 

APPUNTI DI VIAGGIO…

 

La sera di venerdì 12 settembre me ne stavo tranquillamente sdraiato sul divano di casa a guardarmi quell'autentico capolavoro di film che è "IL CACCIATORE" con l'impagabile Robert De Niro e la giovane Meryl Streep.

Non so se qualcuno tra voi lettori TONNUTI conosce questo film.

Autentico capolavoro (non a caso vincitore di ben 5 premi oscar), narra le vicende di un gruppo di amici che, attraverso la guerra in Vietnam e l'arruolamento di tre di loro, vedono con i loro occhi un mondo che sta cambiando. Film che merita. Senza dubbio alcuno.

Erano diversi anni che non veniva riproposto in TV. La mia mogliettina ha preferito ascoltare buona musica... perché, è vero, il film racconta per filo e per segno di quanto sporca sia stata la guerra del Vietnam e, risulta, alfine, anche abbastanza cruento.

Tra una pubblicità e l'altra mi sono lanciato in cerca di notizie musicali sul televideo delle reti del berlusca.

D'un tratto, nella pagina musicale di Mediavideo, compare la tragica notizia della scomparsa di Johnny Cash.

Cazzo! La notizia mi è arrivata improvvisa tra capo e collo e mi ha rovinato la serata.

Del grande Johnny vi ho parlato pochi mesi fa proprio da queste pagine "Tonnute".

Le canzoni di Johnny sono entrate nella mia vita da un periodo relativamente breve ma, già sono un punto di riferimento imprescindibile.

Dei quattro ultimi album che costituiscono di fatto la seconda giovinezza artistica di Cash ne ho, finora, potuti apprezzare appieno solo due.

Mi sono ripromesso, a breve, di recuperare almeno gli altri due.

Cash era malandato da parecchio tempo ma, credo, la morte della moglie June Carter nello scorso maggio, sia stata, per lui come una sorta di "fine della pista".

Era sempre stata la moglie, infatti, a seguire da vicino tutte le delicate fasi della vita "trasandata" di Johnny, e solo grazie al calore ed al conforto della moglie Cash è passato attraverso buchi neri di vita vissuta come l'alcolismo o, peggio ancora, la galera.

Negli States la sua figura è leggendaria... non esiste un americano che non abbia mai, almeno una volta sentito parlare di lui... o ascoltato per radio le sue canzoni... Johnny Cash conosciuto anche come "the man in black"

Cash era uomo vero, col tempo ha mantenuto salde le sue origini rurali, mai rinnegando la vita da "persona semplice"... la sua voce... nera, continuerà ad accompagnarmi per il tempo a venire. So long Johnny.

Rimane il fatto che, d'ora in poi, ogniqualvolta rivedrò "Il cacciatore" non potrò non pensare alla sera della morte del  grande Johnny...

Pochi giorni più in là nel gran mese di settembre qui in casa TONNUTO ci siamo beccati ben bene una bella dose di gran raffreddore-influenza-febbre... e, chi più ne ha più ne metta.

La febbre mi ha spedito a nanna per un giorno di ferie/malattia o, meglio, malattia/febbre.

In ore più lucide mi sono visto e rivisto un autentico capolavoro in dvd... capolavoro che consiglio a tutti quanti di vedere: "I CENTO PASSI" di Marco Tullio Giordana.

Per chi non l'avesse mai nemanco sentito nominare è, in breve, la vera storia di Giuseppe Impastato che nella lotta al capomafia gaetano Badalamenti finirà per perdere la vita... da autentico eroe.

Il dvd contiene, tra gli altri extra, un documentario sulla gestazione del film e le gesta di Impastato. E' un grande film, che, mette a nudo tutti quanti i problemi della Sicilia nei primi anni settanta.

E' un film che, diventa imprescindibile, per comprendere appieno l'ascesa del boss dei boss (Badalamenti).

Nascono profonde riflessioni... ad ognuno le proprie conclusioni.

A margine, e perdonatemi per la digressione, come per "Il cacciatore" anche per "I cento passi" una riflessione musicale si fonde nella riflessione cinematografica: nel suo ultimo album dal titolo "Racconti Brevi", il nostro cantuatore sicialiano preferito (dopo Battiato, claro!) Pippo Pollina ha dedicato un brano, dal titolo "Centopassi", alla vicenda di Impastato.

In questo momento nasce la riflessione degli appunti di questo mese... continuano a morire eroi... e proliferano sempre più "cap'e cazz".

 


  

 

MONDO  RINGHIO!!!!

A CURA DI

Bentrovati ragaz!!

Come ve la passate??

Qui in redazione c'è il boss che è in piena euforia dopo il concerto che è andato a vedere con moglie e suocera.

Che poi io dico... ma chi è quel pazzo che porterebbe la suocera a vedere un concerto rock??? Non tanto il concerto rock, ovviamente... quanto per la suocera.

Il boss è sempre più "fuori"... e, comunque, il brutto per me è che ora è stato rispolverato fuori per intero il repertorio del Deville... e son cazzi!!!

Comunque sia qui in redazione c'è aria di "maretta". Il boss aspettava il pezzo della sua dolce mogliettina (in arretrato di ben due libri). Ma, a quanto pare, anche questo mese si dovrà fare senza. In sostanza tra le pareti di questa redazione tonnuta ora, mentre scrivo, siamo solo io e il boss, solinghi e abbandonati.

Mentre il boss sta completando nel massimo della sua esaltazione la recensione del concerto del Willy io non possono non pensare che il mio posto di lavoro in questa redazione è in serio pericolo.

Se questo un bel giorno si stanca e decide che chiude baracca??? Cosa faccio io??? Come guadagnare la pagnotta giornaliera???

Il boss è tipo tosto, e quindi, mi continua a rassicurare sul fatto che, sintanto che il TONNUTO potrà contare almeno su di un lettore si andrà avanti. Quindi, siccome alla fine io e lui lo leggiamo, andremo avanti ancora per long so long time.

Consideriamo, poi, che con il prossimo numero in uscita per la fine di novembre raggiungeremo il traguardo "storico" dei 3 anni 3 di pubblicazione.

Non è che sian tanti, ma non son neanche pochi.

Tornando a noi, che dire... fuori fa già abbastanza freddino. Stai a vedere che, dopo la caldissima estate ora ci toccherà un freddissimo inverno... mai che si possa stare nel mezzo. Che poi... non è ancora inverno... c^^^o di autunno!!!

Riprendendo in mano la mia rubrica vi vorrei sottoporre la mia breve idea sulla storia del crocifisso tanto di attualità proprio in questi ultimi giorni.

Premettiamo che non sono razzista (o almeno... forse lo sto diventando?!) e premettiamo che il crocifisso nelle scuole italiane c'è sempre stato da che mondo civile è mondo civile... quello che dico io è: MA CHE C^^^O VUOLE QUESTO ADEL SMITH!!!! ORA CI HA PROPRIO ROTTO I C^^^^^^I

Va a finire che insistendo così, su questo cose, alla fine razzista mi ci fanno diventare.

Prova te ad andare in un paese mussulmano a dire che la loro religione non va bene così com'è... dopo 5 minuti 5 ti piazzerebbero una bella "Alfetta" (vi ricordate di quelle di una volta) imbottita di tritolo fuori dalla porta di casa e dopo 1 minuto 1 di te e della tua proposta non rimarrebbe che cenere...

In Italia succede pure che, invece, sia la stessa legislazione italiana con una propria sentenza a dar ragione al "pazzo" di turno.

Siamo, e restiamo pur sempre il paese dei cachi... vuoi vedere che il "buon" Adel se n'è accorto??? Non gli sarà sembrato vero quando il giudice gli ha dato ragione...

Ovviamente la storia è  tutto tranne che finita... si attendono sviluppi.

Io, tuttavia, sono convinto che quel giudice ci ripenserà... alcuni pezzi grossi già si son mossi... e dai che ti dò... nel paese dei cachi nessun muove il culo per niente.

Un altro piccolissimo pensiero va a quei furboni che, in una notte, hanno edificato "abusivamente" nel bel mezzo di un parco romano.

Hai capito i furboni?!?! Tanto avevano approvato poche ore prima il condono edilizio...

E invece, una volta tanto, il buon senso ha prevalso e la costruzione è stata abbattuta.

Se non altro, talvolta, un po' di coerenza giunge a mettere i paletti fra il furbetto e il figlio di buona donna.

E' giunta, ahimè l'ora del saluto.

Alla prossima.

 


QUESTO NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE

ORE  20,10  DEL GIORNO 27/10/2003   

 

HA  FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :

 

IL PORCELLINO D’INDIA RINGHIO

 

RINGRAZIAMO DI CUORE ANCHE TUTTI GLI AMICI CHE CI HANNO SCRITTO E A QUELLI CHE MAGARI VOGLIONO SCRIVERCI …MA ANCORA NON HANNO TROVATO IL TEMPO PER FARLO… SCRIVETECI!!!

CIAO RAGAZ!!

 

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SCRIVETECI ! ! !

ARRIVEDERCI AL 30/11/2003 CON IL NUOVO NUMERO –