IL TONNUTO©
PERIODICO
D’ACQUA DOLCE -ANNO IV - N.36 – NOVEMBRE 2003
A
TU PER ... TONNO
EDITORIALE
Cari
amici bentrovati.
L’autunno
procede tranquillo tra un raffreddore di stagione e l’altro, con buone
castagne sul fuoco a portarci in uno stato di “letargia”.
Ci
siamo lasciati alla fine del mese scorso con gli ultimi ricordi delle ferie e
del periodo estivo e ci ritroviamo ora nel pien pieno dell’autunno e delle
nostre rispettive attività ed impegni. Qui in casa TONNO ci sono state
alcune piccole rivoluzioni “edilizie” ma, per il resto, tutto
tranquillo.
Siamo
ormai piombati nei cinque mesi di “grande buio”… nonostante fra poco
arrivino le feste e quanto altro di piacevole, già non vedo l’ora dei primi
giorni di “nuova luce”. L’autunno e l’inverno sono deprimenti almeno
quanto la maggior parte dei programmi tv che il tubo catodico ci propina con
ostinata continuità in questa stagione.
La
fortuna, per noi di casa TONNO, sono le pile di nuovi cd e
libri, acquistati e/o prestati che ci inondano. Non avete idea di che
gioia sia, talvolta, limitarsi a trascorre qualche buona oretta solo alle
prese con queste due “piccole” passioni. Diciamo che, abbiamo ancora la
possibilità di scegliere, e non è cosa da poco.
In
giro per il mondo è successo anche che Bin Laden si sia rifatto vivo per
minacciare ancora il mondo occidentale (che non è una novità), mentre in
Iraq continua per gli
statunitensi il “nuovo Vietnam” (che, pure, non è una novità).
Le
“gazzette” strillano di ormai più di 200 soldati morti… e si va avanti,
senza che ci possa essere altra soluzione. E’ evidente che qualcosa sfugge
alle nostre cognizioni.
La
forza di pace che doveva riportare la pace in Iraq ora rischia di ritrovarsi
ad affondare in autentiche sabbie mobili… la sabbia è dorata… e, ditemi
sapreste dirmi il colore del petrolio in meno di 1 secondo??? (…) Esatto,
avete detto bene. Rosso. Sangue.
Ma
è successo anche che dalle parti di Rimini un giovane diciassettenne s’è
gettato da una finestra perché, a quanto pare, non accettava il suo stato di
obesità. Una tragedia, certo, nata forse da una mente fragile e indifesa, ma
anche una tragedia che, a parere mio, parla
tanto di solitudine.
Ricordo
di amici in tempi passati e recenti sempre pronti a condividere gioie e
dolori… mentre, penso ed immagino che quel povero ragazzo ne avesse invero
pochi di amici…
Lo
penso, non sapendo minimamente se così sia stato… e immagino un ragazzo
solitario e magari con la tendenza ad isolarsi con il suo problema e i suoi
pensieri.
Esistono
situazioni come questa in cui una
parola buona di un amico, o semplicemente la presenza di un amico con cui
parlare costituisce una medicina migliore di molte altre.
A
volte può essere difficoltoso
trovare per la strada amici disposti a condividere gioie e dolori della vita.
Può, invero, essere magari solo questione di fortuna.
Sono
cresciuto fra molti amici, sempre dietro ad un pallone che rotolava… e
all’oratorio poi ho conosciuto tantissimi ragazzi… può essere solo
fortuna…
Vorrei
credere che, in questo mondo in cui i valori che si creano sono esattamente il
contrario di quelli che dovrebbero essere ci sia sempre lo spazio, almeno,
per una speranza.
“LIVE”
CHIARI –BS- 25/10/2003
Ore 21.30
WILLY
DEVILLE
Ho
capito di non star sognando nel momento stesso in cui un forte boato del
pubblico ha accompagnato l'ingresso sul palco del grande Willy.
L'ora
era dunque giunta. Finalmente, dopo un anno di “amore” passato da
ascoltatore a consumare il doppio cd "Acoustic
Trio - Live in Berlin", a pochi metri dal palco ho potuto ammirare Willy
"live", al meglio della sua forma.
La
trasferta a Chiari, buttata in piedi in pochi giorni, ci ha visti partire alle
18,30 dalla base.
Io,
Elisabetta e la Grande Suocera (che sta diventando esperta di musica a 360°).
Dopo
un oretta e mezzo, e qualche scambio di via per errore, siamo giunti
all'Istituto dei Salesiani. Nella Palestra di questa struttura (un po' scuola
un po' oratorio, un po' di tutto...) l'ADMR
(Associazione amici del Rock) di Chiari aveva infatti organizzato
l'evento.
Quelli
dell'ADMR sono tipi "tosti", e non è un caso che, col tempo,
abbiano messo insieme concerti di "spessore". Il 22 novembre prossimo, sempre lì ci sarà un autentica
leggenda del blues come John Majall: nel recente passato sono stati a Chiari
artisti di autentico calibro quali, per esempio, Lucinda Williams, Bruce
Cockburn, Massimo Bubola e altri “indipendenti” made in Usa e Italy
lasciando spazio pressoché "zero" al commerciale.
Dopo
una breve attesa alle casse siamo entrati nel "centro della festa".
A
dire il vero il Deville si è anche fatto attendere, dato che l'orario di
inizio previsto alle ore 21,30 è diventato un 22,00 netto netto.
Valeva
la pena attendere.
All'inizio
si sono presentati sul palco le due spalle di Willy.
A
differenza del precedente tout europeo non c'era Seth Farber al piano e,
nonostante Willy l'abbia presentato al pubblico per due volte, ci è sfuggito
il suo nome esatto. Al contrabbasso, invece, puntuale come mai il
"mago" David Keyes.
I
due hanno iniziato a deliziare le nostre orecchie con delle intro molto molto
"cool".
Poi
è arrivato Willy.
Come
"grande" che è il nostro Willy... sempre nel suo nero pastrano,
gran patacca al collo e, strano, occhialini da professorone ha subito raccolto
l'ovazione del pubblico.
Forse
sarebbe meglio dire "suo pubblico" dato che, dei circa 800 presenti
quasi tutti conoscevano bene sia il personaggio che la sua storia.
Willy
non s'è certo fatto pregare ed in due minuti la sua voce
"incredibile" già disegnava, tra il fumo delle sue sigarette,
fantastiche armonie.
L'apertura
è stata con "Betty and Dupree" e poi il concerto ha seguito, grosso
modo la track list del primo cd del "Live in Berlin".
Qua
e là Willy ha inserito chicche a sorpresa.
Particolarmente
sentita, e osannata dal pubblico la canzone di Warren Zevon
"Carmelita"; già presente nella parte elettrica del "Live in
Berlin". Ora, alla luce della recente scomparsa di Warren la canzone
appare chiaramente un momento importante del "Willy Deville Live in
Trio".
Stupendo
nelle sue esecuzioni vocali Willy avrà fumato almeno due pacchetti di
sigarette e bevuto poco poco quattro calici di vino bianco in un'oretta e
mezza di concerto.
Di
sigaretta in sigaretta e bicchieri di vino a volontà sembra proprio che la
sua voce diventi sempre più profonda e "incredibile".
Avremmo
voluto, invero sentirlo ancora per qualche minuto ma, tant'è... Willy, da
autentica star scende dal palco (fingendosi zoppo ed aiutandosi con un bastone
dal pomello argentato) solo per risalirci dopo cinque-minuti-cinque di
richieste di bis da parte di tutto il pubblico presente, noi inclusi
(ovviamente).
Willy
risale sul palco e i bis che ci propone sono proprio all'altezza di quanto
presentato prima.
Il
concerto si chiude con la lenta "Heaven Stood Still" canzone che,
Mauro Zambellini del BUSCADERO ha definito "crepuscolare", e che il
buon Willy concepì in quel di Parigi ai tempi del suo "esilio"
europeo.
Alla
resa dei conti ci siamo ritrovati tra le mani la copertina del cd con tanto di
autografo del Deville e il manifesto ufficiale del concerto da mettere, in
bella vista all'ingresso della nostra casina.
Abbiamo
bene la consapevolezza di aver assistito ad una grande performance da parte di
un autentico "GRANDE".
Personalmente
mi sento di sottoscrivere quanto ha scritto Mauro Zambellini sul BUSCADERO di
Willy Deville: "... è il più grande soulman dei nostri
giorni(...)"
A
margine di tutto quanto sopra detto anche la gioia e la grande soddisfazione
di aver potuto conoscere di persona proprio il critico del BUSCADERO nonché
mio omonimo Mauro Zambellini, in compagnia di Paolo Carù altra grandissima
firma del BUSCA.
Ci
siamo rimessi in viaggio tra commenti entusiastici e una certezza: Chiari
25-10-2003 è stata un'altra tappa importante (dopo le varie tappe a seguire
De Sfroos, Sulutumana, Andersen, Pagani) del nostro viaggio verso la musica di
"culto".
La vita va avanti di là... e ogni lasciata è persa.
MUSIC
FOR TONNO…IL
DISCO DEL MESE
JOHN
HIATT
”BRING
THE FAMILY” & “CROSSING MUDDY WATERS"
“BRING
THE FAMILY” (1987)
“CROSSING
MUDDY WATERS” (2000)
Del
talento musicale di John Hiatt ho già avuto modo di raccontarvi nel numero di
agosto/settembre del nostro TONNUTO, allorché ho brevemente
"recensito" l'ultima fatica di John, ossia "BENEATH THIS GRUDD
EXTERIOR" uscito nello scorso mese di maggio.
Nella
sua ormai vasta discografia, che conta 18 album e svariate raccolte, ci sono
due autentiche perle; "BRING THE FAMILY" datato 1987 e "CROSSING
MUDDY WATERS" datato 2000.
Nel
precedente numero del TONNUTO avevo accennato qualcosa sulla gestazione di
"BRING THE FAMILY".
Quello
del 1987 fu un album che raccolse un successo notevole e propose Hiatt al
grande pubblico.
Dietro
questo successo si nascondeva tutto il dramma interiore del suo autore che,
proprio grazie alla sua musica era riuscito a rinascere.
Il
suicidio della moglie, avvenuto nel 1985, infatti, portò Hiatt in un profondo
stato di depressione.
Circa
un anno e mezzo dopo la morte della moglie Hiatt aveva scritto e composto la
musica delle canzoni dell'album che avrebbe poi intitolato (non casualmente)
"Bring the family". Neanche è un caso che i testi di questo album
raccontino in toni chiaroscuri (proprio come nella vita reale) stati d'animo
differenti. Canzoni come l'accorata "Have a little faith in me" l'incazzosa
"Yuor dad did" e la poetica "Thing called love" sono
entrate, di diritto, nella Hall of fame delle composizioni cantautorali USA.
Alla
realizzazione dell'album parteciparono artisti di primissimo piano del
variopinto circo cantautorale d'oltreoceano; Nick Lowe, Jim Keltner e,
soprattutto Ry Cooder.
La
stella di Hiatt spuntata con un album datato 1974 e intitolato "HANGING
AROUND THE OBSERVATORY" (che il sottoscritto ha avuto la sfacciata
fortuna di recuperare, incredulo, in un negozietto di cd in quel di Como) ha
via via brillato sempre più luminosa. Album dopo album, canzone dopo canzone.
Album
fatti di canzoni sempre scritte per intero e musicate dal suo stesso autore.
Il
favore del pubblico si è sempre più allargato e, pur restando dalle nostre
parti un misconosciuto, in USA, ma anche in Olanda, Germania e Regno Unito
John è proprio un artista di culto.
Nel
corso degli anni, e degli album, Hiatt ha vagato tra il rock allo stato puro,
tra il country, il blues, le chitarre acustiche e le elettriche, raggiungendo
un livello di ecletticità che lo rendono un autore completo a tutto tondo.
Tornando
alla discografia di Hiatt, è datato 2000 l'altro capolavoro assoluto; "CROSSING
MUDDY WATER".
Il
titolo richiama un doppio senso.
Letteralmente
sarebbe "Attraversando acque limacciose"... ma, chiaramente richiama
e allude al grande Muddy Waters al secolo McKinley Morganfield ossia colui che
ha avuto lo storico (e universalmente riconosciuto) merito di portare il vero
blues e il "puro" rock fuori dalle viscere del Delta del Mississipi
fin alle grandi cittadine statunitensi.
L'album
segna un chiaro ritorno di John ad una musica veramente molto vicina alla
musica e alle atmosfere che si respirano dalle parti del Mississipi.
Si
raccolgono a piene mani incursioni nel vecchio mondo del folk-rock e il grande
John sembra sguazzare fra suoni di mandolini e chitarre elettriche.
Per
comprenderne l'esatta portata ho dovuto, in effetti, recuperare vecchie
incisioni di Muddy Waters per cercare di capire quel che veramente significa
"ascoltare musica che arriva dritta dritta dal Delta del Mississipi".
Solo così ci si rende conto di cosa vuol dire andare alle radici di un genere
musicale che, dicono, sia stato maledetto allorché Robert Johnson stipulò il
famoso "patto col diavolo".
In
"CROSSING MUDDY WATERS" Hiatt attinge a piene mani dal Delta ma,
come sempre, rielabora il tutto da par suo e, alla fine le sue composizioni
risultano tutte, dalla prima all'ultima, delle autentiche "singolari
gemme", da scoprire o riscoprire.
Un
assaggio di trenta secondi di tutte le canzoni, di tutti gli album, sinora
pubblicati da John Hiatt lo potete trovare nella migliore pagina web che
riguarda il nostro:
www.thejohnhiattarchives.com
TOP
TEN USCITE DISCOGRAFICHE 2003 SECONDO IL TONNO
DA SEGNALARE DIVERSE ED INTERESSANTI USCITE DISCOGRAFICHE DI
QUESTO PERIODO: TRA GLI ALTRI MERITANO UNA SEGNALAZIONE :
1)
STING – “SACRED LOVE” – (dicono, meritevole… dicono)
2)
REM – “THE BEST OF REM” – (raccolta… senza altro commento)
3)
VAN MORRISON – “WHAT’S WRONG WITH THIS PICTURE?” –
(meritevole (?))
4)
RICKIE LEE JONES – “EVENING OF MY BEST DAY” – (da scoprire… e
amare)
5)
JETHRO TULL – “A CHRISTMAS ALBUM” – (in anticipo… meritevole)
6)
VENDITTI – “CHE FANTASTICA STORIA E’ LA VITA” – (solo per
vecchi fans )
7)
RUGGERI – “GLI OCCHI DEL MUSICISTA” – (pregevole)
ATTENZIONE!!!! PARE SI ATTENDANO NUOVE USCITE DI, (FRA GLI
ALTRI) LUCIO DALLA, FRANCO
BATTIATO, ALICE, SAMUELE BERSANI.
NOI ABBIAMO SCELTO I NOSTRI DIECI PREFERITI.
ABBIAMO CONSIDERATO ESCLUSIVAMENTE LE USCITE DISCOGRAFICHE
DEL 2003.
SE A PROPOSITO VOLETE DIRE LA VOSTRA, COME SEMPRE, SARA’
BEN ACCETTA.
ARRISCHIATEVI PURE A PRENDERCI A POMODORI IN FACCIA SE
QUALCHE GIUDIZIO VI TROVA CONTRARI… SIAMO QUI ANCHE PER QUELLO.
*NB:
ROSSO – NUOVE ENTRATE RISPETTO allo SCORSO
TONNUTO
1)
MAURO PAGANI – “DOMANI”
2)
SULUTUMANA – “DI SEGNI, DI SOGNI”
3)
WARREN ZEVON – “THE WIND”
4)
JOHN HIATT – “BENEATH THIS GRUFF EXTERIOR”
5)
I LUF – “OCIO AI LUF”
6)
JOHN MELLENCAMP – “TROUBLE NO MORE”
7)
KATHLEEN EDWARDS – “FAILER”
8)
CHRISTY MOORE – “LIVE AT VICAR STREET”
9)
ERIC ANDERSEN – “BEAT AVENUE”
10)
PIPPO POLLINA – “RACCONTI BREVI”
DUE BREVI RIGHE PER I DUE NUOVI ENTRATI IN CLASSIFICA:
“Trouble
no more” segna
il ritorno di John “Coguar” Mellencamp dopo due anni di assenza. Il
Coguaro ritorna e regala ai suoi fans (ci annoveriamo tali da circa 1 mesetto
– neonati) un album composto in gran parte di covers. Si tratta, tuttavia di
covers di vecchi brani blues e folk che Mellencamp ripropone in chiave
decisamente rivisitata e modernizzata. Sono presenti nel cd canzoni di
autentici mostri sacri del folk/blues Usa; due nomi per tutti: Woody Guthrie e
Robert Johnson. Un disco veramente godibile del quale vi racconteremo
qualcosina di più nel prox TONNO.
“Racconti
brevi” è
il nuovo album di Pippo Pollina. Dopo
Franco Battiato è il nostro cantante siciliano preferito. Di lui vi ho già
narrato in uno scorso numero del TONNUTO.
Pollina è molto famoso in Germani/Austria/Svizzera. In
Italia risulta ai più un perfetto sconosciuto. La scoperta di quest’autore
potrebbe essere una vera e propria primavera per il vostro autunno/inverno.
Uscito con etichetta “Storie di note” “Racconti
brevi” lo potete acquistare a soli € 12,50. Non ve ne pentirete.
La
sera di venerdì 12 settembre me ne stavo tranquillamente sdraiato sul divano
di casa a guardarmi quell'autentico capolavoro di film che è "IL
CACCIATORE" con l'impagabile Robert De Niro e la giovane Meryl Streep.
Non
so se qualcuno tra voi lettori TONNUTI conosce questo film.
Autentico
capolavoro (non a caso vincitore di ben 5 premi oscar), narra le vicende di un
gruppo di amici che, attraverso la guerra in Vietnam e l'arruolamento di tre
di loro, vedono con i loro occhi un mondo che sta cambiando. Film che merita.
Senza dubbio alcuno.
Erano
diversi anni che non veniva riproposto in TV. La mia mogliettina ha preferito
ascoltare buona musica... perché, è vero, il film racconta per filo e per
segno di quanto sporca sia stata la guerra del Vietnam e, risulta, alfine,
anche abbastanza cruento.
Tra
una pubblicità e l'altra mi sono lanciato in cerca di notizie musicali sul
televideo delle reti del berlusca.
D'un
tratto, nella pagina musicale di Mediavideo, compare la tragica notizia della
scomparsa di Johnny Cash.
Cazzo!
La notizia mi è arrivata improvvisa tra capo e collo e mi ha rovinato la
serata.
Del
grande Johnny vi ho parlato pochi mesi fa proprio da queste pagine "Tonnute".
Le
canzoni di Johnny sono entrate nella mia vita da un periodo relativamente
breve ma, già sono un punto di riferimento imprescindibile.
Dei
quattro ultimi album che costituiscono di fatto la seconda giovinezza
artistica di Cash ne ho, finora, potuti apprezzare appieno solo due.
Mi
sono ripromesso, a breve, di recuperare almeno gli altri due.
Cash
era malandato da parecchio tempo ma, credo, la morte della moglie June Carter
nello scorso maggio, sia stata, per lui come una sorta di "fine della
pista".
Era
sempre stata la moglie, infatti, a seguire da vicino tutte le delicate fasi
della vita "trasandata" di Johnny, e solo grazie al calore ed al
conforto della moglie Cash è passato attraverso buchi neri di vita vissuta
come l'alcolismo o, peggio ancora, la galera.
Negli
States la sua figura è leggendaria... non esiste un americano che non abbia
mai, almeno una volta sentito parlare di lui... o ascoltato per radio le sue
canzoni... Johnny Cash conosciuto anche come "the man in black"
Cash
era uomo vero, col tempo ha mantenuto salde le sue origini rurali, mai
rinnegando la vita da "persona semplice"... la sua voce... nera,
continuerà ad accompagnarmi per il tempo a venire. So long Johnny.
Rimane
il fatto che, d'ora in poi, ogniqualvolta rivedrò "Il cacciatore"
non potrò non pensare alla sera della morte del
grande Johnny...
Pochi
giorni più in là nel gran mese di settembre qui in casa TONNUTO ci siamo
beccati ben bene una bella dose di gran raffreddore-influenza-febbre... e, chi
più ne ha più ne metta.
La
febbre mi ha spedito a nanna per un giorno di ferie/malattia o, meglio,
malattia/febbre.
In
ore più lucide mi sono visto e rivisto un autentico capolavoro in dvd...
capolavoro che consiglio a tutti quanti di vedere: "I CENTO PASSI"
di Marco Tullio Giordana.
Per
chi non l'avesse mai nemanco sentito nominare è, in breve, la vera storia di
Giuseppe Impastato che nella lotta al capomafia gaetano Badalamenti finirà
per perdere la vita... da autentico eroe.
Il
dvd contiene, tra gli altri extra, un documentario sulla gestazione del film e
le gesta di Impastato. E' un grande film, che, mette a nudo tutti quanti i
problemi della Sicilia nei primi anni settanta.
E'
un film che, diventa imprescindibile, per comprendere appieno l'ascesa del
boss dei boss (Badalamenti).
Nascono
profonde riflessioni... ad ognuno le proprie conclusioni.
A
margine, e perdonatemi per la digressione, come per "Il cacciatore"
anche per "I cento passi" una riflessione musicale si fonde nella
riflessione cinematografica: nel suo ultimo album dal titolo "Racconti
Brevi", il nostro cantuatore sicialiano preferito (dopo Battiato, claro!)
Pippo Pollina ha dedicato un brano, dal titolo "Centopassi", alla
vicenda di Impastato.
In
questo momento nasce la riflessione degli appunti di questo mese... continuano
a morire eroi... e proliferano sempre più "cap'e cazz".
A
CURA DI
Bentrovati
ragaz!!
Come
ve la passate??
Qui
in redazione c'è il boss che è in piena euforia dopo il concerto che è
andato a vedere con moglie e suocera.
Che
poi io dico... ma chi è quel pazzo che porterebbe la suocera a vedere un
concerto rock??? Non tanto il concerto rock, ovviamente... quanto per la
suocera.
Il
boss è sempre più "fuori"... e, comunque, il brutto per me è che
ora è stato rispolverato fuori per intero il repertorio del Deville... e son
cazzi!!!
Comunque
sia qui in redazione c'è aria di "maretta". Il boss aspettava il
pezzo della sua dolce mogliettina (in arretrato di ben due libri). Ma, a
quanto pare, anche questo mese si dovrà fare senza. In sostanza tra le pareti
di questa redazione tonnuta ora, mentre scrivo, siamo solo io e il boss,
solinghi e abbandonati.
Mentre
il boss sta completando nel massimo della sua esaltazione la recensione del
concerto del Willy io non possono non pensare che il mio posto di lavoro in
questa redazione è in serio pericolo.
Se
questo un bel giorno si stanca e decide che chiude baracca??? Cosa faccio
io??? Come guadagnare la pagnotta giornaliera???
Il
boss è tipo tosto, e quindi, mi continua a rassicurare sul fatto che,
sintanto che il TONNUTO potrà contare almeno su di un lettore si andrà
avanti. Quindi, siccome alla fine io e lui lo leggiamo, andremo avanti ancora
per long so long time.
Consideriamo,
poi, che con il prossimo numero in uscita per la fine di novembre
raggiungeremo il traguardo "storico" dei 3 anni 3 di pubblicazione.
Non
è che sian tanti, ma non son neanche pochi.
Tornando
a noi, che dire... fuori fa già abbastanza freddino. Stai a vedere che, dopo
la caldissima estate ora ci toccherà un freddissimo inverno... mai che si
possa stare nel mezzo. Che poi... non è ancora inverno... c^^^o di autunno!!!
Riprendendo
in mano la mia rubrica vi vorrei sottoporre la mia breve idea sulla storia del
crocifisso tanto di attualità proprio in questi ultimi giorni.
Premettiamo
che non sono razzista (o almeno... forse lo sto diventando?!) e premettiamo
che il crocifisso nelle scuole italiane c'è sempre stato da che mondo civile
è mondo civile... quello che dico io è: MA CHE C^^^O VUOLE QUESTO ADEL SMITH!!!!
ORA CI HA PROPRIO ROTTO I C^^^^^^I
Va
a finire che insistendo così, su questo cose, alla fine razzista mi ci fanno
diventare.
Prova
te ad andare in un paese mussulmano a dire che la loro religione non va bene
così com'è... dopo 5 minuti 5 ti piazzerebbero una bella "Alfetta"
(vi ricordate di quelle di una volta) imbottita di tritolo fuori dalla porta
di casa e dopo 1 minuto 1 di te e della tua proposta non rimarrebbe che
cenere...
In
Italia succede pure che, invece, sia la stessa legislazione italiana con una
propria sentenza a dar ragione al "pazzo" di turno.
Siamo,
e restiamo pur sempre il paese dei cachi... vuoi vedere che il
"buon" Adel se n'è accorto??? Non gli sarà sembrato vero quando il
giudice gli ha dato ragione...
Ovviamente
la storia è tutto tranne che
finita... si attendono sviluppi.
Io,
tuttavia, sono convinto che quel giudice ci ripenserà... alcuni pezzi grossi
già si son mossi... e dai che ti dò... nel paese dei cachi nessun muove il
culo per niente.
Un
altro piccolissimo pensiero va a quei furboni che, in una notte, hanno
edificato "abusivamente" nel bel mezzo di un parco romano.
Hai
capito i furboni?!?! Tanto avevano approvato poche ore prima il condono
edilizio...
E
invece, una volta tanto, il buon senso ha prevalso e la costruzione è stata
abbattuta.
Se
non altro, talvolta, un po' di coerenza giunge a mettere i paletti fra il
furbetto e il figlio di buona donna.
E'
giunta, ahimè l'ora del saluto.
Alla
prossima.
QUESTO
NUMERO DEL TONNUTO E’ STATO CHIUSO IN REDAZIONE ALLE
ORE 20,10 DEL GIORNO
27/10/2003
HA
FATTIVAMENTE COLLABORATO A QUESTO NUMERO (E NOI LO RINGRAZIAMO) :
IL
PORCELLINO D’INDIA RINGHIO
RINGRAZIAMO
DI CUORE ANCHE TUTTI GLI AMICI CHE CI HANNO SCRITTO E A QUELLI CHE MAGARI
VOGLIONO SCRIVERCI …MA ANCORA NON HANNO TROVATO IL TEMPO PER FARLO…
SCRIVETECI!!!
CIAO RAGAZ!!
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Elisabetta
DIRETTORE RESPONSABILE : Rho
Mauro
REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI CABIATE
STAMPATO PRESSO LA CASA DEL D. & D.R.
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IL NOSTRO INDIRIZZO E’
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SCRIVETECI ! ! !
ARRIVEDERCI AL 30/11/2003 CON IL NUOVO NUMERO –
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